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16 marzo 2014 - 14 Adar II 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
L'obbligo di "ubriacarsi" a Purim, funzionale forse alla necessità di far emergere il vero Io di ciascuno, sembra un po' in contrasto con l'uso di travestirsi. Che la maschera non sia altro che la nostra vera identità?
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Non mi è chiara la discussione su Martin Heidegger. Martin Heidegger era nazista? Lo si sapeva da tempo. Aveva convinzioni antisemite? Anche questo lo si sapeva da tempo.  Forse è necessario dirlo con maggior chiarezza, anche se non mi sembra che dirlo con chiarezza maggiore rappresenti la risposta pertinente.
La domanda a cui  non ho trovato risposte in tutte le opinioni che ho letto in questi giorni, da parte di coloro che si rifanno alla sua riflessione, è la seguente (a me sembrerebbe una domanda legittima, forse da dilettante, sbaglio): cambia o non cambia la rilevanza di ciò che ha scritto e sostenuto Heidegger in campo filosofico? Che articolerei almeno nelle seguenti: le categorie che Heidegger propone, alla luce di queste nuove rivelazioni, sono prive di fondamento? sono “malate” di razzismo? Si modifica radicalmente, o anche marginalmente, l’impianto filosofico della sua riflessione? Tutto questo ha una ricaduta sui percorsi del pensiero filosofico contemporaneo? Se sì, come?
 
 
Un ciclo di incontri
sull'etica medica
Un ciclo di incontri sull’etica medica patrocinato dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei locali del Tempio dei Giovani sull’Isola Tiberina con cadenza settimanale. Appuntamento ogni lunedì alle 20. Tra i rabbinim coinvolti Roberto Colombo, Roberto Della Rocca, Riccardo Di Segni, Cesare Efrati, Gianfranco Di Segni, Benedetto Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto Piperno.
 
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Pagine Ebraiche svela
i sapori di Purim
“Dietro ad ogni forma e sapore non c’è soltanto il desiderio di appagare il gusto ma prima di tutto un significato allegorico che spiega la festa. Il ripieno è uno dei comuni denominatori delle ricette del Purim che si tramandano da secoli nell’Italia ebraica da Nord a Sud, dal mondo ashkenazita e sefarditi”. Ecco i sapori di Purim svelati nell’ultimo numero di Pagine Ebraiche. Così li racconta Paola D’Amico sul Corriere della Sera.
“Blackrock, il colosso Usa del risparmio gestito che dilaga a Piazza Affari – Fondato nel 1988 dall’ebreo californiano Larry Fink”. Molta enfasi sulla figura e l’appartenenza religiosa del suo fondatore nell’articolo del Corriere della Sera dedicato al Fondo che ha comprato una quota significativa delle azioni di Unicredit negli scorsi giorni, divenendone il primo azionista.
“La tifoseria juventina è una tifoseria sana, civilissima, non si può generalizzare. Dobbiamo individuare e punire i responsabili dei cori antisemiti ma non si può gettare addosso a una tifoseria civilissima l’onta del razzismo e dell’antisemitismo”. Sono le parole del ministro degli Interni Angelino Alfano riportate da Gianni Mura su Repubblica “Ma scusi tanto, chi ha mai generalizzato, chi ha gettato l’onta? Lo sappiamo tutti che la maggioranza del tifo negli stadi è sana, se così non fosse non ci si potrebbe nemmeno entrare. Che il discorsetto sia stato fatto ieri a Torino può far pensare a una captatio benevolentiae” nota il giornalista.
Milano. Prosegue il dibattito sulla concessione di spazi pubblici per una moschea. La comunità marocchina mette in guardia il Comune rispetto al Caim (Coordinamento associazioni islamiche di Milano), che, ricorda l’attivista Abdeljabbar Mouloim, “è vicino ai Fratelli musulmani, in cui molti di noi non si riconoscono”. E infatti non sono parte del Caim diversi gruppi musulmani in città, fra cui le tre moschee gestite dalla comunità marocchina, quella bengalese e senegalese, di via Padova 144 e di via Quaranta (Repubblica).
“I fascisti non hanno cittadinanza a Milano, città simbolo della Resistenza”. Dura condanna del segretario cittadino del Partito democratico Pietro Bussolati nei confronti dei tre raduni di estrema destra che si sono svolti in città nelle scorse ore (Repubblica).
Esteri. Dura presa di posizione dell’Arabia Saudita contro il colosso dell’informazione del Qatar Al Jazeera. La richiesta è di chiuderla in quanto fiancheggiatrice dei Fratelli musulmani (Maurizio Molinari sulla Stampa).
“Affinché siano una cosa sola”. Questo il motto scelto da Jorge Bergoglio per il suo viaggio in Israele a maggio (Osservatore romano).
Cultura. Repubblica intervista l’artista Gioele Dix (nome d’arte di David Ottolenghi) che presenta il suo libro “Quando tutto sarà finito” (Mondadori) che racconta le vicende della sua famiglia durante la persecuzione antiebraica. Su Corriere La Lettura Alessandro Piperno racconta lo scrittore americano Bernard Malamud. Carlo Marroni presenta sul Sole 24 Ore
“La penna di Pietro. Storia e cronaca della comunicazione vaticana dal Concilio a papa Francesco” (Angelo Scelzo, Libreria Editrice Vaticana) che svela come si è evoluto il rapporto tra Santa Sede e mezzi di informazione.
Ci sarà anche David Grossman oggi al Parco della Musica di Roma a chiudere la rassegna Libri Come (Corriere).
 
