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27 novembre 2014 - 5 Kislev 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
È noto che Ya‘aqòv, coricandosi nel luogo ove sarebbe poi sorto il Santuario, prese diverse pietre (la tradizione afferma che erano dodici) da mettere intorno alla sua testa. Quando si svegliò alla mattina, prese “la pietra” che aveva posto al suo capo e la eresse come stele commemorativa della sua promessa. Da qui risulta che la pietra era una sola, e non diverse! Il Midràsh risolve il problema affermando che le pietre, volendo ognuna essere quella su cui il Patriarca avrebbe posato la testa, si fusero in una sola.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Il piano di spartizione della Palestina votato a larga maggioranza dall’assemblea dell’ONU il 29 novembre 1947, alla Parte I A dice: “Verranno stabiliti in Palestina Stati indipendenti, Arabo e Ebraico, e il Regime Internazionale Speciale per la Città di Gerusalemme (…) in ogni caso non oltre il 1 Ottobre 1948. I confini dello Stato Arabo, dello Stato Ebraico, e della Città di Gerusalemme saranno come descritto nelle Parti II e III più sotto”.
 
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MILANO - In corso la seconda sessione della giornata in onore di George Tabori, protagonista del mondo letterario e teatrale del Novecento. L’evento è organizzato dal Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano, Consolato Generale d’Ungheria di Milano, Forum Austriaco di Cultura di Milano, Goethe-Institut Mailand, Comunità Ebraica di Milano. Al Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro di Milano (via Rovello 2), sulla base di una drammaturgia di Laura Forti, ha luogo una lettura di testi di Tabori. A partire dalle 18:00, gli attori Gilberto Colla, Enrico Fink e Karina Arutyunyan rievocano la figura e l’opera del maestro.

MILANO - Rav Irving Yitz Greenberg, Blu Greenberg e Pierre Lenhardt saranno i protagonisti oggi alle 18.30 dell'incontro La Bibbia, il dialogo ebraico-cristiano e il futuro dell'Occidente. L'evento, promosso dall'Amicizia ebraico-cristiana di Milano Carlo Maria Martini, si terrà presso la Sala del rettorato dell'Università degli Studi
 
Israele, nuove tensioni
tra Rivlin e Netanyahu
Rivlin vs Netanyahu. Il disegno di legge sull'ebraicità dello Stato è il tema del momento e ieri, in Israele, ha portato ad una aperta contrapposizione tra il presidente della Repubblica Reuven Rivlin e il primo ministro Benjamin Netanyahu. “La nuova legge non rafforzerà lo Stato ebraico di Israele, ma anzi lo indebolirà”, le affermazioni di Rivlin oggi riportate da Repubblica.

Stato palestinese, tre motivi per dire no. Ancora voci di intellettuali a confronto sul riconoscimento dello Stato palestinese da parte dei governi europei. Sul Corriere della sera Bernard-Henri Levy elenca tre motivi per cui il parlamento francese dovrebbe evitare questo passo. Il tutto nella convizione che senza una condivisione delle responsabilità tra i due popoli “non ci potrà essere una condivisione del territorio”.

Una nuova intifada? Andrea Riccardi, su Famiglia Cristiana, fa il punto sulle ultime tensioni e afferma la centralità di Unione Europea e Stati Uniti per evitare una contrapposizione sempre più aperta tra israeliani e palestinesi.
 
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  davar
iSRAELE
Smantellata cellula di Hamas, uno stadio tra i suoi obiettivi
Miravano a seminare il terrore in Israele. Tra i loro piani, organizzare un attentato al Teddy Stadium di Gerusalemme, il cuore calcistico della squadra del Beitar. Oltre una trentina di terroristi legati a Hamas sono stati arrestati nel corso del mese di settembre in un'operazione coordinata dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna israeliano, in collaborazione con unità dell'esercito. A darne conferma oggi alcuni esponenti dello Shin Bet che hanno spiegato come la rete terroristica facesse capo a una cellula di Hamas stanziata in Turchia. Nel corso delle indagini sono stati requisiti ordigni esplosivi, fucili d'assalto M-16 e munizioni. Tra gli arrestati, diversi palestinesi della West Bank, due giordani e un cittadino del Kuwait. Secondo lo Shin Bet, a maggior parte dei miliziani era stata reclutata mentre studiava in Giordania e poi addestrata in Siria o nella Striscia di Gaza, raggiunta attraverso i tunnel del Sinai.
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pagine ebraiche di dicembre
Moda, modi e tocco ebraico
Dalle novità sulla kasherut alla cronaca del vertice Osce per contrastare l'antisemitismo, dalle risorse nascoste di Wikipedia al commento sulle conversioni, fino alle ultime tendenze: il numero di dicembre di Pagine Ebraiche arriva carico di spunti inediti e storie appassionanti. Si comincia con il primo dossier dedicato alla moda, che con la sua entrata in scena ha scelto tre temi: il rapporto degli haredim con l'universo fashion e la cultura e il principio ebraico della modestia (tzniut), spiegato dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, rav Alberto Moshe Somekh e il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib. Si passa poi al Jewish Style; un mix di racconti patinati del mondo ebraico: dall'iconico cappello Borsalino a Gerusalemme, al fenomeno Bar Mitzvah. Grande spazio infine a Tel Aviv, la nuova metropoli che non dorme mai e che coniuga moda e high tech. L'intervista del mese è dedicata a Micol Zanzuri, la mente creaiva dietro il sito di e-commerce Styligion e sempre alla ricerca di stilisti emergenti da scovare. Francesca Matalon infine firma un articolo su Adi Heyman, fashion blogger made in Upper East Side che coniuga il gusto da fashion victim con la tzniut.
La conferenza dell'Osce tenutasi a Berlino per discutere dopo dieci anni delle sfide per contrastare l'antisemitismo viene raccontata da quattro esponenti del mondo ebraico: il vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach, Daniel Citone del Bene Berith Europe, Talia Bidussa dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia e Lisa Palmieri Billig dell'American Jewish Committee. Questa è stata inoltre l'occasione di incontro tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e quello edesco Frank Walter Steinmeier.
Momento importante per la Comunità Ebraica di Torino che ha visto l'insediamento del nuovo rabbino capo Ariel Di Porto, che ha visto la partecipazione numerosa al convegno di bioetica tenutosi il giorno stesso. La cronaca a pagina 4 racconta il calore dell'accoglienza riservata al rav "che ha saputo guadagnarsi affetto e stima in poche settimane".
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mostre
Urtisti, passato e futuro di Roma
Un primo tassello nella ricomposizione di un mosaico che ricostruisca uno spaccato significativo della vita economica e sociale di Roma. Si presenta così la mostra "Urtisti e ricordari a Roma. Passato e presente di uno storico mestiere" in programma dal 3 al 7 dicembre presso il Museo di Roma in Trastevere.
Obiettivo: restituire l’immagine e le vicende di una attività unica nel suo genere, trasmessasi all'interno della Roma ebraica di generazione in generazione, di licenza in licenza, da metà Ottocento fino ad oggi.
La mostra, frutto della collaborazione tra Comunità ebraica, Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ricostruisce attraverso una decine di pannelli le vicende della categoria con un particolare focus sul coinvolgimento degli ebrei romani. In esposizione fotografie e documenti d'epoca alla cui raccolta hanno contribuito molti iscritti.


