Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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L'obbligo di "ubriacarsi" a Purim,
funzionale forse alla necessità di far emergere il vero Io di ciascuno,
sembra un po' in contrasto con l'uso di travestirsi. Che la maschera
non sia altro che la nostra vera identità?
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Non mi è chiara la discussione su Martin
Heidegger. Martin Heidegger era nazista? Lo si sapeva da tempo. Aveva
convinzioni antisemite? Anche questo lo si sapeva da tempo. Forse
è necessario dirlo con maggior chiarezza, anche se non mi sembra che
dirlo con chiarezza maggiore rappresenti la risposta pertinente.
La domanda a cui non ho trovato risposte in tutte le opinioni che
ho letto in questi giorni, da parte di coloro che si rifanno alla sua
riflessione, è la seguente (a me sembrerebbe una domanda legittima,
forse da dilettante, sbaglio): cambia o non cambia la rilevanza di ciò
che ha scritto e sostenuto Heidegger in campo filosofico? Che
articolerei almeno nelle seguenti: le categorie che Heidegger propone,
alla luce di queste nuove rivelazioni, sono prive di fondamento? sono
“malate” di razzismo? Si modifica radicalmente, o anche marginalmente,
l’impianto filosofico della sua riflessione? Tutto questo ha una
ricaduta sui percorsi del pensiero filosofico contemporaneo? Se sì,
come?
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Un ciclo di incontri
sull'etica medica |
Un ciclo di incontri sull’etica medica
patrocinato dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei
locali del Tempio dei Giovani sull’Isola Tiberina con cadenza
settimanale. Appuntamento ogni lunedì alle 20. Tra i rabbinim coinvolti
Roberto Colombo, Roberto Della Rocca, Riccardo Di Segni, Cesare Efrati,
Gianfranco Di Segni, Benedetto Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo
Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto Piperno.
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Pagine Ebraiche svela
i sapori di Purim |
“Dietro ad ogni forma e sapore non c’è
soltanto il desiderio di appagare il gusto ma prima di tutto un
significato allegorico che spiega la festa. Il ripieno è uno dei comuni
denominatori delle ricette del Purim che si tramandano da secoli
nell’Italia ebraica da Nord a Sud, dal mondo ashkenazita e sefarditi”.
Ecco i sapori di Purim svelati nell’ultimo numero di Pagine Ebraiche.
Così li racconta Paola D’Amico sul Corriere della Sera.
“Blackrock, il colosso Usa del risparmio gestito che dilaga a Piazza
Affari – Fondato nel 1988 dall’ebreo californiano Larry Fink”. Molta
enfasi sulla figura e l’appartenenza religiosa del suo fondatore
nell’articolo del Corriere della Sera dedicato al Fondo che ha comprato
una quota significativa delle azioni di Unicredit negli scorsi giorni,
divenendone il primo azionista.
“La tifoseria juventina è una tifoseria sana, civilissima, non si può
generalizzare. Dobbiamo individuare e punire i responsabili dei cori
antisemiti ma non si può gettare addosso a una tifoseria civilissima
l’onta del razzismo e dell’antisemitismo”. Sono le parole del ministro
degli Interni Angelino Alfano riportate da Gianni Mura su Repubblica
“Ma scusi tanto, chi ha mai generalizzato, chi ha gettato l’onta? Lo
sappiamo tutti che la maggioranza del tifo negli stadi è sana, se così
non fosse non ci si potrebbe nemmeno entrare. Che il discorsetto sia
stato fatto ieri a Torino può far pensare a una captatio benevolentiae”
nota il giornalista.
Milano. Prosegue il dibattito sulla concessione di spazi pubblici per
una moschea. La comunità marocchina mette in guardia il Comune rispetto
al Caim (Coordinamento associazioni islamiche di Milano), che, ricorda
l’attivista Abdeljabbar Mouloim, “è vicino ai Fratelli musulmani, in
cui molti di noi non si riconoscono”. E infatti non sono parte del Caim
diversi gruppi musulmani in città, fra cui le tre moschee gestite dalla
comunità marocchina, quella bengalese e senegalese, di via Padova 144 e
di via Quaranta (Repubblica).
