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10 gennaio 2014 - 9 Shevat 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL


alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
La separazione tra Stato e Chiesa (o Sinagoga) è sempre stato uno dei punti fondamentali nell’agenda dei movimenti ebraici, ortodossi o  riformati o  conservative che fossero. Sin dalla sua fondazione, la “Union of American Hebrew Congregations”, una delle principali organizzazioni riformate statunitensi, ha sostenuto con forza la necessità di questa separazione richiamando, tra le tante fonti, anche il Primo Emendamento della Costituzione e stimolando l’impegno in quanto ebrei e in quanto cittadini nel non volere una commistione tra le due istituzioni e nel vigilare affinché nessuna legge o decisione governativa creasse un disordine o un pericolo in questa direzione.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Ecco che sta nascendo. Fondato nel 2005 in joint venture fra città di Varsavia, Stato e Association of the Jewish Historical Institute of Poland, nell’autunno di quest’anno verrà ufficialmente aperto il nuovo Museo della Storia degli ebrei polacchi. Si tratta di un evento culturale di straordinario significato per l’Europa. Sulle ceneri del ghetto di Varsavia – che è parte integrante della memoria nera del continente, ma anche gloriosa di donne e uomini coraggiosi e disperati che combatterono – si sta concretizzando un progetto culturale che va al di là della realizzazione di una semplice esposizione. E’ la storia stessa che lo impone, nel luogo dove settant’anni fa l’ebraismo polacco venne cancellato. La curatrice Barbara Kirshenblatt-Gimblett, ebrea newyorchese con profonde radici polacche, ha pensato a un museo moderno, che viva nel segno di un rinnovamento dell’ebraismo polacco.
 
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Progetti Otto per Mille
Presentazione domande
Scadrà il 28 febbraio il termine per la presentazione dei progetti da realizzare con il contributo Otto per Mille. Gli Enti o associazioni interessati dovranno compilare l'apposita scheda dimostrando di aver presentato il modello EAS all'Agenzia delle Entrate. La Commissione Bilancio e Otto per Mille valuterà l'ammissibilità dei progetti e proporrà l'assegnazione del contributo previa approvazione del Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
 
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Voci a confronto
In Francia nuovo capitolo del caso Dieudonné: lo spettacolo del comico appena fuori Nantes è stato fermato dal Consiglio di Stato all’ultimo momento, con la polizia che ha bloccato l’ingresso al palazzetto dello sport (pubblico di oltre 5mila persone, prezzo del biglietto 43 euro). “Chi sono quelli che comprano il biglietto, gli abitanti delle banlieue degradate, coalizzati contro gli ebrei magari sotto la bandiera dell’islam radicale? Non sembra. Qui allo Zénith di Nantes — città modello, ricca, piena di verde, bene amministrata, neanche 300 mila abitanti — tra i 5.600 spettatori mancati si vedono tanti francesi apparentemente della classe media, che portano i figli a vedere ‘uno che non ha paura di spararle grosse’, come dice una signora quarantenne con il figlio adolescente” scrive il corrispondente in Francia del Corriere della Sera, che conclude “Nel giro di poche ore, ieri, Dieudonné è apparso un eroe, capace di sconfiggere il ministro, e poi un martire, soffocato dalla repressione ma osannato dal suo popolo. Meglio di così, purtroppo, non gli poteva andare”. Repubblica intervista sulla questione del divieto gli scrittori Marek Halter, che lo difende, e Tahar Ben Jelloun, che invece lo giudica un errore.
Del comico si occupa anche Furio Colombo sul Fatto quotidiano. “Stanno accadendo, dovunque, non solo in Francia, fatti gravi che dovrebbero indurci a una decisione: dedicare il Giorno della Memoria (il 27 gennaio, ormai prossimo) non al passato ma al presente” scrive.
“E Gesù disse: non cancello la Torah”. Con questo titolo, nella pagina delle opinioni, il Corriere della Sera ospita una lettera del presidente dell’Associazione ebraico-cristiana di Roma Marco Morselli.
 
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Progetti di futuro
“Le due parole centrali della Torah - ha scritto rav Benedetto Carucci Viterbi sul Portale dell’ebraismo italiano, moked.it - sono darosh darash: ripetizione rafforzata di cercare; ma anche di studiare e di interpretare. Il cuore della Torah è dunque nello studio e nel tentativo di comprendere. E nessuno si può sottrarre a questo compito fondante: neanche Mosé il nostro maestro, colui che cerca al centro della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il rav, lo studio è uno dei pilastri della vita ebraica e nessuno può sottrarvisi. Progetti di futuro è il titolo del dossier sul numero di Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive che si aprono ai giovani dopo la scuola superiore..
 
