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16 gennaio 2014 - 15 Shevat 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
È certamente un fatto notevole che una Parashah della Torah sia chiamata col nome di sacerdote pagano, anche se la tradizione affermerà che è diventato ebreo. La motivazione, come dicono i Maestri, è che Yithrò ebbe il merito di aggiungere una mitzvah alla Torah, suggerendo a Moshè come amministrare la giustizia. Il suo suggerimento fu di nominare giudici per livelli successivi di giudizio: “Ogni cosa grande la porteranno da te, ed ogni cosa piccola la giudicheranno loro”.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Pochi giorni fa Gigi Riva scriveva sull’Espresso (11 gennaio): “Per capire l’ultimo Ariel Sharon (ce ne sono stati tanti) bisogna riandare alla sera del 28 gennaio 2003. Quando in Israele vengono resi noti i risultati delle elezioni. Il suo partito di destra, il Likud, ha stravinto, i militanti festeggiano. Ma lui è chiuso nella sua stanza e fa due telefonate. Una al demografo di origine italiana Sergio Della Pergola. L’altra al professore di geografia Arnon Soffer, detto “il conta-arabi”. A entrambi dice: “Portatemi le mappe”. Non c’è bisogno di ulteriori spiegazioni: i due (suoi consiglieri da tempo) sanno cosa significa… Con Della Pergola e Soffer studia “le mappe”. Da dove ritirarsi, dove restare, quali zone di Israele dove vivono i palestinesi scambiare con le colonie “irrinunciabili”, quelle più a ridosso della “linea verde” del 1967. Il primo passo è il ritiro da Gaza, annunciato nel febbraio del 2004, attuato nell’agosto del 2005″. È bene che si sappia: Gigi Riva rappresenta il più infimo livello di giornalismo, che non controlla le fonti, che non sa quello che dice, che falsifica la storia, che oltre a tutto in un rozzo italiano esprime viscerali sentimenti di odio. Per mettere le cose in chiaro, il 28 gennaio 2003 mi trovavo al Centre for Hebrew and Jewish Studies dell’Università di Oxford per un semestre di sabbatico. A causa della mia assenza da Israele non avevo nemmeno potuto votare alle elezioni per il rinnovo della Knesset. Nessuna telefonata da Ariel Sharon, nessuna convocazione col collega Arnon Soffer, nessuno studio delle “mappe”. Suo consigliere da tempo? Nel gennaio 2003 non avevo ancora incontrato Ariel Sharon a tu per tu. È solamente in seguito, nel 2005, che sarebbe avvenuto il primo dei nostri incontri (di cui parlo nel numero di febbraio di Pagine Ebraiche). E in quelle occasioni le questioni del rapporto fra demografia e politica furono ampiamente discusse. La discussione degli equilibri demografici, delle identità culturali e delle soluzioni politiche ai problemi del conflitto in Medio Oriente è non solo legittima, ma doverosa per chi voglia contribuire al processo di pace. Il ben più rapido accrescimento demografico dei palestinesi rispetto agli ebrei in Israele e nei territori altera gli equilibri esistenti e allontana la prospettiva di uno stato d’Israele ebraico e democratico. La problematica demografica, con minori variazioni, è valida oggi esattamente come lo era dieci anni fa. Gli spostamenti di confini territoriali fra stati sono avvenuti infinite volte in Europa al termine di conflitti armati, e hanno coinvolto ripetutamente anche l’Italia. Ma per ignoranti e ciarlatani Israele sbaglia se vuole tenere i territori, e sbaglia se vuole restituire i territori. E allora è bello inventare le notizie.
 
Progetti Otto per Mille Presentazione domande
Scadrà il 28 febbraio il termine per la presentazione dei progetti da realizzare con il contributo Otto per Mille. Gli Enti o associazioni interessati dovranno compilare l'apposita scheda dimostrando di aver presentato il modello EAS all'Agenzia delle Entrate. La Commissione Bilancio e Otto per Mille valuterà l'ammissibilità dei progetti e proporrà l'assegnazione del contributo previa approvazione del Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
 
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Voci a confronto
Con il Giorno della Memoria tornano ad aprirsi al pubblico le porte del Memoriale della Shoah di Milano. Ieri la conferenza stampa: a fare il punto sui lavori che interessano la struttura è stato il vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah e vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach. “Mancano – ha spiegato – due milioni e seicentomila euro e dieci mesi di lavori, necessari per realizzare la Biblioteca multimediale” (Paola D’Amico sul Corriere della sera). Giornata del dialogo ebraico-cattolico: numerosi gli appuntamenti in tutta Italia con filo conduttore il comandamento “Non ruberai”. A firmare la presentazione del sussidio Cei anche il presidente uscente dell’Assemblea rabbinica italiana Elia Richetti. “Il comandamento al centro della Giornata – scrive il rav – insegna a vedere nell’altro l’immagine di se stessi fino, quasi, a rendersi conto che l’altro non esiste” (Avvenire).
 
