
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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La separazione tra Stato e Chiesa (o
Sinagoga) è sempre stato uno dei punti fondamentali nell’agenda dei
movimenti ebraici, ortodossi o riformati o conservative che
fossero. Sin dalla sua fondazione, la “Union of American Hebrew
Congregations”, una delle principali organizzazioni riformate
statunitensi, ha sostenuto con forza la necessità di questa separazione
richiamando, tra le tante fonti, anche il Primo Emendamento della
Costituzione e stimolando l’impegno in quanto ebrei e in quanto
cittadini nel non volere una commistione tra le due istituzioni e nel
vigilare affinché nessuna legge o decisione governativa creasse un
disordine o un pericolo in questa direzione.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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Ecco che sta nascendo. Fondato nel 2005 in
joint venture fra città di Varsavia, Stato e Association of the Jewish
Historical Institute of Poland, nell’autunno di quest’anno verrà
ufficialmente aperto il nuovo Museo della Storia degli ebrei polacchi.
Si tratta di un evento culturale di straordinario significato per
l’Europa. Sulle ceneri del ghetto di Varsavia – che è parte integrante
della memoria nera del continente, ma anche gloriosa di donne e uomini
coraggiosi e disperati che combatterono – si sta concretizzando un
progetto culturale che va al di là della realizzazione di una semplice
esposizione. E’ la storia stessa che lo impone, nel luogo dove
settant’anni fa l’ebraismo polacco venne cancellato. La curatrice
Barbara Kirshenblatt-Gimblett, ebrea newyorchese con profonde radici
polacche, ha pensato a un museo moderno, che viva nel segno di un
rinnovamento dell’ebraismo polacco.
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Progetti Otto per Mille
Presentazione domande |
Scadrà il 28 febbraio il termine per la
presentazione dei progetti da realizzare con il contributo Otto per
Mille. Gli Enti o associazioni interessati dovranno compilare
l'apposita scheda dimostrando di aver presentato il modello EAS
all'Agenzia delle Entrate. La Commissione Bilancio e Otto per Mille
valuterà l'ammissibilità dei progetti e proporrà l'assegnazione del
contributo previa approvazione del Consiglio dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane.
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Voci a confronto |
In Francia nuovo capitolo del caso
Dieudonné: lo spettacolo del comico appena fuori Nantes è stato fermato
dal Consiglio di Stato all’ultimo momento, con la polizia che ha
bloccato l’ingresso al palazzetto dello sport (pubblico di oltre 5mila
persone, prezzo del biglietto 43 euro). “Chi sono quelli che comprano
il biglietto, gli abitanti delle banlieue degradate, coalizzati contro
gli ebrei magari sotto la bandiera dell’islam radicale? Non sembra. Qui
allo Zénith di Nantes — città modello, ricca, piena di verde, bene
amministrata, neanche 300 mila abitanti — tra i 5.600 spettatori
mancati si vedono tanti francesi apparentemente della classe media, che
portano i figli a vedere ‘uno che non ha paura di spararle grosse’,
come dice una signora quarantenne con il figlio adolescente” scrive il
corrispondente in Francia del Corriere della Sera, che conclude “Nel
giro di poche ore, ieri, Dieudonné è apparso un eroe, capace di
sconfiggere il ministro, e poi un martire, soffocato dalla repressione
ma osannato dal suo popolo. Meglio di così, purtroppo, non gli poteva
andare”. Repubblica intervista sulla questione del divieto gli
scrittori Marek Halter, che lo difende, e Tahar Ben Jelloun, che invece
lo giudica un errore.
Del comico si occupa anche Furio Colombo sul Fatto quotidiano. “Stanno
accadendo, dovunque, non solo in Francia, fatti gravi che dovrebbero
indurci a una decisione: dedicare il Giorno della Memoria (il 27
gennaio, ormai prossimo) non al passato ma al presente” scrive.
“E Gesù disse: non cancello la Torah”. Con questo titolo, nella pagina
delle opinioni, il Corriere della Sera ospita una lettera del
presidente dell’Associazione ebraico-cristiana di Roma Marco Morselli.
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Progetti di futuro |
“Le due parole centrali della Torah - ha
scritto rav Benedetto Carucci Viterbi sul Portale dell’ebraismo
italiano, moked.it - sono darosh darash: ripetizione rafforzata di
cercare; ma anche di studiare e di interpretare. Il cuore della Torah è
dunque nello studio e nel tentativo di comprendere. E nessuno si può
sottrarre a questo compito fondante: neanche Mosé il nostro maestro,
colui che cerca al centro della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il
rav, lo studio è uno dei pilastri della vita ebraica e nessuno può
sottrarvisi. Progetti di futuro è il titolo del dossier sul numero di
Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive
che si aprono ai giovani dopo la scuola superiore..
