 |
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
|
La misericordia di Dio, associata alla Sua
giustizia, è nella prospettiva ebraica uno dei motori della realtà. E’
da questa integrazione che nasce la possibilità e la necessità della
teshuvà, il pentimento, per ottenere il perdono; ferma restando
naturalmente la libertà di Dio - che più volte Egli ribadisce - di
perdonare anche chi non si pente. Il Faraone, di cui si parla nelle
parashot di queste settimane, ne è in parte un esempio: sebbene
indurito nel cuore da sé e dall’intervento divino, mantiene la libertà
di pentirsi; cosa che fa, secondo il midrash, sul mar Rosso ottenendo
la salvezza. E il Napoleone di cui parla oggi Eugenio Scalfari, è,
nella prospettiva della ode manzoniana da lui citata, un uomo che si è
pentito e per questo è perdonato. Sebbene non ci siano testimonianze di
questa conversione in extremis, è su una voce di questo genere, che
girò immediatamente dopo la morte di Napoleone, che Manzoni scrisse di
getto l’ode “Il 5 Maggio”. "Il Dio che affanna e che consola" lo fa
secondo i criteri insondabili della Sua volontà. Ma noi non siamo Dio,
siamo uomini; e non possiamo pretendere a priori la gratuità del
perdono.
|
|
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
|
Nicolas Anelka va in gol dopo un lungo
periodo di astinenza e per dire che è “contro” fa un gesto molto
dubbio. Marine Le Pen lo difende in nome della libertà di parola.
Anelka che dice di essere antirazzista non replica, implicitamente
ringrazia. Forse mi sono perso qualche passaggio. Per recuperare, mi
chiedo: perché proporsi come antisistema, a partire dagli anni doppio
zero, cioè negli ultimi 15 anni, passa per riprendere parole, metafore,
immagini, e alla fine gesti, storicamente appartenuti all'esperienza
nazista? Domanda che divido così:
1. Che cosa ha di liberante, di progressivo, di
felice, alla fine, un'ideologia il cui progetto è la supremazia e la
soppressione di qualcun altro?
2. Perché desiderare lo sterminio di rom, disabili,
ebrei, meticci, omosessuali, appare così attraente?
E più generalmente mi chiedo:
3. Che cosa ha di appagante il totalitarismo?
4. Perché se i due totalitarismi , fascista e
comunista, sono identici a detta di molti, prevale oggi una scelta
antisistema decisamente rivolta al primo e non interessata o attratta
dal secondo? Ovvero: perché il primo appare più “sexy” del secondo?
|
|
 |
Una rete per la solidarietà |
Favorire la creazione di una rete di
solidarietà, sviluppare l’assistenza secondo un modello professionale,
fornire supporto a chi ne ha bisogno. Sono questi i capisaldi del
progetto di servizio sociale territoriale elaborato dalla Commissione
Servizi sociali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
presieduta dal Consigliere UCEI e presidente dell’Associazione medica
ebraica Giorgio Mortara.
|
|
Leggi
|
 |
Voci a confronto
|
Il fondatore del quotidiano la Repubblica
Eugenio Scalfari torna a parlare di Jorge Bergoglio, che definisce “un
papa rivoluzionario” utilizzando ancora una volta la contrapposizione
con il “Dio mosaico” in un passaggio dedicato al concetto di peccato,
come in un intervento degli scorsi giorni, che aveva suscitato le
critiche di rabbanim ed esponenti del mondo ebraico. “Il peccato c’è e
richiede pentimento. Fin qui siamo nel pieno rispetto della dottrina,
del canone e anche del Dio mosaico dei Comandamenti. Ma — questa è
novità di Francesco — il Papa ricorda che l’uomo è stato creato libero.
È lui che decide i suoi comportamenti ed è Dio che l’ha creato in
questo modo” scrive Scalfari, che forse non conosce la centralità del
libero arbitrio nella tradizione ebraica.
