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18 febbraio 2014 - 18 Adar I 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Domenica è iniziata la consueta settimana bianca a Pinzolo organizzata dal DEC - UCEI. Quasi un centinaio di partecipanti, soprattutto giovani famiglie con bambini piccoli, che possono godere di una piacevole vacanza kasher arricchita da un intenso programma socio culturale per tutte le età.  Emerge una novità sorprendente che ci costringe ad alcuni interrogativi. I partecipanti provenienti dalla Comunità di Roma, che per tanti anni hanno costituito lo zoccolo duro di queste attività nazionali, non sono più la maggioranza. Forse questa crisi economica colpisce maggiormente la comunità romana più che in altre comunità? O forse gli ebrei di Roma possono contare sempre più su un'offerta di attività variegata locale che non sentono più la necessità di partecipare a queste iniziative nazionali ? Alcuni, una decina di anni fa, criticavano queste attività del DEC sostenendo che erano prevalentemente romani a beneficiarne. Chissà se da domani vi sarà qualcuno che inizierà a criticare una presenza troppo elevata di milanesi! 
 
Dario
Calimani,
anglista
A volte, sospettando di pensare ciò che tutti pensano, di dire ciò che tutti dicono, si è tentati dal silenzio per evitare di esprimere il superfluo. Capita così che il tuo silenzio si aggiunga al silenzio degli altri. Ci si volta dall’altra parte, complici della distrazione, e ci si crogiola pacificati nell’esenzione. Per questo, a volte, si preferisce correre il rischio di sentirsi colpevoli di ridondanza.
 
 
Progetti Otto per Mille
Presentazione domande
Scadrà il 28 febbraio il termine per la presentazione dei progetti da realizzare con il contributo Otto per Mille. Gli Enti o associazioni interessati dovranno compilare l'apposita scheda dimostrando di aver presentato il modello EAS all'Agenzia delle Entrate. La Commissione Bilancio e Otto per Mille valuterà l'ammissibilità dei progetti e proporrà l'assegnazione del contributo previa approvazione del Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
 
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Halakhah e informazione
Al via questa mattina, nella sede dell’Associazione Stampa Romana, i lavori del seminario Legge ebraica e informazione organizzato dalla redazione di Pagine Ebraiche e del portale dell’ebraismo italiano www.moked.it in collaborazione con il Collegio Rabbinico. Ad inaugurare il seminario una lezione del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. La notizia è posta in evidenza sull’Osservatore Romano e, tra gli altri, anche dal quotidiano capitolino Il Tempo. “Dialogo a porte aperte”, titola il quotidiano della Santa Sede.
Nel toto-nomine per la nuova squadra di governo mancherebbe un nome, quello del parlamentare italo-israeliano e guru economico renziano Yoram Gutgeld. Lo scrive Franco Bechis in un articolo che appare su Libero. “Gutgeld – si legge – ha preparato le proposte di Renzi e ne avrebbe trovate anche le coperture. Sembrerebbe il ministro dell’Economia naturale del nuovo corso. Ma al momento nel toto-nomine la sua figurina non è apparsa…”.
Che fine ha fatto il film Anita B. di Roberto Faenza, ispirato all’ultimo libro di Edith Bruck e tra le pellicole protagoniste in occasione del Giorno della Memoria? A chiederlo è un lettore del Fatto Quotidiano. Risponde Furio Colombo: “Il libro di Edith Bruck e il film di Roberto Faenza portavano la storia, nuova perché infinitamente ignorata (tranne il libro di Primo Levi La Tregua e lo splendido film di Francesco Rosi) dei sopravvissuti che tornano alla vita e nessuno li vuole ascoltare perché troppi sono stati coinvolti, tra silenzio e collaborazione, dalla parte degli sterminatori perché le narrazioni sono troppo disumane e terribili, e la cosa migliore è lasciar perdere”. Ecco perché, conclude Colombo, “bisogna chiedere conto di questo film scomparso di cui è stata impedita la distribuzione”.
 