“I fascisti non hanno cittadinanza a Milano, città simbolo della
Resistenza”. Dura condanna del segretario cittadino del Partito
democratico Pietro Bussolati nei confronti dei tre raduni di estrema
destra che si sono svolti in città nelle scorse ore (Repubblica).
Esteri. Dura presa di posizione dell’Arabia Saudita contro il colosso
dell’informazione del Qatar Al Jazeera. La richiesta è di chiuderla in
quanto fiancheggiatrice dei Fratelli musulmani (Maurizio Molinari sulla
Stampa).
“Affinché siano una cosa sola”. Questo il motto scelto da Jorge
Bergoglio per il suo viaggio in Israele a maggio (Osservatore romano).
Cultura. Repubblica intervista l’artista Gioele Dix (nome d’arte di
David Ottolenghi) che presenta il suo libro “Quando tutto sarà finito”
(Mondadori) che racconta le vicende della sua famiglia durante la
persecuzione antiebraica. Su Corriere La Lettura Alessandro Piperno
racconta lo scrittore americano Bernard Malamud. Carlo Marroni presenta
sul Sole 24 Ore
“La penna di Pietro. Storia e cronaca della comunicazione vaticana dal
Concilio a papa Francesco” (Angelo Scelzo, Libreria Editrice Vaticana)
che svela come si è evoluto il rapporto tra Santa Sede e mezzi di
informazione.
Ci sarà anche David Grossman oggi al Parco della Musica di Roma a
chiudere la rassegna Libri Come (Corriere).
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Purim 5774 - Il ritorno
di Pagine Ebbraiche |
Con il Purim alle porte la redazione
condivide con tutti i lettori lo speciale dossier Pagine Ebbraiche che
appare sul numero di marzo del mensile dell'ebraismo italiano. Otto
pagine tra serio e faceto. La grande lezione del witz. Un gioco di
parole che, deformando il nome della testata, vuole richiamare già
dalla sua titolazione l'ebbrezza di una festività tradizionalmente
segnata da momenti di gioia e spensieratezza nel ricordo del pericolo
scampato nella Persia del re Assuero e del suo perfido consigliere
Haman.
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il dossier
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qui
trieste
Purim
con Teddy Reno
Un
Purim tutto speciale a Trieste in compagnia di Teddy Reno. Il cantante,
87 anni debutterà domani sera con lo spettacolo concerto “My Way”
proprio sul quel palcoscenico che lo vide esibirsi per la prima volta
settant’anni fa, il Politeama Rossetti – Teatro stabile del Friuli
Venezia Giulia. Un racconto in musica e memorie di una carriera
straordinaria, nella città in cui tutto cominciò e che in questi giorni
rende omaggio a un’altra figura fondamentale della storia della musica
leggera italiana, Lelio Luttazzi, grande amico e collega di Reno.
“Lelio Swing”, in precedenza allestita a Roma, sarà al Magazzino delle
Idee di Trieste fino al 4 maggio. Teddy Reno l’ha visitata in
anteprima, immortalato da Pagine Ebraiche sotto la foto che ritrae
Luttazzi in compagnia di un altro volto dello swing, il direttore
d’orchestra Gorni Kramer. Al giornale dell’ebraismo italiano, Teddy
Reno aveva rilasciato una grande
intervista
raccontando la sua carriera, la sua identità ebraica, gli anni
difficili della persecuzione antiebraica e della guerra, quando furono
proprio le sue cantate a salvarlo da un destino che avrebbe potuto
essere tragico.
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Purim
5774 – Israele
Gran
parata in scena a Holon
Maschere
e colori, musica, carri e soprattutto tanta allegria nella mattinata di
Purim per le strade di Holon, cittadina alle porte di Tel Aviv che ogni
anno ospita la più grande parata di carri di Israele. “Adloyada”
letteralmente “finché non saprai” (dalla tradizione indicata nel Talmud
di bere “fino a che non saprai distinguere tra maledetto Haman e
benedetto Mordechai”) vanta oltre un secolo di storia (si tenne per la
prima volta a Tel Aviv nel 1912) e coinvolge studenti, gruppi sportivi,
attori, semplici appassionati e pubblico, in un centro che negli ultimi
vent’anni ha fatto della creatività la sua cifra fondamentale, tra la
fondazione del Museo del Design, il Museo dei bambini e la Mediateca.
