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24 marzo 2014 - 4 Nissan 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Nell’indicarci le modalità dei sacrifici da compiere nel Santuario, la Torah (Vaykrà, 2; 17) ci vieta di accompagnare le offerte con il chametz, sostanze lievitate.
Colui che porta un sacrificio deve identificarsi con la matzah, farina non lievitata, simbolo di purezza e di umiltà contrapposta al chametz che, viceversa, rappresenta arroganza e superbia. A questa disposizione vi sono tuttavia due clamorose eccezioni: il sacrificio di ringraziamento – sostituito oggi senza un Santuario operante dalla Birkàt ha Gomèl (lo scampato pericolo) – e l’offerta delle primizie nella festa di Shavuòt, che prevedono entrambe la compresenza del chametz.
 
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Dario
Calimani,
anglista
Le giustificazioni dei politici colti in fallo, per conflitti di interesse o peggio, fanno sempre rabbrividire.
Ti vien sempre da pensare che tu hai sbagliato tutto. La loro prima regola è quella di negare sempre, soprattutto davanti all’evidenza. La seconda è denunciare complotti e gelosie, quando non lo strapotere della magistratura. La terza, farsi difendere dalla politica che non ha interesse a credere ai suoi occhi.
 
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Roma non dimentica
Ricorre oggi il 71esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Alla cerimonia solenne in programma questa mattina partecipa tra gli altri anche il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. “Sembrano eventi lontani, che appartengono ad altre epoche – scrive Eraldo Affinati sul Corriere – ma il capitano Priebke, uno dei responsabili, morto a cento anni, fino a poco tempo addietro si recava a fare la spesa dalle parti di Forte Boccea. Ricordo quando lo dissi ai miei studenti dell’istituto professionale, adolescenti irrequieti, molti dei quali abitavano a due passi da lui: restarono ammutoliti, come se la seconda guerra mondiale, che poco prima mi ero affannato a spiegare alla lavagna cercando di richiamare la loro attenzione, fosse diventata attuale”.
 
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  davar
oggi il 71esimo anniversario dell'eccidio
Ardeatine, Memoria viva
Solenne cerimonia di commemorazione nel 71esimo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine con la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha reso oggi omaggio alle 335 vittime della strage tornando nei luoghi in cui si era recato pochi minuti dopo la sua nomina a capo dello Stato e in cui aveva ricordato come l'allenza tra nazioni e popolo “seppe battere l’odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso”.
Presenti alla cerimonia le più alte cariche dello Stato tra cui il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Sul palco autorità anche il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il sindaco di Roma Ignazio Marino, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il capo della Polizia Alessandro Pansa, il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici.
“Oggi – ha commentato Grasso – è una giornata di commozione, di commemorazione, dobbiamo cogliere l'invito alla pace e alla vita. Dobbiamo sempre ricordare che questi episodi non si devono più verificare e che su questo dobbiamo costruire un Paese migliore”.
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qui milano - la comunità volta pagina
Un progetto per lavorare insieme
Voltare pagina e lavorare insieme per il bene della Comunità. È l'obiettivo del prossimo Consiglio della Comunità ebraica di Milano, di cui da ieri si conosce il nuovo volto: otto eletti per WellCommunity, otto per Lechaim, più Antonella Musatti, ago della Bilancia di un Consiglio che vuole trovare il suo equilibrio al di là delle divisioni e dei contrasti (il sito ufficiale della Comunità avanza fra l'altro l'ipotesi che durante la campagna elettorale si sia fatto un uso troppo aggressivo dei social network).

Ad esprimere questo auspicio sono stati i tre Consiglieri più votati di questa faticosa tornata elettorale: il capolista di WellCommunity Raffaele Besso, assessore al Bilancio del Consiglio uscente nonché primo degli eletti con 824 voti; Antonella Musatti, a lungo alla guida della Casa di riposo della Keillah milanese, presentatasi da sola conquistando 795 preferenze; e Milo Hasbani, Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, capolista di Lechaim, che ha ottenuto 749 voti.
Tutti e tre hanno sottolineato la necessità di guardare avanti e trovare, nonostante le profonde divergenze tra le liste WellCommunity e Lechaim, un terreno comune da cui iniziare a lavorare per il bene della Comunità.

