Benedetto Carucci Viterbi,
rabbino
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Il noi che usa Lerner
quando parla di “Israele che è in noi offuscato dall'Israele che c'è” è
un plurale maiestatis. Che, come sempre quando è usato, esprime una
buona dose di presunzione e di pienezza di sé. L'Israele che c'è è
l'unico Israele che c'è. Ed è un bene che ci sia, con tutti i limiti
che un dato reale può avere. Sicuramente meglio di qualsiasi teorico
“Israele che sarebbe in noi”.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
| Ieri
sera a Tel Aviv circa 15 mila persone hanno provato a liberarsi
dall'assassino dei sogni, ovvero da quella condizione in cui ogni
giorno non ha una storia perché condannato ad essere la ripetizione
all'infinito di quello immediatamente precedente. Non eravamo molti. La
conta serve per stabilire chi sia e dove si collochi la maggioranza.
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Giustifica il terrorismo,
sdegno sui Cinque stelle
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Giustificazioni
al terrorismo e apertura al dialogo con i sanguinari miliziani dello
Stato Islamico. Il post di Alessandro Di Battista, vicepresidente della
Commissione Esteri della Camera nonché deputato del Movimento 5 Stelle,
scatena le polemiche e viene portato all’attenzione da tutti i
quotidiani nazionali (Corriere della Sera, Repubblica, Sole 24 ore, La
Stampa). In uno dei passaggi più controversi del testo, pubblicato sul
blog di Beppe Grillo e dal sapore cospirazionista, si legge “Se a
bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato io ho una sola
strada per difendermi, a parte le tecniche nonviolente che sono le
migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una
metropolitana” e che bisogna “smetterla di considerare il terrorista un
soggetto disumano”. E così anche le violenze dell’Isis in Iraq sono
comprensibili, secondo Battista che articola in questo modo il suo
schierarsi contro il supporto militare ai perseguitati iracheni. La
distorsione della realtà tocca anche la situazione nella Striscia di
Gaza, dove il terrorismo di Hamas viene definito lotta armata e Gaza
viene paragonata a un lager. Unanime, con alcuni a dissociarsi anche
all’interno del Movimento 5 Stelle, lo sdegno per le gravi affermazioni
di Di Battista. Sul Messaggero un campionario delle gaffe del movimento
guidato da Grillo.
Altrettanto scalpore ha provocato la decisione di un Giusto tra le
nazioni – l’olandese Henk Zanoli – di restituire l’onorificenza dopo
aver perso alcuni famigliari nel conflitto nella Striscia di Gaza. A
dedicarvi ampio spazio, Gad Lerner su Repubblica. “Conservare
l’onorificenza concessami dallo Stato d’Israele in queste circostanze –
ha scritto Zanoli all’ambasciatore di Israele in Olanda – sarebbe un
insulto alla memoria della mia coraggiosa madre così come un insulto
alle ultime quattro generazioni della mia famiglia”. Zanoli – che perse
il padre a Mathausen – aveva ricevuto la prestigiosa onorificenza per
aver salvato un bambino ebreo durante la guerra. Lerner analizza la
scelta del 91enne Zanoli, presa dopo la morte, il 20 luglio scorso, a
Gaza di cinque parenti del marito di una sua nipote.
“Anche se oggi siamo nemici, resteremo sempre vicini di casa, dobbiamo
vivere insieme. Quello che è bene per il vicino, è bene pure per me”.
Davide Frattini sul Corriere riporta le parole dello scrittore
israeliano David Grossman, tra i protagonisti ieri a Tel Aviv della
manifestazione per la pace organizzata dalla sinistra israeliana.
Diecimila persone, sostengono gli organizzatori, hanno partecipato alla
manifestazione mentre la diplomazia continuava a lavorare per una
possibile tregua tra Israele e Gaza. “I leader di Hamas – scrive
Frattini – hanno per ora respinto la proposta egiziana e minacciano di
riprendere gli attacchi allo scadere della tregua, domani a mezzanotte.
Grossman e chi lo applaude chiedono al premier Benjamin Netanyahu un
vero negoziato per la pace con il presidente Abu Mazen”.
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#IsraeleDifendeLaPace Domande e Risposte
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Domande
chiare e risposte chiare e autorevoli, punto per punto, ai complessi
problemi della crisi mediorientale. Aggiornamenti costanti ora per ora.
L'impegno di fare chiarezza sui diversi nodi del conflitto in corso tra
lo Stato di Israele e i terroristi di Hamas.