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  davar
qui roma
Nuove pietre della Memoria
scrivono il dolore della città

Incastonate nei marciapiedi, davanti ai luoghi dove vite innocenti furono inesorabilmente spezzate. Prove tangibili, tra arte e Memoria, dell'orrore della deportazione. Sono le stolpersteinen, le ormai celebri 'pietre d'inciampo' ideate dall'artista tedesco Gunter Demnig per far sì che l'oblio non avvolga le città d'Europa. Per il quinto anno consecutivo l'iniziativa, curata per Arteinmemoria dalla storica dell'arte Adachiara Zevi sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio di Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Comunità ebraica di Roma, arriva tra le strade della Capitale.
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qui milano
Una cucina per pensare agli altri
Una cucina per pensare agli altri. “Rabbi Akiva diceva: ‘Ama il prossimo tuo come te stesso: questa è la Torah, tutto il resto è commento’”. Così rav Igal Hazan, preside della Scuola del Merkos del movimento chassidico Chabad‐Lubavitch, spiegava negli scorsi mesi a Pagine Ebraiche il progetto di dare vita a una cucina sociale kasher, per preparare pasti secondo le regole della legge ebraica, che fungesse allo stesso tempo da mensa per gli allievi e da punto di riferimento per tutti coloro che in città considerano un pasto caldo gratuito un aiuto al proprio bilancio familiare. La cucina, pronta per diventare operativa, è stata inaugurata ieri a Milano (nell'immagine il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris, a sinistra rav Igal Hazan e rav Avraham Hazan).
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Patrizia Mintz Benfenati Bahbout (1959-2013)
Grande commozione nell'Italia ebraica per la scomparsa di Patrizia Mintz Benfenati Bahbout, moglie del rabbino capo di Napoli Scialom Bahbout. Al rav e a tutti familiari il profondo cordoglio di tutta la redazione del portale dell'ebraismo italiano e di Pagine Ebraiche.

 pilpul
Diritti e doveri
Il rav Riccardo Di Segni ricordando che il diritto è implicito nel dovere e che i diritti si garantiscono con la forza dei divieti, ha dato recentemente, tra le altre cose, una risposta efficace a chi afferma (anche nel mondo ebraico) che l’ebraismo non contempla diritti ma solo doveri. A me pare che diritti e doveri siano inscindibili e che dare la preminenza agli uni o agli altri sia come discutere se sia nato prima l’uovo o la gallina. Porre l’accento sui doveri, come tende a fare l’ebraismo, può essere più efficace perché i diritti di qualcuno implicano necessariamente doveri per qualcun altro, e se ci limitiamo a enunciare i diritti in teoria senza preoccuparci di definire chi deve garantirli e come, quei diritti resteranno facilmente sulla carta.

Anna Segre, insegnante
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Passeggiate pericolose
Non ero presente all’incidente di mercoledì scorso e debbo basarmi sui mezzi di informazione: se sono discordanti preferisco Kol Israel, la radio di stato. Secondo i vari giornali radio trasmessi mercoledì e giovedì, un gruppo di coloni di almeno venti persone è entrato nel villaggio arabo di Kufra. Essi sostengono di essere andati a fare una passeggiata, ma la radio non ha dubbi: si trattava di una spedizione punitiva come già accaduto in passato. Questa volta però hanno trovato resistenza e la folla avrebbe probabilmente commesso un linciaggio se un arabo locale non avesse preso l’iniziativa di chiudere circa 15 israeliani in una stanza per separarli dalla folla e nello stesso tempo chiedere l’intervento dell’esercito israeliano.

Sergio Minerbi, diplomatico
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La ricerca dell’identità
Leggo con interesse e curiosità dell'attività della fondazione Shavei Israel, che ha come fine l'instaurazione di un nuovo legame tra ebrei perduti o “nascosti” con l'ebraismo, come nel caso dei Bene Anusim, offrendo a chi lo desideri la possibilità di un ritorno. Organizzazione che in Italia è coinvolta soprattutto nel recupero di un'eredità ebraica nel meridione che ha seguito lo stesso destino della penisola iberica in materia di legislazioni anti-ebraiche e successive espulsioni. Pur senza andare troppo lontano nel tempo rispetto agli Anusim, la mia riflessione si sposta anche su tutte quelle generazioni che hanno perduto un contatto con l'ebraismo più recentemente, dagli innumerevoli figli o nipoti di matrimoni misti, a chi col tempo ha rotto volontariamente questo legame, per ragioni sociali, politiche o familiari, e naturalmente non l'ha poi trasmesso ai propri figli.

Francesco Moises Bassano, studente
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Un saluto a Patrizia
"Allora Almitra parlò e disse: Noi vorremmo adesso domandarti della Morte.
Ed egli disse:
Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
Ma come potrete trovarlo, se non lo cercate nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi legati alla notte non vedono di giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete contemplare lo spirito della morte, spalancate il cuore al corpo della vita.
Perché la vita e la morte sono una sola cosa, come il fiume e il mare

Nel profondo delle vostre speranze e dei vostri desideri risiede la muta conoscenza dell’Oltre;
E come semi che sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
Fidatevi dei sogni, perché in essi è nascosto il passaggio verso l’eternità.


Ilana Bahbout
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Bigliettini
Igor Guberman, celebre autore "russo" di migliaia e migliaia di versi divertenti, irriverenti, ma profondi, spesso tiene serate poetiche nei teatri (in Israele e in Russia), che si riempiono di appassionati spettatori. Alcuni di loro, nell’intervallo dello spettacolo gli scrivono curiosi bigliettini. Nel suo ultimo libro, edito a Mosca nel 2013 col titolo "Ottavo diario" (come tutti gli altri volumi di Guberman, non tradotto in italiano), il poeta offre, come introduzione ai suoi ultimi versi, una selezione dei bigliettini più umoristici ricevuti in camerino dai suoi fan durante l’intervallo delle sue serate poetiche. Di fatto, quello che propone è un inedito “genere letterario” Ad esempio: “Sono armeno, sto per sposarmi con un’ebrea per la terza volta, come andrà a finire?”.

Laura Salmon, slavista
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