Paolo Sciunnach,
insegnante
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Insegnamento
di Hillel (un secolo prima dell’E.V.): “Non fare agli altri quello che
non vorresti fosse fatto a te: ecco la Legge. Il resto non è che
commento. Vai e Studia” (Shabbath, 31a). Questa è la Halakhah (Legge
Ebraica): "Amerai il tuo prossimo come te stesso, tutto quello che
vorresti che il tuo prossimo faccia a te fallo tu al tuo prossimo"
(Rambam).
Hillel non a caso enfatizza l'aspetto etico come base dell'ebraismo.
Non è detto infatti qui “Mangia Kosher: questo è tutta la Torah. Il
resto non è che commento. Vai e studia”.
Molte persone, tuttavia, commettono l'errore di associare la
religiosità prevalentemente all'osservanza delle parti rituali
(Mitzvoth verso D-o). Per quale motivo?
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Anna
Foa,
storica
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Ha
ragione David Bidussa. Gli scrittori israeliani, da Oz a Grossman a
Yehoshua, a tanti altri meno noti ma ugualmente importanti, ci dicono
oggi cose che nessun altro ci può dire, gettano sguardi lucidi sul
mondo, il loro mondo come quello altrui, conoscono le parole per dire e
le adoperano con generosità e intelligenza. Mi sento privilegiata per
il fatto di poterli ascoltare e credo che le loro parole ci
facciano tutti sentire meno soli.
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Mogherini ad Amman:
uno Stato per i palestinesi
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“Il
capo della diplomazia europea ha rilanciato con forza l’azione Ue per
il riavvio a breve del processo di pace in Medio Oriente nel quadro
della soluzione a due nazioni e di Gerusulemme capitale di due Stati
con l’obiettivo della nascita di uno Stato palestinese”. Così il
Corriere della sera nel dare la notizia della visita ad Amman di
Federica Mogherini, alto rappresentante dell’Unione Europea per gli
affari esteri e la sicurezza. “Dobbiamo continuare verso questa
soluzione, altrimenti si rischia il ritorno della violenza”, le
dichiarazioni attribuite alla Mogherini.
Si infittisce il mistero attorno alla sorte di Al Baghdadi, il
‘Califfo’ dell’Isis di cui non si hanno notizie da quattro mesi.
Maurizio Molinari (la Stampa) racconta le varie ipotesi in gioco: “Vivo
ma ferito, ricoverato in un ospedale-bunker e ancora in grado di
guidare i suoi militari della Jihad oppure in fin di vita, o forse
addirittura già morto: la sorte di Abu Bakr al Baghdadi è al centro di
un giallo che riporta l’attenzione sulla campagna aerea della
coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti”. “Illeso, morto o
ferito? Sulla sorte del Califfo è guerra pure sul web”, titola il
quotidiano torinese. E intanto si scatena il toto-nomi per il suo
successore. “Caccia al Califfo, ma i vice sono pronti”, si legge sul
Messaggero.
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QUI ROMA - MELAMED
Educare al dialogo
Educare
al dialogo interculturale attraverso una proposta formativa finalizzata
“ad accogliere le diversità” nel mondo della scuola. Una sfida che
nasce nel segno della collaborazione tra Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, Regione Lazio e Religions for Peace e che porterà, nei
prossimi giorni, gli studenti e il corpo docente di tre istituti del
territorio a confronto con i metodi didattici plasmati da Angelica Edna
Calò Livne per Beresheet LaShalom, fiore all'occhiello nelle iniziative
di dialogo e costruzione di ponti interculturali nella società
israeliana.
Il denso programma delle prossime giornate, che sarà animato da
Angelica assieme ad otto ragazzi della sua scuola di teatro, è stato
presentato quest'oggi – presso il Centro Bibliografico UCEI – alla
presenza di addetti ai lavori e dirigenti scolastici. A tracciare un
quadro sugli obiettivi dell'iniziativa le consigliere UCEI Eva Ruth
Palmieri e Daniela Pavoncello, cui si deve l'ideazione del progetto.
