29 ottobre 2014 - 5 Cheshvan 5775 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav David Sciunnach e
Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto
Cavaglion e Francesco Lucrezi.
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PM of Israel
@IsraeliPM
(28 Ott) I do not accept this double standard.
Just as the French build in Paris and the English build in London,
Israelis build in Jerusalem.
Rabbi Shmuley
@RabbiShmuley
(28 Ott)
New York Jews protested ‘Klinghoffer’ while it passed silently in London
Chief Rabbi Mirvis
@chiefrabbi
(28 Ott)
Video of Ner Yisrael #ShabbatUK havdalah concert with hundreds in the crowd http://youtu.be/qerkWoswO3s
Peter Lerner
@LTCPeterLerner (27 Ott)
For the second time this week #Hamas experimented with rockets launching them in to the sea.
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#PE24BreakingNews
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Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
Le notizie vengono pubblicate anche su twitter, @paginebraiche, con l'hashtag #PE24BreakingNews.
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"Il decalogo di comportamento per gli immigrati è vergognoso"
Un decalogo di comportamento per
gli immigrati giunti in Toscana, questo il contenuto del volantino che
diffonderà il partito Fratelli d’Italia dalla prossima settimana. Tra i
suggerimenti proposti anche quello di “festeggiare le feste cristiane
ed evitare di macellare gli animali secondo rituali diversi”. Una guida
definita il “decalogo del rispetto”, proposta dal consigliere regionale
Giovanni Donzelli. Sul Corriere Fiorentino, l’opinione del presidente
della Comunità ebraica di Firenze Sara Cividalli: “È vergognoso, le
norme del rispetto civile dovrebbero valere per tutti, non è detto che
gli stranieri si comportino peggio degli italiani. Cosa c’entra il
rispetto con l’imporre a qualcuno di assumere l’identità religiosa di
un luogo?” poi, riguardo la macellazione rituale, aggiunge: “Sono
vegetariana, sempre contraria all’uccisione degli animali però è
curioso che si scordi quanto è cruenta la tradizione italiana
dell’uccisione dei maiali”. Il rabbino capo di Firenze Joseph Levy ha
poi dichiarato: “Imporre la celebrazione delle festività cristiane? Non
esiste in un Paese democratico e laico”. Mentre l’imam di Firenze
Izzedin Elzir conclude: “Un decalogo? Un po’ fa ridere, un po’
dispiace”.
“Nessun saluto romano. Nessun inno fascista. La cerimonia in memoria
dei caduti italiani ad Anzio e Nettuno e di Benito Mussolini
organizzata ieri sera dall’associazione Campo
della Memoria a piazza Venezia si è svolta in modo composto e ordinato,
senza slogan e mani tese”, così Maurizio Gallo de Il Tempo racconta la messa in ricordo di Mussolini,
celebrata ieri in concomitanza con l’anniversario della marcia su Roma,
che negli scorsi giorni aveva provocato l’indignazione della Comunità
ebraica di Roma dell’associazione partigiani. A spiccare, tra le
cinquanta persone intervenute (oltre la presenza dei nipoti di Benito
Mussolini), “il gagliardetto della X flottiglia Mas impugnato da un
membro dell’associazione presieduta da Alberto Indri: da un lato la
scritta ‘per l’onore’ e, dall’altro, un’aquila nera che stringe gli
artigli sul fascio littorio”. Indri al riguardo ha dichiarato: “Il
nostro scopo è tramandare la memoria di questi 750 ragazzi della X Mas
morti per la Patria ad Anzio e Nettuno nel 44. Lo facciamo ogni anno,
compostamente, e non capiamo le polemiche, che sono gratuite e
strumentali”.
Abd al-Fattah al-Sisi, presidente dell’Egitto
ha un nuovo progetto per scongiurare l’arrivo dell’Isis nel paese:
costruire un canale d’acqua che isoli la Striscia di Gaza dal Sinai . A
riportare la notizia, Maurizio Molinari su La Stampa: “Fonti del
ministero della Difesa del Cairo spiegano che il progetto prevede la
creazione di un corso d’acqua fra la città di Rafah – divisa a metà fra
Egitto e Gaza – e il villaggio arabo di Karem Abu Salem, ovvero il
valico di Keren Shalom con Israele. Si tratta di un percorso di 6 km
che coincide con l’area dove sono più presenti i tunnel scavati da
Hamas ed altri gruppi palestinesi per gestire traffici illeciti”.
L’idea è stata maturata dopo l’attacco di venerdì da parte degli
jihadisti di Ansar Bayt al Maqdis (si fa sempre più vicina infatti la
possibilità gli jihadisti possano collaborare con cellule palestinesi)
nel quale sono morte 33 persone. Un progetto, che sarebbe stato
proposto al presidente dalle tribù beduine. La posizione di al-Sisi
rispetto alla politica del terrore di Hamas, ricorda Molinari, è sempre
stata dura: “Sin dall’insediamento alla guida dell’Egitto, nel luglio
2013, Al Sisi ha inasprito la guerra ai tunnel di Gaza – giudicando
Hamas un’alleata dei Fratelli Musulmani egiziani – inondandoli di
letame, distruggendoli con esplosivi ed ordinando alle sentinelle di
Rafah di fare fuoco su ogni cosa che si muove”.
