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5 gennaio 2014 - 4 Shevat 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL


alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
La misericordia di Dio, associata alla Sua giustizia, è nella prospettiva ebraica uno dei motori della realtà. E’ da questa integrazione che nasce la possibilità e la necessità della teshuvà, il pentimento, per ottenere il perdono; ferma restando naturalmente la libertà di Dio - che più volte Egli ribadisce - di perdonare anche chi non si pente. Il Faraone, di cui si parla nelle parashot di queste settimane, ne è in parte un esempio: sebbene indurito nel cuore da sé e dall’intervento divino, mantiene la libertà di pentirsi; cosa che fa, secondo il midrash, sul mar Rosso ottenendo la salvezza. E il Napoleone di cui parla oggi Eugenio Scalfari, è, nella prospettiva della ode manzoniana da lui citata, un uomo che si è pentito e per questo è perdonato. Sebbene non ci siano testimonianze di questa conversione in extremis, è su una voce di questo genere, che girò immediatamente dopo la morte di Napoleone, che Manzoni scrisse di getto l’ode “Il 5 Maggio”. "Il Dio che affanna e che consola" lo fa secondo i criteri insondabili della Sua volontà. Ma noi non siamo Dio, siamo uomini; e non possiamo pretendere a priori la gratuità del perdono.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Nicolas Anelka va in gol dopo un lungo periodo di astinenza e per dire che è “contro” fa un gesto molto dubbio. Marine Le Pen lo difende in nome della libertà di parola. Anelka che dice di essere antirazzista non replica, implicitamente ringrazia. Forse mi sono perso qualche passaggio. Per recuperare, mi chiedo: perché proporsi come antisistema, a partire dagli anni doppio zero, cioè negli ultimi 15 anni, passa per riprendere parole, metafore, immagini, e alla fine gesti, storicamente appartenuti all'esperienza nazista? Domanda che divido così:
1.    Che cosa ha di liberante, di progressivo, di felice, alla fine, un'ideologia il cui progetto è la supremazia e la soppressione di qualcun altro?
2.    Perché desiderare lo sterminio di rom, disabili, ebrei, meticci, omosessuali, appare così attraente?
E più generalmente mi chiedo:
3.    Che cosa ha di appagante il totalitarismo?
4.    Perché se i due totalitarismi , fascista e comunista, sono identici a detta di molti, prevale oggi una scelta antisistema decisamente rivolta al primo e non interessata o attratta dal secondo? Ovvero: perché il primo appare più “sexy” del secondo?
 
 
Una rete per la solidarietà
Favorire la creazione di una rete di solidarietà, sviluppare l’assistenza secondo un modello professionale, fornire supporto a chi ne ha bisogno. Sono questi i capisaldi del progetto di servizio sociale territoriale elaborato dalla Commissione Servizi sociali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, presieduta dal Consigliere UCEI e presidente dell’Associazione medica ebraica Giorgio Mortara.
 
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Voci a confronto
Il fondatore del quotidiano la Repubblica Eugenio Scalfari torna a parlare di Jorge Bergoglio, che definisce “un papa rivoluzionario” utilizzando ancora una volta la contrapposizione con il “Dio mosaico” in un passaggio dedicato al concetto di peccato, come in un intervento degli scorsi giorni, che aveva suscitato le critiche di rabbanim ed esponenti del mondo ebraico. “Il peccato c’è e richiede pentimento. Fin qui siamo nel pieno rispetto della dottrina, del canone e anche del Dio mosaico dei Comandamenti. Ma — questa è novità di Francesco — il Papa ricorda che l’uomo è stato creato libero. È lui che decide i suoi comportamenti ed è Dio che l’ha creato in questo modo” scrive Scalfari, che forse non conosce la centralità del libero arbitrio nella tradizione ebraica.
Il Corriere della Sera prosegue l’approfondimento sulla vicenda del comico francese Dieudonné M’Bala M’Bala protagonista di battute e gesti antisemiti e negazionisti. I suoi spettacoli registrano costantemente il tutto esaurito e la famiglia Klarsfeld, Serge e Beate, fondatori de L’Association des fits et filles des déportés juifs de France e celebri cacciatori di nazisti, insieme al figlio Arbo, propongono di arginarne la popolarità invocando manifestazioni di piazza. A commentare quanto sta accadendo oltralpe, e più in generale in Europa per quanto riguarda i fenomeni di antisemitismo e negazionismo, è intervistato, sempre dal Corriere, lo storico e collaboratore di Pagine Ebraiche Claudio Vercelli.
A proposito di nuove pulsioni antisemite che agitano la società, su Repubblica una riflessione dedicata a “come fermare il populismo” che indica nell’antisemitismo e nell’antisionismo alcune delle spie fondamentali di una situazione preoccupante.
Da Brescia la notizia che il Tribunale amministrativo regionale, accogliendo il ricorso dell’Associazione culturale islamica Muhammadiah, ha parzialmente bocciato il Piano di governo del territorio del Comune, “nella parte in cui ha escluso la sede della associazione ricorrente dall’elenco dei servizi religiosi esistenti, ha negato la esistenza di aree che accolgono attrezzature religiose di enti di confessioni diverse dalla cattolica” (Avvenire).
 
