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29 Aprile 2015 - 10 Iyar 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“…Siate santi…” (Vaikrà 19, 2). Ha detto a proposito di questo verso il Grande Zaddìk Rabbì Yehudà Lieb Alter di Gur, conosciuto per il suo commento come Sefàt Emèt: l’uomo può meritare la Santità solamente quando annulla se stesso per la collettività, quando vede se stesso come una parte inscindibile della Comunità d’Israele. Allora quando tutta la Comunità sarà come un’unica persona tutti saranno santi.
 
David
Assael,
ricercatore
Israele ha inviato in Nepal una squadra di soccorso di 250 uomini e donne col preciso scopo, rivela il tenente Libby Weiss di, «soccorrere i civili nepalesi e recuperare i connazionali». L’Italia “cristiana” un gruppo di 15 persone. Basterebbe questo dato per confutare le scemenze dello storico Franco Cardini sulla solidarietà ebraica riportate da Stefano Jesurum la settimana scorsa. Del resto, io stesso ho sentito Franco Cardini, parlando di equilibri religiosi mondiali, sostenere che gli ebrei nel mondo siano 40 milioni, senza che nessuno dei tre intervistatori lo correggesse, anzi mostravano interesse per l’analisi dello studioso. Noi sappiamo bene che immaginare una folta e potente minoranza ebraica appartiene al più tradizionale repertorio antisemita. Lo stesso da cui provengono le incaute parole di Cardini sulla solidarietà fra ebrei.
 
Washington-Teheran,
ore di tensione
Ore di tensione tra Stati Uniti e Iran dopo l’abbordaggio della nave Maersk Tigris nello stretto di Hormuz. L’incidente non dovrebbe avere un seguito militare, ma le ripercussioni politiche sono evidenti. “Qualche ora prima – scrive infatti il Corriere – il segretario di Stato Usa John Kerry era a colloquio con il ministro degli Esteri di Teheran, Mohammad Javad Zarif. La trattativa sul dossier nucleare entra nella fase decisiva, e pesano le tensioni tra sauditi e iraniani nello Yemen”.

Sulla Stampa si racconta dell’azione intrapresa da Israele a sostegno della popolazione nepalese. Un’azione tra le più tempestive ed efficaci per alleviare le sofferenze di un paese in ginocchio. “L’esercito israeliano ha creato in 72 ore un ospedale da campo a Kathmandu per soccorrere le vittime del terremoto e gli aerei che fanno la spola con Tel Aviv riportano indietro non solo turisti feriti o spaventati – racconta Maurizio Molinari – ma anche un numero considerevole di bambini nati da madri surrogate nepalesi”.

“I Fratelli Musulmani sono una minoranza. Gli egiziani temono per il futuro dei propri figli e oggi si sono uniti per salvare la patria. Questo è il momento di restare fermi e coesi. La prova è quello che sta accadendo in Siria, Libia, Iraq e Yemen. Quando soccombono alla violenza, i Paesi non possono salvarsi”. È quanto afferma il generale Al Sisi in una intervista allo spagnolo El Mundo, tradotta e pubblicata dal Corriere della sera. Sempre il Corriere riferisce in breve dell’inchiesta Onu sull’ultima guerra di Gaza secondo cui 44 palestinesi sarebbero stati uccisi (e 227 feriti) all’interno di edifici delle Nazioni Unite. La commissione ha inoltre documentato il ritrovamento di armi in tre scuole Onu, un fatto definito “inaccettabile” dal segretario generale Ban Ki-moon.
 