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Progetti di futuro
“Le due parole centrali della Torah - ha scritto rav Benedetto Carucci Viterbi sul Portale dell’ebraismo italiano, moked.it - sono darosh darash: ripetizione rafforzata di cercare; ma anche di studiare e di interpretare. Il cuore della Torah è dunque nello studio e nel tentativo di comprendere. E nessuno si può sottrarre a questo compito fondante: neanche Mosé il nostro maestro, colui che cerca al centro della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il rav, lo studio è uno dei pilastri della vita ebraica e nessuno può sottrarvisi. Progetti di futuro è il titolo del dossier dedicato alle prospettive che si aprono ai giovani dopo la scuola superiore.
 
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  davar
QUI ROma - tu bishvat
Tanti alberi per l'amicizia
“Alberi piantati da ragazzi di religione diverse uniti nel segno del rispetto per l'ambiente urbano”. È quanto si legge sulla targa che celebra il legame tra la onlus Beautiful Israel e Roma Capitale nel nome dell'ecologia e del riconoscimento dei diritti di ogni individuo a prescindere dalle specifiche appartenenze culturali e religiose. Un legame rafforzato questa mattina in occasione di TuBishvat, il Capodanno degli alberi, con la messa a dimora di quattro alberi nel giardino adiacente il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in viale Trastevere. È stato il presidente di Beautiful Israel Italia, Dario Coen, a tenere le redini di una cerimonia che ha visto la partecipazione di ragazzi della scuola Regina Margherita e della scuola ebraica Renzo Levi. "Piantare un albero - ha affermato - è la cosa più bella del mondo".
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EBREI E CRISTIANI
Una Giornata per il dialogo
“Il comandamento al centro della Giornata insegna a vedere nell’altro l’immagine di se stessi fino, quasi, a rendersi conto che l’altro non esiste”. Così scrive il presidente uscente dell’Assemblea rabbinica italiana, rav Elia Richetti, nella presentazione dell’odierna giornata del dialogo tra cristiani ed ebrei dedicato al tema ‘Non ruberai’. Un’occasione per fare il punto sul cammino intrapreso, ma anche per individuare nuove strade e occasioni di confronto in linea coi tempi. Numerosi gli appuntamenti in tutta Italia.
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MEMORIA
Il ricordo e la ritualità

Esce oggi in libreria il nuovo saggio della scrittrice e traduttrice Elena Loewenthal "Contro il Giorno della Memoria. Una riflessione sul rito del ricordo, la retorica della commemorazione, la condivisione del passato", add editore. Ne anticipiamo per il lettore uno stralcio dall'introduzione dell'autrice.


"Qualche parola in prima persona. La Shoah è la mia ossessione. So che questo è nulla al confronto con la Shoah che in tanti hanno attraversato, la Shoah vera che è stata morte e prima ancora soprusi, sofferenze, smarrimento terribile, un senso inaudito di ingiustizia e violenza. La mia Shoah è solo un’ossessione, un pensiero che non è fisso, anzi, si sposta qua e là, cade in punti imprevedibili della mia vita, diventa sgomento e rabbia, il più delle volte tutte e due insieme. Sono nata nel 1960. Una volta questa data mi sembrava lontana anni luce dall’ultima guerra, ma con il passare del tempo le stagioni si contraggono, le lontananze diventano una matassa scura, inestricabile(...)".
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pilpul
Setirot - Esclusioni
Ebrei e comunità. Mi domando chi sia il rashà. Mi chiedo chi si escluda da che cosa, chi escluda chi, e in nome di chi e di che cosa si escluda e ci si escluda.
                                                                                      Stefano Jesurum, giornalista
La Siria, il Vaticano e noi
Non è facile decidere da che parte stare in Siria, se da quella degli insorti o da quella del Presidente Assad. Israele cerca di rimanere fuori dal conflitto, ma offre aiuti sanitari a numerosi civili siriani facendoli ammettere negli ospedali israeliani. Non si può dimenticare che fra gli insorti ci sono uomini dell'organizzazione terroristica Al Qaeda e altri gruppuscoli meno noti. Il Vaticano invece si muove con un maxi congresso dell'Accademia Pontificia delle scienze riunito a Roma il 13 gennaio scorso, che ha chiesto "un cessate il fuoco immediato e la fine delle violenze di qualsiasi tipo, senza precondizioni politiche".

Sergio Minerbi, diplomatico
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Time out - La protesta
Non debbo insegnare a fare il giornalista a nessuno, men che meno a chi era presente alla famosa serata su sinistra e Israele. Un solo dato però mi interessa commentare: nessuno dal giornalista di Pagine Ebraiche fino a Gad Lerner si è sentito in dovere di spiegare le ragioni della protesta e del perché si creino così tanti malumori. Perché per carità, si potrà essere d'accordo o meno sulle ragioni di chi contesta, ma credo che faccia parte dell'onestà intellettuale di chi per lavoro nella vita racconta come sono andati i fatti di spiegare come stanno le cose.

Daniel Funaro
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