Il Corriere della Sera prosegue l’approfondimento sulla vicenda del
comico francese Dieudonné M’Bala M’Bala protagonista di battute e gesti
antisemiti e negazionisti. I suoi spettacoli registrano costantemente
il tutto esaurito e la famiglia Klarsfeld, Serge e Beate, fondatori de
L’Association des fits et filles des déportés juifs de France e celebri
cacciatori di nazisti, insieme al figlio Arbo, propongono di arginarne
la popolarità invocando manifestazioni di piazza. A commentare quanto
sta accadendo oltralpe, e più in generale in Europa per quanto riguarda
i fenomeni di antisemitismo e negazionismo, è intervistato, sempre dal
Corriere, lo storico e collaboratore di Pagine Ebraiche Claudio
Vercelli.
A proposito di nuove pulsioni antisemite che agitano la società, su
Repubblica una riflessione dedicata a “come fermare il populismo” che
indica nell’antisemitismo e nell’antisionismo alcune delle spie
fondamentali di una situazione preoccupante.
Da Brescia la notizia che il Tribunale amministrativo regionale,
accogliendo il ricorso dell’Associazione culturale islamica
Muhammadiah, ha parzialmente bocciato il Piano di governo del
territorio del Comune, “nella parte in cui ha escluso la sede della
associazione ricorrente dall’elenco dei servizi religiosi esistenti, ha
negato la esistenza di aree che accolgono attrezzature religiose di
enti di confessioni diverse dalla cattolica” (Avvenire).
|
|
Leggi
|
 |
Progetti di futuro |
“Le due parole centrali della Torah - ha
scritto rav Benedetto Carucci Viterbi sul Portale dell’ebraismo
italiano, moked.it - sono darosh darash: ripetizione rafforzata di
cercare; ma anche di studiare e di interpretare. Il cuore della Torah è
dunque nello studio e nel tentativo di comprendere. E nessuno si può
sottrarre a questo compito fondante: neanche Mosé il nostro maestro,
colui che cerca al centro della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il
rav, lo studio è uno dei pilastri della vita ebraica e nessuno può
sottrarvisi. Progetti di futuro è il titolo del dossier sul numero di
Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive
che si aprono ai giovani dopo la scuola superiore.
|
|
Leggi
|
|
|
l'annuncio
ufficiale
Bergoglio
in Israele a maggio
Dopo
una lunga attesa, adesso è ufficiale: papa Bergoglio sarà in Israele
dal 24 al 26 maggio. Ad annunciarlo è stato il pontefice stesso in
occasione dell'Angelus pronunciato questa mattina in piazza San Pietro.
L'annuncio arriva nelle ore in cui cade il cinquantesimo anniversario
dal primo storico viaggio di Paolo VI: un evento che Bergoglio ha
ricordato con l'intenzione di dar vita a un “pellegrinaggio in tre
tappe”. Oltre a Gerusalemme, andrà infatti ad Amman e Betlemme.
“Tutto il popolo di Israele l'aspetta”, aveva affermato il presidente
Shimon Peres incontrando lo scorso aprile Bergoglio in Vaticano
(nell'immagine).
In previsione di questo appuntamento e alla luce delle sfide ad esso
intrinseche, numerosi gli approfondimenti offerti dalla redazione di
Pagine Ebraiche e del portale dell'ebraismo italiano in questi ultimi
mesi: dalla grande intervista al rabbino conservative Abraham
Skorka (che sarà al fianco del papa) all'inchiesta sugli effetti del “ciclone Bergoglio”
sul rabbinato italiano. A riflettere inoltre sui rapporti tra Stato di
Israele e Santa Sede e sui rischi di un dialogo “di comodo” l'ex
ambasciatore Sergio Minerbi e il rabbino capo di Roma Riccardo Di
Segni, interpellati dalla redazione dopo un controverso editoriale del
sacerdote e giornalista Filippo Di Giacomo apparso sulle colonne del Venerdì di Repubblica con titolo “Il pellegrino
Francesco va in Terra Santa sfidando i pregiudizi”. Di grande interesse
anche l'editoriale “La lunga strada verso il
rinnovamento” pubblicato sull'ultimo numero di Pagine Ebraiche a firma
del vaticanista Carlo Marroni.