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Progetti di futuro
“Le due parole centrali della Torah - ha scritto rav Benedetto Carucci Viterbi sul Portale dell’ebraismo italiano, moked.it - sono darosh darash: ripetizione rafforzata di cercare; ma anche di studiare e di interpretare. Il cuore della Torah è dunque nello studio e nel tentativo di comprendere. E nessuno si può sottrarre a questo compito fondante: neanche Mosé il nostro maestro, colui che cerca al centro della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il rav, lo studio è uno dei pilastri della vita ebraica e nessuno può sottrarvisi. Progetti di futuro è il titolo del dossier sul numero di Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive che si aprono ai giovani dopo la scuola superiore.
 
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  davar
l'annuncio ufficiale
Bergoglio in Israele a maggio
Dopo una lunga attesa, adesso è ufficiale: papa Bergoglio sarà in Israele dal 24 al 26 maggio. Ad annunciarlo è stato il pontefice stesso in occasione dell'Angelus pronunciato questa mattina in piazza San Pietro. L'annuncio arriva nelle ore in cui cade il cinquantesimo anniversario dal primo storico viaggio di Paolo VI: un evento che Bergoglio ha ricordato con l'intenzione di dar vita a un “pellegrinaggio in tre tappe”. Oltre a Gerusalemme, andrà infatti ad Amman e Betlemme.
“Tutto il popolo di Israele l'aspetta”, aveva affermato il presidente Shimon Peres incontrando lo scorso aprile Bergoglio in Vaticano (nell'immagine).
In previsione di questo appuntamento e alla luce delle sfide ad esso intrinseche, numerosi gli approfondimenti offerti dalla redazione di Pagine Ebraiche e del portale dell'ebraismo italiano in questi ultimi mesi: dalla grande intervista al rabbino conservative Abraham Skorka (che sarà al fianco del papa) all'inchiesta sugli effetti del “ciclone Bergoglio” sul rabbinato italiano. A riflettere inoltre sui rapporti tra Stato di Israele e Santa Sede e sui rischi di un dialogo “di comodo” l'ex ambasciatore Sergio Minerbi e il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, interpellati dalla redazione dopo un controverso editoriale del sacerdote e giornalista Filippo Di Giacomo apparso sulle colonne del Venerdì di Repubblica con titolo “Il pellegrino Francesco va in Terra Santa sfidando i pregiudizi”. Di grande interesse anche l'editoriale “La lunga strada verso il rinnovamento” pubblicato sull'ultimo numero di Pagine Ebraiche a firma del vaticanista Carlo Marroni.

QUI ROMA
Fare Memoria a Regina Coeli
Commemorato nel carcere di Regina Coeli il settantesimo avversario delle deportazioni che il 4 gennaio 1944 da Roma portarono oltre 300 cittadini – “colpevoli” di opposizione politica al regime, vittime di delazione, ebrei – alla deportazione nel campo di Mauthausen. L'evento è stato organizzato dall'Associazione Nazionale Ex Deportati e ha visto la partecipazione del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. Ad intervenire anche il presidente dell'Aned Eugenio Iafrate, il suo vice Maurizio Ascoli e lo storico e collaboratore di Pagine Ebraiche Mario Avagliano..
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israele
Il (cauto) ottimismo di Kerry
“Sono state giornate produttive, con colloqui molto, molto intensi”. Così il segretario di Stato americano John Kerry ha commentato l’ultimo round di negoziati di pace tra israeliani e palestinesi, durante il quale ha tra l’altro incontrato separatamente il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Mahmoud Abbas.
Kerry trascorrerà la domenica tra Giordania e Arabia Saudita per incontrare i leader dei due paesi e fare il punto sulle varie questioni regionali sul tappeto, per rientrare in serata in Israele, dove si tratterrà ancora per qualche giorno.
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libri - il macellaio di damasco
I segreti di un dittatore
Un personaggio complesso, ambivalente, un uomo che non si trova per caso nella posizione in cui è, né a caso si comporta come si comporta. È il ritratto di Bashar Al-Assad che emerge ne “Il macellaio di Damasco” (Vanda epublishing). La giornalista Anna Momigliano autrice del volume racconta su Pagine Ebraiche di gennaio attualmente in distribuzione i segreti del dittatore siriano e un conflitto che sembra senza soluzioni.
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israele - calcio
Via libera della Federazione,
si potrà giocare con la kippah

