Paolo Sciunnach,
insegnante
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Quando cerchiamo di dimostrare che la
giustizia non si identifica con la nostra predilezione o disposizione,
che essa non dipende dal nostro interesse e consenso, non dovremmo però
commettere l’errore comune di confondere il rapporto tra l’uomo e la
giustizia con il rapporto fra la giustizia e l’uomo. Infatti, benché
sia vero che noi dovremmo seguire la giustizia per semplice amore di
giustizia, essa stessa esiste per il bene dell’uomo.
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Anna
Foa,
storica
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Le ultime vicende politiche, dall'attacco
grillino in Parlamento agli insulti alla Boldrini al rogo dei libri
all'attacco al Presidente Napolitano, tracciano i confini di un mondo
sempre più scatenato e antipolitico (e alliudo alla grande politica, a
quella che ha dato vita al Risorgimento italiano e alla Costituzione
repubblicana). In questo quadro, l'antisemitismo e il razzismo trovano
ampio spazio, mentre l'ignoranza sempre più diffusa crea canali
privilegiati alla degenerazione.
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Memoria viva
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Ogni anno il Giorno della Memoria riporta
l’attenzione dell’opinione pubblica sulla Shoah e sulle sue vittime. Ma
la cadenza delle celebrazioni non basta.
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comics
& jews - NUOVO SUCCESSO DI ISRAELE
Rutu
Modan vince ad Angouleme
Dopo
il prestigioso Gran Guinigi ricevuto a Lucca Comics lo scorso novembre,
il graphic novel “La proprietà” dell’israeliana Rutu Modan ha
conquistato anche la quarantunesima edizione del Festival
Internazionale del Fumetto di Angoulême (nell’immagine l’autrice
ritratta per Pagine Ebraiche da Giorgio Albertini). La storia, che a
una prima lettura racconta il viaggio di una nonna e di una nipote a
Varsavia, sulle tracce di un appartamento abbandonato durante la
guerra, concentra in sé numerosi temi complessi, dal modo in cui la
seconda e terza generazione – figli e nipoti dei sopravvissuti – si
confrontano con gli anni bui del nazismo, al rapporto degli israeliani
con l’Europa, e con il passato. Senza sconti, ma senza mai appesantire
la storia, Rutu Modan lascia che siano i fatti, le azioni dei
personaggi a raccontare, a suggerire, a far pensare e a portare al
successo questo suo ultimo lavoro.
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QUI
MILANO
Un
calcio all'indifferenza
I
movimenti ebraici Hashomer Hatzair, Benè Akiva, Ghetton, le Acli-Ipsia
cattoliche, i protestanti d’Italia, la Coreis islamica, rom e sinti,
Arcigay, Associazione Bambini in Romania, Hammers Parco Lambro, i
Ragazzi dell’Arcobaleno. Da nominare tutti i partecipanti al Torneo di
calcio della Memoria, perché è stata la presenza di ciascuno a donare
all’iniziativa il suo significato più autentico, al di là dei vincitori
delle partite. E ricca di ospiti è stata la cerimonia di premiazione al
Memoriale della Shoah di Milano, dedicata innanzitutto alla figura che
la manifestazione ha voluto ricordare: Arpad Weisz, allenatore ebreo
ungherese, tre scudetti conquistati alla guida di Inter e Bologna,
assassinato ad Auschwitz nel 1944.
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qui
roma
Identità
e informazione
Un
momento di confronto sul complesso intreccio tra il mondo del
giornalismo e i temi legati al dialogo interreligioso, alla Memoria, al
pluralismo. Diverse le voci intervenute nell'arco della tavola rotonda
tenutasi oggi nelle sale dell'Associazione Stampa Romana. Un'occasione
di riflessione per raccontare da diverse prospettive l'approccio che
l'informazione ha sia come strumento per realtà, come quella ebraica,
per raccontarsi sia per aprire fronti di dialogo tra culture e
religioni differenti. L'idea, spunto di questa iniziativa, è la
creazione di un'osservatorio dedicato al giornalismo e alle modalità
per raccontare i temi legati al dialogo religioso. Tra gli argomenti a
cui prestare particolare attenzione il web, in particolare alle
problematiche emerse dai social network, sempre più veicolo di prese di
posizioni radicali, in cui si avverte un decadimento del dibattito
generale quando non di vere aggressioni nei confronti delle minoranze e
dell'altro.
