Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
|
Per
quanto al giorno d'oggi si sostenga l'importanza della autostima,
Rabban Gamliel nel Pirke Avot ci suggerisce: "Non confidare in te
stesso sino al giorno della tua morte".
|
|
David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
|
Nella parashah di Emor, che abbiamo letto
ieri, prende forma una parte consistente del calendario civile ebraico
che vale ancora per noi, oggi.
Di solito le date divengono significative perché ricordano un fatto
avvenuto, o un concetto legato a un fatto avvenuto. Ma tra le feste qui
enumerate entra Succot come festa che ricorda la traversata del
deserto. Il dato sorprendente è che questa festa viene data a
esperienza in corso, prima che quella traversata si sia conclusa (se
prendiamo per buoni i tempi del racconto scritto).
|
|
Leggi
|
|
"Shoah, rigettiamo
paragoni fuori luogo" |
“Gli ebrei italiani assistono con sgomento e
preoccupazione a una campagna elettorale in cui ripetutamente si
evocano simbologie, fatti e personaggi di un passato terrificante per
lanciare messaggi subliminali e denigrare avversari, nella illusoria
speranza di raccogliere facili consensi fra un elettorato che in realtà
è molto più maturo di quanto non si ritenga”. Così è intervenuto il
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
|
|
Leggi
|
|
Pinotti: “Italia pronta
a intervenire in Ucraina” |
L’Italia è pronta a inviare un contingente
di pace in Ucraina. Lo spiega il ministro della Difesa Roberta Pinotti.
“Di fronte a quello che sta accadendo non possiamo e non vogliamo solo
stare a guardare” spiega in un’intervista a Repubblica, in cui torna
anche sulle polemiche legate all’acquisto degli F35. “In Italia,
purtroppo, c’è ancora poca ‘cultura della difesa’. Per molti non è
ancora chiaro che Difesa non significa voglia di aggredire. Difendersi
significa proteggersi. E per farlo a volte occorrono anche delle armi
sofisticate. Armi in grado, per esempio, di distruggere in sicurezza,
da lontano, una base per prevenire il lancio di un missile contro
obiettivi italiani. Vanno bene le critiche, a patto di guardare cosa
succede in Libia, in Siria, in Ucraina. I conflitti intorno a noi,
purtroppo, esistono”.
“Marine Le Pen: io e la Lega”. Così la leader del partito di estrema
destra francese Front National racconta il suo rapporto con la Lega
Nord di Matteo Salvini, intervistata dal quotidiano di partito La
Padania.
Roma. Imbrattata con una svastica e con la scritta “sionisti” la sede
storica del Partito Democratico di Ponte Milvio (Messaggero).
Milano. Prosegue il dibattito sulla costruzione di una moschea su
terreni offerti dal Comune. L’assessore Pierfrancesco Majorino chiede
una soluzione condivisa da parte di tutte le associazioni islamiche del
territorio, al momento profondamente divise (intervista sul Corriere,
che pubblica anche un commento sul grave ritardo nel trovare una
soluzione).
Domani mattina alle 10 a Palazzo Isimbardi, un incontro sul prossimo
viaggio di Bergoglio in Israele, cui parteciperà tra gli altri il
rabbino Elia Richetti (Avvenire).
Bologna. Franco Bonilauri, direttore del Museo ebraico della città
dalla sua apertura nel 1999, lascia l’incarico per andare in pensione.
Intervistato sul Resto del Carlino traccia un bilancio dell’esperienza.
Al suo posto l’attuale vicedirettore Vincenza Maugeri.
|
|
Leggi
|
|
|
|
|
moked 5774
A confronto sulla leadership
Ciò
che una Comunità si aspetta dai suoi leader, rabbanim, ma anche
presidenti e Consiglieri. Ma anche quel deficit di condivisione della
vita ebraica nella sua pienezza quotidiana, quel “senso di solitudine”
che il rav troppo spesso sperimenta nella sua kehillah. Il confronto al
Moked 5774, il tradizionale grande ritrovo dell’ebraismo italiano,
appena conclusosi a Milano Marittima, ha evidenziato molti spunti di
riflessione a proposito del rapporto fra leader comunitari, politici e
spirituali, e iscritti, tema al centro dell’edizione di quest’anno.