Il contenzioso è stato aspro e lacerante: da una parte la Federcalcio israeliana, dall'altra un gruppo di calciatori ebrei che non volevano rinunciare al diritto di indossare la kippah durante le partite. Hanno vinto i secondi, in deroga a una disposizione della Fifa che vieta l'ostentazione di copricapi religiosi. “Il regolamento della Fifa è stupido ed è bene che sia stato superato”, ha commentato il ministro Uri Orbach del partito religioso Habayit Hayehudi. Opinione pubblica spaccata.
Memorabile in questo senso l'episodio che ha visto protagonista Itay Shechter, centrocampista dell'Hapoel Tel Aviv che nel 2010 – dopo un goal in Europa League – era stato sanzionato dall'arbitro dopo aver esultato indossando la kippah che teneva in tasca. Il video della “Yarmulke Goal Celebration” aveva fatto il giro del mondo suscitando un ampio dibattito.
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GRAN FONDO DEL MAR MORTO
"Una corsa oltre il ciclismo"
“C'è grande soddisfazione. Per la corsa, per le sensazioni che sono scaturite, per aver proposto un modello organizzativo vincente. Adesso l'obiettivo è quello di internazionalizzarci sempre di più”. Così Harel Nahmani, organizzatore della Gran Fondo di ciclismo del Mar Morto, nel commentare l'esito positivo dell'iniziativa. Una prima volta nel deserto che potrebbe cambiare il volto alla stagione ciclistica israeliana e rafforzare una domanda (di eventi, di qualità, di luoghi di incontro) che si fa crescente. E così, mentre in Europa le due ruote sono in soffitta, ai piedi di Masada va in scena uno straordinario spot per chi ama la bicicletta ma anche la grande storia e quell'intreccio unico tra emozioni e spiritualità possibile soltanto in Israele. Tra i protagonisti un giornalista italiano, Pietro Illarietti di Tuttobici, che ha percorso i 155 chilometri di circuito con partenza e arrivo a Ein Bokek. “È stata un'esperienza straordinaria, che va oltre lo sport. In queste giornate ho potuto infatti cogliere tutte le difficoltà contingenti ma anche il desiderio di pace che è comune a israeliani e palestinesi”.
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pilpul
Il gesto e il senso
Facile prevedere che la “quenelle”, il gesto furbescamente insultante sdoganato e promosso dal comico (sic!), umorista (doppio sic) e “antisionista” afro-europeo Dieudonné M’Bala M’Bala, abbia una discreta fortuna e, quindi, un qualche futuro. Con quello che ciò comporta, poiché dietro il gesto, come sempre in sé banale, c’è invece un piccolo universo di significati, tutti rivolti in chiave antiebraica. Fortuna e futuro, plausibilmente, non solo in Francia, terra di elezione del summenzionato attore-politico (i due ruoli sono oggi forse distinguibili in quei tanti che calcano le scene pubbliche?), ma in altre parti d’Europa, dove forse misureremo gli effetti inquietanti di questa nuova “moda”.

Claudio Vercelli
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Nugae - Something old
Se a ventidue anni gli amici suggeriscono di indossare jeans per sembrare più giovanile e l'evento più atteso da mesi a questa parte è il concerto di Michael Bublé con la sicurezza di essere l'unica spettatrice under 40, fa discretamente piacere scoprire dell'esistenza di Nikki Yanofsky. Niente di troppo di nicchia, anzi a giudicare dai titoli strillanti dei giornali presto la scopriranno tutti. Pare che sia la nuova promessa della musica, e che musica.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Identità: Henry Baruk
Nel 1958 l’allora Primo ministro dello Stato di Israele, David Ben Gurion si è trovato a gestire il fatto che la nozione stessa di identità ebraica era diventata in Israele oggetto di una legislazione che avrebbe avuto implicazioni pratiche cruciali. A cinquanta “Saggi di Israele” Ben Gurion pose la domanda divenuta il titolo del lavoro del professor Eliezer Ben Rafael, che in un e-book intitolato “Cosa significa essere ebreo?” - scaricabile dai siti www.proedieditore.it e www.hansjonas.it - ha messo in luce per la prima volta in Italia quella discussione sistematica sull’identità ebraica. Ogni domenica, sul nostro notiziario quotidiano e sul portale www.moked.it, troverete le loro risposte. Oggi Henry Baruk (1897-1999), primario dell’ospedale psichiatrico di Charenton, e professore alla Sorbona. Nel 1957 diventa presidente della Società francese di neurologia. Fu attivo esponente della comunità ebraica francese.  
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