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11 febbraio 2015 - 22 Shevat  5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“Queste sono le Leggi che porrai dinnanzi a loro …” (Shemot 18, 9). Dice a proposito di questo verso il commentatore Kòl Simchà: L’uomo deve porre le Leggi dell’Eterno davanti a se stesso. Egli deve consacrare tutto il suo ‘Io’ per queste fino a donare la propria anima per loro.
È per questo che la Torah dice: lifneèm – dinnanzi a loro, prima della mia stessa esistenza.
 
David
Assael,
ricercatore
In queste giornate decisive, che potrebbero anche ridisegnare, in un futuro non troppo remoto, la geopolitica europea, ha attirato la mia attenzione il decreto legge del ministro dell’Interno Alfano, che fa seguito agli attentati parigini.
La legge estenderebbe il carcere per coloro che si recano all’estero a combattere.
 
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Ddl negazionismo,
il Senao al voto
Prosegue oggi la discussione in Assemblea del Senato riguardo l’esame del provvedimento sul reato di negazionismo (ddl n. 54). Su la Stampa si parla di voto in aula “scontato”: il ddl infatti porta la firma di tutti i partiti tranne quello della Lega.
 
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  davar
negazionismo - la legge vicina alla realtà
Il Senato: Alt all'odio
Il primo grande passo per l’introduzione in Italia di una norma contro il negazionismo della Shoah è stato compiuto stamane dal Senato della Repubblica.. A larghissima maggioranza, infatti, i senatori hanno approvato in queste ore la proposta di modifica della legge del 1975 in merito al contrasto dei crimini di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Il provvedimento approvato al Senato, e che ora passerà al vaglio della Camera, introduce un’aggravante di pena di tre anni se i reati previsti dalla legge del ’75 – ovvero la propaganda, la pubblica istigazione e il pubblico incitamento a commettere atti di discriminazione razziale – si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, come definiti dallo statuto della Corte penale internazionale. Dopo una lunga discussione in aula, da cui era emersa tra ieri e oggi un’ampia e trasversale adesione per l’adozione del provvedimento, si è arrivati al voto con 234 senatori favorevoli, 3 contrari e 8 astenuti. Soddisfazione per questo primo importante passaggio – in attesa del voto della Camera – è stato espresso dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, presente in aula assieme a una delegazione dell’UCEI e della Comunità ebraica di Roma. Con l’approvazione al Senato della legge contro il negazionismo è stata scritta “una pagina importante nella storia del nostro Paese”, afferma il presidente Gattegna che ha sottolineato come l’Unione si sia fortemente impegnata, con la collaborazione della Comunità ebraica della Capitale, nel sostenere la necessità del provvedimento. “Un atto di concreto contrasto ad una delle forme più sottili di diffamazione razziale, xenofoba, antisemita e di incitazione all’odio – il commento della senatrice del Partito Democratico Silvana Amati, prima firmataria del Ddl – Un atto che dà finalmente seguito alle dichiarazioni che si susseguono ogni anno in occasione del Giorno della Memoria, affinché simili orrori non possano mai più accadere. Il negazionismo è un inaccettabile abuso di diritto, che non può essere protetto dal diritto alla libertà d’espressione o di ricerca, così come stabilito dalla stessa Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”. La senatrice, nel suo intervento davanti ai colleghi, ha richiamato i discorsi pronunciati dal presidente dell’Unione Gattegna nel corso della Giornata della Memoria e delle commemorazioni del 16 ottobre, ricordando le sue parole riguardo alla pericolosità della diffusione di “nuovi nazismi e fascismi” in Europa e nel mondo che falsificano la storia e sono “assassini della Memoria”. A spiegare ai colleghi come la modifica non costituisca in nessun modo limitazioni alla libertà di ricerca e non introduca nel nostro ordinamento un reato d’opinione, il senatore Lucio Malan, secondo firmatario del disegno di legge – di cui è relatrice la senatrice Rosaria Capacchione -, e il presidente della Commissione Giustizia del Senato Nitto Palma. “Si tratta solo di un’aggravante, non dell’introduzione di un nuovo reato – ha spiegato Malan – tutte le libertà sono pienamente salvaguardate”. Malan ha poi ricordato come sia importante che lo stesso Parlamento che nel 1938 approvò le leggi razziste, segnando così il destino degli ebrei italiani, approvi oggi una legge di contrasto al negazionismo della Shoah. “Un atto positivo, doveroso che rende questo paese più civile”, secondo il senatore. Tante le dichiarazioni di voto favorevoli che si sono succedute, tra cui quelle del Movimento Cinque Stelle, di cui è stata approvata una raccomandazione che impegna il governo a impartire direttive affinché in ambito scolastico siano approfondite tematiche relative a crimini di guerra e genocidi. Tra i contrari, il senatore Ncd Carlo Giovanardi che ha espresso più volte il suo no alla proposta. Per Giovanardi affidare alla magistratura il compito di fermare i negazionisti è pericoloso; inoltre il senatore aveva chiesto di limitare il provvedimento alla sola Shoah senza includere i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra. Sconcertanti le parole di Lucio Barani, dettosi favorevole alla modifica, che, nel suo intervento durante il dibattito di ieri, ha paragonato la tragedia della Shoah a una presunta persecuzione politica da parte dei magistrati durante Mani Pulite subita dall’ex presidente del Consiglio Bettino Craxi. Contrario invece Domenico Scilipoti Isgrò, che in una confusa citazione di storici come Renzo De Felice e del controverso Ernst Nolte, ha rivendicato la libertà di espressione e di ricerca, che sarebbe stata sacrificata dal disegno di legge sul negazionismo. In ogni caso, ora la palla passa alla Camera, che potrebbe votare il provvedimento in commissione deliberante. 
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negazionismo - il presidente ucei gattegna
Nuova legge, pagina importante
Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:

