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8 aprile 2014 - 8 Nissan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Quando una piaga si abbatte sulle nostre mura domestiche si dovrà dire al Cohen: “...come una piaga mi sembra apparsa in casa..." (Vaykrà , 14; 35). Rashì sottolinea che: " ...persino se è un Saggio che sa con sicurezza che si tratta di una piaga, non stabilisca la cosa come certa dicendo: ‘una piaga mi è apparsa’, ma dica piuttosto: ...come una piaga...".
Anche un Saggio non ha il diritto di dare nulla per scontato e di esprimere giudizi in solitudine. In una comunità sempre più polarizzata e nella quale lievitano profeti di certezze assolute, Pesach, con i suoi precetti, ci riporta a una saggezza per la quale si deve imparare a dire non lo so, imparare a domandare, imparare a non essere supponenti e arroganti. Fare le pulizie di Pesach significa soprattutto questo.
 
Dario
Calimani,
anglista
Con Kesher facciamo una bella visita a quel che resta del Marocco ebraico. Marrakech, Rabat, Fez e Casablanca: piccole sinagoghe piene del fascino del passato, visibilmente un po’ trascurate se non proprio abbandonate. Tanto incanto e molta malinconia. Chi ci accoglie tiene a rassicurarci che gli ebrei vivono tranquilli: il re del Marocco, Mohammed VI, li ama e li protegge, e l’insistenza dell’affermazione ci colpisce un po’. Qualche sguardo si abbassa a guardare il pavimento per coprire col silenzio i vuoti della memoria.
 
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ROMA - Si presenta domani alle 16.30, alla Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via Michelangelo Caetani 32) l'opera "Sopravvivere al ghetto. Per una storia sociale della comunità ebraica nella Roma del Cinquecento" (ed. Viella) di Serena Di Nepi. Con l'autrice interverranno il rav Riccardo Di Segni, Vincenzo Lavenia, Giuseppe Marcocci e Marina Caffiero.

 
Temi e immagini
del pensiero ebraico
"Temi e immagini del pensiero ebraico”. Questo il titolo del ciclo di incontri ospitato presso la nuova sede della Biblioteca Universitaria di Genova, l’ex Hotel Colombia (luogo storico della città, che ospitò e fece cantare grandi nomi tra cui anche i Beatles). Protagonista del primo incontro Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento Educazione e Cultura UCEI.
 
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Un seggio in bilico
per fermare Jobbik
“Siamo parte lesa e la Comunità ha fatto il massimo sforzo di trasparenza denunciando quanto accaduto all’autorità giudiziaria. Non era mai successo e non siamo abituati a una cosa del genere, ma purtroppo la possibilità di essere vittime di truffe c’è sempre”. Così il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib in una dichiarazione riportata da Repubblica a proposito della truffa finanziaria di cui è stata vittima la Comunità ebraica e di cui si è discusso nell’ultima assemblea straordinaria partecipata da centinaia di iscritti. Il messaggio del rav Arbib arriva dopo l’intervento congiunto del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e dei presidenti delle Comunità ebraiche di Roma e Milano, Riccardo Pacifici e Walker Meghnagi, in risposta alla lettera di tre intellettuali italiani – Gad Lerner, Stefano Levi Della Torre e Moni Ovadia – in cui si accusavano i vertici comunitari, in particolare di Roma e Milano, di “negligenza”, “rapporti privilegiati col potente di turno”, abbinamento di “settarismo identitario” e “pratiche clientelari”. È ricercato per calunnia a danno di sette cittadini afghani e per procurato e grave allarme un cittadino albanese, A.S, che nel 2012 aveva segnalato alle forze dell’ordine (una segnalazione definita dalle stesse “ben vestita”) il rischio di un attentato alla sinagoga di via Guastalla a Milano fornendo nomi e informazioni molto dettagliate. Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal sostituto Francesco Cajani hanno portato a una conclusione: quella di A.S, si legge sul Giorno, è una segnalazione falsa “che rientra in quegli allarmi seminati ad arte – o da mitomani o da oscuri personaggi pilotati – per far leva sulla paura per l’incolumità delle persone”. Sale la preoccupazione in tutta Europa per la crescita del partito neonazista Jobbik in Ungheria, accreditato oggi del 20,5 % dei consensi con un milione di voti in più rispetto al 2010. Al termine dei conteggi elettorali resta ancora un seggio traballante ed è quello decisivo: qualora sfuggisse a Fidesz, il partito conservatore del premier Viktor Orban, questi sarebbe infatti costretto a rinunciare a governare senza condizionamenti in virtù della maggioranza di 2/3 in seno al Parlamento e a trattare su molte leggi, a partire da quelle di bilancio e agrarie.
 