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Patrizia
Mintz Benfenati Bahbout (1959-2013)
Grande
commozione nell'Italia ebraica per la scomparsa di Patrizia Mintz
Benfenati Bahbout, moglie del rabbino capo di Napoli Scialom Bahbout.
Al rav e a tutti familiari il profondo cordoglio di tutta la redazione
del portale dell'ebraismo italiano e di Pagine Ebraiche.
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Diritti
e doveri |
Il
rav Riccardo Di Segni ricordando che il diritto è implicito nel dovere
e che i diritti si garantiscono con la forza dei divieti, ha dato
recentemente, tra le altre cose, una risposta efficace a chi afferma
(anche nel mondo ebraico) che l’ebraismo non contempla diritti ma solo
doveri. A me pare che diritti e doveri siano inscindibili e che dare la
preminenza agli uni o agli altri sia come discutere se sia nato prima
l’uovo o la gallina. Porre l’accento sui doveri, come tende a fare
l’ebraismo, può essere più efficace perché i diritti di qualcuno
implicano necessariamente doveri per qualcun altro, e se ci limitiamo a
enunciare i diritti in teoria senza preoccuparci di definire chi deve
garantirli e come, quei diritti resteranno facilmente sulla carta.
Anna Segre, insegnante
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Passeggiate
pericolose |
Non
ero presente all’incidente di mercoledì scorso e debbo basarmi sui
mezzi di informazione: se sono discordanti preferisco Kol Israel, la
radio di stato. Secondo i vari giornali radio trasmessi mercoledì e
giovedì, un gruppo di coloni di almeno venti persone è entrato nel
villaggio arabo di Kufra. Essi sostengono di essere andati a fare una
passeggiata, ma la radio non ha dubbi: si trattava di una spedizione
punitiva come già accaduto in passato. Questa volta però hanno trovato
resistenza e la folla avrebbe probabilmente commesso un linciaggio se
un arabo locale non avesse preso l’iniziativa di chiudere circa 15
israeliani in una stanza per separarli dalla folla e nello stesso tempo
chiedere l’intervento dell’esercito israeliano.
Sergio Minerbi, diplomatico
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La
ricerca dell’identità |
Leggo
con interesse e curiosità dell'attività della fondazione Shavei Israel,
che ha come fine l'instaurazione di un nuovo legame tra ebrei perduti o
“nascosti” con l'ebraismo, come nel caso dei Bene Anusim, offrendo a
chi lo desideri la possibilità di un ritorno. Organizzazione che in
Italia è coinvolta soprattutto nel recupero di un'eredità ebraica nel
meridione che ha seguito lo stesso destino della penisola iberica in
materia di legislazioni anti-ebraiche e successive espulsioni.
Pur senza andare troppo lontano nel tempo rispetto agli Anusim, la mia
riflessione si sposta anche su tutte quelle generazioni che hanno
perduto un contatto con l'ebraismo più recentemente, dagli innumerevoli
figli o nipoti di matrimoni misti, a chi col tempo ha rotto
volontariamente questo legame, per ragioni sociali, politiche o
familiari, e naturalmente non l'ha poi trasmesso ai propri figli.
Francesco Moises Bassano, studente
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Un
saluto a Patrizia |
"Allora
Almitra parlò e disse: Noi vorremmo adesso domandarti della Morte.
Ed egli disse:
Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
Ma come potrete trovarlo, se non lo cercate nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi legati alla notte non vedono di giorno, non può
svelare il mistero della luce.
Se davvero volete contemplare lo spirito della morte, spalancate il
cuore al corpo della vita.
Perché la vita e la morte sono una sola cosa, come il fiume e il mare
Nel profondo delle vostre speranze e dei vostri desideri risiede la
muta conoscenza dell’Oltre;
E come semi che sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la
primavera.
Fidatevi dei sogni, perché in essi è nascosto il passaggio verso
l’eternità.
Ilana Bahbout
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Bigliettini |
Igor
Guberman, celebre autore "russo" di migliaia e migliaia di versi
divertenti, irriverenti, ma profondi, spesso tiene serate poetiche nei
teatri (in Israele e in Russia), che si riempiono di appassionati
spettatori. Alcuni di loro, nell’intervallo dello spettacolo gli
scrivono curiosi bigliettini. Nel suo ultimo libro, edito a Mosca nel
2013 col titolo "Ottavo diario" (come tutti gli altri volumi di
Guberman, non tradotto in italiano), il poeta offre, come introduzione
ai suoi ultimi versi, una selezione dei bigliettini più umoristici
ricevuti in camerino dai suoi fan durante l’intervallo delle sue serate
poetiche. Di fatto, quello che propone è un inedito “genere letterario”
Ad esempio: “Sono armeno, sto per sposarmi con un’ebrea per la terza
volta, come andrà a finire?”.
Laura Salmon, slavista
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