
Elia Richetti,
rabbino
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Tra
i vari episodi ed argomenti trattati nella Parashà di Chuqqàth ve ne
sono due che, sebbene separati nel racconto, si possono considerare
come un solo episodio: la morte di Miryàm e di Aharòn. Nel deserto di
Tzin, precisamente nella località di Qadèsh, viene a mancare per prima
Miryàm, la profetessa, sorella di Moshè e di Aharòn. La tradizione
talmudica sottolinea il suo livello di ispirazione divina, mettendola
sempre al pari dei due fratelli, in modo da costituire una specie di
triade profetica inscindibile, pronta ad agire sempre nello spirito e
nella volontà divina.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Molti
pensano che gli ebrei siano gente diversa perché si occupano tutto il
tempo e solamente di Shoah, di spiritualità, di territori e di
antisemitismo. Invece gli ebrei sono persone come tutti gli altri, e
seguono anche loro il mondiale. E quindi quelli che vivono in Italia
hanno condiviso la delusione di tutti gli italiani per l'eliminazione
degli azzurri. Una delle spiegazioni delle debolezze della nazionale
potrebbe essere che dei circa 400 professionisti che giocano in Serie
A, la grande maggioranza sono stranieri mentre gli italiani che giocano
all'estero sono pochi. La squadra nazionale, dunque, pesca da un bacino
di talenti estremamente ridotto. E poi ci sono tante altre spiegazioni,
ma alla fine sembra che in Italia si siano persi i fondamenti del gioco
del calcio che, ricordiamolo, è un gioco di squadra che si pratica
correndo molto e segnando molti gol, come dimostrano le non eccezionali
ma vincenti nazionali latinoamericane.
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Ucei-Fondazione Cantoni
Borse di studio per Israele
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Anche
per l’anno accademico 2014-2015 l’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane e la Fondazione Raffaele Cantoni tornano a offrire borse di
studio per ragazzi italiani che intendono sostenere un progetto di
formazione nello Stato di Israele.
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La foto ad Auschwitz
che divide Israele
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Ancora
tensioni tra esercito israeliano e miliziani di Hamas della Striscia di
Gaza. Sui giornali italiani si riferisce (in breve) dei nuovi raid di
Tsahal nella Striscia a seguito del lancio di razzi da Gaza verso il
Sud di Israele. Fuorviante il titolo del Messaggero, che parla di
operazioni notturne dei “caccia di Tel Aviv”.
Il memorabile intervento delle madri dei tre studenti rapiti alle
Nazioni Unite è oggetto di un’analisi sul Foglio. L’editoriale, non
firmato, contiene anche un duro attacco ai silenzi dell’Onu quando ad
essere violati sono i diritti dello Stato ebraico e dei suoi cittadini.
“Ha cambiato nome – si legge – ma il Consiglio ha sempre la stessa
missione: ignorare le violazioni di diritti umani nel mondo e
condannare Israele. Ci hanno pensato queste tre donne ebree a riportare
l’onore nell’Aula di Ginevra. Ma non è soltanto l’Onu a tacere o a
usare una lingua di legno sul rapimento dei tre studenti. Jennifer
Rubin sul Washington Post accusa anche la Casa Bianca, rimasta in
silenzio sul rapimento. Non ci sono hashtag di Michelle Obama per i tre
rapiti”.
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israele - stati uniti
Peres, l'omaggio di Obama
Iran,
Iraq, processo di pace, vicenda Pollard. Shimon Peres, per il suo
ultimo viaggio ufficiale prima di lasciare l’incarico di presidente
dello Stato di Israele, ha incontrato il presidente degli Stati Uniti
Barack Obama in un confronto a tutto campo, prima di ricevere, nella
giornata di oggi, la Medaglia d’Oro del Congresso, massimo
riconoscimento civile negli USA insieme alla Presidential Medal of
Freedom, già assegnata a Peres nel 2012.
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Qui roma In memoria del Morè Nello
Ricorre
oggi il quindicesimo anniversario dalla scomparsa di rav Nello Yehudà
Pavoncello, che tutti chiamavamo Morè Nello. “Non sono un rav – diceva
– sono un morè”. Alcuni mesi fa, a Gerusalemme, stavo aspettando un
amico in un bar di Rehov Hapalmach. Nell’attesa, mi misi aguardare dei
libri usati che una simpatica signora, piuttosto in là con gli anni,
aveva ordinatamente appoggiato sugli scalini di una gradinata vicino al
bar. Girare per negozi e bancarelle di libri usati è il mio passatempo
preferito, in ogni città in cui mi trovi, per cui iniziai a esaminare i
libri con molto interesse, commentandoli con mio figlio che mi stava
accanto. La signora, sentendo una lingua straniera, ci chiese di dove
venissimo, e io le risposi (in ebraico): “Italia, Roma”. Al che lei
immediatamente disse: “Nello Pavoncello!”. Rimasi stupito. Che una
signora di circa 90 anni, a sentire nominare la città di Roma, mi
dicesse il nome e cognome del Morè Nello, era veramente una bella
sorpresa. Le chiesi come mai lo conoscesse e mi disse che da giovane
bibliotecaria era stata a Roma per visitare la biblioteca del Vaticano,
e fu guidata, per l’appunto, dal Morè Nello, “una persona deliziosa e
preparata”, che poi molto gentilmente le fece da anfitrione per tutta
la città.
