22 gennaio 2015 - 2 Shevat 5775 |

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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di
Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano
Jesurum e Daniel Funaro.
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Israel Foreign Min. @IsraelMFA
21 gen
Today's #terror attack in Tel Aviv is the direct result of the poisonous #incitement being disseminated by the PA.
http://mfa.gov.il/MFA/PressRoom/
JTA | Jewish news @JTAnews
21 gen
Italian Jewish community rejects fee to enter former Nazi camp http://j.mp/1Ccz97t
Clarín.com @clarincom
21 gen
Denuncian a Berni por su presencia en el departamento de Nisman http://bit.ly/1CQSnhh
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#PE24BreakingNews |
Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
Le notizie vengono pubblicate anche su twitter, @paginebraiche, con l'hashtag #PE24BreakingNews.
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Tel Aviv, attaccato un autobus
terrorista ferisce dodici persone
Tra Jihad e nazionalismo palestinese. Ieri
nell'ora di punta a Tel Aviv un il ventitreenne palestinese Hamza
Matrouk è salito sull'autobus 40, ha aspettato che facesse due fermate
perché si riempisse di persone e poi si è scagliato contro il
conducente e i passeggeri. Entrato illegalmente dalla
Cisgiordania, si era portato con sé il coltello con cui ha ferito
dodici persone, di cui tre versano in gravi condizioni. “L'ho fatto di
mia scelta e volontà - ha detto l'aggressore, come riporta Maurizio
Molinari su La Stampa - per vendicare le vittime della guerra di Gaza,
per difendere la Spianata delle moschee di Gerusalemme” e anche dopo
aver visto su Internet un video in favore della Jihad. Secondo Molinari
è sempre più evidente “il contagio jihadista fra i nazionalisti
palestinesi”, con Israele impegnata negli scorsi mesi a contrastare
l'influenza dell'Isis vicino ai suoi confini: una dimostrazione,
l'arresto del “comandante di Isis in Palestina” Adnan Ala-din.
D'accordo con questa analisi, Fiamma Nirenstein che sottolinea come
Israele sia un avamposto contro il terrorismo islamico. “È sempre stato
il piccolo Hans col dito nella diga – scrive Nirenstein - ma ora che le
onde sono altissime non ce la fa più a combattere da solo per tutti.
Il coraggio dell'autista. “Salvami,
salvami, mi ha pugnalato dappertutto, il terrorista ha colpito anche i
passeggeri, perdo sangue, sto morendo, salvami”. È il drammatico
appello lanciato dall'autista del bus 40 dopo l'attacco del terrorista
palestinese. Nonostante le ferite, “riesce a chiamare il
capoturno, a lanciare l'allarme – la ricostruzione di Davide Frattini
sul Corriere della Sera - il veicolo sbanda, si blocca in mezzo alla
strada, dalle porte aperte scende chi prova a fuggire, una videocamera
di sicurezza mostra una donna che corre, l'assalitore la accoltella
alle spalle e prosegue la caccia”. Hamas intanto elogia il sanguinario
attentato mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu annovera tra
i responsabili dell'attacco Mahmoud Abbas, accusato di “di incitare
alla violenza e di frenare in tutti i modi possibili la ripresa dei
colloqui di pace”, scrive Michael Sfaradi su Libero.
Netanyahu, gli Usa e l'Iran.
“I repubblicani invitano Benjamin Netanyahu a Washington, un discorso
davanti al Congresso americano che deve decidere se approvare nuove
sanzioni contro l'Iran”. La visita, scrive il Corriere, è fissata per
l'11 febbraio ma intanto il premier guarda con attenzione
all'evoluzione della situazione sui confini nord di Israele. Dopo
l'uccisione di un alto comandante iraniano in Libano da parte di un
raid israeliano (Israele, scrive il Foglio, voleva colpire le armi di
Hezbollah ma non sapeva della presenza sul convoglio del militare di
Teheran) sale il timore di possibili rappresaglie, tanto che il capo di
Stato Maggiore Benny Gantz ha fatto saltare il viaggio diplomatico in
Europa per tenere sotto controllo la situazione.
Germania, travestirsi da Hitler non paga.
Il leader del partito xenofobo “Pegida-Europei patriottici contro
l'islamizzazione dell'Occidente” Lutz Bachmann, è stato costretto a
dimettersi dopo che su internet sono circolate delle foto in cui si
vede lo stesso Bachman travestito da Hitler (Corriere e Repubblica).
“Qualunque politico che si travesta da Hitler o è un nazista o è
un idiota”, ha sentenziato il vicecancelliere socialdemocratico Sigmar
Gabriel, riporta Daniel Mosseri su Libero.
Roma, alla ricerca della biblioteca trafugata dai nazisti.
Paolo Conti racconta sul Corriere la ricerca da parte dell'ebraismo
della Capitale di recuperare i migliaia di volumi sequestrati dai
nazisti dalla biblioteca della Comunità. “Sono convinta che lo
straordinario tesoro costituito dalla biblioteca della nostra Comunità
non sia andato distrutto. E che sia ancora chiuso in chissà quale
deposito. Ora il nostro compito è rintracciarlo”, dichiara Alessandra
Di Castro, direttrice del Museo ebraico di Roma. “Un patrimonio unico,
messo insieme nel primo Novecento quando vennero riunite le diverse
raccolte delle antiche Cinque Scole con la costruzione del Tempio
maggiore”, dichiara a Conti la studiosa Serena Di Nepi.
Torino e il vagone scomodo.
Il carro merci in piazza Castello, identico a quello con cui
Primo Levi fu deportato e posizionato dai curatori della mostra “I
mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza” potrà restare solo 15
giorni e non per la durata della mostra. Secondo il soprintendente è
una struttura invasiva. “Certo, il vagone è un elemento caratterizzante
– spiega il curatore Fabio Levi a Maria Teresa Martinengo su La Stampa
- , ma per questa mostra abbiamo sempre ragionato su quanto ciascuno
era disposto a dare per un omaggio a Levi”.
Torino, il Medio Oriente strumentalizzato.
“La mostra sul Medio Oriente allestita a Palazzo Lascaris sotto gli
auspici dell'amministrazione provinciale di Torino impone alcune
considerazioni”, scrive l'ex presidente della Comunità ebraica di
Torino Tullio Levi in una lettera a La Stampa. “Ancora una volta si è
voluto ricalcare i soliti schemi, assai cari a un certo tipo di
propaganda – punta il dito Levi - che ripropongono Israele quale causa
di tutti gli attuali e trascorsi travagli del Medio Oriente. Perché se
così non fosse si sarebbe fatto qualche accenno alle pesantissime
responsabilità che i governanti dei Paesi arabi hanno avuto e
continuano ad avere nella non soluzione del problema palestinese”.
Incontrarsi nella Capitale.
“Insieme alla comunità di Sant' Egidio vogliamo promuovere incontri con
il mondo islamico. Stiamo pensando con chi farli, con dei leader che
sappiamo essere sinceri nel loro spirito, ma non solo con i leader.
Bisogna avere il coraggio di fare incontrare le persone”. Lo ha
annunciato il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo
Pacifici (Il Messaggero).
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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