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13 febbraio 2015 - 24 Shevat 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Da qualche settimana sto affrontando con i miei studenti la questione della modestia, tzniut, ovvero tutto il corpus halakhico e normativo, ma anche morale, relativo al vestirsi, al comportamento, al modo di porsi pubblicamente, valido tanto per gli uomini che per le donne.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Va bene. Mqondisi Duma è solo un giovane studente fra tanti, con un sito Facebook neppure molto seguito in cui alterna comunicati politici a auguri di compleanno e notizie sportive.
È però anche il segretario del Consiglio degli Studenti dell’Università di Durban, Sud Africa, e come tale è fra i redattori di una richiesta ufficiale ai vertici della stessa università affinché espellano tutti quegli studenti ebrei che non supportano la causa del popolo palestinese.
 
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La vedova di Coulibaly sponsor del Califfato
Dopo l’attentato all’Hypercacher opera di Amedy Coulibaly, in tanti si sono chiesti dove fosse finita sua moglie Hayat. In un primo tempo venne ipotizzato che la donna fosse con lui dentro al supermercato, successivamente la si voleva scappata in Siria una manciata di giorni prima. Ora Hayat torna a far parlare e a parlare, protagonista di una intervista (della quale non è stata confermata la veridicità) pubblicata sulle riviste online Dar al Islam e Dabiq. Un’arma del Califfato, spiega il Corriere della Sera, che ha scelto come nuovo inquietante sponsor proprio la moglie del terrorista.

Torino, libri e argenti in mostra. Sull’edizione torinese de La Stampa, uno sguardo alla nuova mostra, inaugurata ieri alla Biblioteca Nazionale, nella quale verranno esposti fino al 6 aprile manoscritti, cinquecentine e argenti ebraici recentemente restaurati. L’esposizione “Judaica Pedemontana” aperta alla presenza del presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni mette in luce anche testi con parole cancellate. Questo perché, spiega La Stampa, i possessori dovevano sottoporre i propri libri alla censura cattolica.
 
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  davar
torino -  Judaica pedemontana apre i battenti
Dagli archivi al grande pubblico,

i libri ebraici si raccontano
Il fondo di volumi ebraici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, per la prima volta esposti nella mostra “Judaica Pedemontana”, ha finalmente incontrato il pubblico.
Inaugurata ieri pomeriggio a Torino e aperta fino al 6 aprile, la mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e dalla Biblioteca Nazionale Universitaria.
Oltre ai libri, comprende argenti e tessuti ebraici antichi di proprietà di Istituzioni e privati, che rimandano ai contenuti o alla provenienza geografica dei volumi. Ne hanno curato l’ideazione e la progettazione Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Nazionale di Roma, e Dario Disegni, presidente della FBCEI, che ha sottolineato il valore della riscoperta di un vero e proprio tesoro, fruibile per la prima volta non solo dagli studiosi ma da un vasto pubblico.
La Biblioteca Nazionale Universitaria conserva un cospicuo patrimonio di testi ebraici, costituito da manoscritti e libri a stampa, fra cui spiccano numerosi incunaboli e cinquecentine che, come sottolineato da De Pasquale, non furono danneggiati dall’incendio che colpì la biblioteca nel 1904, e per 150 anni non furono più consultati in quanto non ci sono più stati bibliotecari in grado di parlare e leggere l’ebraico. Ma la ricchezza di questo patrimonio, che si è dunque conservato intatto negli anni, è dovuta in primo luogo all’interesse della casata dei Savoia, che risale già ai primi duchi. “Emanuele Filiberto e Carlo Alberto erano appassionati di libri in alfabeti esotici, tra cui l’ebraico – ha continuato De Pasquale – e il Piemonte fu un’isola felice per l’ebraismo italiano. Il loro atteggiamento di benevolenza nei confronti degli ebrei si manifestò anche attraverso la donazione di libri”.
La mostra è stata un’occasione per restaurare carte, pergamene e legature di questi volumi, pur ben conservati, che in alcuni casi sono esemplari unici per antichità e pregio, proponendosi come “un evento lungi dall’essere effimero”, come ha evidenziato Disegni. “Essa racchiude in sé una molteplicità di importanti significati che rappresentano i tre obiettivi principali della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, ossia la divulgazione di aspetti specifici della cultura ebraica nel nostro Paese, che vanta una presenza di Comunità ebraiche da oltre 2.200 anni, il restauro di questo patrimonio e la promozione di attività di ricerca”. E dedicato alla ricerca sarà il convegno internazionale sul collezionismo di libri ebraici in Europa tra XVIII e XIX secolo che si terrà il 27 marzo, nell’ambito di “Judaica Pedemontana”. “Quest’anno è stato definito dal Ministro Dario Franceschini l’anno e delle biblioteche e degli archivi, e questa mostra prova quanto questo argomento sia sentito anche dalle persone, che hanno offerto gli argenti appartenenti alle loro famiglie”, ha sottolineato il generale Franco Cravarezza, presidente dell’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, che ha collaborato con l’organizzazione in particolare per gli aspetti della comunicazione e della promozione.
All’inaugurazione era presente un pubblico ampio e interessato. In sala tra gli altri il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni, numerosi membri del Consiglio della Comunità ebraica di Torino, il rabbino capo Ariel Di Porto e rav Alberto Somekh.


