David
Sciunnach,
rabbino
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“…Siate
santi…” (Vaikrà 19, 2). Ha detto a proposito di questo verso il Grande
Zaddìk Rabbì Yehudà Lieb Alter di Gur, conosciuto per il suo commento
come Sefàt Emèt: l’uomo può meritare la Santità solamente quando
annulla se stesso per la collettività, quando vede se stesso come una
parte inscindibile della Comunità d’Israele. Allora quando tutta la
Comunità sarà come un’unica persona tutti saranno santi.
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David
Assael,
ricercatore
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Israele
ha inviato in Nepal una squadra di soccorso di 250 uomini e donne col
preciso scopo, rivela il tenente Libby Weiss di, «soccorrere i civili
nepalesi e recuperare i connazionali». L’Italia “cristiana” un gruppo
di 15 persone. Basterebbe questo dato per confutare le scemenze dello
storico Franco Cardini sulla solidarietà ebraica riportate da Stefano
Jesurum la settimana scorsa. Del resto, io stesso ho sentito Franco
Cardini, parlando di equilibri religiosi mondiali, sostenere che gli
ebrei nel mondo siano 40 milioni, senza che nessuno dei tre
intervistatori lo correggesse, anzi mostravano interesse per l’analisi
dello studioso. Noi sappiamo bene che immaginare una folta e potente
minoranza ebraica appartiene al più tradizionale repertorio antisemita.
Lo stesso da cui provengono le incaute parole di Cardini sulla
solidarietà fra ebrei.
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Washington-Teheran,
ore di tensione
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Ore
di tensione tra Stati Uniti e Iran dopo l’abbordaggio della nave Maersk
Tigris nello stretto di Hormuz. L’incidente non dovrebbe avere un
seguito militare, ma le ripercussioni politiche sono evidenti. “Qualche
ora prima – scrive infatti il Corriere – il segretario di Stato Usa
John Kerry era a colloquio con il ministro degli Esteri di Teheran,
Mohammad Javad Zarif. La trattativa sul dossier nucleare entra nella
fase decisiva, e pesano le tensioni tra sauditi e iraniani nello Yemen”.
Sulla Stampa si racconta dell’azione intrapresa da Israele a sostegno
della popolazione nepalese. Un’azione tra le più tempestive ed efficaci
per alleviare le sofferenze di un paese in ginocchio. “L’esercito
israeliano ha creato in 72 ore un ospedale da campo a Kathmandu per
soccorrere le vittime del terremoto e gli aerei che fanno la spola con
Tel Aviv riportano indietro non solo turisti feriti o spaventati –
racconta Maurizio Molinari – ma anche un numero considerevole di
bambini nati da madri surrogate nepalesi”.
“I Fratelli Musulmani sono una minoranza. Gli egiziani temono per il
futuro dei propri figli e oggi si sono uniti per salvare la patria.
Questo è il momento di restare fermi e coesi. La prova è quello che sta
accadendo in Siria, Libia, Iraq e Yemen. Quando soccombono alla
violenza, i Paesi non possono salvarsi”. È quanto afferma il generale
Al Sisi in una intervista allo spagnolo El Mundo, tradotta e pubblicata
dal Corriere della sera. Sempre il Corriere riferisce in breve
dell’inchiesta Onu sull’ultima guerra di Gaza secondo cui 44
palestinesi sarebbero stati uccisi (e 227 feriti) all’interno di
edifici delle Nazioni Unite. La commissione ha inoltre documentato il
ritrovamento di armi in tre scuole Onu, un fatto definito
“inaccettabile” dal segretario generale Ban Ki-moon.
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LO SPECIALE DOSSIER DI PAGINE EBRAICHE
Expo, l'attesa è finita
“Con
Expo, Milano sarà dal Primo maggio al centro del mondo”, scrive nel suo
editoriale su Pagine Ebraiche Ruggero Gabbai, presidente della
Commissione consigliare Expo 2015. Saranno infatti milioni i visitatori
provenienti da tutto il mondo che nei sei mesi dell'Esposizione
universale (1 maggio – 31 ottobre) si riverseranno nel capoluogo
milanese. Un'occasione per la città e per l'Italia di raccontarsi ma
anche per riflettere sul nostro domani, grazie al tema scelto per
questa edizione di Expo: il diritto al cibo ovvero “Nutrire il pianeta.
Energia per la vita”. E del domani, di futuro parla il dossier di
questo mese di Pagine Ebraiche dedicato a Expo, tracciando alcuni
spunti di riflessione sulle problematiche dell'alimentazione e sulle
sfide, declinate anche in chiave ebraica, riguardo questo tema. Di cibo
e di regole ebraiche parla ad esempio Jacqueline Fellus, assessore alla
Casherut dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che torna sui
progressi del progetto K.it, il marchio di garanzia della
certificazione casher promosso dall'UCEI. Della sua esperienza con le
regole della casherut e con i sapori di Israele parla invece il celebre
chef Carlo Cracco.
La grande attesa per molti è quella di poter finalmente visitare il
villaggio di Expo, dove sono stati costruiti oltre 140 padiglioni che
rappresentano organizzazioni internazionali ma soprattutto paesi di
tutto il mondo, con architetture avveniristiche. Tra questi anche
Israele, che si candida ad essere uno dei protagonisti dell'Esposizione
universale, come spiega nel dossier l'architetto David Knafo, ideatore
del Padiglione dello Stato ebraico. Ogni paese vuole presentare le sue
eccellenze, sia dal punto di vista culinario sia dal punto di vista
della filosofia alimentare, della produzione del cibo e delle tecniche
sostenibili per farlo. E su questi temi Israele ha molto da raccontare
e insegnare.
