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12 ottobre 2014 - 18 Tishri 5775
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Sukkoth rappresenta nelle sue mitzvoth, come nessuna altra festa, il senso di unità del popolo ebraico. La Sukkah, potenzialmente, deve poter contenere tutto il clal Israel; il Lulav è valido solo se, unite, sono presenti le quattro specie vegetali, rappresentative di tutti i tipi possibili di ebreo. Decisamente argomento del giorno.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Come posso trasmettere la Shoah alle generazioni del futuro?
È una domanda che si fanno molti. Provo a rispondere facendo un’altra domanda: come si fa oggi, con le forme della didattica in continua evoluzione, a proporre un percorso di riflessione storica, che abbia la capacità di far scoprire il fascino della ricerca, dello smontaggio e la rimessa in serie di documenti (visuali, sonori, scritti, elettronici, informatici…)? Lo dovremmo chiedere preliminarmente a chi si occupa di scienza dell’educazione, abbandonando l’idea che sia sufficiente “mostrare”. Insomma smettere di pensare che sia l’esperto di storia contemporanea a fornirci un prodotto soddisfacente; a questo possiamo chiedere di valutare i documenti, ma poi si tratta di pensare una “narrazione”, di mettere in piedi uno storytelling e lì ci vanno altre competenze, altre sensibilità capaci anche di mettersi in ascolto e di saper lavorare sulla lunghezza d’onda del linguaggio dei fruitori potenziali.
 
Priebke, macabra
messa in scena
Sdegno collettivo di istituzioni e società civile per la messa, con un altarino improvvisato di fiori e cartelli, celebrata ieri a Ponte Sant’Angelo in ricordo del carnefice nazista Erich Priebke. L’iniziativa è stata ideata dal suo legale, Paolo Giachini, e dallo stesso è così spiegata al Messaggero (Raffaella Troili): “Visto che il luogo della sepoltura non si può rivelare, per risolvere il problema di chi vuole coltivare la memoria di Priebke e rendergli omaggio in un luogo fisico abbiamo deciso di eleggere come luogo ideale Ponte Sant’Angelo, che lui amava già dal ’41 e dove negli ultimi anni andava a passeggiare. In futuro chiunque potrà portare un fiore o rivolgere un pensiero”. Immediata la reazione del Campidoglio, che ha stigmatizzato con chiare parole l’accaduto (“Uno schiaffo a tutta la città”, ha detto Marino) e fatto rimuovere i manifesti celebrativi di Priebke affissi sul ponte. C’è intanto preoccupazione per il corteo in suo onore organizzato nel pomeriggio da Forza Nuova ad Albano Laziale.

Continuano a far discutere le dichiarazioni di Beppe Grillo, che a Circo Massimo si è lanciato in nuove provocazioni riportate dal Corriere della Sera: “Il Parlamento è una dimensione che non ci appartiene. Ai ragazzi ho detto: da domani uscite, ricostruiamo gli scranni del Parlamento davanti ai cittadini. Verrò anch’io”. Ha poi continuato annunciando un referendum sull’euro: “Dobbiamo uscire il prima possibile. Entro maggio raccoglieremo un milione di firme per una legge di iniziativa popolare”, duro infine l’attacco al Governo, dopo la terribile alluvione di Genova: “Lunedì vado al casello e voglio che l’Esercito italiano arrivi prima di Renzi (…) Questi cialtroni vanno fermati con l’esercito, perché l’esercito deve stare con gli Italiani”.

Sul Tempo un intervento del ministro dell’Interno Angelino Alfano a tema terrorismo, ripreso dal sito www.formiche.net: “Terrorismo e antiterrorismo sono entrati prepotentemente nella vita degli Stati, delle società e degli individui dell’intero pianeta, modificando il concetto stesso di sicurezza e di sovranità. In più, il terrorismo internazionale di matrice religiosa, nella sua versione più evoluta e aggressiva, veste anche abiti europei, muovendosi, talvolta, insospettabile tra insospettabili e lanciando una sfida senza precedenti alla sicurezza globale”. Alfano sottolinea poi l’importanza di non confondere e far coincidere l’Isis con l’Islam, lo Stato Islamico sta infatti colpendo gli stessi musulmani oltre alle minoranze cristiane. L’approccio di Europa e USA per contrastare il terrorismo, continua, si fonderà su: “l’integrazione di soft power e hard power, cioè su di un mix oculato di diplomazia, intelligence e law enforcement con lo strumento militare, con una probabile, progressiva, prevalenza del primo sul secondo”.
 
