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15 ottobre 2014 - 21 Tishri 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“Questa è la benedizione con cui Moshè l’uomo del Signore , benedisse i figli d’Israele…”(Devarìm 33, 1).  Ci fa notare Rabbì Chanòch Tzvì di Bendin, nel suo libro Yechaèn Peèr: In base a quanto ci insegnano i Maestri l’Eterno mostrò a Moshè Rabbenù nel giorno della sua morte tutte le generazioni del popolo d’Israele fino alla fine dei tempi. Da questo è chiaro che quando Moshè Rabbenù benedisse i figli d’Israele incluse in tale benedizione anche le generazioni future. È per questo l’uso in mezzo al popolo d’Israele che nel giorno di Simchàt Torà tutti i presenti salgono alla lettura. Con tale lettura ogni uomo prende la sua benedizione particolare da Moshè Rabbenù. È per questo che bisogna adempiere a questo uso con osservanza, e non rinunciare, poiché con tale azione diveniamo tutti soci nella benedizione che Moshè Rabbenù ha dato a tutte le generazioni.
 
David
Assael,
ricercatore
Dunque, dopo la Svezia, anche l’Inghilterra ha riconosciuto lo status di nazione ai territori palestinesi. Bisogna fare i complimenti ad Abu Mazen perché il riconoscimento ottenuto dalle Nazioni Unite ha portato i suoi frutti. La speranza è che queste scelte politiche non soddisfino più che altro esigenze di politica interna: ad Abu Mazen per la lotta con Hamas, ai governi inglese e svedese per soddisfare le esigenze di una sempre maggiore comunità islamica appena chiamata ad esplicitare la sua distanza nei confronti dell’Isis. Se fossero queste le ragioni, non ci sono molte speranze che questa mossa politica aiuti il processo di pace. Il tempo darà la risposta.
 
ROMA - Sabato alle 19 appuntamento con la tradizionale fiaccolata organizzata da Sant'Egidio in ricordo del rastrellamento del 16 ottobre '43. Il corteo partirà da Piazza Santa Maria in Trastevere per arrivare al Portico d'Ottavia.
 
Mogherini: Medio Oriente, aiuteremo il negoziato
“Abu Mazen vede rafforzate le speranze di un successo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu mentre Benjamin Netanyahu teme ‘seri danni per il negoziato di pace’: sono opposte le reazioni di Ramallah e Gerusalemme al domino di decisioni pro-palestinesi in arrivo dal Vecchio Continente”. È quanto scrive Maurizio Molinari sulla Stampa sottolineando come di questo tema si sia discusso ieri a Roma in occasione di un vertice tra i ministri degli Esteri Avigdor Lieberman e Federica Mogherini. Secondo Lieberman il voto inglese manderebbe un messaggio sbagliato ai palestinesi “perché gli fa capire che possono ottenere ciò che vogliono evitando le scelte che entrambe le parti devono compiere”. A margine dell’incontro il ministro Mogherini ha commentato: “È indispensabile far ripartire il processo di pace e arrivare in tempi brevi alla nascita di uno Stato palestinese, con garanzie di sicurezza per Israele. Su questo l’Italia è pronta a dare il proprio contributo”.

Di grande attualità anche la questione degli aiuti che verranno riversati dalle casse europee in quelle palestinesi con poche possibilità di controllo sulla reale destinazione degli stessi. “Londra riconosce la Palestina. E piovono miliardi su Hamas”, titola il Giornale. Nell’articolo Fiamma Nirenstein scrive: “I palestinesi sono di ottimo umore in questi giorni: al supermarket della storia hanno comprato alcuni grossi successi in cambio di niente. E ‘niente’ non è una merce che a un tavolo delle trattative possa essere scambiata. Se chiedi 4 miliardi di dollari per riparare i guai che tu hai combinato, senza nemmeno offrire una garanzia di gestione, e invece una cinquantina di Stati al Cairo si affrettano a mettertene in mano 5 e mezzo per la ricostruzione di Gaza, perché mai dovresti cercare di trattare la pace? Puoi avere tutto senza dare niente”.

Sul rischio di un nuovo antisemitismo legato all’ostilità nei confronti dello Stato ebraico da segnalare alcune valutazioni rilasciate al Foglio (Giulio Meotti) dall’architetto David Cassuto, figura di spicco della comunità degli Italkim (gli italiani residenti in Israele).