(Nell'immagine la stretta di mano tra Giovanni Spizzichino, detto John Cameo, e il presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower)

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MODA E MODI - LA RASSEGNA DI HOLON
Le nuove frontiere del fashion
Moda è scambio, dialogo, discussione. Moda è un’idea in continuo movimento – a volte in evoluzione, altre in regressione, altre ancora portando ad una vera e propria rivoluzione.
Nonostante quando si pensa alla parola “moda” ci si immagini una sfilata parigina o un cartellone pubblicitario affisso in Times Square, la moda è uno spazio artistico multiforme e controverso, che va studiato e capito quasi come una scienza. Non a caso, al cuore della Holon Fashion Week – tenutasi questa settimana nella città israeliana di Holon – non vi sono sfilate, bensì una serie di conferenze e workshop. Al posto della passerella vi è un palco e al posto delle modelle vi sono pannelli di esperti di ogni campo della moda, dal design al marketing.
Obiettivo della Holon Fashion Week 2014, giunta alla sua settima edizione, è analizzare il processo creativo in un’era storica fortemente caratterizzata dalla tecnologia; un periodo in cui l’eccesso di informazioni, provenienti da ogni direzione, rende difficile l’assorbimento di ciò che è rilevante e la creazione di prodotti originali. I nuovi strumenti, però, esistono e ignorarli è impossibile; sfruttarli in maniera intelligente deve essere l’obiettivo di ogni designer.
Alla serata d’apertura dei Fashion Awards, durante i quali sono stati premiati i maggiori stilisti israeliani, sono seguiti tre giorni d’incontri e lezioni svoltisi tra Holon e Tel Aviv.


Simone Somekh

(La foto è di Sharon Derhy / Design Museum Holon)
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qui trieste
Ai confini dell'ebraismo,

ebraismo ai confini
Nuovo appuntamento questa sera a Trieste con la manifestazione “Ai confini dell’ebraismo, ebraismo ai confini”, organizzata dall’associazione culturale cizerouno  e realizzata con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e delle Fondazioni Casali: al Caffè San Marco l’incontro “Laura Weiss, immagini, ricordi, letture”, curato da Helen Brunner, sarà un’occasione per sentire i ricordi e le testimonianze di chi ha conosciuto quella che è stata una figura unica nel panorama triestino, sia come intellettuale che come donna impegnata ante litteram in politica.
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  pilpul
Setirot - Fare, desiderare
Forse voglio solamente persuadere me stesso a non perdere la speranza più di quanto voglia convincere chi mi legge della medesima cosa. Quindi – per la serie pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà – dopo le parole di Ágnes Heller della scorsa settimana, una affermazione di Gustav Landauer ricordata dall’amico Martub Buber: «Fare il possibile, desiderare l’impossibile».

Stefano Jesurum, giornalista
Time out - Stato ebraico
Si potrà discutere sui tempi e sui modi, ma sulla ragione di principio faccio fatica a comprendere le perplessità di chi nega il diritto ad Israele di definirsi per legge uno Stato ebraico. Gli Stati nazionali sono per loro natura fondati su una ragion d’essere culturale, su un comune sentire che giustifica e legittima il patto politico tra cittadini. L’ispirazione culturale alla Legge ebraica e alla sua storia rientra perfettamente in questi canoni e non differenzia minimamente Israele da altre democrazie, anzi la rende più simile ai paesi europei. Ed è una barzelletta poco divertente l’ipotesi che la rivendicazione d’essere uno Stato ebraico possa minare la democrazia del paese. ashà di Kòrach non è chiaro se la rivolta sia stata determinata da problemi ideologici.

Daniel Funaro
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