Iscritti che, è stato messo in evidenza da più parti, si aspettano
molto dalle proprie guide. Ma, come hanno ricordato vari rabbanim
presenti, e come ha evidenziato il direttore del Dipartimento
Educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane rav
Roberto Della Rocca, “non si può pensare di delegare la responsabilità
della vita ebraica, dell’osservanza delle mitzvot, al rabbino, ognuno
deve fare la sua parte”.
Leggi
|
moked 5774
Cultura, musica e Meridione
Premiato il pianista Lotoro
“È
detto che quando una cultura, delle tradizioni, non vengono praticate
da più di tre generazioni, esse si perdono inesorabilmente. Ecco perché
quello che sta accadendo nel Meridione d’Italia, dopo un vuoto di
presenza ebraica durato oltre 500 anni, si può chiamare quasi un
miracolo”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna ha salutato l’assegnazione del Premio Cultura
5774 a Francesco Lotoro, uno dei grandi protagonisti della rinascita
ebraica nel Sud, pianista e artefice della grande raccolta delle
musiche prodotte nei campi di concentramento durante gli anni della
seconda guerra mondiale. A introdurre la premiazione nel corso del
Moked 5774, il grande ritrovo dell’ebraismo italiano che si è svolto in
questi giorni a Milano Marittima, è stato il Consigliere UCEI Victor
Magiar.
Leggi
|
moked 5774
Tutti i colori dello stare insieme
Israele,
i giovani e noi. Il panorama ebraico italiano che vede le nuove
generazioni sempre più proiettate verso l’estero, e soprattutto verso
lo Stato ebraico, i programmi a loro disposizione, le sfide che possono
presentarsi al centro dell’incontro animato dal Consigliere dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane e assessore UCEI alle Scuole Raffaele
Turiel, e del presidente dell’Irgun Olei Italia Vito Anav durante il
Moked di Milano Marittima.
Confrontarsi sui grandi temi, ma anche esplorare il piacere multicolore
dello stare insieme. Così il grande ritrovo dell’ebraismo italiano non
ha offerto solo occasioni di dibattito e confronto sul tema dell’anno,
la leadership politica e spirituale nelle Comunità, ma anche
laboratori, conferenze, workshop dedicati agli approfondimenti più
vari. Leggi
|
QUI TORINO - THE JEWISH STATE OF THE NEt
Denunciare la demenza digitale
Al via il laboratorio giornalistico
Le
minoranze, le opportunità della rete e le minacce della demenza
digitale. Questo il tema del laboratorio di formazione giornalistica
organizzato dalla redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte e
della Comunità ebraica di Torino.
Un tema di grande attualità anche alla luce delle precise indicazioni
che sono emerse dai lavori del Consiglio dell’Unione che si è tenuto a
Milano Marittima. La crescita della rete presenta enormi opportunità
per far crescere la conoscenza e la democrazia, ma attraverso le
strumentalizzazioni e le disinvolte distorsioni nell’utilizzo del web e
dei social network prendono corpo anche inquietanti minacce che è
necessario fermare.
Torna con l’intento di affrontare questo tema delicato, a partire da
questo lunedì, “The Jewish State of the Net”, il seminario dedicato
alla presenza ebraica nel mondo della rete e dei social network che la
redazione di Pagine Ebraiche organizza a Torino.
