David
Sciunnach,
rabbino
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“Allora
Yitrò, suocero di Moshè…” (Shemot 18, 2). I Maestri fanno notare che
Yitrò era un uomo molto importante: egli era discendente di grandi
personaggi, ed era insignito di grandi onorificenze tra cui quella di
choen di Midiàn, cioè sacerdote di Midiàn. L’Or ha-Chayìm ha-Kadòsh fa
notare che in questo verso Yitrò viene chiamato suocero di Moshè per
sottolineare che per lui l’onorificenza più grande è quella di essere
imparentato con Moshè. Possiamo renderci conto dell’importanza
che Yitrò attribuisce a Moshè dal suo comportamento all'inizio della
Parashà
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David
Assael,
ricercatore
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In
enorme e costante calo di consensi, la nuova Lega di Matteo Salvini,
inquietante personaggio che a Milano conosciamo assai bene, le tenta
tutte per riconquistare le terre perdute. Bersaglio preferito del nuovo
corso, il ministro Kyenge, rea, secondo il capogruppo leghista Bitonci,
di “non sapere niente di niente e di favorire la negritudine come in
Francia”. Inutile soffermarsi sulle frasi di questa gente, che, se la
Lega perdesse ancora un 1% dovrebbe cominciare a lavorare e non sia
mai, a cominciare proprio da quel Matteo Salvini che ha incarichi
pubblici da quando è diciannovenne.
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Progetti Otto per Mille
Presentazione domande
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Scadrà
il 28 febbraio il termine per la presentazione dei progetti da
realizzare con il contributo Otto per Mille. Gli Enti o associazioni
interessati dovranno compilare l'apposita scheda dimostrando di aver
presentato il modello EAS all'Agenzia delle Entrate. La Commissione
Bilancio e Otto per Mille valuterà l'ammissibilità dei progetti e
proporrà l'assegnazione del contributo previa approvazione del
Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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Voci a confronto
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“Sono
una donna nera, che ha studiato e fa il ministro. Purtroppo la mia
stessa esistenza pare oggi una sfida ai peggiori stereotipi e a tutti
gli intolleranti di casa nostra”. È lo sfogo del ministro per
l’Integrazione Cecile Kyenge, vittima di una nuova campagna
denigratoria della Lega Nord e della testata La Padania, che ha
inaugurato una rubrica in cui si dà notizia di tutti i suoi
appuntamenti pubblici. La delirante accusa della base leghista è quella
di “promuovere la negritudine”.
“Ci sono momenti – spiega il ministro a Repubblica – in cui diventa
urgente recuperare l’orgoglio e la dignità delle istituzioni. Tutti i
partiti devono fare di più. La politica si deve alzare tutta per
condannare questi attacchi, altrimenti il razzismo può diventare
un’arma pericolosa. Perché la democrazia può essere uccisa anche da
continui atti striscianti. Per questo il mio appello è ancora più
ampio”.
“Kerry è ossessionato, ha un approccio quasi messianico a questo
negoziato”. È quanto affermato dal ministro della Difesa israeliano
Moshe Yaalon nel raccontare, a una platea di studenti, le frequenti
missioni in Medio Oriente del segretario di Stato statunitense John
Kerry il cui obiettivo, ha rincarato la dose il ministro, sarebbe
quello di vincere il Nobel per la pace (tra gli altri ne scrive
Maurizio Molinari sulla Stampa).
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Progetti di futuro
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“Le
due parole centrali della Torah - ha scritto rav Benedetto Carucci
Viterbi sul Portale dell’ebraismo italiano, moked.it - sono darosh
darash: ripetizione rafforzata di cercare; ma anche di studiare e di
interpretare. Il cuore della Torah è dunque nello studio e nel
tentativo di comprendere. E nessuno si può sottrarre a questo compito
fondante: neanche Mosé il nostro maestro, colui che cerca al centro
della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il rav, lo studio è uno dei
pilastri della vita ebraica e nessuno può sottrarvisi. Progetti di
futuro è il titolo del dossier dedicato alle prospettive che si aprono
ai giovani dopo la scuola superiore.
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27 gennaio
A Torino per riflettere
Sono
state la parole di Vladimiro Zagrebelsky, il magistrato che fino al
2010 è stato giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, oggi
nel suo ruolo di presidente del Comitato scientifico del Museo Diffuso
della Resistenza, ad aprire la presentazione del programma del Giorno
della Memoria 2014. Il suo intervento, condiviso dagli altri relatori,
rappresentanti delle istituzioni che da sempre a Torino collaborano
alla creazione di un programma comune per gli eventi che ruotano
intorno al 27 gennaio, ha posto l'accento sulla necessità di non
ridurre mai l'attenzione – nonostante la scarsità di risorse – su quei
principi che stanno anche nel nome del Museo, coordinatore del
programma di Comune, Provincia e Regione, che nella sua versione estesa
è Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei
Diritti e della Libertà.
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Ticketless - Rivoluzione agraria
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Non
sono molte le reazioni degli intellettuali italiani davanti alla
campagna razziale del 1938. L’ingresso in rete di tutti gli scritti di
Luigi Einaudi (www.luigieinaudi.it) consente di riscoprirne una là dove
nessuno immaginerebbe di trovarla: I contadini alla conquista della
terra italiana nel 1920-1930 («Rivista di storia economica», dicembre
1939). Il tema è la rivoluzione agraria, ma il futuro Presidente della
Repubblica non perde di vista l’attualità dell’antisemitismo fascista.
In una decina di pagine ci racconta “il gran tramestio di terre”, che
mutò il volto del paesaggio in Piemonte.
Alberto Cavaglion
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Mezzi discorsi |
Durante
i funerali di Ariel Sharon alcuni rappresentanti di nazioni occidentali
hanno fatto dei mezzi discorsi, hanno mandato a Netanyahu un messaggio
in codice. Fai anche tu come Sharon che da uomo di pace ha reso la
Striscia di Gaza priva di ebrei. Ma si sono guardati bene dal dire che
cosa è successo dopo.
Elio Cabib
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Le scuse del ministro |
Il
ministro israeliano della Difesa Moshè Yaalon è stato costretto a
chiedere pubblicamente scusa, nello spazio di 24 ore, per le sue
critiche al Segretario di Stato statunitense John Kerry. Yaalon aveva
dimenticato un dettaglio: che Israele dipende per i suoi armamenti
dagli Stati Uniti e che questo paese è anche il solo vero sostegno
diplomatico nel consesso internazionale. Forse il ministro farebbe bene
a presentare le dimissioni.
Sergio Minerbi, diplomatico
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Periscopio
- Patrizia Mintz |
Viva
commozione, nel mondo della cultura e dell’informazione, ha suscitato
la prematura scomparsa di Patrizia Mintz, giornalista e scrittrice di
grande talento, persona universalmente apprezzata per la particolare
delicatezza e simpatia del tratto umano, che lascia un profondo
rimpianto nelle diverse località d’Italia dove ha avuto modo di farsi
conoscere anche sul piano personale (tra cui, in particolare, Bologna,
sua città d’origine, Roma, la città dove viveva e lavorava, Napoli, la
città dove suo marito, Scialom Bahbout, svolge l’ufficio di Rabbino
capo, e da lei tanto amata al punto da studiarne a fondo la cultura,
l’idioma e le tradizioni popolari).
Francesco Lucrezi, storico
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