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  davar
Qui roma 
Legge ebraica e informazione
Grande successo per il primo appuntamento del seminario "Legge ebraica e problemi dell'informazione" organizzato dalla redazione del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e del Portale dell’ebraismo italiano www.moked.it in collaborazione con il Collegio Rabbinico Italiano. L’intervento inaugurale della seconda edizione del seminario, tenuto dal rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, si è svolto presso la sede dell’Associazione Romana della Stampa. E' stato il suo presidente, Paolo Butturini, a dare in apertura il benvenuto ai giornalisti che affollavano la sala, sottolineando l’importanza di un genere di incontri che portino i professionisti dell’informazione a confrontarsi con posizioni e punti di vista spesso poco noti, che permettano uno sguardo ancorato su basi etiche e morali forti. Guido Vitale, direttore di Pagine Ebraiche e coordinatore dei dipartimenti informazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha spiegato che uno dei grossi problemi dell’ebraismo italiano, che la stampa ebraica e i giornalisti ebrei devono impegnarsi a correggere, non è certo dato da un mancanza di visibilità. Sarebbe invece importante impegnarsi per fare giornali diversi che sappiano raccontare la minoranza ebraica italiana - che è presente sui media in maniera regolare e a volte eccessiva - in maniera più corrispondente alla realtà, senza quei problemi di percezione che invece a volte sono evidenti.
Il rabbino capo di Roma ha immediatamente conquistato la simpatia dei presenti ammettendo un poco di preoccupazione all’idea di proporre un ragionamento sull’etica dell’informazione a coloro che dell’informazione sono professionisti e hanno leggi e codici deontologici in proposito. In una società in cui è grande la curiosità per i temi etici manca del tutto la consapevolezza che le diverse religioni non solo raramente hanno una visione univoca, ma possono avere posizioni non solo diverse, ma anche diametralmente opposte nei confronti dei grandi temi. Il pregiudizio teologico dovuto alla cultura e alla formazione di ognuno è capace di guidare l’analisi dei fatti ed è dunque necessario smontare ogni schema precostituito e partire da una informazione adeguata. Il rav ha ricordato ai presenti come per l’ebraismo, cultura dell’udito e non della vista, la parola abbia un grandissimo potere: le parole possono creare il mondo e possono distruggerlo, e il modo in cui vengono usate è fondamentale. Da un esempio biblico all’altro, passando dalla storia
di Giuseppe a quella di Miriam per mostrare come già nella Torah si affrontino in maniera dettagliata alcuni problemi dell’informazione molto attuali, come la selezione delle informazioni, l’attenzione alla riservatezza (“parola italiana valida almeno quanto l’abusata versione inglese”), il rav ha saputo mostrare tutta l’attualità dell’ebraismo, in cui i diritti non sono trattata in maniera diretta ma discendono dai divieti. Norme già presenti nella Torah, codificazioni successive, ragionamenti di grandi pensatori di tutte le epoche hanno costruito una grande mole di regole che hanno permesso di ragionare in maniera quanto mai attuale sulla diffamazione, su come sia importante sapere la finalità con cui si scrive, conoscere le proprie motivazioni, ed essere consapevoli che anche il modo in cui le notizie vengono divulgate, come, e quando ha un suo peso. Questioni importanti, su cui i professionisti dell’informazione non possono non soffermarsi, e che la tradizione ebraica può informare con punti di vista diversi, stimolando un ragionamento che percorre strade inconsuete e forse, per questo più stimolanti. I presenti in sala, fra cui il consigliere UCEI Anselmo Calò, molti rappresentanti delle principali testate italiane e diversi giovani, hanno colto l’occasione per rivolgere al rav Di Segni varie domande partendo da come viene raccontata la questione mediorientale. Il rav ha fatto presente come esista uno evidente sbilanciamento dell’informazione, che riserva a Israele una attenzione spesso sproporzionata, ma ha poi risposto chiaramente che criticare il governo israeliano è un dovere, come lo è criticare qualsiasi altro governo. La critica deve però essere documentata, e la coscienza morale di ognuno deve essere coerente, e non portare a reagire in differente a seconda dell’argomento trattato. E, ha aggiunto con bonaria ironia il rav in chiusura, a volte sarebbe utile fare un po’ di psicoanalisi e ragionare sulla propria formazione intellettuale. La grande curiosità dei presenti ha trovato in rav Di Segni totale disponibilità ad affrontare gli argomenti più diversi, e non solo quell’etica dell’informazione che sarà il centro degli incontri previsti per oggi pomeriggio e per la giornata di domani, mostrando come sia grande la volontà di incontrarsi, confrontarsi e capirsi.

