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7 gennaio 2014 - 6 Shevat 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL


alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Contrariarmente a quanto siamo abituati a pensare, i nostri segni e i nostri simboli non servono sempre e soltanto per rappresentarci agli altri. Nella storia dell’Esodo è detto che: “…il sangue (spalmato sulle porte delle case degli ebrei per salvarsi dalla decima piaga) sarà per voi come segno…” (Shemòt, 12; 13). Rashì, nel suo commento, sottolinea che il segno deve essere “per voi”, e non per gli altri, chiarendoci che questo sangue, in verità, non sarebbe stato neppure visibile ai passanti. Non è pensabile trasmettere ad altri i nostri segni se prima non impariamo a decodificarli al nostro interno.
 
Dario
Calimani,
anglista
Scalfari censura su Repubblica (29 e 31 dicembre 2013) il D-o ebraico. Ci si chiede perché, nel guardarsi allo specchio, il cristianesimo, anche quello ‘ateo’, senta la necessità di confrontarsi da duemila anni con l’ebraismo, naturalmente per scalzarlo e superarlo. Chi mai ha pensato di definire la Bibbia ebraica ‘Antico Testamento’? Chi, come Scalfari, si appassiona al destino del cristianesimo farebbe bene a considerarne la storia, oltre al presente, e poi trarre le debite, sottili conseguenze filosofiche. Prima di guardare gli altri con la propria ottica parziale e deformata, sarebbe sempre bene riconoscere se stessi allo specchio.
 
Una rete per la solidarietà
Favorire la creazione di una rete di solidarietà, sviluppare l’assistenza secondo un modello professionale, fornire supporto a chi ne ha bisogno. Sono questi i capisaldi del progetto di servizio sociale territoriale elaborato dalla Commissione Servizi sociali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, presieduta dal Consigliere UCEI e presidente dell’Associazione medica ebraica Giorgio Mortara.
 
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Voci a confronto
Emanata dal ministro dell’Interno francese Manuel Valls una circolare in cui raccomanda ai sindaci e ai prefetti francesi di valutare se, “tenuto conto delle esigenze di ordine pubblico”, non sia opportuno vietare gli spettacoli del comico Dieudonnè, recente ideatore di un saluto antisemita riproposto dal calciatore Nicholas Anelka dopo una marcatura. Un provvedimento significativo ma che porta con sé anche alcuni rischi. “Gli spettacoli di Dieudonnè sono ignobili – osserva Stefano Montefiori sul Corriere della sera – ma la censura potrebbe ancora una volta fare il suo gioco, rendendogli più facile recitare la parte del martire”.
La soluzione della crisi siriana al centro dell’agenda statunitense. Con la radicalizzazione della posizione saudita sembrano allo studio altre “sponde” diplomatiche. Così si finisce per guardare sorprendentemente all’Iran. “Col regime di Teheran il dialogo resta difficilissimo – scrive Massimo Gaggi sul Corriere – ma gli americani cercano di dimostrare che, se rinuncia al suo radicalismo e cerca di giocare un ruolo costruttivo, per l’Iran si apre la possibilità del riconoscimento del suo ruolo come potenza regionale”.
In Israele intanto nuova manifestazione di piazza a Tel Aviv per gli immigrati africani che protestano contro la legge “anti-asilo”. Tre i giorni di sciopero indetti dai leader della protesta. “Manifestazioni e scioperi non serviranno”, ha affermato il primo ministro Benjamin Netanyahu. Altri esponenti del governo, rileva Avvenire, hanno annunciato che la legge non sarà modificata.
 
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Progetti di futuro
“Le due parole centrali della Torah - ha scritto rav Benedetto Carucci Viterbi sul Portale dell’ebraismo italiano, moked.it - sono darosh darash: ripetizione rafforzata di cercare; ma anche di studiare e di interpretare. Il cuore della Torah è dunque nello studio e nel tentativo di comprendere. E nessuno si può sottrarre a questo compito fondante: neanche Mosé il nostro maestro, colui che cerca al centro della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il rav, lo studio è uno dei pilastri della vita ebraica e nessuno può sottrarvisi. Progetti di futuro è il titolo del dossier sul numero di Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive che si aprono ai giovani dopo la scuola superiore.
 