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  davar
LO SPECIALE DOSSIER DI PAGINE EBRAICHE
Expo, l'attesa è finita
“Con Expo, Milano sarà dal Primo maggio al centro del mondo”, scrive nel suo editoriale su Pagine Ebraiche Ruggero Gabbai, presidente della Commissione consigliare Expo 2015. Saranno infatti milioni i visitatori provenienti da tutto il mondo che nei sei mesi dell'Esposizione universale (1 maggio – 31 ottobre) si riverseranno nel capoluogo milanese. Un'occasione per la città e per l'Italia di raccontarsi ma anche per riflettere sul nostro domani, grazie al tema scelto per questa edizione di Expo: il diritto al cibo ovvero “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. E del domani, di futuro parla il dossier di questo mese di Pagine Ebraiche dedicato a Expo, tracciando alcuni spunti di riflessione sulle problematiche dell'alimentazione e sulle sfide, declinate anche in chiave ebraica, riguardo questo tema. Di cibo e di regole ebraiche parla ad esempio Jacqueline Fellus, assessore alla Casherut dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che torna sui progressi del progetto K.it, il marchio di garanzia della certificazione casher promosso dall'UCEI. Della sua esperienza con le regole della casherut e con i sapori di Israele parla invece il celebre chef Carlo Cracco.
La grande attesa per molti è quella di poter finalmente visitare il villaggio di Expo, dove sono stati costruiti oltre 140 padiglioni che rappresentano organizzazioni internazionali ma soprattutto paesi di tutto il mondo, con architetture avveniristiche. Tra questi anche Israele, che si candida ad essere uno dei protagonisti dell'Esposizione universale, come spiega nel dossier l'architetto David Knafo, ideatore del Padiglione dello Stato ebraico. Ogni paese vuole presentare le sue eccellenze, sia dal punto di vista culinario sia dal punto di vista della filosofia alimentare, della produzione del cibo e delle tecniche sostenibili per farlo. E su questi temi Israele ha molto da raccontare e insegnare.
Arriva invece dal passato la storia di un altro dei paesi che parteciperanno ad Expo, la Svizzera: nel dossier infatti si racconta come la piccola democrazia alpina riuscì a rimanere tale durante la Seconda Guerra Mondiale, raggiungendo con uno sforzo nazionale l’indipendenza alimentare. Il tutto grazie alle fondamentali intuizioni di Friedrich Traugott Wahlen, agronomo le cui idee cambiarono i destini di una nazione.
“'Famose du vermishels', non si sarà detto così, ma il senso era quello: tra gli ebrei francesi del XI secolo gli spaghetti andavano forte”, scrive invece Alessandro Marzo Magno, autore di Il Genio del Gusto (Garzanti), nel raccontare il curioso intreccio tra gli spaghetti e la tradizione ebraica.


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PROSEGUE SENZA SOSTA L'IMPEGNO DELL'IDF
Emergenza Nepal, Israele

in prima fila negli aiuti
“Siamo pronti a tutto. Procediamo pieni di motivazione e con orgoglio”. Il colonnello e medico delle Forze di difesa israeliane Tarif Bader, comandante dell’ospedale da campo in Nepal, rivolge parole decise alla sua squadra in partenza per portare aiuti al paese devastato dal terremoto degli scorsi giorni. Una missione di soccorso dell’esercito israeliano era partita già lunedì mattina, dopo il primo sopralluogo effettuato domenica da una squadra per un’analisi preventiva della situazione.
Cinque grandi aerei inviati in una missione congiunta dal ministero degli Esteri israeliano e dall’IDF hanno quindi raggiunto Kathmandu, portando ognuno 260 persone, oltre che 95 tonnellate di equipaggiamento tra cui un ospedale da campo, comprendente anche un reparto per accogliere bambini prematuri. “Al momento il solo ospedale a funzionare in modo indipendente è il nostro”, ha spiegato Bader. “Dovremo affrontare problemi, dilemmi e sfide, e improvvisare soluzioni”.
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qui ferrara - la festa del libro ebraico
Cibo, un valore da riscoprire.

La sfida del marchio K.it
“Il cibo ha un valore, e non è quello di una merce”. Nel pomeriggio dell’ultima giornata della Festa del Libro Ebraico di Ferrara la presentazione del volume “La dieta Kasher. Storia, regole e benefici dell’alimentazione ebraica” pubblicato da Giuntina (a cura della giornalista Rossella Tercatin) ha offerto molti spunti di riflessione. Davanti al pubblico numeroso che ha caratterizzato tutti gli incontri dedicati al rapporto fra alimentazione e legge ebraica, è stato il rabbino capo della città, rav Luciano Caro, ad aprire gli interventi, introdotti e moderati dalla giornalista dell’Espresso Lara Crinò. Un contributo è arrivato anche da due consiglieri UCEI: Giorgio Mortara, gastroenterologo e presidente dell’Associazione Medica Ebraica; Jacqueline Fellus, assessore alla Casherut dell'Unione, che ha fatto il punto sul progetto di certificazione K.it. A parlare anche la chef Laura Ravaioli, apprezzata collaboratrice di Pagine Ebraiche.
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qui ferrara - la festa del libro ebraico
Ebrei italiani, rete e relazioni
Il sistema di relazioni tra comunità ebraiche e gli spostamenti avvenuti i diverse epoche storiche a costituire veri e propri movimenti migratori sono stati argomento del convegno internazionale su “I paradigmi della mobilità e delle relazioni. Gli ebrei in Italia” curato dall’università La Sapienza di Roma e dal Comitato Scientifico della Fondazione MEIS, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Il convegno è stato dedicato al ricordo di Michele Luzzati, tra i più insigni studiosi di storia ebraica contemporanei.
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QUI FERRARA - LA FESTA DEL LIBRO EBRAICO
Calimani: "Bilancio positivo"
Si chiude con un bilancio positivo la sesta edizione della Festa del Libro Ebraico In Italia organizzata a Ferrara dalla Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah con il supporto dell’ente fieristico e il sostegno dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e delle istituzioni locali. Nonostante le difficili condizioni atmosferiche, eventi sempre molto partecipati e grande attenzione nel pubblico, che ha potuto confrontarsi con i temi peculiari sollevati dalla letteratura ebraica grazie all’intervento di scrittori, giornalisti, intellettuali, addetti ai lavori. “L’affluenza registrata sabato e domenica è stata notevole, superiore a quella delle precedenti edizioni. E, nonostante una leggera flessione dovuta al maltempo, molto buone anche la partecipazione agli appuntamenti degli ultimi due giorni e le vendite alla libreria del Chiostro di San Paolo” spiega il presidente della Fondazione Meis Riccardo Calimani. “Oltre all’interesse del pubblico – la sua valutazione – i contenuti proposti hanno suscitato anche un’ottima copertura da parte della stampa, locale e nazionale. Il che significa che siamo riusciti a innovare la Festa, a trovare spunti originali e stimolanti, mantenendo elevato il livello del dibattito”.
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qui padovA - LA VISITA DEL VESCOvo MATTIAZZO
Sinagoga, porte aperte al dialogo
“Il saluto che faccio al vescovo Mattiazzo è quello del salmo 'Benedetto colui che viene nel nome del Signore', perché se il primo incontro poteva essere espressione di ritualità, questo è di sincera amicizia”. Sono le parole usate dal rabbino capo Adolfo Locci nell'accogliere il vescovo di Padova Antonio Mattiazzo nella sua seconda visita in sinagoga, a 21 anni dal primo incontro avvenuto quando guida spirituale della Comunità era rav Achille Viterbo.
Al centro del confronto i temi del dialogo e i difficili scenari del presente. Come ricordato dal presidente della Comunità ebraica Davide Romanin Jacur, che ha esortato: “È nostro comune dovere, assoluto e per scelta ragionata ed affettiva, esserci vicini: non soltanto in una condivisione del dolore, ma nel ricercare le maniere di difendere le popolazioni più deboli, quelle che vengono aggredite e impedire che vengano distrutte intere culture e possa prevalere soltanto la protervia della violenza e della paura”.
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ISRAELE
Comites Gerusalemme,