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  davar
dopo la macabra messa in scena per priebke
"Amministratori locali vigilino su chi offende le nostre città"

Il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:


"Voglio esprimere un ringraziamento, a titolo personale e a nome di tutti gli ebrei italiani, per le parole e per le iniziative concrete adottate dal sindaco di Roma Ignazio Marino a seguito della macabra messa in scena in ricordo del criminale nazista Erich Priebke sul Ponte Sant'Angelo.
Onorare la figura di un carnefice quale fu Priebke significa infatti offendere non solo la memoria di chi perse la vita per le sue azioni disumane ma anche calpestare quei valori di libertà e fratellanza su cui si fonda l'identità non solo di Roma ma dell'Italia intera.
Colgo quindi l'occasione per rivolgere un accorato appello a tutti gli amministratori - siano essi nazionali, regionali o locali - affinché vigilino sul possibile ripetersi di episodi analoghi e affinché si impegnino a fondo nel correggere quelle distorsioni della toponomastica e della memorialistica cittadina che ancora oggi suonano come provocazioni inaccettabili in un paese la cui carta costituzionale ne afferma chiaramente la natura democratica e antifascista". 
DEMENZA DIGITALE
FRANCOFORTE SI INCHINA A JARON LANIER
“È ora di reagire alla minaccia
dei monopolisti del web”

È ora di reagire alla minaccia dei monopolisti del web e di difendere la creatività, la cultura e l’intelligenza. Guru dell’informatica e delle reti, musicista, artista e ascoltato analista della società contemporanea, l’americano Jaron Lanier ha ricevuto questa mattina a Francoforte il Friedenpreis des Deutsches Buchhandels, il prestigioso riconoscimento che il mondo tedesco dell’editoria e l’organizzazione dei librai tedeschi assegna alle personalità che si sono contraddistinte con il loro lavoro nel campo della pace, del progresso e dei valori umani.
Lanier è stato premiato per la sua denuncia ferma e lucida dei misfatti e delle minacce alla democrazia e al progresso rappresentati da uso distorto e indiscriminato delle tecnologie e delle reti. I social network, ha detto, accrescono l’asservimento e la povertà, deprimono il mercato del lavoro, avviliscono la creatività, ma soprattutto lasciano spazio alle trame e agli interessi economici e politici di mistificatori interessati solo al facile controllo delle masse.
Nel suo discorso di accettazione, che ha concluso le giornate della Fiera del libro, il punto di incontro della cultura e dell’editoria mondiale, e si è tenuto nella grande sala circolare della Paulskirche, dove nel 1848 si riunì il primo parlamento democratico nazionale tedesco e da allora rappresenta il simbolo della rinascita democratica in Germania, Lanier ha lanciato di fronte a un pubblico commosso un accorato appello per la difesa delle minoranze, della diversità e della creatività. Una denuncia che trae radice nelle sue profonde competenze informatiche, è considerato fra l’altro il padre della realtà virtuale, ma anche nel suo rivendicato itinerario ebraico in quanto figlio di sopravvissuti alla Shoah. A pronunciare il discorso di investitura, che è stato trasmesso in diretta dal primo canale della televisione tedesca e ascoltato da milioni di cittadini, di fronte a molti grandi nomi della cultura e della politica tedesca, la potentissima organizzazione dei librai tedeschi ha chiamato un suo socio di eccezione, il presidente del Parlamento europeo Martin Schultz, esponente di spicco dello schieramento progressista e lui stesso libraio ad Aquisgrana.
I libri di Jaron Lanier “Tu non sei un gadget” (Mondadori) e “La dignità ai tempi di Internet” (Il Saggiatore) sono recentemente apparsi anche in versione italiana.

(Nell’immagine Jaron Lanier nel corso della solenne cerimonia assieme al sindaco di Francoforte Peter Feldmann).


gv
NOBEL, IL TRIONFO DI PATRICK MODIANO
Pagine di memoria
Memoria, oblio, identità, colpa. Non sono certo temi banali, quelli di Patrick Modiano, che quando ha saputo di aver vinto il Nobel ha commentato “c’est bizarre!” e ha “l’impressione di aver continuato a scrivere lo stesso libro per 45 anni”. Ha scritto una trentina di romanzi, e libri per bambini, sceneggiature cinematografiche, testi di canzoni. La sua scheda sul sito ufficiale è, come per tutti i vincitori, semplicissima, e di Modiano, premio Nobel per la letteratura 2014, si legge che è nato il 30 luglio 1945 a Parigi, “ove risiedeva al momento dell’annuncio”. Segue la motivazione del premio: “per l’arte della memoria con cui ha evocato i destini umani più inafferrabili e svelato la vita reale sotto l’Occupazione”. Francese, madre fiamminga e padre ebreo italiano, autore di una trentina di libri molto noti in Francia e pochissimo tradotto in inglese, ha una storia che per nulla corrisponde alla semplicità della scheda ufficiale, a partire dalla data di nascita. Modiano, infatti, per almeno una decina d’anni dopo la pubblicazione della sua prima opera – “La Place de l’Étoile”, 1968 – ha continuato a dichiararsi nato nel 1947, quasi a distanziarsi il più possibile dalla fine della seconda guerra mondiale. Con i suoi romanzi spesso brevi, malinconici, quasi sfuggenti, ha per tutta la vita girato ossessivamente intorno alla storia più sotterranea, oscura e inconfessata del Novecento a cavallo fra il periodo dell’occupazione nazista e il presente, tornando continuamente sullo stesso tema, sugli stessi luoghi, sugli stessi oggetti, a comporre un unico grande affresco.

