David
Sciunnach,
rabbino
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“O
cieli, prestate ascolto e io parlerò! Possa la terra ascoltare le
parole della mia bocca …”(Devarìm 32, 1). Ha detto riguardo a questo
verso il Grande Rabbì Israel di Salant, fondatore della Tnuat
ha-Mussàr: Nonostante sia vero che la bocca è lontana dal cuore come il
cielo è lontano dalla terra, nonostante tutto, i nostri occhi vedono
che dal cielo scende la pioggia e dalla terra germogliano piante.
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David
Assael,
ricercatore
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Senza
rivelare le sue affidabilissime fonti, Silvio Berlusconi torna sulla
ribalta della politica internazionale, informando il mondo della
volontà israeliana di utilizzare l'atomica per difendersi dall'attacco
islamista.
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Rosh Hashanah,
un nuovo inizio
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"Chiamati
a un nuovo inizio”, titola l'Osservatore Romano in un articolo sulle
imminenti celebrazioni delle feste ebraiche di Rosh Hashanah
(capodanno) e Kippur. E per spiegare il significato della teshuva, il
pentimento, il quotidiano vaticano si affida alle parole del rabbino
francese Rivon Kryeger prima, e poi a quelle del presidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
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ROSH HASHANAH 5775 - gli auguri del presidente
"Impegnarsi per il dialogo
e per una corretta informazione"
In
occasione del Rosh HaShanah 5775 il Presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha inviato ai Consiglieri
dell'Unione, ai Presidenti delle Comunità ebraiche italiane, ai rabbini
e agli altri esponenti ebraici il seguente messaggio augurale:
Cari Rabbini, Presidenti, Consiglieri e amici tutti
ci auguriamo che l'anno 5775 che sta per iniziare sia portatore di pace
e prosperità per tutti. Gli ultimi mesi dell'anno che sta per chiudersi
sono stati caratterizzati da numerosi conflitti in diverse parti del
mondo e lo Stato di Israele è stato costretto a mobilitarsi e a
combattere per la difesa della propria stessa esistenza. Numerosi
tentativi di mistificazione della realtà, finalizzati a presentare
Israele come uno stato aggressore, hanno fornito l'ennesima conferma
che è necessario di disporre di validi mezzi di comunicazione
attraverso i quali diffondere corrette informazioni. Parimenti
necessario è evitare qualsiasi forma di isolamento culturale e di
chiusura in una illusoria difesa. Solo l'apertura e la disponibilità al
dialogo e al confronto possono garantire e rafforzare l'esercizio di
quei diritti fondamentali che nei paesi liberi e democratici sono
adeguatamente tutelati.
Che il 5775 porti con sé pace e giustizia, uguaglianza e fratellanza.
Che il 5775 sia per tutti dolce come il miele.
Shanà tovà umetukà
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rosh hashanah 5775
"Ripensare i nostri obiettivi
e investire nella Comunità"
Dopo
l'anno che abbiamo passato abbiamo veramente bisogno di farci gli
auguri per un anno nuovo e buono in cui finiscano le cose negative del
5774. La guerra ci ha distratto dalle nostre occupazioni, dalle nostre
necessità. Come comunità ebraica dobbiamo prima di tutto investire al
nostro interno per il nostro futuro, fare crescere le persone, educare,
avvicinare. Le finestre spalancate all'esterno rischiano di mostrare un
ebraismo tanto bello fatto di zucca marinata e di stracotto, di cabala
che nessuno capisce ma che piace tanto, di umorismo ebraico, da una
parte, e di Shoah e antisemitismo dall'altra. Ma che piano piano, anzi
neppure tanto piano, si riduce e si dissolve senza che i padroni di
casa se ne accorgano o se ne preoccupino. E se invece del lamento e del
folklore badassimo al sodo con una vera teshuvà, un ripensamento serio
sugli obiettivi? Che questo nuovo anno sia un anno di serenità, di
felicità e di salute, ma anche un anno di saggezza, che faccia capire a
tutti cosa bisogna veramente fare.