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  davar
israele - aliyot in crescita
Ucraina, sale l'inquietudine
Partono da Odessa, Kharkov, Dnipropetrovsk, alcuni anche da Kiev, per stabilirsi in Israele. Alle spalle lasciano un paese sfibrato dalle tensioni interne, dal braccio di ferro con la Russia e da una crisi economica sempre più minacciosa. Negli ultimi tre mesi l'Agenzia ebraica per Israele (Sochnut) ha registrato un aumento del 70%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, di arrivi di ebrei ucraini in Israele. In 375 hanno deciso, tra gennaio e marzo, di fare l'aliya contro le 221 persone del 2013. Sempre l'Agenzia Ebraica, impegnata sul territorio ucraino per dare aiuto alla popolazione, fa notare che i dati non riflettono interamente l'emigrazione verso Israele. Nel conteggio mancano infatti coloro che sono arrivati autonomamente con visto turistico e che hanno poi deciso di rimanere. 
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QUI ROMA
Un Pesach a porte aperte
Tutte le specialità romane e tripoline e un vasto assortimento di prodotti. Ma soprattutto, prezzi calmierati e un'atmosfera familiare per vivere nel migliore dei modi l'imminente festività di Pesach. “Voglio che le persone si sentano come a casa” afferma Jack Luzon (foto in basso), assessore all'organizzazione scolastica della Comunità ebraica di Roma e anima – per il quarto anno consecutivo – del servizio di cucina Kasher LePesach allestito nei locali della scuola nei quattro giorni di Chol HaMoed (da giovedì 17 a domenica 20 aprile). Nata nel 2011 come “mitzvà” dello stesso Luzon, l'iniziativa – dopo un passaggio favorevole in Giunta – gode adesso del supporto istituzionale della Comunità e si propone di incontrare l'interesse degli iscritti e dei turisti di passaggio al Portico d'Ottavia che desiderano consumare kasher fuori casa. A stimolare questo impegno, racconta l'assessore, la chiusura dei ristoratori del quartiere in concomitanza con i giorni festivi.
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QUI BOLOGNA
In viaggio contro il pregiudizio
"Un forte segnale di crescita intellettuale, ma anche un segno tangente per contribuire all'abbattimento di pregiudizi presenti ancora, purtroppo, nelle menti e di tanti esseri umani. L'esperienza ancora unica per l'Italia ha voluto essere anche il punto di partenza affinché altre iniziative possano portare a una ulteriore conoscenza dei popoli che vivono nella Terra di Israele e che rappresentano il simbolo e l'espressione in modo diverso di un unico credo”. Così il rabbino capo di Bologna rav Alberto Sermoneta in un messaggio rivolto al Consiglio provinciale della città felsinea in occasione della seduta straordinaria aperta al pubblico in cui è stato fatto il punto sull'esperienza, unica nel suo genere, del viaggio interreligioso organizzato a Gerusalemme in febbraio. Un'iniziativa, rivolta agli studenti del territorio, che ha portato i giovani a confronto con i diversi modi di vivere la città di riferimento per le tre religioni monoteiste e che ha visto come guide, oltre al rav Sermoneta, anche l'imam 'Isa 'Abd al-Haqq Nicola Benassi della Comunità Religiosa Islamica e il parroco don Stefano Ottani.
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qui vercelli
Sochnut, una sfida sempre viva
Da sempre in prima linea a tutela delle istanze e delle aspirazioni delle Comunità della Diaspora, l'Agenzia Ebraica svolge un ruolo fondamentale di raccordo tra queste e lo Stato di Israele. Un impegno pluridecennale sul quale è chiamata a intervenire la presidente della Sochnut italiana, il consigliere UCEI Claudia De Benedetti (nella foto), ospite questa sera della Comunità ebraica di Vercelli in un incontro organizzato con il supporto del nucleo locale dell'associazione Italia-Israele. L'incontro avrà inizio alle 20. Sarà presente anche Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica vercellese e consigliere UCEI. "L'Agenzia Ebraica - spiega De Benedetti - sta affrontando una sfida ardua, certa di poterla vincere con caparbietà e determinazione. L’aliyah dalle zone minacciate dalla guerra civile, in Ucraina come in Venezuela, o dall'antisemitismo, in Ungheria come in Francia e nei paesi nordici, impone la responsabilità di predisporre piani di emergenza sempre adatti ad accompagnare l’ondata di nuovi immigrati nel difficile percorso d’inserimento in una società nuova, per garantire l’insegnamento dell’ebraico e l’addestramento professionale e soprattutto il superamento di lacune culturali, educative ed economiche".
QUI MILANO - confronto aperto
Israele, la Comunità e noi

