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4 maggio 2014 - 4 Iyar 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Per quanto al giorno d'oggi si sostenga l'importanza della autostima, Rabban Gamliel nel Pirke Avot ci suggerisce: "Non confidare in te stesso sino al giorno della tua morte".
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Nella parashah di Emor, che abbiamo letto ieri, prende forma una parte consistente del calendario civile ebraico che vale ancora per noi, oggi.
Di solito le date divengono significative perché ricordano un fatto avvenuto, o un concetto legato a un fatto avvenuto. Ma tra le feste qui enumerate entra Succot come festa che ricorda la traversata del deserto. Il dato sorprendente è che questa festa viene data a esperienza in corso, prima che quella traversata si sia conclusa (se prendiamo per buoni i tempi del racconto scritto).
 
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"Shoah, rigettiamo
paragoni fuori luogo"
“Gli ebrei italiani assistono con sgomento e preoccupazione a una campagna elettorale in cui ripetutamente si evocano simbologie, fatti e personaggi di un passato terrificante per lanciare messaggi subliminali e denigrare avversari, nella illusoria speranza di raccogliere facili consensi fra un elettorato che in realtà è molto più maturo di quanto non si ritenga”. Così è intervenuto il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
 
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Pinotti: “Italia pronta
a intervenire in Ucraina”
L’Italia è pronta a inviare un contingente di pace in Ucraina. Lo spiega il ministro della Difesa Roberta Pinotti. “Di fronte a quello che sta accadendo non possiamo e non vogliamo solo stare a guardare” spiega in un’intervista a Repubblica, in cui torna anche sulle polemiche legate all’acquisto degli F35. “In Italia, purtroppo, c’è ancora poca ‘cultura della difesa’. Per molti non è ancora chiaro che Difesa non significa voglia di aggredire. Difendersi significa proteggersi. E per farlo a volte occorrono anche delle armi sofisticate. Armi in grado, per esempio, di distruggere in sicurezza, da lontano, una base per prevenire il lancio di un missile contro obiettivi italiani. Vanno bene le critiche, a patto di guardare cosa succede in Libia, in Siria, in Ucraina. I conflitti intorno a noi, purtroppo, esistono”.
“Marine Le Pen: io e la Lega”. Così la leader del partito di estrema destra francese Front National racconta il suo rapporto con la Lega Nord di Matteo Salvini, intervistata dal quotidiano di partito La Padania.
Roma. Imbrattata con una svastica e con la scritta “sionisti” la sede storica del Partito Democratico di Ponte Milvio (Messaggero).
Milano. Prosegue il dibattito sulla costruzione di una moschea su terreni offerti dal Comune. L’assessore Pierfrancesco Majorino chiede una soluzione condivisa da parte di tutte le associazioni islamiche del territorio, al momento profondamente divise (intervista sul Corriere, che pubblica anche un commento sul grave ritardo nel trovare una soluzione).
Domani mattina alle 10 a Palazzo Isimbardi, un incontro sul prossimo viaggio di Bergoglio in Israele, cui parteciperà tra gli altri il rabbino Elia Richetti (Avvenire).
Bologna. Franco Bonilauri, direttore del Museo ebraico della città dalla sua apertura nel 1999, lascia l’incarico per andare in pensione. Intervistato sul Resto del Carlino traccia un bilancio dell’esperienza. Al suo posto l’attuale vicedirettore Vincenza Maugeri.
 
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  davar
moked 5774
A confronto sulla leadership
Ciò che una Comunità si aspetta dai suoi leader, rabbanim, ma anche presidenti e Consiglieri. Ma anche quel deficit di condivisione della vita ebraica nella sua pienezza quotidiana, quel “senso di solitudine” che il rav troppo spesso sperimenta nella sua kehillah. Il confronto al Moked 5774, il tradizionale grande ritrovo dell’ebraismo italiano, appena conclusosi a Milano Marittima, ha evidenziato molti spunti di riflessione a proposito del rapporto fra leader comunitari, politici e spirituali, e iscritti, tema al centro dell’edizione di quest’anno. Iscritti che, è stato messo in evidenza da più parti, si aspettano molto dalle proprie guide. Ma, come hanno ricordato vari rabbanim presenti, e come ha evidenziato il direttore del Dipartimento Educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane rav Roberto Della Rocca, “non si può pensare di delegare la responsabilità della vita ebraica, dell’osservanza delle mitzvot, al rabbino, ognuno deve fare la sua parte”.
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moked 5774
Cultura, musica e Meridione
Premiato il pianista Lotoro