In particolare oggi che l'ebraismo milanese sta vivendo un momento difficile, attraversato da una grave crisi economica e finanziaria, acuita dal doloroso caso della vicenda legata alle ingenti somme sottratte dalle casse comunitarie da dipendenti ora allontanati e su cui è in corso un'indagine penale. Spirito di collaborazione, è la richiesta condivisa da Besso, Musatti e Hasbani che pongono in prima linea la buona volontà non nascondendo d'altro canto le difficoltà venutesi a creare con il sostanziale pareggio emerso dalle urne. Come si diceva, otto saranno i Consiglieri di Lechaim – in ordine di preferenze, Davide Hazan (628), Claudia Terracina (602), Daniele Misrachi (593), Joyce Bigio (552), Margherita Sacerdoti (552), Andrea Levi (482) e Gadi Schoenheit (455) – e otto quelli di WellCommunity - Sara Modena (621), Rami Galante (588), Vanessa Alazraki (587), Davide Romano (576), Ilan Boni (564), Daniele Schwarz (561), Davide Nassimiha (528). Primo dei non eletti è stato Michele Boccia (446) della lista Community in Action.

Prossimo passaggio ora sarà l'individuazione del presidente e la divisione degli incarichi all'interno del Consiglio, questioni non scontante in una situazione di perfetto equilibrio e su cui le liste WellCommunity e Lechaim dovranno trovare un accordo. Il 31 marzo si terrà la prima riunione da cui muoverà il primo passo la neoeletta dirigenza Comunitaria. Tra i temi più urgenti da affrontare, le questioni legate al Bilancio.
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qui milano
"Israele, bandiera da difendere"
La città ha assistito ieri a un vergognoso gesto di qualche vandalo ai danni della bandiera israeliana, esposta in centro in occasione di Expo 2015, manifestazione di cui lo Stato ebraico sarà uno dei protagonisti. Macchiata con vernice rossa, la bandiera è stata immediatamente sostituita.
A riferirlo Ruggero Gabbai, presidente della Commissione Consigliare Expo 2015 oltre che esponente della Comunità ebraica milanese, che ha sottolineato con chiare parole la volgarità dell’episodio e ribadito l’impegno del Comune a dare risposte pronte a gesti di questo tipo.

L'ACCUSA DEL WSJ: ISRAELE SPIA GLI USA
Iran, un dossier che scotta
Israele avrebbe spiato i negoziati avviati tra Stati Uniti e Iran in materia di armamenti nucleari: questa l'ultima accusa mossa oggi da un articolo del Wall Street Journal in cui si citano report statunitensi prontamente smentiti da Israele. Nei difficili rapporti tra le due amministrazioni si aggiunge dunque un elemento in più, quello dello spionaggio, che da fuori potrebbe avere i contorni adatti per una nuova saga hollywoodiana ma che dall'interno, se reale, costituirebbe una spallata a un rapporto già in bilico. "Ovviamente Israele ha interessi per la sicurezza nazionale che lo portano a voler essere aggiornata e abbiamo un ottimo servizio di intelligence. Ma non abbiamo spiato gli Stati Uniti”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman. 