Ada Treves - twitter @atrevesmoked
QUI TORINO
Quali risposte al negazionismo
“È un problema interdisciplinare, è al contempo politico, storico, giuridico, religioso, filosofico”. L'introduzione di una legge contro il negazionismo apre un ventaglio di riflessione che toccano una molteplicità di settori, ricordava il vicepresidente UCEI Giulio Disegni. E dimostrazione di questa complessità è stata la tavola rotonda tenutasi ieri nelle sale della Comunità ebraica di Torino,organizzata dall'associazione Anavim. A partire dalla domanda - titolo della conferenza - “negazionismo, serve una legge?”, alcune voci autorevoli del panorama culturale italiano hanno presentato al folto pubblico presente il proprio punto di vista, a partire dal settore di competenza. Protagonisti della serata, infatti, sono stati il giornalista ed ex-deputato Furio Colombo, lo storico dell'arte Paolo Coen, la filosofa Donatella Di Cesare, rav Beniamino Goldstein, rabbino capo di Modena, il giurista Carlo Federico Grosso e lo storico Claudio Vercelli.
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QUI TORINO
Gilon incontra la Comunità
Visita ufficiale a Torino per l’ambasciatore di Israele a Roma Naor Gilon. Al termine di alcuni incontri istituzionali l’ambasciatore ha visitato le scuole ebraiche intrattenendosi con insegnanti e studenti. A riceverlo in Comunità il presidente Beppe Segre e i vicepresidenti Emanuel Segre Amar e David Sorani. Al termine della mattinata colazione di lavoro nel ristorante Alef di Torino assieme, tra gli altri, anche al vicepresidente UCEI Giulio Disegni, al consigliere UCEI Claudia De Benedetti e a numerosi consiglieri e membri della Comunità torinese.
QUI MODENA
Eletto il nuovo Consiglio
Tiziana Ferrari, Attilio Uzzielli, Joel Bemporad. Questi (in ordine di preferenze) i nomi dei tre consiglieri eletti dagli iscritti della Comunità ebraica di Modena in occasione della chiamata al voto delle scorse ore, che si è resa necessaria dopo le dimissioni del passato esecutivo. Nei prossimi giorni verranno definite le cariche interne al nuovo assetto consiliare compresa la figura del presidente.

qui torino
Uno sguardo filosofico su Israele
Inizia da Torino l'itinerario di presentazione del nuovo libro di Donatella Di Cesare "Israele: Terra, ritorno, anarchia" (Bollati Boringhieri, 2014). Un volume che presenta sotto una luce diversa lo Stato di Israele e le questioni ad esso connesse, utilizzando la prospettiva filosofica per analizzarne le problematiche. E proprio sul piano filosofico si sono confrontati ieri, assieme all'autrice, l'europarlamentare Gianni Vattimo e il docente di Filosofia teoretica Gaetano Chiurazzi in un appuntamento dal titolo "Medio Oriente e anarchia: dal conflitto alla giustizia?", tenutosi nell'ex sala lauree di giurisprudenza dell'Università torinese. Moderatore dell'incontro Alberto Martinengo.
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pilpul
Storie - Piero, foto di una vita
Uno dei Testimoni più straordinari della Shoah italiana è il romano Piero Terracina. Fino al 7 marzo 2014 è in corso al Goethe-Institut di Roma una mostra a lui dedicata, con foto del tedesco Georg Pöhlein e un audio-documentario intitolato “Perché Piero Terracina ha rotto il suo silenzio” a cura di Andrea Pomplun e dello stesso Georg Pöhlein.
Piero Terracina, classe 1928, subì, come tutti gli ebrei italiani, l’infamia delle leggi razziste. Il 15 novembre del 1938, quando entrò in classe e si diresse verso il suo banco, si sentì addosso gli occhi di tutti i suoi compagni. L'insegnante lo bloccò e gli disse: "Esci, che tu non puoi stare qui".


Mario Avagliano
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