Rimasi talmente affascinato da questo episodio che più tardi, come mi
aveva invitato a fare, andai a trovare la signora a casa sua, lì
vicino, per vedere altri libri che mi potessero interessare, e in
effetti ne trovai e acquistai diversi (il catalogo si trova su
www.abebooks.it/ems-books-jerusalem/52980459/sf – chi è
interessato può chiedermi la sua e-mail personale).
Il Morè Nello ha realmente impersonato l’ebraismo romano della seconda
metà del secolo scorso ed è stato la memoria storica degli usi della
Comunità ebraica di Roma. Non a caso è stato citato nel recente
Convegno sulla tefillà organizzato dal Collegio rabbinico italiano e
dall’Assemblea rabbinica italiana, quando discutendo di un certo uso
riguardo alle preghiere di rito romano è stata riportata una
testimonianza a suo nome.
Yehi zikhronò livrakhà, che il suo ricordo sia di benedizione.
rav Gianfranco Di Segni, Collegio Rabbinico Italiano
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qui firenze - mercati e valori
Expo, ricerche e opportunità
Lo
stato dell'arte di Expo 2015, l'analisi del voto in Italia, il legame
tra le crisi economiche e le discriminazioni razziali, la creazione dei
ghetti su influsso del potere politico-finanziario. Sono stati diversi
i temi toccati nel corso della seconda giornata di lavori del seminario
Mercati e Valori di Firenze, appuntamento organizzato dalla redazione
del Portale dell'ebraismo italiano moked.it e Pagine Ebraiche in
collaborazione con la Comunità ebraica fiorentina. Ad aprirei lavori
della seconda edizione del seminario il presidente della Commissione
Expo 2015 Ruggero Gabbai, a cui sono seguiti gli interventi di Riccardo
Grassi dell'istituto di ricerca triestino Swg, dell'assessore al
bilancio UCEI Noemi Di Segni, dei neuroscienziati David Amodio, docente
di neuroscienza alla New York University, e Raffaella Rumiati della
Scuola superiore di studi avanzati di Trieste. A chiudere la seconda
giornata, lo storico Giacomo Todeschini, docente di Storia medievale
all'Università di Trieste.
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j-ciak
Dune, un film che non vedremo
“Ciò
che serve a dare luce deve bruciare a lungo”. Sono queste parole di
Viktor Frankl, lo psichiatra, filosofo e padre dell’analisi
esistenziale, ad aprire The Dune di Frank Pavich, uno dei documentari
più visti in queste settimane nelle sale statunitensi. La frase di
Frankl –
figlio di quella borghesia ebraica viennese colta e sofisticata,
colpita ferocemente dal nazismo (Viktor sopravviverà a quattro campi di
sterminio) – è il viatico perfetto per la storia narrata nel film. La
storia di un film visionario e del suo regista mancato, Alejandro
Jodorowsky, uno dei talenti più accesi ed eccentrici del nostro tempo,
scrittore, fumettista,
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qui roma Una Coppa per l'amicizia
Gli
sponsor scarseggiano e il reperimento delle risorse si fa sempre più
arduo. Una situazione complessa da affrontare, soprattutto in questi
anni difficili, che ha avuto come prima conseguenza un
ridimensionamento della formula: tasse di iscrizione più alte, meno
squadre al via. Ciò detto l’impegno di tutti è stato quello di
salvaguardare quello che è ormai un patrimonio, anche di memorie, della
Comunità romana: la Coppa dell’Amicizia Ebraica, la manifestazione che
più di ogni altra mette a confronto le tante anime di una realtà
estremamente variegata e diversificata come quella capitolina.
Un’edizione speciale perché organizzata nel cinquantesimo anniversario
dalla fondazione di un torneo che ha visto partecipare, tra gli altri,
anche il rabbino emerito di Roma rav Elio Toaff (anche se non nelle
vesti di giocatore). Per il verdetto conclusivo di questa edizione, la
parola al fazzoletto verde di gioco. Eliminato in semifinale l’Irganim,
vincitore lo scorso anno alla lotteria dei rigori dopo due anni di
dominio Borgofafa, a contendersi l’alloro saranno New Team e Black and
Yellow. L’appuntamento è per stasera, ore 21.30, al circolo sportivo
Cotral.
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Setirot
- Un uomo a mare |
Rileggendo una raccolta di poesie e bons mots di Enzo Morpurgo (“Un uomo a mare”, Mazzotta Editore).
«Per metà mistico, / per metà laico; / un piede di qua, / e un piede di là. / Chi mi darà / la berahà?»
Stefano Jesurum, giornalista
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Time
out - Balotelli |
Fossero
questi i problemi dell’Italia dicono i benaltristi, ma si può dire
senza timore di essere accusati che le parole di Balotelli sono
demenziali e deliranti? Certo, sappiamo tutti che l’attaccante del
Milan non è pagato per le sue riflessioni filosofiche, ma per buttare
la palla dentro la rete (cosa che in realtà non fa neanche così spesso)
ma non è forse il caso di stigmatizzare le sue parole allo stesso modo
in cui lo avremmo fatto se le avesse pronunciate una persona dal
diverso colore della pelle?
Daniel Funaro
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