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Purim 5774 - Il ritorno
di Pagine Ebbraiche
Con il Purim alle porte la redazione condivide con tutti i lettori lo speciale dossier Pagine Ebbraiche che appare sul numero di marzo del mensile dell'ebraismo italiano. Otto pagine tra serio e faceto. La grande lezione del witz. Un gioco di parole che, deformando il nome della testata, vuole richiamare già dalla sua titolazione l'ebbrezza di una festività tradizionalmente segnata da momenti di gioia e spensieratezza nel ricordo del pericolo scampato nella Persia del re Assuero e del suo perfido consigliere Haman.
 
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  davar
qui trieste
Purim con Teddy Reno
Un Purim tutto speciale a Trieste in compagnia di Teddy Reno. Il cantante, 87 anni debutterà domani sera con lo spettacolo concerto “My Way” proprio sul quel palcoscenico che lo vide esibirsi per la prima volta settant’anni fa, il Politeama Rossetti – Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia. Un racconto in musica e memorie di una carriera straordinaria, nella città in cui tutto cominciò e che in questi giorni rende omaggio a un’altra figura fondamentale della storia della musica leggera italiana, Lelio Luttazzi, grande amico e collega di Reno. “Lelio Swing”, in precedenza allestita a Roma, sarà al Magazzino delle Idee di Trieste fino al 4 maggio. Teddy Reno l’ha visitata in anteprima, immortalato da Pagine Ebraiche sotto la foto che ritrae Luttazzi in compagnia di un altro volto dello swing, il direttore d’orchestra Gorni Kramer. Al giornale dell’ebraismo italiano, Teddy Reno aveva rilasciato una
grande intervista raccontando la sua carriera, la sua identità ebraica, gli anni difficili della persecuzione antiebraica e della guerra, quando furono proprio le sue cantate a salvarlo da un destino che avrebbe potuto essere tragico.

purim 5774
I sapori nascosti svelano la festa
Il vero significato di un triangolo. Le identità nascoste di qualcosa che appare fuori in un modo, ma dentro cela altro. L’abbondanza, la condivisione. I sapori che caratterizzano la festa di Purim rappresentano molto più che una semplice idea di mangiar bene per onorare la ricorrenza. Nelle tantissime ricette della tradizione, dell’Italia ebraica da nord a sud, del mondo ashkenazita e sefardita, affonda la spiritualità più profonda del 14 di Adar, che si celebra oggi.
Sullo speciale dossier Pagine Ebbraiche, dedicato a Purim e al witz, il racconto del significato allegorico dietro le ricette della festa, dalle orecchie di Haman ai montini.
Un racconto ripreso anche dal Corriere della Sera.
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Purim 5774 – Israele
Gran parata in scena a Holon
Maschere e colori, musica, carri e soprattutto tanta allegria nella mattinata di Purim per le strade di Holon, cittadina alle porte di Tel Aviv che ogni anno ospita la più grande parata di carri di Israele. “Adloyada” letteralmente “finché non saprai” (dalla tradizione indicata nel Talmud di bere “fino a che non saprai distinguere tra maledetto Haman e benedetto Mordechai”) vanta oltre un secolo di storia (si tenne per la prima volta a Tel Aviv nel 1912) e coinvolge studenti, gruppi sportivi, attori, semplici appassionati e pubblico, in un centro che negli ultimi vent’anni ha fatto della creatività la sua cifra fondamentale, tra la fondazione del Museo del Design, il Museo dei bambini e la Mediateca.