(nella foto il padre di Patrick, Alberto Modiano, nel 1930)
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QUI ROMA - commissione europea
Una rete per non dimenticare
Al via la terza edizione del corso di storia e didattica della Shoah organizzato dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria. Obiettivo del corso: formare e offrire nuovi strumenti didattici ai docenti coinvolti in percorsi di studio dedicati alla storia del Novecento, all’orrore della Shoah, al valore della Memoria come lezione per l’oggi e per il domani. E ancora, diffondere buone pratiche nella lotta contro ogni forma di razzismo e antisemitismo “in vista della costruzione nelle generazioni più giovani di un sentimento di cittadinanza europea condivisa e dello sviluppo della cultura del pluralismo e della tutela dei diritti umani e civili”.
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BANDO AME E AMDA
Un seminario sulle emergenze
Anche quest’anno l’Associazione Medica Ebraica, in collaborazione con l’Associazione Amici del Maghen David Adom Italia, offre la possibilità a tre giovani di partecipare, con una borsa di studio, all’International Seminar in Emergency Responsability che si svolgerà in Israele dal 30 novembre al 5 dicembre 2014. Il bando di partecipazione è riservato a due medici e un operatore sanitario laureati che operano in strutture sanitarie di Pronto Soccorso. Un’occasione che permetterà di incontrarsi e confrontarsi con medici di ospedali israeliani, di conoscere staff e volontari del Maghen David Adom e visitare la Banca del Sangue. Ma anche di assistere lezioni sulla gestione di emergenze, catastrofi naturali e terrorismo. Fino a discutere sulle differenze con il proprio paese d’origine ed a celebrare insieme la festa di Chanukkah. Per poter presentare la propria candidatura al bando del seminario (che sarà in lingua inglese) c’è tempo fino al 30 ottobre: la richiesta andrà inviata all’indirizzo info@amdaitalia.org oppure ameitalia@yahoo.it e il responso verrà dato entro il 10 novembre, inoltre per ulteriori informazioni si potrà scrivere a: info@amdaitalia.org / ameitalia@yahoo.it. Un viaggio che segue le orme della celebre frase del Talmud: Chi salva una vita salva il mondo intero.
QUI ROMA
Il Sinodo delle donne
La famiglia è al centro del dibattito durante i lavori del Sinodo da settimane; con polemiche, novità e riflessioni. E la donna dove e come si colloca? Proprio ad essa sono dedicate le due giornate di studio di domani e martedì (rispettivamente il 13 a Palazzo S. Macuto nella Sala del Refettorio, via del Seminario 76 ed il 14 a Palazzo Baldassini, Istituto Luigi Sturzo in via delle Coppelle 35) dal titolo “Il Sinodo delle donne – Le nuove famiglie” e patrocinate anche dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dall’Adei Wizo. “Le donne hanno sempre costituito la base per tutte le religioni eppure sono state trattate come un corpo ad esse estraneo. La base: perché spesso sono le donne a trasmettere attraverso le generazioni i valori religiosi. Estranee: perché la loro voce è stata zittita per troppo tempo e gli uomini se ne sono fatti gli interpreti, strumentalizzando la loro figura e rendendola uno stereotipo”, queste le premesse. Tanti e diversi gli ospiti che animeranno i panel.
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pilpul
Pensare il radicalismo islamico
Che il radicalismo islamista si nutra di una concezione totalitaria delle relazioni sociali, dei rapporti tra esseri umani, è un dato incontrovertibile. Cosa implica questa affermazione? Che esso ritiene gli individui dei meri prolungamenti della propria “comunità”, di un organismo collettivo al quale tutto va ricondotto e, se necessario, nell’eventualità, sacrificato. Se lo intendiamo come un regime politico, allora il riferimento è ai fascismi e al nazismo; se lo vediamo come movimento, allora il rimando è ad una concezione del comunismo che trovava nel bolscevismo il suo completamento. Laddove, però, alla ferrea dialettica tra avanguardie e collettività quest’ultimo assommava il discorso sulla “rivoluzione” come atto perennemente incompiuto. Non si tratta di progenitori diretti, né di precedenti storici, ma modelli antesignani di una qualche rilevanza, sia pure nelle infinite diversità delle traiettorie concrete. 

Claudio Vercelli
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Nugae - Corsette chic
Mangiare cioccolata, togliere gli scarponi dopo una giornata di sci, fare l’acquisto dei sogni a un prezzo scontato, guardare la pioggia incessante fuori dalla finestra, ci sono alcune cose che effettivamente sono universalmente connotate come positive. Ma no, adesso va più di moda dire: “Non c’è niente che mi piaccia più di una bella corsetta”. Apparentemente ci si sente liberi, leggeri, felici, e non affaticati, indolenziti, sudati come un tempo. Ma per favore.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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