David
Sciunnach,
rabbino
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“Questa
è la benedizione con cui Moshè l’uomo del Signore , benedisse i figli
d’Israele…”(Devarìm 33, 1). Ci fa notare Rabbì Chanòch Tzvì di
Bendin, nel suo libro Yechaèn Peèr: In base a quanto ci insegnano i
Maestri l’Eterno mostrò a Moshè Rabbenù nel giorno della sua morte
tutte le generazioni del popolo d’Israele fino alla fine dei tempi. Da
questo è chiaro che quando Moshè Rabbenù benedisse i figli d’Israele
incluse in tale benedizione anche le generazioni future. È per questo
l’uso in mezzo al popolo d’Israele che nel giorno di Simchàt Torà tutti
i presenti salgono alla lettura. Con tale lettura ogni uomo prende la
sua benedizione particolare da Moshè Rabbenù. È per questo che bisogna
adempiere a questo uso con osservanza, e non rinunciare, poiché con
tale azione diveniamo tutti soci nella benedizione che Moshè Rabbenù ha
dato a tutte le generazioni.
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David
Assael,
ricercatore
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Dunque,
dopo la Svezia, anche l’Inghilterra ha riconosciuto lo status di
nazione ai territori palestinesi. Bisogna fare i complimenti ad Abu
Mazen perché il riconoscimento ottenuto dalle Nazioni Unite ha portato
i suoi frutti. La speranza è che queste scelte politiche non soddisfino
più che altro esigenze di politica interna: ad Abu Mazen per la lotta
con Hamas, ai governi inglese e svedese per soddisfare le esigenze di
una sempre maggiore comunità islamica appena chiamata ad esplicitare la
sua distanza nei confronti dell’Isis. Se fossero queste le ragioni, non
ci sono molte speranze che questa mossa politica aiuti il processo di
pace. Il tempo darà la risposta.
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ROMA
- Sabato alle 19 appuntamento con la tradizionale fiaccolata
organizzata da Sant'Egidio in ricordo del rastrellamento del 16 ottobre
'43. Il corteo partirà da Piazza Santa Maria in Trastevere per arrivare
al Portico d'Ottavia.
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Mogherini: Medio Oriente, aiuteremo il negoziato
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“Abu
Mazen vede rafforzate le speranze di un successo al Consiglio di
Sicurezza dell’Onu mentre Benjamin Netanyahu teme ‘seri danni per il
negoziato di pace’: sono opposte le reazioni di Ramallah e Gerusalemme
al domino di decisioni pro-palestinesi in arrivo dal Vecchio
Continente”. È quanto scrive Maurizio Molinari sulla Stampa
sottolineando come di questo tema si sia discusso ieri a Roma in
occasione di un vertice tra i ministri degli Esteri Avigdor Lieberman e
Federica Mogherini. Secondo Lieberman il voto inglese manderebbe un
messaggio sbagliato ai palestinesi “perché gli fa capire che possono
ottenere ciò che vogliono evitando le scelte che entrambe le parti
devono compiere”. A margine dell’incontro il ministro Mogherini ha
commentato: “È indispensabile far ripartire il processo di pace e
arrivare in tempi brevi alla nascita di uno Stato palestinese, con
garanzie di sicurezza per Israele. Su questo l’Italia è pronta a dare
il proprio contributo”.
Di grande attualità anche la questione degli aiuti che verranno
riversati dalle casse europee in quelle palestinesi con poche
possibilità di controllo sulla reale destinazione degli stessi. “Londra
riconosce la Palestina. E piovono miliardi su Hamas”, titola il
Giornale. Nell’articolo Fiamma Nirenstein scrive: “I palestinesi sono
di ottimo umore in questi giorni: al supermarket della storia hanno
comprato alcuni grossi successi in cambio di niente. E ‘niente’ non è
una merce che a un tavolo delle trattative possa essere scambiata. Se
chiedi 4 miliardi di dollari per riparare i guai che tu hai combinato,
senza nemmeno offrire una garanzia di gestione, e invece una
cinquantina di Stati al Cairo si affrettano a mettertene in mano 5 e
mezzo per la ricostruzione di Gaza, perché mai dovresti cercare di
trattare la pace? Puoi avere tutto senza dare niente”.