“Lo scopo di questa iniziativa è di prevenire episodi di intolleranza e
discriminazione attraverso la conoscenza dell'altro. Nella lotta al
razzismo, nell'impegno per sconfiggere il pregiudizio – il loro
messaggio – l'UCEI è presente”. Un impegno in continuità con
l'esperienza del laboratorio 'Una cultura in tante culture' che l'Adei
Wizo, nel recente passato e sempre con il supporto dell'Unione, ha
proposto in un significativo numero di scuole italiane.
Nel
programma del corso anche la proiezione del docufilm “Otherness” opera
del regista Gualtiero Peirce, intervenuto quest'oggi assieme al
presidente di Religions for Peace Italia Luigi De Salvia, alla
consigliera delegata alle politiche della multietnicità Franca Eckert
Coen e ai dirigenti scolastici Lidia Cangemi (Liceo scientifico
Kennedy, Roma), Maria Desideri (Istituto Comprensivo di Arsoli) e
Alessandro Pellegrini (IISS Piaget, Roma). Ad essere letti anche i
messaggi di apprezzamento inviati dal presidente UCEI Renzo Gattegna e
dal vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio.
Insegnare il valore della convivenza alle nuove generazioni, ha
sottolineato Gattegna, rappresenta un tassello fondamentale “per
arrivare alla costruzione di società sempre più giuste e inclusive”.
L'incontro si è aperto con una introduzione del direttore del
dipartimento Informazione e Relazioni Esterne UCEI Emanuele Ascarelli.
Protagonisti anche i giovani attori di Beresheet LaShalom. Ebrei e
musulmani, cristiani e drusi: nelle loro esperienze di vita la
ricchezza del mosaico composto da Angelica. Per tutti i partecipanti,
oltre alla possibilità di godere di un assaggio dello spettacolo
teatrale, una copia in dono dell'ultimo calendario realizzato da
Religions for Peace. “Accogliamoci l'un l'altro”, il filo conduttore
per il 2015.
a.s twitter @asmulevichmoked
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iSRAELE Tel Aviv, l'ombra del terrorismo sull'attacco alla stazione dei treni
Dopo
giornate di tensione a Gerusalemme e nel nord del paese, il terrore si
sposta a Tel Aviv: stamattina un ragazzo di vent’anni, soldato
dell’IDF, è stato accoltellato davanti alla stazione del treno Haganah,
in quello che si conferma essere un attacco terroristico. Il giovane,
in condizioni gravissime, è stato trasportato all’ospedale Sheba e sta
subendo diversi interventi chirurgici. Ad aggredirlo con un coltello,
un diciottenne palestinese di Nablus (si chiamerebbe Nur al-Din Abu
Khashiyeh secondo la tv israeliana) entrato illegalmente in Israele che
ora è sotto la custodia della polizia e sta rispondendo alle domande
dello Shin Bet. L’attentatore, riporta il Jerusalem Post, avrebbe
colpito più volte la vittima tentando di appropriarsi del suo fucile,
si è rifugiato poi in un palazzo fino all’arrivo della polizia che lo
ha circondato. Un uomo di 50 anni che ha provato a fermarlo è stato
leggermente ferito. Ad arrivare poco dopo sulla scena il ministro della
Sicurezza Yitzhak Aharonovitch.
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inFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION
Nel tempo e nello spazioN
Una
panoramica di luoghi e tempi molto diversi. Un filo conduttore che lega
le storie raccontate questa settimana nell’edizione internazionale di
Pagine Ebraiche. A partire dall’editoriale It Happened Tomorrow,
firmato dal coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale, in cui si
commenta la riduzione teatrale ispirata a “La montagna incantata” di
Thomas Mann portata in scena in coproduzione, sul palcoscenico del
teatro sloveno di Trieste, dalla prestigiosa Compagnia del Teatro
nazionale di Lubiana.