|
GRAN
FONDO DEL MAR MORTO
"Una
corsa oltre il ciclismo"
“C'è
grande soddisfazione. Per la corsa, per le sensazioni che sono
scaturite, per aver proposto un modello organizzativo vincente. Adesso
l'obiettivo è quello di internazionalizzarci sempre di più”. Così Harel
Nahmani, organizzatore della Gran Fondo di ciclismo del Mar Morto, nel
commentare l'esito positivo dell'iniziativa. Una prima volta nel
deserto che potrebbe cambiare il volto alla stagione ciclistica
israeliana e rafforzare una domanda (di eventi, di qualità, di luoghi
di incontro) che si fa crescente. E così, mentre in Europa le due ruote
sono in soffitta, ai piedi di Masada va in scena uno straordinario spot
per chi ama la bicicletta ma anche la grande storia e quell'intreccio
unico tra emozioni e spiritualità possibile soltanto in Israele. Tra i
protagonisti un giornalista italiano, Pietro Illarietti di Tuttobici,
che ha percorso i 155 chilometri di circuito con partenza e arrivo a
Ein Bokek. “È stata un'esperienza straordinaria, che va oltre lo sport.
In queste giornate ho potuto infatti cogliere tutte le difficoltà
contingenti ma anche il desiderio di pace che è comune a israeliani e
palestinesi”.
Leggi
|
Il
gesto e il senso |
Facile
prevedere che la “quenelle”, il gesto furbescamente insultante
sdoganato e promosso dal comico (sic!), umorista (doppio sic) e
“antisionista” afro-europeo Dieudonné M’Bala M’Bala, abbia una discreta
fortuna e, quindi, un qualche futuro. Con quello che ciò comporta,
poiché dietro il gesto, come sempre in sé banale, c’è invece un piccolo
universo di significati, tutti rivolti in chiave antiebraica. Fortuna e
futuro, plausibilmente, non solo in Francia, terra di elezione del
summenzionato attore-politico (i due ruoli sono oggi forse
distinguibili in quei tanti che calcano le scene pubbliche?), ma in
altre parti d’Europa, dove forse misureremo gli effetti inquietanti di
questa nuova “moda”.
Claudio Vercelli
Leggi
|
|
Nugae
- Something old
|
Se
a ventidue anni gli amici suggeriscono di indossare jeans per sembrare
più giovanile e l'evento più atteso da mesi a questa parte è il
concerto di Michael Bublé con la sicurezza di essere l'unica
spettatrice under 40, fa discretamente piacere scoprire dell'esistenza
di Nikki Yanofsky. Niente di troppo di nicchia, anzi a giudicare dai
titoli strillanti dei giornali presto la scopriranno tutti. Pare che
sia la nuova promessa della musica, e che musica.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
Leggi
|
|
Identità:
Henry Baruk |
Nel
1958 l’allora Primo ministro dello Stato di Israele, David Ben Gurion
si è trovato a gestire il fatto che la nozione stessa di identità
ebraica era diventata in Israele oggetto di una legislazione che
avrebbe avuto implicazioni pratiche cruciali. A cinquanta “Saggi di
Israele” Ben Gurion pose la domanda divenuta il titolo del lavoro del
professor Eliezer Ben Rafael, che in un e-book intitolato “Cosa
significa essere ebreo?” - scaricabile dai siti www.proedieditore.it e
www.hansjonas.it - ha messo in luce per la prima volta in Italia quella
discussione sistematica sull’identità ebraica. Ogni domenica, sul
nostro notiziario quotidiano e sul portale www.moked.it, troverete le
loro risposte. Oggi
Henry Baruk (1897-1999), primario dell’ospedale psichiatrico di
Charenton, e professore alla Sorbona. Nel 1957 diventa presidente della
Società francese di neurologia. Fu attivo esponente della comunità
ebraica francese.
Leggi
|
|
|