“È detto che quando una cultura, delle tradizioni, non vengono praticate da più di tre generazioni, esse si perdono inesorabilmente. Ecco perché quello che sta accadendo nel Meridione d’Italia, dopo un vuoto di presenza ebraica durato oltre 500 anni, si può chiamare quasi un miracolo”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha salutato l’assegnazione del Premio Cultura 5774 a Francesco Lotoro, uno dei grandi protagonisti della rinascita ebraica nel Sud, pianista e artefice della grande raccolta delle musiche prodotte nei campi di concentramento durante gli anni della seconda guerra mondiale. A introdurre la premiazione nel corso del Moked 5774, il grande ritrovo dell’ebraismo italiano che si è svolto in questi giorni a Milano Marittima, è stato il Consigliere UCEI Victor Magiar.
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moked 5774
Tutti i colori dello stare insieme
Israele, i giovani e noi. Il panorama ebraico italiano che vede le nuove generazioni sempre più proiettate verso l’estero, e soprattutto verso lo Stato ebraico, i programmi a loro disposizione, le sfide che possono presentarsi al centro dell’incontro animato dal Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e assessore UCEI alle Scuole Raffaele Turiel, e del presidente dell’Irgun Olei Italia Vito Anav durante il Moked di Milano Marittima. 
Confrontarsi sui grandi temi, ma anche esplorare il piacere multicolore dello stare insieme. Così il grande ritrovo dell’ebraismo italiano non ha offerto solo occasioni di dibattito e confronto sul tema dell’anno, la leadership politica e spirituale nelle Comunità, ma anche laboratori, conferenze, workshop dedicati agli approfondimenti più vari.
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 QUI TORINO - THE JEWISH STATE OF THE NEt
Denunciare la demenza digitale
Al via il laboratorio giornalistico

Le minoranze, le opportunità della rete e le minacce della demenza digitale. Questo il tema del laboratorio di formazione giornalistica organizzato dalla redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte e della Comunità ebraica di Torino.
Un tema di grande attualità anche alla luce delle precise indicazioni che sono emerse dai lavori del Consiglio dell’Unione che si è tenuto a Milano Marittima. La crescita della rete presenta enormi opportunità per far crescere la conoscenza e la democrazia, ma attraverso le strumentalizzazioni e le disinvolte distorsioni nell’utilizzo del web e dei social network prendono corpo anche inquietanti minacce che è necessario fermare.
Torna con l’intento di affrontare questo tema delicato, a partire da questo lunedì, “The Jewish State of the Net”, il seminario dedicato alla presenza ebraica nel mondo della rete e dei social network che la redazione di Pagine Ebraiche organizza a Torino.
Il tema di quest’anno, “Le minoranze, le opportunità della rete e le minacce della demenza digitale”, ha incontrato un tale interesse che l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte ha deciso di dare il suo patrocinio all’iniziativa, così come la Comunità ebraica, che ospita la sessione che si terrà martedì mattina. Lunedì invece i lavori si aprono nelle sale del prestigioso Circolo dei Lettori per iniziare a discutere di informazione ebraica e della straordinaria occasione di conoscenza e di diffusione delle informazioni offerta dalla crescita della rete e delle sue ricadute sociali.
Sono soprattutto le minoranze culturali, sociali e religiose che, se si dimostrano capaci di cogliere nuovi spunti e di utilizzare i nuovi mezzi flessibili ed economici possono diffondere informazione originale e alternativa a beneficio dell’intera collettività. Ma la rete, e in particolare l’influenza dei social network, costituiscono anche un mezzo di pressione sociale e culturale e un fattore di omogeneizzazione che finisce per rendere ancora più monocorde la cultura dominante. Viene messa in gioco la libertà delle coscienze, la libertà di critica e la possibilità di far crescere opzioni e modalità differenti nell’analisi della realtà. Fra opportunità e pericoli, le culture di minoranza sono chiamate a compiere una riflessione che potrebbe rivelarsi determinante per il loro futuro e per il futuro della società plurale.
Fra i relatori, nelle due giornate di lavori sono annunciati gli interventi di Paolo Salom (Corriere della Sera), Giuseppe Bottero (La Stampa), Simone Spetia (Radio24, il Sole 24 ore), Joshua Foer (autore di “L’arte di ricordare tutto”), Gionata Tedeschi (Accenture), Paolo Prestinari (I-Side), Alberto Giusti (web marketing strategist), Paolo Naso (Università Roma La Sapienza), Maria Macioti (Università Roma La Sapienza), Beniamino Pagliaro (Ansa, State of the Net), Luca Maria Negro, (Riforma), Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
I lavori sono aperti a tutti gli interessati. Per iscrizioni e informazioni: desk@ucei.it