Lazar alla presidenza
È Beniamino Lazar, per 11 anni alla guida della sezione israeliana del Comitato degli Italiani Residenti all'Estero, il nuovo presidente della circoscrizione istituita a Gerusalemme su impulso del console generale Davide La Cecilia. La nomina è avvenuta nel corso della prima riunione dei membri di comitato, organismo al cui interno siedono anche Carla Benelli, Vito Anav, Luigi Bisceglia, Sergio Della Pergola, Manuela Di Veroli, Samuele Giannetti, Osama Hamdan, Donatella Lessio, Luisa Levi d’Ancona, Cecilia Cohen-Hemsi e Renzo Ventura.
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pilpul
Ticketless - La Resistenza oggi
Questa settimana vorrei segnalare la traduzione (aggiornata) di un libro inglese che al suo apparire nel 2011 mi aveva già favorevolmente colpito (Philip Cooke, “L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche dal dopoguerra a oggi”, Viella editore). Poiché la lotta di liberazione è stata terreno di scontro anche fra gli storici, l’occhio di uno studioso “esterno” è sempre utile. Come già Robert Gordon per la memoria della Shoah, Cooke ha capacità di analisi, ma anche un tono di scrittura leggero, anche quando affronta temi spinosi come l’uso strumentale delle memorie nell’Italia contemporanea. Il libro prende le mosse, non per caso, dalla reazione di Michele Santoro all’editto bulgaro di Berlusconi, da quell’intonazione sommessa di “Bella ciao” nell’ultima puntata della trasmissione: di qui si ripercorre a ritroso un cammino tortuoso e non semplice sempre da decifrare. Nonostante la sua mole, si divorano queste 350 pagine come un romanzo poliziesco, scoprendo cose nuove e retroscena inaspoettato: se ne consiglia la lettura non solo agli specialisti, auspicando una rapida seconda edizione, nella quale all’autore sia data l’opportunità di dire la sua sulla triste consuetudine degli ultimi 25 aprile: l’oltraggio alla memoria della Brigata ebraica.

Alberto Cavaglion
Periscopio - Comunque troppi
Riguardo alle celebrazioni del 25 aprile e, in particolare, ai soliti, penosi episodi di intolleranza razzista, con i consueti gruppetti di esagitati scatenati contro i rappresentanti della Brigata Ebraica, si sono già registrati, anche su queste pagine, molti commenti. C'è da salutare con soddisfazione, certamente, il fatto che quest'anno l'isolamento di questi signori è apparso maggiore rispetto agli altri anni, e che le manifestazioni e i cortei sono stati, in tutta Italia, prevalentemente un successo, con molte e calorose manifestazioni di solidarietà verso coloro che esibivano le bandiere di quegli ebrei che, settant'anni fa, vennero nelle nostre terre a combattere - e in molti a sacrificare la vita - per la libertà di tutti.

Francesco Lucrezi, storico
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