“In questo capolavoro assoluto della letteratura del Novecento, in
questo immenso affresco di idee che sta alla base della nostra identità
occidentale e della nostra identità di ebrei contemporanei, il ruolo di
Lodovico Settembrini, l’intellettuale italiano che per Mann simboleggia
il libero pensiero, è affidato a un attore eccezionale come Igor
Samobor (nell’immagine in basso) – sottolinea l’editoriale – Lo stesso
attore è il protagonista del film Class Enemy, del regista ventinovenne
Rok Bicek, che dopo la vittoria al Festival del cinema di Venezia in
questi giorni è in circolazione nelle sale europee. La scena in cui il
severo professore di liceo da lui interpretato spiega agli studenti
cosa sia realmente stato il nazismo, è uno dei passaggi più suggestivi
fra i film di questa stagione”.
Trieste ambiente naturale per una riflessione legata alla Memoria e
agli accadimenti del XX secolo, e dunque perfetta cornice per il “Laboratorio
della Memoria” che ha raccolto nella capitale delle minoranze storici,
scienziati, rappresentanti delle istituzioni in una conferenza dedicata
al valore del ricordo.
Memoria, memorie, come quelle della famiglia Della Seta, riportate per
qualche attimo alla vita dopo decenni, grazie al restauro di una
pellicola girata nella Roma ebraica dell’anteguerra, donato tra gli
altri anche allo Yad Vashem di Gerusalemme. Per meglio assaporare il
gusto delle immagini, è “filmini” la parola italiana della settimana,
caduta forse leggermente in disuso, ma più che mai capace di suscitare
infinite emozioni.
Sull’edizione internazionale di Pagine Ebraiche anche le ultime novità
sul Museo della Shoah di Roma: assegnato l’appalto per la costruzione
dell’edificio.
E ancora, un commento sulle ultime giornate di tensione a Gerusalemme a
firma di Daniela Fubini, trapiantata da Torino a Tel Aviv passando da
New York.
Di nuovo in Europa poi con l’annuncio anche al pubblico internazionale
della pubblicazione del numero zero di Europa Ebraica, un nuovo
giornale dedicato alle vicende delle comunità in tutto in Vecchio
continente.
Infine è l’ebraico la lingua della settimana per la rubrica Bechol
Lashon: Sarah Kaminski dell’Università di Torino presenta in Kol
Hasefarim (tutti i libri) il ricettario ebraico dell’americana Claudia
Roden.
Rossella Tercatin
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Oltremare
- Sacchetti |
Alla
fine dell'estate, un gruppetto di arditi nuotatori è arrivato da Cipro
a forza di braccia, sfidando le onde e i sacchetti di plastica. Sì, il
leader del guppo, appena arrivato a terra, ha detto che la cosa più
pericolosa è stato l'incontro con i sacchetti che fluttuano intorno
alle nostre coste, in numero sempre maggiore fino all'arrivo. Ora non
facciamo i sionisti organici: lo sappiamo benissimo che le coste
israeliane - con o senza bandiere blu - sono circondate da un cordone
di schifezza prodotto da noi, proprio da noi, gli impeccabili
israeliani, anche quelli che tutta la plastica la buttano nelle
apposite gabbie agli angoli delle strade. Basta fare il bagno a Tel
Aviv e se ne ha prova.
Quello che potremmo non sapere, è che le scelte politiche di Nethanyahu
(leggi: la sua ostinata volontà di non tornare al tavolo delle
trattative con i palestinesi) potrebbero impedire o almeno rallentare
il necessario quanto tardo processo di eliminazione dei sacchetti di
plastica dai nostri supermercati. Negoziati e plastica, altro che volo
pindarico. Ma anche questa è Israele.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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La retorica dei muri |
Allergico
anche alla "retorica dei muri". Mentre ricordiamo con gioia la caduta
del "Muro di Berlino" non dimentichiamo che lo stesso giorno, 51 anni
prima, sempre in Germania come in Austria e Cecoslovacchia, altri muri
venivano fatti cadere per distruggere e uccidere, in quel tremendo
pogrom passato alla storia come "Notte dei cristalli". Insomma, un muro
può essere abbattuto per la libertà oppure, al contrario, per togliere
la libertà e la vita. Ci sono muri nati per offendere e altri per
difendere e i ponti, spesso citati quali alternative positive ai muri,
possono essere anche usati per offendere, invadere o, distruggendoli,
isolare.
Gadi Polacco
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