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma
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Rosh Hashanah 5775 -
"Dalla Torah, le risposte
alle inquietudini del presente"
È
noto a tutti l’uso di iniziare la cena di Rosh Hahshanah con la mela
intinta nel miele quale “siman tov”, cioè segno di buon augurio per il
nuovo anno, accompagnato dalla formula di preghiera: “Ti sia gradito,
Signore nostro D.O e D.O dei nostri padri, di rinnovare per noi un anno
buono e dolce”. Possiamo però chiederci, se il motivo di questo segno
di buon augurio è dato dal gusto dolce, che necessità ci sia di
aggiungere il miele, dal momento che le mela stessa è già,
generalmente, di gusto piacevole.
Giuseppe Momigliano,
presidente Assemblea Rabbinica Italiana Leggi
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Rosh Hashanah 5775
Un anno da sfogliare
Un
anno ebraico, così ricco di tensioni e di progetti, di speranze tradite
e di sogni realizzati, di contraddizioni e di progressi, volge al
termine. Per la redazione è stato un anno di intenso lavoro, conclusosi
con il grande impegno di realizzare il tradizionale, ricchissimo
dossier per ricapitolare quanto avvenuto nel 5774. Il dossier,
contenuto nel numero di ottobre del giornale dell’ebraismo italiano
Pagine Ebraiche, in distribuzione nel prossimi giorni, può ora essere
sfogliato in anteprima dai lettori di questo notiziario quotidiano
scaricandolo da questo link.
Una grande occasione per ripercorrere l’anno ormai alle nostre spalle e
avviare una considerazione sul futuro che ci attende. Ai lettori e a
tutti i loro cari il caloroso augurio, da parte di tutti noi della
redazione, di un 5775 buono e dolce, ricco di soddisfazioni, di
successi e di pace.
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INFORMAZIONE
Pagine Ebraiche entra nel 5775 proponendo una nuova cover
Che
un libro non si debba giudicare dalla copertina è universalmente
riconosciuto. Ma non si può dire che altrettanto valga per un giornale.
La copertina di un giornale non è solo il suo biglietto da visita, ma
ne racchiude l’identità, le volontà, l’essenza. Non è semplicemente il
vestito buono, non la patina di glitter che lo rende accattivante. Per
questo, per iniziare l’anno 5775 dopo un’estate da ricordare
dolorosamente, Pagine Ebraiche decide di ripartire proprio dalla
copertina. Nuovi colori e immagini che guidano i lettori nel mare
magnum del numero di ottobre. Tanti protagonisti, tante firme e tante
novità: sogni realizzati, festival di successo, cinema e arte. Il
direttore della redazione ci ha lavorato sopra mettendo sotto pressione
i grafici per realizzare un modello di cover-vetrina originale e poco
frequentato fra i giornali italiani. Decine di ipotesi sono finite nel
cestino e infine ne è stata adottata una che cerca di mettere in
rilievo la ricchezza dei contenuti del giornale senza cadere nella
presunzione, a suo avviso non compatibile con la natura complessa e
articolata del mondo ebraico, di fare una copertina monografica e
monotematica. La novità, come tutte le novità, non farà di sicuro
l’unanimità e coglierà di sorpresa molti lettori abituati e forse
affezionati a una prima pagina più seriosa e ricca di testi. Ma la
strada del cambiamento è imboccata e come tutte le delicate modifiche
identitarie delle testate giornalistiche (sarà un caso o forse no,
tutto avviene proprio nel giorno del lancio della nuova formula grafica
del Corriere della Sera, il maggiore quotidiano italiano), anche questa
richiederà il suo tempo per essere digerita. Leggi
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melamed
Tutti a scuola
Un’occasione
ufficiale, eppure gioiosa, ha portato i rappresentanti delle quattro
scuole ebraiche italiane nel Cortile d’Onore del Quirinale, per
l’apertura ufficiale dell’anno scolastico. La mail di invito del