"Con l’approvazione al Senato della legge che modifica l’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale e considera un’aggravante di tali crimini la negazione della Shoah, si scrive una pagina importante nella storia del nostro Paese. Un provvedimento che costituisce un baluardo per la difesa della libertà di tutti, mirato a colpire i falsari che tentano di negare la Shoah, di offenderne le vittime e di colpire chi difende il valore universale della Memoria.

La norma è il frutto di una lunga collaborazione tra le istituzioni e le Comunità ebraiche e porterà all’attuazione anche in Italia della Decisione Quadro Europea 2008/913/GAI, che obbliga gli Stati membri a combattere e a sanzionare penalmente certe forme ed espressioni di razzismo, xenofobia e dell’istigazione all’odio.

L’impegno dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con la Comunità ebraica di Roma, è stato quello di predisporre assieme al Parlamento un disegno di legge che non configuri un reato d’opinione, ma vada a colpire atti lesivi della dignità umana. Su questo principio si fonda il testo di legge approvato al Senato, che costituisce un argine contro chi vuole distorcere la Storia al fine di seminare odio e antisemitismo. Uno strumento normativo che non si sostituisce, bensì integra il ruolo fondamentale dell’educazione, l’unica azione in grado di prevenire che le nuove generazioni vengano avvelenate da versioni strumentalmente alterate dei fatti storici.

A testimonianza della necessità e dell’importanza di introdurre una legge che punisca il negazionismo, arrivata dopo anni di dibattiti e approfondimenti, il largo sostegno ottenuto oggi dal provvedimento da parte di tutto l’arco parlamentare, dimostrazione di come siamo di fronte a una lotta che non ha bandiere politiche ma che coinvolge tutta la società italiana. Non è un caso, infatti, se i primi firmatari del Disegno di legge siano Silvana Amati, senatrice del Partito Democratico, e Lucio Malan, senatore di Forza Italia, cui si sono aggiunti molti altri parlamentari appartenenti a diversi schieramenti politici a cui va la gratitudine degli ebrei italiani per l’impegno dimostrato nel portare avanti questa battaglia.

Un sentito apprezzamento anche al presidente del Senato Piero Grasso, il quale ha espresso più volte la necessità di adottare questa legge, disponendo che il progetto fosse esaminato senza ritardo dal Parlamento".

negazionismo -  la senatrice  silvana amati
 
"Una risposta all'odio"
Di seguito l’intervento tenuto nell’aula del Senato dall’onorevole Silvana Amati (PD), prima firmataria del disegno di legge di modifica dell’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale approvato oggi a larghissima maggioranza.

Ogni anno il Giorno della Memoria ci impone di rivalutare pienamente la nostra capacità di saper pensare e agire di conseguenza.
È un fatto che le comunità ebraiche continuino ad essere un bersaglio in Europa e nel mondo.
Pensiamo al recente attacco e ai morti del supermercato Kosher a Parigi, alla coppia di ebrei uccisa lo scorso maggio all’entrata del Museo ebraico di Bruxelles, ai bambini della scuola ebraica di Tolosa, uccisi nel 2012.
Purtroppo i germi dell’antisemitismo e del razzismo sono ancora qui, potenzialmente fertili, e scuotono le fondamenta politiche e giuridiche del patto sorto dopo la Seconda Guerra Mondiale: il rifiuto incondizionato degli orrori nazisti.
Quando il Supremo Comandante delle Forze Alleate Eisenhower incontrò le vittime dei campi di concentramento, ordinò che fossero fatte foto, che gli abitanti delle città vicine ai campi vi fossero accompagnati e che seppellissero i morti. Voleva che rimanessero documenti, che si registrassero le testimonianze, perché un giorno qualcuno avrebbe potuto sostenere che quegli orrori non fossero mai avvenuti.
L’Italia, con la legge n. 211 del 2000, ha istituito il Giorno della Memoria nella data della liberazione di Auschwitz: “al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati (…) affinché simili eventi non possano mai più accadere”.

