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24 settembre 2014 - 29 Elul 5774
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“O cieli, prestate ascolto e io parlerò! Possa la terra ascoltare le parole della mia bocca …”(Devarìm 32, 1). Ha detto riguardo a questo verso il Grande Rabbì Israel di Salant, fondatore della Tnuat ha-Mussàr: Nonostante sia vero che la bocca è lontana dal cuore come il cielo è lontano dalla terra, nonostante tutto, i nostri occhi vedono che dal cielo scende la pioggia e dalla terra germogliano piante.
 
David
Assael,
ricercatore
Senza rivelare le sue affidabilissime fonti, Silvio Berlusconi torna sulla ribalta della politica internazionale, informando il mondo della volontà israeliana di utilizzare l'atomica per difendersi dall'attacco islamista.
 
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Rosh Hashanah,
un nuovo inizio
"Chiamati a un nuovo inizio”, titola l'Osservatore Romano in un articolo sulle imminenti celebrazioni delle feste ebraiche di Rosh Hashanah (capodanno) e Kippur. E per spiegare il significato della teshuva, il pentimento, il quotidiano vaticano si affida alle parole del rabbino francese Rivon Kryeger prima, e poi a quelle del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
 
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  davar
ROSH HASHANAH 5775 - gli auguri del presidente
"Impegnarsi per il dialogo
e per una corretta informazione"

In occasione del Rosh HaShanah 5775 il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha inviato ai Consiglieri dell'Unione, ai Presidenti delle Comunità ebraiche italiane, ai rabbini e agli altri esponenti ebraici il seguente messaggio augurale:

Cari Rabbini, Presidenti, Consiglieri e amici tutti

ci auguriamo che l'anno 5775 che sta per iniziare sia portatore di pace e prosperità per tutti. Gli ultimi mesi dell'anno che sta per chiudersi sono stati caratterizzati da numerosi conflitti in diverse parti del mondo e lo Stato di Israele è stato costretto a mobilitarsi e a combattere per la difesa della propria stessa esistenza. Numerosi tentativi di mistificazione della realtà, finalizzati a presentare Israele come uno stato aggressore, hanno fornito l'ennesima conferma che è necessario di disporre di validi mezzi di comunicazione attraverso i quali diffondere corrette informazioni. Parimenti necessario è evitare qualsiasi forma di isolamento culturale e di chiusura in una illusoria difesa. Solo l'apertura e la disponibilità al dialogo e al confronto possono garantire e rafforzare l'esercizio di quei diritti fondamentali che nei paesi liberi e democratici sono adeguatamente tutelati.
Che il 5775 porti con sé pace e giustizia, uguaglianza e fratellanza.
Che il 5775 sia per tutti dolce come il miele.
Shanà tovà umetukà

 

rosh hashanah 5775 
"Ripensare i nostri obiettivi
e investire nella Comunità"

Dopo l'anno che abbiamo passato abbiamo veramente bisogno di farci gli auguri per un anno nuovo e buono in cui finiscano le cose negative del 5774. La guerra ci ha distratto dalle nostre occupazioni, dalle nostre necessità. Come comunità ebraica dobbiamo prima di tutto investire al nostro interno per il nostro futuro, fare crescere le persone, educare, avvicinare. Le finestre spalancate all'esterno rischiano di mostrare un ebraismo tanto bello fatto di zucca marinata e di stracotto, di cabala che nessuno capisce ma che piace tanto, di umorismo ebraico, da una parte, e di Shoah e antisemitismo dall'altra. Ma che piano piano, anzi neppure tanto piano, si riduce e si dissolve senza che i padroni di casa se ne accorgano o se ne preoccupino. E se invece del lamento e del folklore badassimo al sodo con una vera teshuvà, un ripensamento serio sugli obiettivi? Che questo nuovo anno sia un anno di serenità, di felicità e di salute, ma anche un anno di saggezza, che faccia capire a tutti cosa bisogna veramente fare.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
 

Rosh Hashanah 5775  -
"Dalla Torah, le risposte
alle inquietudini del presente"

È noto a tutti l’uso di iniziare la cena di Rosh Hahshanah con la mela intinta nel miele quale “siman tov”, cioè segno di buon augurio per il nuovo anno, accompagnato dalla formula di preghiera: “Ti sia gradito, Signore nostro D.O e D.O dei nostri padri, di rinnovare per noi un anno buono e dolce”. Possiamo però chiederci, se il motivo di questo segno di buon augurio è dato dal gusto dolce, che necessità ci sia di aggiungere il miele, dal momento che le mela stessa è già, generalmente, di gusto piacevole.