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libri
- qui roma
Dialogo
con un padre che non c'è
Scrivere
per ricordare. Per far riemergere la storia di un uomo che cerca
disperatamente di tornare a vivere dopo Auschwitz. Un padre che vuole
la normalità e la cerca in una piccola cittadina svedese, Södertälje,
dove integrarsi e lasciare alle spalle il passato. Quello dello svedese
Göran Rosenberg, autore di Una breve
sosta nel viaggio da Auschwitz (Ponte alle Grazie), è un viaggio
intimo, conflittuale e al contempo affettuoso nei ricordi di un padre
scomparso prematuramente. Il libro, diventato un best seller in patria,
è stato recentemente presentato a Roma alla Casa della Storia e della
Memoria, appuntamento organizzato dall'ambasciata di Svezia in Italia.
A confrontarsi sui diversi spunti di riflessioni che apre il racconto
di Rosenberg, assieme all'autore, il giornalista Rai Roberto Olla (a
destra nella foto con a fianco Göran Rosenberg) e Domenico Scarpa,
consulente del Centro studi Primo Levi di Torino. A fare gli onori di
casa, l'ambasciatore di Svezia, Ruth Jacob.
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Populismo
e banalità |
C’è
poco di cui stare a discettare, magari esercitandosi sui massimi
sistemi per poi dire che se il “popolo” la pensa diversamente dai
gruppi dirigenti è bene sostituire il primo a vantaggio della
perduranza dei secondi: con le prossime elezioni europee, oramai alle
porte, sussiste la netta possibilità che un congruo numero di seggi del
Parlamento dell’Unione (l’unica assemblea legislativa ad avere ben tre
sedi, Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo, laddove l’ultimo è il sito
del suo Segretariato generale) venga attribuito – per meglio dire,
conquistato – da formazioni politiche e liste di chiaro impianto
populista e sostanzialmente antieuropeo.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Surreale |
Scrivere
il giorno di Purim comporta delle responsabilità. Se tutti si
travestono – quest'anno a una prima rapida carrellata appaiono molto
popolari le parrucche fluo - è giusto che lo faccia anche questa
rubrica. Non può ovviamente avere i capelli verde evidenziatore anche
se sarebbe sicuramente più festoso, ma per esempio può travestirsi da
seriosa pagina di opinioni, in cui l'autrice critica un po' politici
italiani che fanno i matti, esprime la sua preoccupazione per le guerre
in regioni lontane, si rammarica per la mancanza di notizie da Israele,
si domanda che ne sarà dell'umanità.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Identità:
Zeharya Hacohen
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Nel
1958 l’allora Primo ministro dello Stato di Israele, David Ben Gurion
si è trovato a gestire il fatto che la nozione stessa di identità
ebraica era diventata in Israele oggetto di una legislazione che
avrebbe avuto implicazioni pratiche cruciali. A cinquanta “Saggi di
Israele” Ben Gurion pose la domanda divenuta il titolo del lavoro del
professor Eliezer Ben Rafael, che in un e-book intitolato “Cosa
significa essere ebreo?” – scaricabile dai siti www.proedieditore.it e
www.hansjonas.it – ha messo in luce per la prima volta in Italia quella
discussione sistematica sull’identità ebraica. Ogni domenica, sul
nostro notiziario quotidiano e sul portale www.moked.it, troverete le
loro risposte. Oggi la risposta di Zeharya Hacohen (1898?-1967). Nato
nello Yemen (Para) alla fine dell’Ottocento, in una famiglia di
tessitori, ancora giovanissimo ottiene l’ordinazione. Emigra in
Palestina con la famiglia nel 1919 e lavora come operaio agricolo. Più
avanti diventa rabbino della Confederazione generale dei sindacati
(Histadrut) e dei villaggi cooperativi. Hacohen si rifiuta di far parte
di un partito religioso e si dimostra aperto e tollerante con i laici.
Negli ultimi anni della sua vita, è membro del partito Mapai
(socialdemocratico).
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