Silvana Amati, Senatrice

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qui milano - Associazione Yakar
 Halakah e leggi dell'economia
“Come prevede la tradizione ebraica, questa analisi vuole creare più domande che risposte”.
Così il rabbino capo della Comunità ebraica di Napoli Umberto Piperno ha aperto il ciclo di lezioni organizzato dall’Associazione culturale ebraica Yakar sull’impatto dei principi del diritto ebraico nel settore finanziario ed assicurativo.
Il primo appuntamento si è tenuto ieri pomeriggio a Milano, nella sede del Collegio Lombardo Periti Esperti & Consulenti.

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qui roma
Gli ebrei sotto il Regno Sabaudo
Si inaugura nel pomeriggio, presso il complesso di Vicolo Valdina della Camera dei deputati, la mostra dal titolo “Gli ebrei sotto il Regno Sabaudo – Combattenti – Resistenza – Shoah”, estratto dell’ampia collezione (circa 2500 documenti) che Gianfranco Moscati ha regalato all’Imperial War Museum di Londra. Fine dell’esposizione romana è evidenziare la significativa partecipazione degli ebrei italiani al Risorgimento, nei conflitti in Libia ed Etiopia, nella prima guerra mondiale e nella Resistenza.
L’apertura al pubblico, con ingresso da Piazza Campo Marzio 42, è dal 12 al 20 febbraio, dalle 10 alle 18. La mostra resterà chiusa il sabato e la domenica.


una iniziativa che suscita polemiche
Cinquanta sfumature di Wizo
“La Wizo, Women’s International Zionist Organisation, è lieta di invitarvi alla proiezione del film Cinquanta sfumature di grigio”.

Cosa succede quando l’associazione mondiale di donne ebree più importante decide di tralasciare i tradizionali balli, gala benefici e sfilate e per raccogliere fondi per nobili cause e attirare nuovi donatori cerca di solleticarli proponendo un’anteprima del film più controverso e criticato dell’anno?
“Succede che abbiamo venduto tutti i biglietti senza alcun problema”, spiega alla stampa israeliana Laurienne Baitz di Wizo Aviv, il gruppo dedicato alle giovani donne dell’associazione.
Tante però sono le critiche, i dubbi e reazioni tormentate: Cinquanta sfumature di grigio tratto dal libro dell’esordiente inglese E. L. James, che con la sua trilogia ha venduto più di cento milioni di copie, racconta la torbida storia di Anastasia, la studentessa che in una metallica Seattle intreccia una relazione con il magnate Christian Grey.
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pilpul
Ticketless - Quella foto
Tra i meriti di "Pagine Ebraiche”, e di questo notiziario quotidiano, ve n’è uno che non potrà sfuggire agli storici di domani.
Il ritrovamento della foto scattata poco dopo l’attentato alla Sinagoga di Roma, con il corpo di un bambino ferito in braccio a un vigile urbano. In quella terribile estate del 1982, ricostruita poco tempo fa da un bel libro di Arturo Marzano e Guri Schwarz (ed. Viella), leggemmo sui giornali – e in televisione vedemmo e ascoltammo – di tutto, ma quella immagine, capace di parlare più di ogni parola, non ci fu dato di vedere.
Perché? Eppure di scienza della comunicazione si riempivano la bocca molti analisti, sedicenti esperti del dolore altrui Immagini altrettanto crudeli se ne erano viste sui giornali, dopo l’attentato a Della Chiesa, dopo il ritrovamento del corpo di Moro in via Caetani. La stessa immagine riproposta in questi stessi giorni, del fratello di Mattarella ucciso dalla mafia, era nota. La scomparsa di ‘quella foto’ conferma invece l’assenza di “un sollevamento dell’opinione pubblica” denunciato da Arnaldo Momigliano: “Sarebbe follia concludere su una nota di ottimismo quando accade che un bambino ebreo possa essere assassinato nella sinagoga di Roma, come avvenne nel 1982, senza che si manifesti un sollevamento dell’opinione pubblica”. Forse le cose stanno cambiando, non dico un sollevamento dell’opinione pubblica, ma a tanti anni di distanza quella reazione che all’epoca non ci fu oggi sembra prendere corpo, per merito delle parole del nuovo Presidente della Repubblica, ma, purtroppo, anche per conseguenza degli attentati di Parigi.


Alberto Cavaglion

Periscopio - Giuda
Il successo di un romanzo può dipendere da tante cose. Dal suo valore letterario, certamente, ma anche dalla forza di attrazione esercitata dall’argomento trattato, dalla capacità di incuriosire, intrigare, suggestionare i lettori. E, com’è noto, capita a tutti di interrogarsi sui motivi della scarsa affermazione di opere ritenute di alto livello, e della grande risonanza ottenuta da lavori giudicati invece modesti. Ma, come si dice, il pubblico ha sempre ragione, e c’è sempre una spiegazione per ogni successo, come per ogni insuccesso.
Il grande favore di pubblico incontrato dall’ultimo libro di Amos Oz, “Giuda” (ed. Feltrinelli), era – in ragione del delicato argomento trattato, e della meritata fama dell’autore – prevedibile. Eppure, esso non appare, a mio modesto parere, tra le sue opere migliori.


Francesco Lucrezi, storico
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