Francesca Matalon

 le rafael di parigi in corsa sulla michelin
 Lo chef italiano Simone Zanoni punta alle stelle con il casher


Per iniziare gradirei un gazpacho di pomodori e peperoni rossi con insalata di melone e cetriolo e spezie di giardino, per continuare un carré d’agnello cotto a bassa temperatura, con indivia al gusto di nocciola e concluderei con un Parfait di banane, mousse al burro di arachidi, frutti della passione”. Il tutto in un’atmosfera rilassante avvolta da lampadari di design viola e disseminata di fiori bianchi.
E con una certificazione casher, che segue quindi le regole alimentari ebraiche.
Le Rafael, il ristorante di haute cuisine nel cuore del diciassettesimo distretto a Parigi aperto un anno fa ha raggiunto il suo primo obbiettivo, quello di farsi conoscere ed apprezzare. Adesso si propone una nuova meta: strappare dal firmamento delle cucine d’autore una stella Michelin.
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ancora tensioni fra politica e cultura
 Il Premio Israele nella bufera,

la Procura ferma Netanyahu
Nessuna decisione concernente la composizione della giuria dell’Israel Prize nel periodo di campagna elettorale. È la richiesta del procuratore generale Yehuda Weinstein, che ha scritto oggi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiedendogli di porre fine alle pressioni esercitate dallo stesso, in qualità di ministro dell’Istruzione ad interim, per escludere dalla giuria alcune figure poco gradite per le loro idee o posizioni politiche. Come reso noto dallo staff del premier, Netanyahu si atterrà a questa decisione. Il caso aveva fatto il giro del mondo anche perché, dopo l’allontanamento dei professori Avner Holtzman e Ariel Hirschfeld (premio per la Letteratura) e del regista Chaim Sharir (premio per la Filmografia), sei membri del consesso avevano rassegnato le proprie dimissioni in segno di protesta e alcuni intellettuali candidati al premio, tra cui lo scrittore David Grossman (a detta di molti, il più accreditato per la vittoria), si erano ritirati dalla corsa per il riconoscimento.
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conoscere l'autore di se questo è un uomo
Primo Levi, la grande mostra