(Nell'immagine il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman)
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qui tel aviv
Stile e sapori in passerella
Gustoso alla vista, bello al palato. L’eccellenza italiana dell’alimentazione coniugata al primato dello stile. Si svolge in questi giorni la manifestazione #Italy #Food #Design che porta in Israele i grandi nomi della cucina italiana, uno su tutti lo chef Carlo Cracco, per giornate intense dedicate a workshop culinari, buona tavola e creatività in ogni accezione.
“La parola ‘italiano’ ha sempre rappresentato molto più che una nazionalità – ha sottolineato l’ambasciatore Francesco Maria Talò – È diventato assioma di eccellenza, un marchio di perfetta maestria. Il Made in Italy incarna l’arte del vivere. E c’è forse settore dove noi italiani dimostriamo tutto questo meglio che nel design e nella cucina?”.
L’evento si svolge anche nella filosofia di un filo rosso con l’Expo 2015, che si aprirà a Milano il 1° maggio per parlare di “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” e che vedrà Israele portare nel capoluogo lombardo le sue eccellenze tecnologiche legate all’agroalimentare, in uno scambio ideale di idee e sapori di futuro.
#Italy #Food #Design coincide con l’inaugurazione, al Museo del Design di Holon, della mostra Alessi – IN-Possible, che porterà nella struttura firmata da Ron Arad il meglio della collezione del Museo Alessi, uno dei brand che hanno fatto la storia della disciplina che unisce il bello all’utile, specie in cucina.
La settimana è organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Israele in collaborazione con la Camera di Commercio italo-israeliana, l’Agenzia per il Commercio con l’Estero, e l’Istituto Italiano di Cultura.

Rossella Tercatin
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i giovani ebrei d'europa alle nazione unite
"Più impegno contro l'odio"
Jonathan Keyson, direttore della European Union of Jewish Students, si è rivolto questa mattina al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, nel corso dell’Assemblea che si sta tenendo a Ginevra in questi giorni, durante la discussione sull’Articolo 9 dell’agenda dedicato “Razzismo, discriminazione razziale, xenofobia, e altre relative forme d’intolleranza, seguito e implementazione della Dichiarazione di Durban e del Programma d’Azione”.
“Non è concesso fraintendere: l’universalità dei diritti umani è assoluta e non negoziabile. Tuttavia, non possiamo ignorare che il fatto stesso che gli ebrei stiano un’altra volta mettendo in discussione il loro futuro simboleggi un fallimento globale nella salvaguardia e nella promozione dei diritti umani nel mondo”, ha sottolineato Keyson, chiedendo al Consiglio l’istituzione di un relatore speciale sull’antisemitismo.
Ieri pomeriggio ha parlato rappresentando l’EUJS anche la presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia Talia Bidussa, durante la discussione sull’Articolo 7 relativo alla “Situazione dei diritti umani in Palestina e negli altri territori Arabi occupati”.
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qui casale
L'Italia di Enrico Finzi
Non sappiamo se davvero la vita è piena di trucchi, ma di certo quella di Enrico Finzi è stata popolata di personaggi, aneddoti e curiosità sopra la media. Almeno è l’impressione che ne esce dalla narrazione, quasi favolistica, con cui il presidente di Astraricerche ha presentato alla Comunità ebraica di Casale Monferrato il suo primo libro al di fuori dei saggi di sociologia che hanno contribuito a renderlo famoso. Si intitola appunto “La vita è piena di trucchi” (edito da Bompiani) e raccoglie ricordi che lui stesso ha sentito l’esigenza di scrivere, una volta diventato nonno, per dare forma al racconto dei tanti aneddoti che già circolavano nella sua famiglia. È proprio la preservazione della memoria è stato in realtà il tema conduttore del pomeriggio, moderato da chi scrive.