Giuseppe Momigliano,
presidente Assemblea Rabbinica Italiana

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Rosh Hashanah 5775
Un anno da sfogliare
Un anno ebraico, così ricco di tensioni e di progetti, di speranze tradite e di sogni realizzati, di contraddizioni e di progressi, volge al termine. Per la redazione è stato un anno di intenso lavoro, conclusosi con il grande impegno di realizzare il tradizionale, ricchissimo dossier per ricapitolare quanto avvenuto nel 5774. Il dossier, contenuto nel numero di ottobre del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche, in distribuzione nel prossimi giorni, può ora essere sfogliato in anteprima dai lettori di questo notiziario quotidiano scaricandolo da questo link. Una grande occasione per ripercorrere l’anno ormai alle nostre spalle e avviare una considerazione sul futuro che ci attende. Ai lettori e a tutti i loro cari il caloroso augurio, da parte di tutti noi della redazione, di un 5775 buono e dolce, ricco di soddisfazioni, di successi e di pace.

INFORMAZIONE
Pagine Ebraiche entra nel 5775 proponendo una nuova cover
Che un libro non si debba giudicare dalla copertina è universalmente riconosciuto. Ma non si può dire che altrettanto valga per un giornale. La copertina di un giornale non è solo il suo biglietto da visita, ma ne racchiude l’identità, le volontà, l’essenza. Non è semplicemente il vestito buono, non la patina di glitter che lo rende accattivante. Per questo, per iniziare l’anno 5775 dopo un’estate da ricordare dolorosamente, Pagine Ebraiche decide di ripartire proprio dalla copertina. Nuovi colori e immagini che guidano i lettori nel mare magnum del numero di ottobre. Tanti protagonisti, tante firme e tante novità: sogni realizzati, festival di successo, cinema e arte. Il direttore della redazione ci ha lavorato sopra mettendo sotto pressione i grafici per realizzare un modello di cover-vetrina originale e poco frequentato fra i giornali italiani. Decine di ipotesi sono finite nel cestino e infine ne è stata adottata una che cerca di mettere in rilievo la ricchezza dei contenuti del giornale senza cadere nella presunzione, a suo avviso non compatibile con la natura complessa e articolata del mondo ebraico, di fare una copertina monografica e monotematica. La novità, come tutte le novità, non farà di sicuro l’unanimità e coglierà di sorpresa molti lettori abituati e forse affezionati a una prima pagina più seriosa e ricca di testi. Ma la strada del cambiamento è imboccata e come tutte le delicate modifiche identitarie delle testate giornalistiche (sarà un caso o forse no, tutto avviene proprio nel giorno del lancio della nuova formula grafica del Corriere della Sera, il maggiore quotidiano italiano), anche questa richiederà il suo tempo per essere digerita.
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Rosh Hashanah 5775 - gli auguri di netanyahu
"Un futuro di speranza e unità
per Israele e per tutti gli ebrei"

“Gli ebrei celebrano il Nuovo Anno in tutto il mondo, e noi possiamo essere orgogliosi di tutto ciò che ci unisce. Il popolo ebraico, effettivamente, si unisce sempre quando deve affrontare grandi sfide, e l’anno trascorso non costituisce un’eccezione” così inizia il messaggio augurale per l’anno 5775 inviato dal Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alle comunità ebraiche del mondo.
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melamed
Tutti a scuola
Un’occasione ufficiale, eppure gioiosa, ha portato i rappresentanti delle quattro scuole ebraiche italiane nel Cortile d’Onore del Quirinale, per l’apertura ufficiale dell’anno scolastico. La mail di invito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è arrivata a metà settembre, e due adulti e quattro ragazzi per ogni scuola sono così partiti alla volta di Roma, per partecipare alla grande occasione insieme a quasi duecento istituti di ogni ordine e grado provenienti da tutta Italia. In prima file le autorità, tra cui il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, e poi migliaia di sedie da cui presidi, insegnanti e tantissimi ragazzi hanno potuto assistere a quella che temevano essere un’occasione interessante ma molto formale, piena di lunghi discorsi ufficiali. Invece dopo l’apertura ufficiale, con i saluti e gli auguri del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del Stefania Giannini, è stato messo in scena un grande spettacolo.
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Rosh Hashanah 5775
Un anno per la vita
Sta finendo un anno difficile per il mondo, per Israele, per tutti noi. Ancora una volta le sicurezze del passato non tengono più. I principi basilari della moralità che danno speranza e senso al nostro essere sono frantumati. Gli scenari tremendi del passato che si sperava ormai eliminati per sempre tornano a manifestarsi.