Il tema di quest’anno, “Le minoranze, le opportunità della rete e le
minacce della demenza digitale”, ha incontrato un tale interesse che
l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte ha deciso di dare il suo
patrocinio all’iniziativa, così come la Comunità ebraica, che ospita la
sessione che si terrà martedì mattina. Lunedì invece i lavori si aprono
nelle sale del prestigioso Circolo dei Lettori per iniziare a discutere
di informazione ebraica e della straordinaria occasione di conoscenza e
di diffusione delle informazioni offerta dalla crescita della rete e
delle sue ricadute sociali.
Sono soprattutto le minoranze culturali, sociali e religiose che, se si
dimostrano capaci di cogliere nuovi spunti e di utilizzare i nuovi
mezzi flessibili ed economici possono diffondere informazione originale
e alternativa a beneficio dell’intera collettività. Ma la rete, e in
particolare l’influenza dei social network, costituiscono anche un
mezzo di pressione sociale e culturale e un fattore di omogeneizzazione
che finisce per rendere ancora più monocorde la cultura dominante.
Viene messa in gioco la libertà delle coscienze, la libertà di critica
e la possibilità di far crescere opzioni e modalità differenti
nell’analisi della realtà. Fra opportunità e pericoli, le culture di
minoranza sono chiamate a compiere una riflessione che potrebbe
rivelarsi determinante per il loro futuro e per il futuro della società
plurale.
Fra i relatori, nelle due giornate di lavori sono annunciati gli
interventi di Paolo Salom (Corriere della Sera), Giuseppe Bottero (La
Stampa), Simone Spetia (Radio24, il Sole 24 ore), Joshua Foer (autore
di “L’arte di ricordare tutto”), Gionata Tedeschi (Accenture), Paolo
Prestinari (I-Side), Alberto Giusti (web marketing strategist), Paolo
Naso (Università Roma La Sapienza), Maria Macioti (Università Roma La
Sapienza), Beniamino Pagliaro (Ansa, State of the Net), Luca Maria
Negro, (Riforma), Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti
Informazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
I lavori sono aperti a tutti gli interessati. Per iscrizioni e informazioni: desk@ucei.it
|
L'Unione
senza |
Scrivo
queste righe nelle ore conclusive del Moked 2014 organizzato
dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Come sempre, è stato un
bell’incontro tra le varie anime dell’ebraismo italiano. Ma questa
volta ci sono state due assenze che pesano moltissimo.
Prima di tutto, dobbiamo notare che in un Moked dedicato al ruolo dei
rabbini nelle loro Comunità sono mancati i rabbini principali delle
varie Comunità: non c’è il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, non
ci sono i tre rappresentanti del Rabbinato nel Consiglio dell’UCEI
Alfonso Arbib, Adolfo Locci, Alberto Somekh. Certo, altri rabbini sono
presenti. Ma che al Moked dedicato ai rapporti tra rabbini e Comunità
manchino molti tra gli interlocutori rabbinici principali è un fatto
che fa una certa impressione.
Guido Osimo
Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Leggi
|
|
Europa
e continente populista |
Passo
dopo passo ci avviciniamo alla data delle elezioni per il Parlamento
europeo. In ragione delle disposizioni contenute nel Trattato di
Lisbona l'organismo legislativo sovranazionale potrà contare, a partire
dalla sua prossima legislatura, di poteri e funzioni aggiuntive. Siamo
lontani, va da sé, dall'avere a che fare con un parlamento così come
tradizionalmente lo intendiamo, poiché il suo ruolo è vincolato alla
persistenza delle sovranità nazionali.
Claudio Vercelli
Leggi
|
|
La
Shoah e la Chiesa |
Il
dialogo con la Chiesa è una questione complessa che dovrebbe essere
riservata agli esperti. Alcuni ebrei sono animati da ottime intenzioni
non accompagnate però da studi approfonditi sul partner cattolico. Le
intenzioni cattoliche, o di alcuni cattolici, sono chiare. Anzitutto
c’è il desiderio di trasformare la Shoah in un evento cattolico.
Sergio Minerbi, diplomatico
Leggi
|
|
|