Lerner, Volli e Fiano a scuola
Il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi ha fatto gli onori di casa aprendo i lavori della cogestione organizzata dagli studenti del liceo ebraico nel dibattito cui hanno partecipato il parlamentare Emanuele Fiano, il giornalista Gad Lerner e il semiologo Ugo Volli per parlare del rapporto tra la politica italiana e lo Stato d'Israele. Sono trascorse solo poche ore dalla polemica derivata dall'attacco rivolto ai vertici comunitari dallo stesso Lerner attraverso il suo blog e la curiosità dei ragazzi per questo confronto fra persone di idee tanto diverse è forte.
I tre relatori hanno risposto alla richiesta dei liceali dell’Istituto che, per la prima volta da molti anni, hanno organizzato una cogestione: due giorni di seminari realizzati dagli studenti per i compagni, ma anche momenti di riflessione comune per tutte le classi.
Nell'aria ancora i segni della polemica recente, di fronte a una vicenda in cui, come hanno ribadito con forza i leader ebraici, la Comunità rappresenta la parte lesa, e la magistratura sta portando avanti il proprio lavoro. E così il presidente Meghnagi ha voluto portare il suo saluto all'assemblea e agli ospiti sottolineando l'importanza di rimanere compatti nei momenti difficili e rassicurando la qualità delle pulizie di Pesach portate avanti dalla Comunità. Parole cui Lerner risponderà rivendicando l'importanza di essere ebrei anche andando controcorrente, pure in ambito comunitario. Con una presa di distanza da parte di Fiano, che ha sottolineato come, pur trovandosi spesso d'accordo con Lerner su molte istanze, ha ritenuto un errore la lettera aperta.
Apprezzata in ogni caso da tutti l'atmosfera di confronto anche serrato tra idee e posizioni profondamente diverse, ma sempre in un clima di ascolto e rispetto reciproco.
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  pilpul
Limmud
Sono molto contento che anche in Italia nasca Limmud, a trent’anni dalla sua fondazione in Inghilterra. E spero davvero, in futuro, di potervi partecipare personalmente. Finora, infatti, l’ho spesso sfiorato ma, per un motivo o per l’altro, non sono mai riuscito a vivere questa esperienza nonostante vari inviti. Da quello che ho capito, il meccanismo è semplice: ci si dà appuntamento per due/tre giorni da qualche parte e chiunque ne abbia voglia può proporre una lezione, un seminario, un corso di ballo, una seduta di yoga, una discussione.
Ognuno può parlare di quello che vuole, non ci sono limiti posti dall’altro, e il successo di questa o quella iniziativa dipende solo dalla partecipazione del pubblico e dalla qualità di quanto viene detto/fatto. Un sistema totalmente orizzontale, de-istituzionalizzato, libero, che ha garantito a Limmud un successo sempre crescente negli ultimi decenni.


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - I Paggi di Pitigliano
Una famiglia, i Paggi. Una città, Pitigliano (e la vicina Sorano). Un ramo della diaspora ebraica, i Sefarditi. La storia è fatta di microstorie, di frammenti di memoria, di vicende di persone. Un frammento familiare che racconta molte cose della vita degli ebrei italiani a cavallo tra il Cinquecento e il Novecento è la preziosa ricostruzione delle vicende dei Paggi realizzata, con spirito da cronista e con passione civile, da Vera Paggi nel libro “Il vicolo degli Azzimi. Dal ghetto di Pitigliano al miracolo economico” (Panozzo editore).

Mario Avagliano
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La memoria dei Rom
La giornata internazionale dei Rom si celebra in tutto il mondo l’8 aprile in ricordo del primo Congresso Mondiale dei Rom che si svolse a Orpington – Chelsfield, (Londra) e stabilì la denominazione ufficiale della nazione dei “Rom”, letteralmente “popolo degli uomini”, includendo tutti i gruppi variamente denominati: Sinti, Manouches, Kalderash, Lovara, Romanìchéls, Vlax, Domari, Nawar…. Nel corso del congresso si costituì la Romani Union, la prima associazione mondiale dei Rom riconosciuta dall’ONU nel 1979, fu scelta la bandiera Romanì, una ruota indiana rossa su sfondo per metà verde, a simboleggiare la terra coperta d’erba, e per metà azzurra, a simboleggiare gli spazi infiniti del cielo e l’inno nazionale “Djelem Djelem”, composto nel 1969 da Zarko Jovanovic, che racconta lo sterminio dei Rom nel corso del secondo conflitto mondiale.

Giovanna Grenga, insegnante
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