Joseph Levi, rabbino capo Comunità ebraica di Firenze
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Rosh Hashanah 5775
Un anno di armonia
Pochi giorni fa si è svolta la Giornata Europea della Cultura Ebraica: osservando il flusso di persone che entravano a visitare le Sinagoghe e apprendere della cultura e della storia ebraica, riflettevo sull’organizzazione dell’evento. Una giornata di gioia e di cultura si è potuta svolgere per l’impegno di tanti, tanti volontari.

Beppe Segre, presidente Comunità ebraica di Torino
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Rosh Hashanah 5775
Un anno per la svolta
Auguro a tutti noi un anno più sereno di quello che stiamo lasciando alle nostre spalle, contrassegnato dal perdurare di una crisi economica che tarda ad essere superata e una crisi di valori che spesso trascende nell’indifferenza. Un anno in cui abbiamo visto terribili violenze celate dietro il fanatismo pseudo-religioso di criminali pronti ad uccidere uomini, donne e bambini senza pietà.

Alessandro Salonichio, presidente Comunità ebraica di Trieste
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pilpul
Ticketless - Tobler
Domenica scorsa, 21 settembre, era la Giornata della Pace. Ci avviciniamo alle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra. L’Ateneo degli Imperfetti di Marghera e il Centro studi libertari di Venezia organizzavano un convegno molto interessante, anche per il titolo scelto dai promotori: “Tu sei maledetta. Uomini e donne contro la guerra: Italia, 1914-1918”. Prima che scoppiasse la guerra era impossibile immaginare, scrivono gli organizzatori, “un evento che utilizzasse la tecnologia disponibile ai fini di un massacro di massa in Europa per la durata di quattro anni”. Fin da subito gli Stati in Europa iniziarono a sacralizzare l’evento: “Un massacro per cui non si trovavano parole veniva reso dicibile rendendo omaggio alle ragioni che l’avevano prodotto”. Ma contemporaneamente racconti, canzoni, articoli, libri, luoghi di riunioni , manifesti, disegni si moltiplicavano in tutta Europa per manifestare la contrarietà, per dichiarare “Guerra alla Guerra”. Era questo lo slogan che i pacifisti luganesi gravitanti intorno alla rivista “Coenobium” coniarono alla vigilia dello scoppio della guerra. Divenne il titolo di una popolare rubrica che in quei cinque giorni ospitò interventi dei maggiori esponenti del pacifismo d’inizio secolo. La rivista aveva sede vicino a Lugano, a Tesserete, nella casa di un socialista milanese che alla fine del secolo aveva dovuto emigrare per evitare di finire in carcere. Si chiamava Enrico Bignami, per li rami discende da lui il leggendario direttore del “Corriere della Sera”, Giulio De Benedetti, ma non era di questo che avrei voluto parlare, se avessi potuto partecipare ai lavori di questo convegno.
Sono riuscito a salire in treno, questa settimana e ho dovuto dare forfait, scusandomi con gli amici del Centro studi libertari. Tra le immagini che avevo in borsa c’era questa réclame di una celebre marca di cioccolata svizzera, che dal 1914 in avanti funzionò come quarta di copertina per la rivista di Bignami. Quando si dice, con severo cipiglio, la potenza della pubblicità, si sbaglia. Non è sempre stato così, non se ne sono mai accorti nemmeno gli studiosi del Grande Fratello. La cioccolata Tobler disegna un contadino elvetico che con il gesto solenne del suo lavoro antico sotterra armi e reticolati. C’è un grande bisogno di studi libertari.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - L'Islam "moderato"
Viviamo, purtroppo, in tempi talmente brutti, che trovare una notizia buona, o almeno meno cattiva delle altre, è impresa ardua. E la mia sfiducia è ormai talmente profonda radicata che, quando i titoli di un giornale sembrano annunciare una notizia che potrebbe, forse, caso mai, eventualmente, essere un pochino buona, preferisco non passare a leggere il testo dell'articolo, tanto sono sicuro che vi troverò ampio motivo di delusione.

Francesco Lucrezi, storico
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