
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Il ritorno della Scola Tempio nei sacri confini di Yerushalaim ha
emozionato alcuni degli italkim della capitale di Israele così come
qualcuno tra gli italiani sulle sponde del Tevere. Con gioia, occhi
commossi e preghiere verso il Cielo, la fondazione di questo minian ha
riportato sulle labbra di molti il versetto di Geremia 31, 16:
“וְשָׁבוּ בָנִים, לִגְבוּלָם”. E torneranno i figli nei loro confini.
Ritorno, confini, minhag ed italianità. Solo analizzando questi quattro
concetti potremo capire e, nel caso, riflettere e lodare il senso del
ritorno di questo minhag dei figli di Roma in Israele. In un momento
storico che vede la Hevra Italiana muoversi verso uno sviluppo
comunitario che ha come orizzonte la creazione di spazi più ampi per
l’intera cultura ebraica e non ebraica di Israele, il confine del
minhag di Scola Tempio diventa una occasione di pensiero e di quesiti.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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Proseguendo il suo dialogo con Papa Francesco, il giornalista Eugenio
Scalfari sente la necessità di inquadrare da un punto di vista
teologico la dottrina cattolica, stabilendo un dualismo netto fra la
legge mosaica (che disegnerebbe un Dio che "non contempla diritti e non
prevede libertà") e la dottrina evangelica del Dio misericordioso. Lo
fa nel suo consueto editoriale domenicale (La rivoluzione di Francesco
ha abolito il peccato) e le reazioni sulla stampa - fatti salvi alcuni
mugugni su Facebook e una nota polemica di Riccardo Di Segni che
giustamente lo paragona all'eretico Marcione - sono state nulle.
L'ipotesi più probabile è che di quel che dice Scalfari all'Italia di
oggi interessa ormai pochino, ma mi permetto di dire che lasciar cadere
le provocazioni teologiche dell'ex-direttore di "Repubblica" sia un
grave errore, innanzitutto culturale.
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Una rete per la solidarietà
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Favorire la creazione di una rete di solidarietà, sviluppare
l’assistenza secondo un modello professionale, fornire supporto a chi
ne ha bisogno. Sono questi i capisaldi del progetto di servizio sociale
territoriale elaborato dalla Commissione Servizi sociali dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane, presieduta dal Consigliere UCEI e
presidente dell’Associazione medica ebraica Giorgio Mortara.
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Voci a confronto
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“Biglietto
per Israele”. Questo il titolo della grande inchiesta, richiamata in
prima pagina, che Repubblica dedica ai nuovi flussi migratori degli
ebrei d’Europa verso Israele. Un fenomeno che interessa in particolare
la Francia, ma anche – più in piccolo – la realtà italiana. Tra i
motivi principali delle nuove aliyot la crisi economica e il crescente
antisemitismo. “Le cifre assolute non sono impressionanti, ma la
tendenza è significativa” spiega Sergio Della Pergola, interpellato in
qualità di “massima autorità in tema di demografia del popolo ebraico”.
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Progetti di futuro
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“Le due parole centrali della Torah - ha scritto rav Benedetto Carucci
Viterbi sul Portale dell’ebraismo italiano, moked.it - sono darosh
darash: ripetizione rafforzata di cercare; ma anche di studiare e di
interpretare. Il cuore della Torah è dunque nello studio e nel
tentativo di comprendere. E nessuno si può sottrarre a questo compito
fondante: neanche Mosé il nostro maestro, colui che cerca al centro
della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il rav, lo studio è uno dei
pilastri della vita ebraica e nessuno può sottrarvisi. Progetti di
futuro è il titolo del dossier sul numero di Pagine Ebraiche
attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive che si aprono
ai giovani dopo la scuola superiore.
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GRAN FONDO DEL MAR MORTO
Israele, ciclismo d'eccellenza
con un occhio al Giro d'Italia
Centinaia
di bici che sfrecciano nel deserto a gennaio. Un evento unico nel suo
genere che nasce per alimentare speranze e ambizioni nella crescita del
movimento ciclistico nazionale. A pochi mesi dalla Gran Fondo
organizzata dal Giro d'Italia a Gerusalemme, un nuovo evento ha
aggregato quest'oggi sport e grande storia sulle strade israeliane. La
cornice, irripetibile, la depressione terrestre (421 sotto il livello
del mare) che ospita il Mar Morto, il bacino idrografico a maggiore
densità salinica del mondo. Partenza
e arrivo a Ein Bokek. In tutto 155 chilometri tra deserto, roccia,
viste mozzafiato all'ombra della millenaria fortezza di Masada dove si
consumò una delle pagine più drammatiche di resistenza alla conquista
di Roma nel primo secolo. Al via anche un italiano, il giornalista e ciclista Pietro Illarietti.
Inizialmente
previsto per metà dicembre, l'evento è stato fatto slittare di alcune
settimane a causa dell'ingente nevicata che ha coperto Israele
generando inaspettati problemi logistici in un paese poco avvezzo a
tali manifestazioni climatiche.
Anima della Gran Fondo l'israeliano Harel Nahmani, una passione
sfrenata per il Giro d'Italia. Ogni anno infatti, assieme all'amico
Yuval Rotem, è alla testa di un gruppo di connazionali innamorati di
ciclismo che pedalano sulle strade e nei luoghi più significativi della
corsa in rosa. Memorabile, tra le tante, l'ascesa sul monte Terminillo
del 2012. “Durissima, ma quanta poesia”, ha raccontato Yuval al mensile
Pagine Ebraiche. E se la scorsa primavera ci si è concentrati
soprattutto sul Meridione, per il 2014 l'obiettivo sono invece le
Dolomiti.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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MELAMED
Didattica, la rivoluzione è online
Che
l’interazione con i compagni di corso e con i docenti e la
partecipazione diretta alle lezioni, ai laboratori e ai seminari siano
la chiave di accesso a una vera vita universitaria è ormai scontato.
Iniziano però a esistere delle alternative molto valide o addirittura
“si può fare di meglio”. Per lo meno questo sostiene Daphne Koller, che
con Andrew Ng – entrambi docenti a Stanford –
ha fondato Coursera, il sistema che propone centinaia di corsi online,
dalla musica alla filosofia, dalla medicina alla matematica, e che nel
progetto include, oltre ovviamente a Stanford, decine di atenei
prestigiosi tra cui Princeton, University of Virginia e Università
Ebraica di Gerusalemme. È recente invece la notizia che alla
significativa lista di realtà già integrate nel progetto si siano
aggiunte la Tel Aviv University e il Technion.
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