A intervenire all'incontro, organizzato dall'associazione sindacale dei
giornalisti del Lazio e moderato dal segretario del Asr Paolo
Butturini, diverse voci del mondo dell'informazione professionale in
Italia: Valentina Alazraki, corrispondente in Italia e Vaticano per
Televisa Messico, Luca Baratto, curatore della rubrica Culto evangelico
(Radio Rai 1), Luigi Bizzarri, capostruttura Cultura e Storia di RAI 3,
il giornalista Mostafa El Ayoubi, il direttore della rivista Confronti
Gian Mario Gillio, Pierluigi Lupi dell'Agenzia di stampa MISNA, il
presidente dell'Unione cattolica stampa italiana Andrea Melodia, il
direttore dell'Osservatore Romano Giovanni Maria Vian e il direttore di
Pagine Ebraiche Guido Vitale. Leggi
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Oltremare
- "Reality" |
Chiunque
mi conosca sa quanta poca pazienza ho per i reality, in ogni loro
declinazione e manifestazione. Non ho visto una sola puntata di grandi
fratelli e altre inutilità selezionatorie assortite, spettacoli di cui
sarebbe fierissimo Nerone, produzioni mastodontiche e carissime e
partecipanti pronti a ogni cosa pur di allungare la propria vita sullo
schermo – in questo, davvero novelli gladiatori.
In Israele non si scampa ai reality, prova inconfutabile che il vecchio
ed abusato “voi ebrei siete tutti intelligenti” è puro antisemitismo.
Cinque minuti davanti a un Ach Hagadol (Grande Fratello versione
israeliana) tolgono ogni dubbio, e si va a dormire sereni sapendo che
anche noi abbiamo la nostra bella quota di ignoranti, cretini e
buzzurri. Metterei un accento sui buzzurri.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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In
cornice - Kandinsky |
C’era
un tempo, all’inizio del Novecento, in cui pittura, scultura,
filosofia, musica, poesia, psicologia erano strettamente legate, in cui
gli artisti si arricchivano del lavoro comune. Questo bisogna ricordare
di fronte a un quadro di Kandinsky, altrimenti se ne perde gran parte.
Lo si capisce al volo nelle stanze di Palazzo Reale a Milano, dove è
allestita una personale a lui dedicata.
Daniele Liberanome, critico d'arte
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Tea
for two - Fiction |
"Una
volta trovata la formula che funziona, non si cambia". Canale5 lo sa
bene. Come spiegare altrimenti la serie infinita di fiction propinateci
da anni usando dittologie nel titolo tali da far rabbrividire il
Petrarca? Gli ingredienti shakerati insieme sono i seguenti: abbondanza
di occhioni di Gabriel Garko, profluvi di Manuela Arcuri-barra-Sabrina
Ferilli, un pizzico di Giuliana De Sio o Eva Grimaldi ed ovviamente
ripetute scene di sparatorie, uscite dalla doccia coperti di vapore ed
asciugamani, cattivi che vengono giustificati da problemi di madri
(madri prostitute, madri che abbandonano, madri troppo belle, madri
angoscianti). Dopo essersi infilati con successo nel filone dei
telefilm dalle calate siciliane, bisognava trovare un nuovo collante
che permettesse occhioni di Garko e di Arcuri a iosa. Cosa meglio della
Seconda Guerra Mondiale? Ecco dunque il mitico Il peccato e la
vergogna, fiction in sei puntate che ho guardato ipnotizzata, colpita
ed innamorata da tanta trashaggine.
Rachel Silvera, studentessa
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