 
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  davar
ISRAELE
Massima attenzione sui confini
L'Intelligence israeliana sta mettendo al servizio della coalizione anti-Isis – sia quella occidentale in Iraq sia quella araba in Siria - il suo know-how per combattere la ferocia dei jihadisti. A sottolinearlo, il ministro della Difesa israeliana Moshe Yaalon, intervistato dal sito di informazione ynet. Una collaborazione naturale, afferma il ministro che traccia un'analisi sulla pericolante situazione dei paesi confinanti con Israele. A nord, nella zona del Golan, per il momento il pericolo Isis è escluso perché qui i miliziani del Califfato non sono arrivati. Anche Hezbollah, il movimento terroristico che controlla il sud del Libano, non costituisce attualmente una minaccia per Israele, ha spiegato Yaalon. “Non vedo Hezbollah intenzionato a spingere perché vi sia un escalation di violenza”, il giudizio del ministro che rassicura l'opinione pubblica a fronte di qualche segnale preoccupante arrivato dal nord nelle ultime settimane. L'attenzione rimane comunque alta, visto la velocità con cui evolve la situazione mediorientale.
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la petizione online
Una moneta per Rita
Rita Levi-Montalcini continua a essere l’emblema di una storia eccezionale e ora, a quasi tre anni dalla sua scomparsa, sta raccogliendo grande consenso una petizione, per ora diffusa online, sulla piattaforma change.org, che chiede di utilizzare il suo volto per le monete da un euro.
La stima e l’affetto nei confronti della grande scienziata vincitrice del premio Nobel, che tanto ha fatto per la scienza e per i giovani, sono forti e palpabili, e nel giro di pochi giorni sono già state superate le diecimila firme. Il testo della petizione, indirizzata a Banca d’Italia, Presidenza del Consiglio dei ministri e Ministero delle Finanze ricorda il valore della Levi-Montalcini ma spinge anche molto sul suo rappresentare “molti caratteri dello spirito italiano”. Vuole “rendere omaggio a una concittadina speciale, esempio d’impegno, lavoro e sobrietà per generazioni di giovani” e portare avanti l’idea che una moneta con la sua effigie possa essere portatrice di messaggi virtuosi, in un “immediato canale di comunicazione fra le persone”, in quanto “rete prima che ci fosse la Rete”. Rilanciata anche dalla Rai, la petizione con il suo successo sta mostrando come stima e affetto per una grande rappresentante dell’ebraismo italiano siano ancora forti e molto presenti, e come la Levi-Montalcini rappresenti per tanti un esempio importante, capace di indicare la via per un futuro bello e possibile.

a.t. twitter@atrevesmoked
qui roma 
Maia Morgenstern si racconta
Talentuosa, amata, discussa. In viaggio da Bucarest all'Italia, l'attrice Maia Morgenstern si propone in queste ore al pubblico romano forte di una carriera costellata di successi e con il prestigioso incarico di direttrice del Teatro Ebraico di Stato affidatole nel 2012. Al termine di un trittico di spettacoli dedicati ai temi più vari – dalla lotta contro i totalitarismi alle storture sociali, dalla solitudine alla questione femminile – l'Accademia di Romania offre per domenica 19 ottobre la significativa opportunità di dialogare senza filtri con l'artista, di cui si ricordano molte prove di successo oltre all'interpretazione del ruolo di Maria nella controversa “Passione” di Mel Gibson. Un ruolo e una produzione che la Morgenstern difese con forza – “Sono ebrea e figlia di sopravvissuti alla Shoah. Chi dice che è un film antisemita si sbaglia – e di cui senz'altro si tornerà a parlare domenica. In programma a partire dalle 10, l'incontro è frutto della collaborazione con l'Istituto Culturale Romeno di Bucarest e sarà ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. “Abbiamo voluto organizzare una giornata di incontro che è principalmente dedicata alla Comunità ebraica seguendo una richiesta specifica dell'attrice. L'auspicio è che diverse sensibilità artistiche e culturali possano incontrarsi. Maia è un vanto per tutta la Romania – spiega Daniela Crasnaru, vicedirettrice dell'Accademia – ed è motivo di orgoglio averla portata in questa città”.
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pilpul
Ticketless - Dajenu
È annunciata una trasmissione Rai in cui Benigni leggerà e commenterà i Dieci Comandamenti. Se il Roberto nazionale si fosse limitato a leggere la Commedia, dajenu. Se il Roberto nazionale si fosse limitato a farsi gioco della Shoah con “La vita è bella”, dajenu…

Alberto Cavaglion
Periscopio - Nobel
Non ci si può che compiacere per la scelta dei vincitori dell’ultima edizione del Nobel per la Pace e la Letteratura, rispettivamente la pakistana Malala, l’indiano Kailash Satyarthi e il francese Patrick Modiano. Dei tre nomi, credo che la maggioranza del nostro pubblico – tra cui io stesso – conoscesse soltanto la giovanissima Malala, meritatamente assurta a simbolo della lotta universale per l’affermazione dei diritti negati dell’infanzia, contro tutte le forme di oscurantismo, oppressione, sfruttamento dei minori. Il messaggio del conferimento del premio è chiaro e forte: tutti i bambini e gli adolescenti hanno diritto a studiare e a formare in piena libertà la propria personalità, al riparo da ogni forma di violenza e coartazione.
Francesco Lucrezi, storico
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