israele - yom hazikaron 5774
Uniti nel giorno del ricordo
“È questo un momento di unità per il popolo di Israele. Unità che mette in risalto la forza, la coesione e la determinazione di questo popolo”. Così l'ambasciatore israeliano in Italia apriva la cerimonia lo scorso anno a Roma per Yom  HaZikaron, il giorno in cui si ricordano quanti sono caduti per la libertà di Israele e sotto i colpi del terrorismo. Un momento di raccoglimento e riflessione in cui i cittadini israeliani e gli ebrei della Diaspora si uniscono nel ricordo. E l'Italia parteciperà, con iniziative nelle diverse comunità, alle celebrazioni, emblema del legame indissolubile tra Israele e il mondo ebraico fuori dai suoi confini. Un intreccio che domani culminerà nelle celebrazioni di Yom HaAtzmaut, il giorno dell'Indipendenza, in cui si festeggierà il sessantasseiesimo anno della nascita dello Stato di Israele.
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qui torino
In memoria degli ebrei saluzzesi
"Da questa casa di riposo in cui erano ospiti, i cittadini saluzzesi : Marco Levi, Emanuele Sionne Segre, Emma Segre, Moise Segre, furono prelevati dalle SS il 24 aprile 1944. Avevano 63, 64, 70 e 78 anni”. Al loro ricordo è dedicata l'istallazione artistica inaugurata lo scorso 2 maggio presso la casa di riposo Emanuele Tapparelli d’Azeglio di Saluzzo. 
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israele
Reuven Feuerstein (1921-2014)
“Se mi ami, non accettarmi come sono.” Questo il titolo di uno dei libri dello psicologo israeliano noto per aver teorizzato la modificabilità dell’intelligenza. Reuven Feuerstein lo scrisse con Yaacov Rand e John E. Rynders, e venne pubblicato nel 1988.
 
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israele
Reuven Feuerstein (1921-2014)
Il professor Reuven Feuerstein z"l è deceduto il 29 aprile  2014. Per noi è stato un maestro di vita che  ha cambiato  profondamente il nostro modo di pensare e il nostro approccio educativo. Per tante persone ha rappresentato la possibilità di rimettersi in gioco e/o di non arrendersi anche davanti alle disabilità più severe.
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israele
Reuven Feuerstein (1921-2014) 
Reuven Feuerstein era uno psicologo clinico e cognitivista che durante tutta la sua lunghissima carriera aveva sempre  sostenuto con profonda convinzione che l’intelligenza umana non è fissa ma modificabile.
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pilpul
L'Unione senza
Scrivo queste righe nelle ore conclusive del Moked 2014 organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Come sempre, è stato un bell’incontro tra le varie anime dell’ebraismo italiano. Ma questa volta ci sono state due assenze che pesano moltissimo.
Prima di tutto, dobbiamo notare che in un Moked dedicato al ruolo dei rabbini nelle loro Comunità sono mancati i rabbini principali delle varie Comunità: non c’è il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, non ci sono i tre rappresentanti del Rabbinato nel Consiglio dell’UCEI Alfonso Arbib, Adolfo Locci, Alberto Somekh. Certo, altri rabbini sono presenti. Ma che al Moked dedicato ai rapporti tra rabbini e Comunità manchino molti tra gli interlocutori rabbinici principali è un fatto che fa una certa impressione
.

Guido Osimo
Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

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Europa e continente populista
Passo dopo passo ci avviciniamo alla data delle elezioni per il Parlamento europeo. In ragione delle disposizioni contenute nel Trattato di Lisbona l'organismo legislativo sovranazionale potrà contare, a partire dalla sua prossima legislatura, di poteri e funzioni aggiuntive. Siamo lontani, va da sé, dall'avere a che fare con un parlamento così come tradizionalmente lo intendiamo, poiché il suo ruolo è vincolato alla persistenza delle sovranità nazionali.

Claudio Vercelli
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La Shoah e la Chiesa
Il dialogo con la Chiesa è una questione complessa che dovrebbe essere riservata agli esperti. Alcuni ebrei sono animati da ottime intenzioni non accompagnate però da studi approfonditi sul partner cattolico. Le intenzioni cattoliche, o di alcuni cattolici, sono chiare. Anzitutto c’è il desiderio di trasformare la Shoah in un evento cattolico.

Sergio Minerbi, diplomatico
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