qui trieste
Omaggi a Ernesto Nathan Rogers
Ricordando Ernesto Nathan Rogers. Così prosegue con successo il progetto “Ai confini dell’ebraismo, ebraismo ai confini”, promosso dall’associazione culturale Cizerouno e realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia assieme alle Fondazioni Casali.
Architetto, scrittore, artista, Ernesto Nathan Rogers (Trieste, 16 marzo 1909 – Gardone Riviera 7 novembre 1969) è stato raccontato in una Giornata di Studi a lui dedicata (nell’immagine, scattata da Giovanni Montenero, un momento della Giornata fuori dalla Stazione Rogers da lui progettata).
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purim 5774 - qui roma
Parioli, il Tempio dell'allegria
Tra le tante letture di meghillot che in queste ore accolgono la festività di Purim una in particolare segna l'incipit di una nuova avventura nel solco della Torah e delle mitzvot. Lo Shabbat Zakhor, il sabato che precede l'ingresso del Purim, ha infatti rappresentato l'inizio delle attività di una nuova sinagoga inaugurata ieri ai Parioli su iniziativa di numerose famiglie del quartiere. Un grande momento di gioia collettiva partecipato dalla dirigenza comunitaria e da oltre un centinaio di iscritti.
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PURIM 5774 - qui torino
In festa con le Goldene Pave
È stata una performance delle Goldene Pave, gruppo italo-albanese formato da cinque artiste specializzate in musica klezmer e in altre tonalità tipicamente ebraiche, ad allietare la serata di Purim degli iscritti alla Comunità di Torino. Vasto il repertorio proposto al pubblico ritrovatosi in piazzetta Primo Levi e conclusosi, con grande soddisfazione dei presenti, con l'esecuzione di Yerushalaim shel zahav e di una Hava Naghila rivistata in chiave swing. A presentare le artiste (Angelica Dettori, Luviona Hasani, Eriola Gripshi, Cecilia Salmé e Valentina Verna) il vicepresidente e assessore alla cultura della Comunità David Sorani, che ne ha ricordato le peculiarità stilistiche e le partecipazioni a importanti festival internazionali.
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libri - qui roma
Dialogo con un padre che non c'è
Scrivere per ricordare. Per far riemergere la storia di un uomo che cerca disperatamente di tornare a vivere dopo Auschwitz. Un padre che vuole la normalità e la cerca in una piccola cittadina svedese, Södertälje, dove integrarsi e lasciare alle spalle il passato. Quello dello svedese Göran Rosenberg, autore di Una breve sosta nel viaggio da Auschwitz (Ponte alle Grazie), è un viaggio intimo, conflittuale e al contempo affettuoso nei ricordi di un padre scomparso prematuramente. Il libro, diventato un best seller in patria, è stato recentemente presentato a Roma alla Casa della Storia e della Memoria, appuntamento organizzato dall'ambasciata di Svezia in Italia. A confrontarsi sui diversi spunti di riflessioni che apre il racconto di Rosenberg, assieme all'autore, il giornalista Rai Roberto Olla (a destra nella foto con a fianco Göran Rosenberg) e Domenico Scarpa, consulente del Centro studi Primo Levi di Torino. A fare gli onori di casa, l'ambasciatore di Svezia, Ruth Jacob.
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pilpul
Populismo e banalità
C’è poco di cui stare a discettare, magari esercitandosi sui massimi sistemi per poi dire che se il “popolo” la pensa diversamente dai gruppi dirigenti è bene sostituire il primo a vantaggio della perduranza dei secondi: con le prossime elezioni europee, oramai alle porte, sussiste la netta possibilità che un congruo numero di seggi del Parlamento dell’Unione (l’unica assemblea legislativa ad avere ben tre sedi, Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo, laddove l’ultimo è il sito del suo Segretariato generale) venga attribuito – per meglio dire, conquistato – da formazioni politiche e liste di chiaro impianto populista e sostanzialmente antieuropeo.

Claudio Vercelli
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Nugae - Surreale
Scrivere il giorno di Purim comporta delle responsabilità. Se tutti si travestono – quest'anno a una prima rapida carrellata appaiono molto popolari le parrucche fluo - è giusto che lo faccia anche questa rubrica. Non può ovviamente avere i capelli verde evidenziatore anche se sarebbe sicuramente più festoso, ma per esempio può travestirsi da seriosa pagina di opinioni, in cui l'autrice critica un po' politici italiani che fanno i matti, esprime la sua preoccupazione per le guerre in regioni lontane, si rammarica per la mancanza di notizie da Israele, si domanda che ne sarà dell'umanità.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Identità: Zeharya Hacohen
Nel 1958 l’allora Primo ministro dello Stato di Israele, David Ben Gurion si è trovato a gestire il fatto che la nozione stessa di identità ebraica era diventata in Israele oggetto di una legislazione che avrebbe avuto implicazioni pratiche cruciali. A cinquanta “Saggi di Israele” Ben Gurion pose la domanda divenuta il titolo del lavoro del professor Eliezer Ben Rafael, che in un e-book intitolato “Cosa significa essere ebreo?” – scaricabile dai siti www.proedieditore.it e www.hansjonas.it – ha messo in luce per la prima volta in Italia quella discussione sistematica sull’identità ebraica. Ogni domenica, sul nostro notiziario quotidiano e sul portale www.moked.it, troverete le loro risposte. Oggi la risposta di Zeharya Hacohen (1898?-1967). Nato nello Yemen (Para) alla fine dell’Ottocento, in una famiglia di tessitori, ancora giovanissimo ottiene l’ordinazione. Emigra in Palestina con la famiglia nel 1919 e lavora come operaio agricolo. Più avanti diventa rabbino della Confederazione generale dei sindacati (Histadrut) e dei villaggi cooperativi. Hacohen si rifiuta di far parte di un partito religioso e si dimostra aperto e tollerante con i laici. Negli ultimi anni della sua vita, è membro del partito Mapai (socialdemocratico).  
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