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  davar
PICCOLO SCHERMO
Moretto, una vita da leggenda
Per molti ebrei romani Pacifico Di Consiglio, detto Moretto, rappresenta un eroe e un simbolo intramontabile. È il combattente indomito che ha affrontato a mani nude decine di nazisti e fascisti, ma anche l'infaticabile organizzatore di iniziative per la sicurezza della Comunità che ha saputo essere collante tra le diverse anime comunitarie veicolando, a partire dall'immediato dopoguerra, le migliori energie della cosiddetta “piazza” e degli ambienti più “borghesi”. Una storia che ha dell'incredibile, soprattutto nei mesi della persecuzione più accesa: pugni, arresti e fughe che si susseguono ciclicamente in una Roma dove delazione e sopraffazione sono di casa.

Adesso il profumo della grande fiction e del cinema che conta vengono a bussare alla porta della famiglia. E così la leggendaria figura del Moretto potrebbe presto diventare protagonista anche sul piccolo schermo.
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iSRAELE
Energia, la chiave per la pace
“Guardando ai giacimenti israeliani, le nuove scoperte potranno essere utilizzate come significativo strumento di pace, portando la voce di Israele in un’Europa interessata alle nuove riserve di gas e quella dell’Europa nella regione del Mediterraneo, generando benefici anche alle popolazioni e ai paesi confinanti, come la Giordania e forse i palestinesi”. Su Pagine Ebraiche di dicembre Valeria Termini, membro dell’Autorità nazionale per l’energia e il gas, sottolineava come le nuove risorse di gas, scoperte a largo delle coste israeliane, potranno avere un ruolo chiave negli equilibri del Medio Oriente, avvicinando paesi storicamente in contrasto. In quest’ottica, grande rilevanza ha la notizia della firma del contratto tra i tre partner (Noble Energy Inc, Delek Group e Ratio Oil Exploration) del giacimento israeliano Leviatano e la Compagnia energetica palestinese.
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federal bank reserve
Janet Yellen al comando
È la prima donna chiamata a guidare la Federal Reserve Bank. Un compito che l'economista Janet Louise Yellen, classe 1946, di origine ashkenazita, eredita in un momento di grande incertezza sul futuro finanziario degli Stati Uniti e di tutto il mondo occidentale. Di lei Obama ha detto: “Sarà dalla parte dei lavoratori americani, tutelerà i consumatori, rafforzerà la stabilità del nostro sistema finanziario e contribuirà a mantenere la nostra economica in crescita negli anni futuri”.

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  pilpul
I numeri della democrazia
Potrebbe trattarsi di una ricostruzione giornalistica. Papa Bergoglio, dovendo nominare il nuovo segretario della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) in una terna di nomi, avrebbe scelto il meno votato, forte di un solo voto: Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Ionio, una diocesi secondaria. Si tratterebbe di un ulteriore scossone assestato alle gerarchie ecclesiastiche dal pontefice venuto “dalla fine del mondo”. E, infatti, sui giornali l’indiscrezione è stata presentata come una prova di autonomia di giudizio e indipendenza del papa.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Mario Limentani
Lo chiamano ancora oggi «il Veneziano», anche se vive ininterrottamente a Roma dai primi anni Trenta, a parte la drammatica parentesi dei due anni di deportazione. Mario Limentani, detto Zi’ Mario, a 90 anni di età è uno dei pochi sopravvissuti di quei circa 1.700 ebrei della comunità più popolosa d’Italia che, durante i nove mesi di occupazione tedesca della capitale, tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944, vennero estirpati a forza dalle loro case e tradotti nell’inferno dei Lager del Reich.

Mario Avagliano
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