Da Avvenire, ritorna la toccante storia di Intisar:
la bambina palestinese da anni malata di cancro che viene curata a Roma
grazie all’aiuto di due famiglie ebraiche. Spiega infatti la portavoce
dell’Onlus Angels Benedetta Paravia: “Due famiglie ebraiche si fanno
carico delle spese , così l’8 settembre la bimba è tornata a Roma
insieme al suo papà. È nelle mani dei medici del Policlinico Umberto I,
stretta in una morsa di solidarietà e di pace che dovrebbe essere di
lezione al mondo intero”.
Nel suo discorso durante l’incontro con i Movimenti popolari, papa Bergoglio
ha citato anche un rabbino. Riporta le sue parole l’Osservatore Romano:
“Quando la persona viene spostata e arriva il dio denaro si produce
questo sconvolgimento di valori. E per illustrarlo ricordo qui un
insegnamento dell’anno 1200 circa. Un rabbino ebreo spiegava ai suoi
fedeli la storia della torre di Babele e allora raccontava come, per
costruire quella torre di Babele, bisognava fare un grande sforzo,
bisognava fabbricare i mattoni, e per fabbricare i mattoni bisognava
fare il fango e portare la paglia, e mescolare il fango con la paglia,
poi tagliarlo in quadrati, poi farlo seccare, poi cuocerlo, e quando i
mattoni erano cotti e freddi, portarli su per costruire la torre. Se
cadeva un mattone – era costato tanto con tutto quel lavoro -, era
quasi una tragedia nazionale. Colui che l’aveva lasciato cadere veniva
punito o cacciato, o non so che cosa gli facevano, ma se cadeva un
operaio non succedeva nulla. Questo accade quando la persona è al
servizio del dio denaro; e lo raccontava un rabbino ebreo nell’anno
1200, spiegando queste cose orribili”.
Il Messaggero anticipa i testi dei celebri fratelli Taviani
che hanno appena pubblicato il libro “Fratelli di Cinema” (ed.
Donzelli). Vittorio Taviani rievoca una delle vicende più dolorose
della sua vita: “In quel lontano ’45, noi figli Taviani non volevamo
venire a Pisa. La nostra città di elezione era Firenze. (…) Pardo
Roquez, il padrone di casa, era un signore solitario, un ebreo colto,
riservato e giusto. Aveva da sempre una sola ossessione: i cani,
qualsiasi cane lo avvicinasse lo terrorizzava. Non lasciava mai il suo
bastone per difendersi. Forse lo aveva sempre saputo: un giorno i cani
sarebbero davvero arrivati e lo avrebbero sbranato. Arrivarono. E
quando le SS puntarono i mitra contro di lui e la sua gente, l’uomo dai
modi riservati e gentili non tacque, gridò contro di loro e la loro
infamia, alzò il suo bastone e li maledisse. Ecco, questo è stato il
nostro meraviglioso, terribile arrivo a Pisa”.
Da domani al Teatro I di Milano lo spettacolo “Magda e lo spavento” incentrato sulla figura della moglie del nazista Goebbels
e interpretata da Federica Fracassi. La protagonista spiega a Maurizio
Porro del Corriere della Sera Milano: “È la nostra sfida, mia,
dell’autore e del regista Renzo Martinelli rovistare nel comune
denominatore del Male, donne innamorate dello spavento, come
Shakespeare descrive Desdemona in Otello. La terza sventurata attratta
dal buco nero, in un dialogo nel bunker con lo stesso Adolf prima della
morte, è frau Goebbels, ma non giochiamo con le somiglianze né coi
dialoghi realistici. Sgorbani usa come comparazione ideologica i
cartoon disneyani, amatissimi dal dittatore, citiamo Biancaneve e i 7
nani e Topolino”.
Matthew Kaminski del Wall Street Journal fa oggi una riflessione sull’apertura a Varsavia del Museo della storia degli ebrei polacchi:
“L’audacia dell’architettura del museo combacia con le sue intenzioni –
e dolente continua – La Polonia è il più grande cimitero ebraico del
mondo. Prima che Hitler realizzasse quello che chiamiamo Olocausto, per
mezzo millennio la Polonia è stata il santuario ebraico più grande
d’Europa”.
L’edizione romana del Messaggero annuncia Il Pitigliani Kolno’a Festival,
la rassegna italiana del cinema israeliano, che animerà la capitale dal
1 al 5 novembre. Francesca Nunberg riporta le parole di Ariela
Piattelli, direttrice del festiva insieme a Dan Muggia: “In questa
edizione abbiamo voluto rendere omaggio anche a Assi Dayan, attore e
regista scomparso quest’anno, figlio del generale israeliano Moshe
Dayan, del quale verranno proiettati alcuni film tra ‘Life according to
Agfa’. È dedicato a lui anche il documentario ‘Life as a Rumor’, che
verrà utilizzato per il primo Pfk Professional Lab, laboratorio di
cinema che si svolgerà lunedì, centrato sull’utilizzo dei materiali
d’archivio”.
Ancora nell’edizione romana del Messaggero la cronaca della presentazione del libro di Alfonso Celotto “Il dott. Ciro Amendola, direttore della gazzetta romana ”
che si è svolta ieri al Museo Ebraico con un dibattito tra il giurista
Sabino Cassese, Sandro Di Castro e la giornalista Myrta Merlino.
Rachel Silvera twitter @rsmoked
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