Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Contrariarmente
a quanto siamo abituati a pensare, i nostri segni e i nostri simboli
non servono sempre e soltanto per rappresentarci agli altri. Nella
storia dell’Esodo è detto che: “…il sangue (spalmato sulle porte delle
case degli ebrei per salvarsi dalla decima piaga) sarà per voi come
segno…” (Shemòt, 12; 13). Rashì, nel suo commento, sottolinea che il
segno deve essere “per voi”, e non per gli altri, chiarendoci che
questo sangue, in verità, non sarebbe stato neppure visibile ai
passanti. Non è pensabile trasmettere ad altri i nostri segni se prima
non impariamo a decodificarli al nostro interno.
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Dario
Calimani,
anglista
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Scalfari
censura su Repubblica (29 e 31 dicembre 2013) il D-o ebraico. Ci si
chiede perché, nel guardarsi allo specchio, il cristianesimo, anche
quello ‘ateo’, senta la necessità di confrontarsi da duemila anni con
l’ebraismo, naturalmente per scalzarlo e superarlo. Chi mai ha pensato
di definire la Bibbia ebraica ‘Antico Testamento’? Chi, come Scalfari,
si appassiona al destino del cristianesimo farebbe bene a considerarne
la storia, oltre al presente, e poi trarre le debite, sottili
conseguenze filosofiche. Prima di guardare gli altri con la propria
ottica parziale e deformata, sarebbe sempre bene riconoscere se stessi
allo specchio.
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Una rete per la solidarietà
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Favorire
la creazione di una rete di solidarietà, sviluppare l’assistenza
secondo un modello professionale, fornire supporto a chi ne ha bisogno.
Sono questi i capisaldi del progetto di servizio sociale territoriale
elaborato dalla Commissione Servizi sociali dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane, presieduta dal Consigliere UCEI e presidente
dell’Associazione medica ebraica Giorgio Mortara.
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Voci a confronto
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Emanata
dal ministro dell’Interno francese Manuel Valls una circolare in cui
raccomanda ai sindaci e ai prefetti francesi di valutare se, “tenuto
conto delle esigenze di ordine pubblico”, non sia opportuno vietare gli
spettacoli del comico Dieudonnè, recente ideatore di un saluto
antisemita riproposto dal calciatore Nicholas Anelka dopo una
marcatura. Un provvedimento significativo ma che porta con sé anche
alcuni rischi. “Gli spettacoli di Dieudonnè sono ignobili – osserva
Stefano Montefiori sul Corriere della sera – ma la censura potrebbe
ancora una volta fare il suo gioco, rendendogli più facile recitare la
parte del martire”.
La soluzione della crisi siriana al centro dell’agenda statunitense.
Con la radicalizzazione della posizione saudita sembrano allo studio
altre “sponde” diplomatiche. Così si finisce per guardare
sorprendentemente all’Iran. “Col regime di Teheran il dialogo resta
difficilissimo – scrive Massimo Gaggi sul Corriere – ma gli americani
cercano di dimostrare che, se rinuncia al suo radicalismo e cerca di
giocare un ruolo costruttivo, per l’Iran si apre la possibilità del
riconoscimento del suo ruolo come potenza regionale”.
In Israele intanto nuova manifestazione di piazza a Tel Aviv per gli
immigrati africani che protestano contro la legge “anti-asilo”. Tre i
giorni di sciopero indetti dai leader della protesta. “Manifestazioni e
scioperi non serviranno”, ha affermato il primo ministro Benjamin
Netanyahu. Altri esponenti del governo, rileva Avvenire, hanno
annunciato che la legge non sarà modificata.
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Progetti di futuro
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“Le
due parole centrali della Torah - ha scritto rav Benedetto Carucci
Viterbi sul Portale dell’ebraismo italiano, moked.it - sono darosh
darash: ripetizione rafforzata di cercare; ma anche di studiare e di
interpretare. Il cuore della Torah è dunque nello studio e nel
tentativo di comprendere. E nessuno si può sottrarre a questo compito
fondante: neanche Mosé il nostro maestro, colui che cerca al centro
della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il rav, lo studio è uno dei
pilastri della vita ebraica e nessuno può sottrarvisi. Progetti di
futuro è il titolo del dossier sul numero di Pagine Ebraiche
attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive che si aprono
ai giovani dopo la scuola superiore.
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iSRAELE
Energia, la chiave per la pace
“Guardando
ai giacimenti israeliani, le nuove scoperte potranno essere utilizzate
come significativo strumento di pace, portando la voce di Israele in
un’Europa interessata alle nuove riserve di gas e quella dell’Europa
nella regione del Mediterraneo, generando benefici anche alle
popolazioni e ai paesi confinanti, come la Giordania e forse i
palestinesi”. Su Pagine Ebraiche di dicembre Valeria Termini, membro
dell’Autorità nazionale per l’energia e il gas, sottolineava come le
nuove risorse di gas, scoperte a largo delle coste israeliane, potranno
avere un ruolo chiave negli equilibri del Medio Oriente, avvicinando
paesi storicamente in contrasto. In quest’ottica, grande rilevanza ha
la notizia della firma del contratto tra i tre partner (Noble Energy
Inc, Delek Group e Ratio Oil Exploration) del giacimento israeliano
Leviatano e la Compagnia energetica palestinese.
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I numeri della democrazia |
Potrebbe
trattarsi di una ricostruzione giornalistica. Papa Bergoglio, dovendo
nominare il nuovo segretario della Conferenza Episcopale Italiana (CEI)
in una terna di nomi, avrebbe scelto il meno votato, forte di un solo
voto: Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Ionio, una diocesi
secondaria. Si tratterebbe di un ulteriore scossone assestato alle
gerarchie ecclesiastiche dal pontefice venuto “dalla fine del mondo”.
E, infatti, sui giornali l’indiscrezione è stata presentata come una
prova di autonomia di giudizio e indipendenza del papa.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie
- Mario Limentani |
Lo
chiamano ancora oggi «il Veneziano», anche se vive ininterrottamente a
Roma dai primi anni Trenta, a parte la drammatica parentesi dei due
anni di deportazione. Mario Limentani, detto Zi’ Mario, a 90 anni di
età è uno dei pochi sopravvissuti di quei circa 1.700 ebrei della
comunità più popolosa d’Italia che, durante i nove mesi di occupazione
tedesca della capitale, tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944,
vennero estirpati a forza dalle loro case e tradotti nell’inferno dei
Lager del Reich.
Mario Avagliano
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