Alberto Angelino
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il ricordo dell'autorevole ebraista
Bruno Chiesa (1949 - 2015)
Bruno Chiesa, ebraista di fama internazionale e membro dell’Accademia delle Scienze di Torino, è morto a soli 65 anni nella notte tra il 21 e il 22 marzo.
Divenuto professore ordinario di Ebraico, giovanissimo, prima a Pavia e, dal 1999, a Torino è autore di studi fondamentali sulla storia del testo biblico e sull’esegesi biblica medievale caraita. Tematica quest’ultima che padroneggiava come nessuno in Italia e pochi nel mondo, grazie anche alla sua vasta e approfondita conoscenza dell’arabo che gli consentiva di studiare con autorevolezza assoluta fonti difficili e rare di un periodo poco frequentato della storia del pensiero ebraico.
Un altro aspetto importante della sua attività è stata quella di organizzatore culturale: a lui si deve, tra l’altro, la direzione dell’ampio progetto di riordino del fondo archivistico dell’orientalista tedesco Paul E. Kahle, durato lunghi e fruttuosi anni e concluso di recente con un convegno internazionale i cui atti sono apparsi nel 2014 sulla rivista Henoch. Ma Bruno Chiesa è stato anche un vero e proprio maestro, nel senso più alto e nobile del termine: l’attività didattica era parte del suo essere e, già provato nel fisico, ha voluto fino all’ultimo stare vicino ai suoi allievi, per i quali, antichi e recenti, il vuoto che lascia sarà incolmabile.
Chi lo ha conosciuto non scorderà il suo umorismo spiccatamente ebraico e la passione con la quale insegnava la lingua ebraica.
Bruno era una persona di una cultura immensa e la saggezza di Qohelet lo descrive meglio di mille parole: perché molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore.

Corrado Martone e Sarah Kaminski

pilpul
Sottomissione
Per chi ha letto “Sottomissione” di Michel Houellebecq (ed. Bompiani), le elezioni francesi hanno fornito spunti interessanti. Com’è noto, nel libro – recensito su queste colonne dal bravo Francesco Moises Bassano – si racconta l’ascesa al potere del partito islamico nella Francia del 2022, attraverso gli occhi cinici e depressi di un professore di letteratura all’università di Parigi. Ora, la letteratura è una cosa e la politica è un’altra.
Anzi, se posso esprimere un parere estetico, ho trovato il libro assai più forte nella composizione del personaggio principale – le sue nevrosi, le sue abitudini, il suo sguardo sul mondo, il suo riverberare l’Europa morente – che non nei segmenti in cui la cronaca tende a sovrapporsi all’intreccio, con tanto di riferimenti a politici in carne e ossa. 


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Tra Mantova e Cremona
Sulle tracce della presenza ebraica in Lombardia. L’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea, nell’ambito del progetto Rimon, percorsi ebraici in Lombardia, ha organizzato il ciclo di incontri “Testimonianze di storia ebraica fra Cremona e Mantova” dedicati alle vestigia ebraiche ancora presenti in quel territorio. L’obiettivo è di offrire una panoramica dei luoghi e dei nuclei urbani che hanno ospitato le comunità ebraiche dal XIV-XV secolo a oggi: edifici, monumenti, opere d’arte, oggetti e reperti vari che documentano la cultura e la storia ebraica.
Il ‘viaggio’ nella memoria sarà introdotto dal pomeriggio di studi del 31 marzo, organizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano, Polo di Mantova, nel corso del quale sarà presentato il libro “Fra cultura, diritto e religione. Sinagoghe e cimiteri ebraici in Lombardia”, a cura di Stefania T. Salvi (Corberi Sapori, 2013).


Mario Avagliano

Il fattore fiducia
Leggendo la storia ebraica di 2500 anni addietro, vi è un tema ricorrente: una divisione tra chi riteneva che la ‘salvezza’ dell’allora Regno d’Israele potesse venire dalle potenza regnanti, Egitto, Siria, Grecia, e infine Roma e gli ammonimenti dei profeti che invitavano il popolo a avere fiducia in H’ quale unico fautore del destino e della salvezza del popolo ebraico.

Miky Steindler
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"Tolleriamo i pensieri differenti"
Il nuovo Consigliere della Comunità ebraica di Milano Davide Romano ha fatto pervenire, nell'imminenza del voto comunitario, una sua opinione riguardo a una manifestazione elettorale organizzata dalla lista cui aderisce che si è tenuta negli scorsi giorni.
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