Sul portale dell'ebraismo italiano www.moked.it il lancio di una nuova
area informativa dedicata dalla redazione a notizie, schede,
dichiarazioni sugli ultimi sviluppi relativi all'operazione delle
forze di sicurezza israeliane nella Striscia di Gaza. Tutti i cittadini
che ritengono di poter aggiungere un contributo positivo per arricchire
il notiziario possono mettersi in contatto scrivendo a desk@ucei.it.
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integrazione e lotta al razzismo - usa
L'Estate della Libertà
Con
l'episodio di Ferguson, sobborgo di St Louis (Missouri), gli Stati
Uniti sono tornati a interrogarsi sull'eterna questione
dell'integrazione. L'uccisione del 18enne Michael Brown – colpito a
morte lo scorse 9 agosto da un poliziotto – ha fatto esplodere la
rabbia della comunità afroamericana di questa città del sud e la
militarizzazione della zona da parte della polizia locale ha incendiato
ancor di più gli animi, ricevendo le dure critiche del presidente Usa
Barack Obama. Sempre nel sud, pochi giorni fa, si ricordava il 50esimo
anniversario dell'uccisione di Michael Schwerner, James Chaney, e
Andrew Goodman (nella foto Martin Luther King accanto a manifesti che
raffigurano i volti dei tre giovani): tre attivisti per i diritti
umani, tutti ventenni, uccisi perché combattevano in nome
dell'egualitarismo sociale. Ammazzati dall'odio razzista del Ku Klux
Klan – i loro corpi verrano rinvenuti il 4 agosto del 1964 - , dopo
essere stati additati come criminali dalla polizia. I volti di Goodman,
Schwermer (entrambi ebrei newyorkesi) e Chaney diventarono il simbolo
della Freedom Summer, l'Estate della libertà, campagna avviata nel
giugno del 1964 in nome di una piena realizzazione dei diritti civili
universali e della fine della segregazione nel Mississipi. Leggi
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#Israeledifendelapace Tregua, pessimismo al Cairo
Undici
punti da accettare, modificare o rifiutare. La proposta egiziana,
divisa appunto in undici punti, è tornata oggi sul tavolo delle
trattative. Dalla delegazione israeliana (nella foto, al centro, il
capo dei servizi di sicurezza dello Shin Bet Yoram Cohen, membro della
delegazione, mentre discute con il primo ministro Benjamin Netanyahu)
non sono pervenuti commenti sullo stato dei negoziati. A parlare,
questa mattina, è stato il premier Netanyahu. “La delegazione al Cairo
sta lavorando sotto le precise istruzioni di tutelare le esigenze di
Israele” e “solo se queste esigenze troveranno risposta, allora ci sarà
un accordo”. Leggi
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Il quadro mediorietale |
Le
vicende che stanno coinvolgendo il Medio Oriente e l'Africa
mediterranea e subsahariana, pur nella loro varietà di casi, come tali
da considerare sempre nella loro specificità, vanno comunque intese
anche come tasselli di un mosaico relativamente unitario. Scarsa, ad
esempio, è l'attenzione collettiva dedicata alla frantumazione in atto
di ciò che resta della Libia, laddove è invece elevato il rischio che
si ripercorrano le tappe che hanno fatto sì che nel Corno d'Africa la
Somalia divenisse una sorta di no-law-land. Ossia, per meglio
intenderci, luogo di rifeudalizzazione della terra e di chi ci abita,
nel nome dello strapotere dei cosiddetti «signori della guerra» che
dallo sfascio dello Stato nazionale hanno solo da ricavarci benefici a
non finire.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Addio alla città
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In
un weekend decisamente troppo gelido per essere di mezza estate, farsi
trascinare dallo spleen risulta facile e abbastanza carino. È dunque
grazie a luoghi come Bruxelles che ci si ritrova a scrivere addii senza
nemmeno avere monti. E allora addio stivali e calze coprenti ad agosto,
che siete ridicoli ma almeno mi riparaste dalla fredda pioggia
incessante, addio! Addio collega super perfetta che nonostante questo
non ha mai visto un capello crespo sulla sua testa. E poi addio
macchinette che vendono i biglietti del metro, il cui inventore, dato
che non accettano banconote, evidentemente credeva che uno vada sempre
in giro con quattordici euro in moneta per comprare il carnet.
Ovviamente addio anche ai complicatissimi mezzi pubblici, e a Tom che
ha avuto la malaugurata idea essere preoccupato ogni volta che mi
perdo, cioè costantemente.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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