da Torino in tutta Italia 
Continua il successo della mostra “I mondi di Primo Levi – Una strenua chiarezza”, che è stata vista, nelle tre settimane trascorse dall’apertura, da circa diecimila persone. Ed è stata una visita speciale quella condotta ieri da Fabio Levi, direttore del centro internazionale di studi Primo Levi e curatore della mostra insieme a Peppino Ortoleva, che ha introdotto nella Corte Medievale di Palazzo Madama un gruppo guidato dal presidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici Dario Disegni, che si apprestava a inaugurare a poca distanza la mostra “Judaica Pedemontana” che sarà alla Biblioteca Nazionale fino ad aprile. Con lui, fra le varie autorità che hanno avuto modo di apprezzare il grande lavoro svolto dal Centro studi Primo Levi e da tutti coloro che hanno lavorato alla mostra c’erano Rossana Rummo, responsabile della Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’autore del Ministero dei beni e delle attività culturali, Andrea De Pasquale, ancora per pochi giorni direttore della Biblioteca Nazionale, in partenza per Roma in seguito alla sua recente nuova nomina e, sempre dal Mibact, Micaela Procaccia, della Direzione Generale Archivi. Con loro Annie Sacerdoti, consigliera della Fondazione Beni Culturali Ebraici e Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Durante la visita, fra una spiegazione e un approfondimento, è stato naturale per gli ospiti definire un appuntamento importante: quello di portare la mostra presto anche a Roma, in una delle sedi del Mibact.
L’interesse per l’opera di Primo Levi e l’apprezzamento riscosso dalla mostra hanno portato il Centro Internazionale di Studi Primo Levi a confermarsi nella volontà di riproporre la mostra in molti altri luoghi in Italia e non solo. La prima tappa sarà al campo di Fossoli, vicino a Modena, nel luogo in cui Primo Levi e migliaia di altri deportati italiani vennero concentrati dopo l’arresto per poi essere caricati sui treni diretti ai Lager. Diverse altre destinazioni sono già previste, ma per tutte le operazioni di organizzazione, trasporto e allestimento della mostra in altre sedi sono necessarie delle risorse che il Centro non è sempre in grado di sostenere da solo. Per questo è stata lanciata una raccolta di fondi, rivolta a tutti coloro che vogliano farsi coinvolgere nella realizzazione di questo grande progetto, i cui dettagli sono reperibili sul sito del Centro.


Ada Treves

La nuova campagna dell'unar
Reagire alla discriminazione
Spegni le discriminazioni, accendi i diritti”. È lo slogan della campagna lanciata dall’Unar, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del contrasto alla discriminazione e favorire la conoscenza da parte delle vittime e dei testimoni di discriminazioni degli strumenti di tutela esistenti. Fine della campagna è divulgare il servizio offerto dal Contact Center Unar che, attraverso il numero verde 800901010 e il sito www.unar.it, raccoglie le diverse denunce e segnalazioni. 
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pilpul
Argenti democratici
Avere un oggetto della propria famiglia esposto in una mostra non è un’esperienza rara per noi ebrei che, in quanto esigua minoranza, suscitiamo una naturale curiosità e da parte nostra cerchiamo continuamente occasioni per farci conoscere. Nonostante questo devo ammettere di aver provato un particolare orgoglio ieri all’inaugurazione della mostra “Judaica Pedemontana” in un contesto prestigioso come la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Questa volta non si trattava, come capita spesso nelle nostre Comunità, di una mostra casalinga fatta di oggetti di uso quotidiano, o magari solo di cartelli esplicativi. Questa volta gli oggetti d’argento delle nostre famiglie, quelli che magari abbiamo sotto il naso tutti i giorni, si trovano nell’illustre compagnia di libri molto antichi e preziosi (come è stato spiegato ieri su queste colonne).

Anna Segre, insegnante
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Fuga dalla libertà
Non è facile trovare, almeno personalmente, un’affinità intellettuale o un sim-pathos con Michel Houllebecq e con la sua Weltanschauung, espressa ancora una volta nel suo ultimo romanzo, oltremisura discusso, Soumission (Bompiani, 2015).
Ma al contrario di molti pensatori e giornalisti che si sono espressi nelle ultime settimane sui maggiori quotidiani, trovo altresì scorretto ‘eleggere’ Houellebecq, pur considerando la sua marcata idiosincrasia verso il mondo islamico, a poeta vate del neoconservatorismo islamofobico.
Scorgo in Houellebecq, soprattutto, l’intento provocatorio dell’anarchico (di destra), del bastian contrario, di chi come forse Lars Von Trier e molti altri autori contemporanei, tramite il richiamo nelle proprie opere a temi delicati e controversi, ha come scopo quello di spingere il suo fruitore alla riflessione e ad una postura critica del mondo in cui vive, senza obbligarlo necessariamente alla piena accettazione del proprio punto di vista.


Francesco Moises Bassano, studente
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Educare al futuro
“Più riusciamo a giocare con il passato, più riusciamo a giocare con il futuro”.
Così, durante una giornata di studio nella Comunità ebraica di Genova, Silvia Guetta sintetizza uno segreti dell’educazione ebraica: viaggiare contemporaneamente lungo le tre dimensioni del tempo e dello spazio, attraverso la trasmissione culturale sempre mediata dalla relazione umana, può garantire continuità e cambiamento, tradizione e innovazione.
Uno sguardo verso il futuro che porta con sé una storia fatta di emozioni, sapere e domande.


Ilana Bahbout




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