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è arrivata a
metà settembre, e due adulti e quattro ragazzi per ogni scuola sono
così partiti alla volta di Roma, per partecipare alla grande occasione
insieme a quasi duecento istituti di ogni ordine e grado provenienti da
tutta Italia. In prima file le autorità, tra cui il presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, e poi
migliaia di sedie da cui presidi, insegnanti e tantissimi ragazzi hanno
potuto assistere a quella che temevano essere un’occasione interessante
ma molto formale, piena di lunghi discorsi ufficiali. Invece dopo
l’apertura ufficiale, con i saluti e gli auguri del Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, e del Stefania Giannini, è stato messo
in scena un grande spettacolo. Leggi
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Ticketless
- Tobler |
Domenica
scorsa, 21 settembre, era la Giornata della Pace. Ci avviciniamo alle
celebrazioni per il centenario della Grande Guerra. L’Ateneo degli
Imperfetti di Marghera e il Centro studi libertari di Venezia
organizzavano un convegno molto interessante, anche per il titolo
scelto dai promotori: “Tu sei maledetta. Uomini e donne contro la
guerra: Italia, 1914-1918”. Prima che scoppiasse la guerra era
impossibile immaginare, scrivono gli organizzatori, “un evento che
utilizzasse la tecnologia disponibile ai fini di un massacro di massa
in Europa per la durata di quattro anni”. Fin da subito gli Stati in
Europa iniziarono a sacralizzare l’evento: “Un massacro per cui non si
trovavano parole veniva reso dicibile rendendo omaggio alle ragioni che
l’avevano prodotto”. Ma contemporaneamente racconti, canzoni, articoli,
libri, luoghi di riunioni , manifesti, disegni si moltiplicavano in
tutta Europa per manifestare la contrarietà, per dichiarare “Guerra
alla Guerra”. Era questo lo slogan che i pacifisti luganesi gravitanti
intorno alla rivista “Coenobium” coniarono alla vigilia dello scoppio
della guerra. Divenne il titolo di una popolare rubrica che in quei
cinque giorni ospitò interventi dei maggiori esponenti del pacifismo
d’inizio secolo. La rivista aveva sede vicino a Lugano, a Tesserete,
nella casa di un socialista milanese che alla fine del secolo aveva
dovuto emigrare per evitare di finire in carcere. Si chiamava Enrico
Bignami, per li rami discende da lui il leggendario direttore del
“Corriere della Sera”, Giulio De Benedetti, ma non era di questo che avrei voluto parlare, se avessi potuto partecipare ai lavori di questo convegno. 
Sono riuscito a salire in treno, questa settimana e ho dovuto dare forfait, scusandomi con gli amici del Centro studi libertari. Tra le immagini che avevo in borsa c’era questa réclame di una celebre marca di cioccolata svizzera, che dal 1914 in avanti funzionò come quarta di copertina per la rivista di Bignami. Quando si dice, con severo cipiglio, la potenza della pubblicità, si sbaglia. Non è sempre stato così,
non se ne sono mai accorti nemmeno gli studiosi del Grande Fratello. La
cioccolata Tobler disegna un contadino elvetico che con il gesto
solenne del suo lavoro antico sotterra armi e reticolati. C’è un grande bisogno di studi libertari.
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- L'Islam "moderato" |
Viviamo,
purtroppo, in tempi talmente brutti, che trovare una notizia buona, o
almeno meno cattiva delle altre, è impresa ardua. E la mia sfiducia è
ormai talmente profonda radicata che, quando i titoli di un
giornale sembrano annunciare una notizia che potrebbe, forse, caso mai,
eventualmente, essere un pochino buona, preferisco non passare a
leggere il testo dell'articolo, tanto sono sicuro che vi troverò ampio
motivo di delusione.
Francesco Lucrezi, storico
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