Sul rischio di un nuovo antisemitismo legato all’ostilità nei confronti
dello Stato ebraico da segnalare alcune valutazioni rilasciate al
Foglio (Giulio Meotti) dall’architetto David Cassuto, figura di spicco
della comunità degli Italkim (gli italiani residenti in Israele).
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ISRAELE
Massima attenzione sui confini
L'Intelligence
israeliana sta mettendo al servizio della coalizione anti-Isis – sia
quella occidentale in Iraq sia quella araba in Siria - il suo know-how
per combattere la ferocia dei jihadisti. A sottolinearlo, il ministro
della Difesa israeliana Moshe Yaalon, intervistato dal sito di
informazione ynet. Una collaborazione naturale, afferma il ministro che
traccia un'analisi sulla pericolante situazione dei paesi confinanti
con Israele. A nord, nella zona del Golan, per il momento il pericolo
Isis è escluso perché qui i miliziani del Califfato non sono arrivati.
Anche Hezbollah, il movimento terroristico che controlla il sud del
Libano, non costituisce attualmente una minaccia per Israele, ha
spiegato Yaalon. “Non vedo Hezbollah intenzionato a spingere perché vi
sia un escalation di violenza”, il giudizio del ministro che rassicura
l'opinione pubblica a fronte di qualche segnale preoccupante arrivato
dal nord nelle ultime settimane. L'attenzione rimane comunque alta,
visto la velocità con cui evolve la situazione mediorientale.
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la petizione online
Una moneta per Rita
Rita
Levi-Montalcini continua a essere l’emblema di una storia eccezionale e
ora, a quasi tre anni dalla sua scomparsa, sta raccogliendo grande
consenso una petizione, per ora diffusa online, sulla piattaforma
change.org, che chiede di utilizzare il suo volto per le monete da un
euro.
La stima e l’affetto nei confronti della grande scienziata vincitrice
del premio Nobel, che tanto ha fatto per la scienza e per i giovani,
sono forti e palpabili, e nel giro di pochi giorni sono già state
superate le diecimila firme. Il testo della petizione, indirizzata a
Banca d’Italia, Presidenza del Consiglio dei ministri e Ministero delle
Finanze ricorda il valore della Levi-Montalcini ma spinge anche molto
sul suo rappresentare “molti caratteri dello spirito italiano”. Vuole
“rendere omaggio a una concittadina speciale, esempio d’impegno, lavoro
e sobrietà per generazioni di giovani” e portare avanti l’idea che una
moneta con la sua effigie possa essere portatrice di messaggi virtuosi,
in un “immediato canale di comunicazione fra le persone”, in quanto
“rete prima che ci fosse la Rete”. Rilanciata anche dalla Rai, la
petizione con il suo successo sta mostrando come stima e affetto per
una grande rappresentante dell’ebraismo italiano siano ancora forti e
molto presenti, e come la Levi-Montalcini rappresenti per tanti un
esempio importante, capace di indicare la via per un futuro bello e
possibile.
a.t. twitter@atrevesmoked
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Ticketless
- Dajenu |
È
annunciata una trasmissione Rai in cui Benigni leggerà e commenterà i
Dieci Comandamenti. Se il Roberto nazionale si fosse limitato a leggere
la Commedia, dajenu. Se il Roberto nazionale si fosse limitato a farsi
gioco della Shoah con “La vita è bella”, dajenu…
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- Nobel |
Non
ci si può che compiacere per la scelta dei vincitori dell’ultima
edizione del Nobel per la Pace e la Letteratura, rispettivamente la
pakistana Malala, l’indiano Kailash Satyarthi e il francese Patrick
Modiano. Dei tre nomi, credo che la maggioranza del nostro pubblico –
tra cui io stesso – conoscesse soltanto la giovanissima Malala,
meritatamente assurta a simbolo della lotta universale per
l’affermazione dei diritti negati dell’infanzia, contro tutte le forme
di oscurantismo, oppressione, sfruttamento dei minori. Il messaggio del
conferimento del premio è chiaro e forte: tutti i bambini e gli
adolescenti hanno diritto a studiare e a formare in piena libertà la
propria personalità, al riparo da ogni forma di violenza e coartazione.
Francesco Lucrezi, storico
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