Arriva invece dal passato la storia di un altro dei paesi che
parteciperanno ad Expo, la Svizzera: nel dossier infatti si racconta
come la piccola democrazia alpina riuscì a rimanere tale durante la
Seconda Guerra Mondiale, raggiungendo con uno sforzo nazionale
l’indipendenza alimentare. Il tutto grazie alle fondamentali intuizioni
di Friedrich Traugott Wahlen, agronomo le cui idee cambiarono i destini
di una nazione.
“'Famose du vermishels', non si sarà detto così, ma il senso era
quello: tra gli ebrei francesi del XI secolo gli spaghetti andavano
forte”, scrive invece Alessandro Marzo Magno, autore di Il Genio del
Gusto (Garzanti), nel raccontare il curioso intreccio tra gli spaghetti
e la tradizione ebraica.
Clicca qui per leggere il dossier
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PROSEGUE SENZA SOSTA L'IMPEGNO DELL'IDF
Emergenza Nepal, Israele
in prima fila negli aiuti
“Siamo
pronti a tutto. Procediamo pieni di motivazione e con orgoglio”. Il
colonnello e medico delle Forze di difesa israeliane Tarif Bader,
comandante dell’ospedale da campo in Nepal, rivolge parole decise alla
sua squadra in partenza per portare aiuti al paese devastato dal
terremoto degli scorsi giorni. Una missione di soccorso dell’esercito
israeliano era partita già lunedì mattina, dopo il primo sopralluogo
effettuato domenica da una squadra per un’analisi preventiva della
situazione.
Cinque grandi aerei inviati in una missione congiunta dal ministero
degli Esteri israeliano e dall’IDF hanno quindi raggiunto Kathmandu,
portando ognuno 260 persone, oltre che 95 tonnellate di equipaggiamento
tra cui un ospedale da campo, comprendente anche un reparto per
accogliere bambini prematuri. “Al momento il solo ospedale a funzionare
in modo indipendente è il nostro”, ha spiegato Bader. “Dovremo
affrontare problemi, dilemmi e sfide, e improvvisare soluzioni”. Leggi
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qui ferrara - la festa del libro ebraico Cibo, un valore da riscoprire.
La sfida del marchio K.it
“Il
cibo ha un valore, e non è quello di una merce”. Nel pomeriggio
dell’ultima giornata della Festa del Libro Ebraico di Ferrara la
presentazione del volume “La dieta Kasher. Storia, regole e benefici
dell’alimentazione ebraica” pubblicato da Giuntina (a cura della
giornalista Rossella Tercatin) ha offerto molti spunti di riflessione.
Davanti al pubblico numeroso che ha caratterizzato tutti gli incontri
dedicati al rapporto fra alimentazione e legge ebraica, è stato il
rabbino capo della città, rav Luciano Caro, ad aprire gli interventi,
introdotti e moderati dalla giornalista dell’Espresso Lara Crinò. Un
contributo è arrivato anche da due consiglieri UCEI: Giorgio Mortara,
gastroenterologo e presidente dell’Associazione Medica Ebraica;
Jacqueline Fellus, assessore alla Casherut dell'Unione, che ha fatto il
punto sul progetto di certificazione K.it. A parlare anche la chef
Laura Ravaioli, apprezzata collaboratrice di Pagine Ebraiche.
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QUI FERRARA - LA FESTA DEL LIBRO EBRAICO
Calimani: "Bilancio positivo"
Si
chiude con un bilancio positivo la sesta edizione della Festa del Libro
Ebraico In Italia organizzata a Ferrara dalla Fondazione Museo
Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah con il supporto
dell’ente fieristico e il sostegno dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane e delle istituzioni locali. Nonostante le difficili condizioni
atmosferiche, eventi sempre molto partecipati e grande attenzione nel
pubblico, che ha potuto confrontarsi con i temi peculiari sollevati
dalla letteratura ebraica grazie all’intervento di scrittori,
giornalisti, intellettuali, addetti ai lavori. “L’affluenza registrata
sabato e domenica è stata notevole, superiore a quella delle precedenti
edizioni. E, nonostante una leggera flessione dovuta al maltempo, molto
buone anche la partecipazione agli appuntamenti degli ultimi due giorni
e le vendite alla libreria del Chiostro di San Paolo” spiega il
presidente della Fondazione Meis Riccardo Calimani. “Oltre
all’interesse del pubblico – la sua valutazione – i contenuti proposti
hanno suscitato anche un’ottima copertura da parte della stampa, locale
e nazionale. Il che significa che siamo riusciti a innovare la Festa, a
trovare spunti originali e stimolanti, mantenendo elevato il livello
del dibattito”. Leggi
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ISRAELE
Comites Gerusalemme,
Lazar alla presidenza
È
Beniamino Lazar, per 11 anni alla guida della sezione israeliana del
Comitato degli Italiani Residenti all'Estero, il nuovo presidente della
circoscrizione istituita a Gerusalemme su impulso del console generale
Davide La Cecilia. La nomina è avvenuta nel corso della prima riunione
dei membri di comitato, organismo al cui interno siedono anche Carla
Benelli, Vito Anav, Luigi Bisceglia, Sergio Della Pergola, Manuela Di
Veroli, Samuele Giannetti, Osama Hamdan, Donatella Lessio, Luisa Levi
d’Ancona, Cecilia Cohen-Hemsi e Renzo Ventura.
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Ticketless
- La Resistenza oggi |
Questa
settimana vorrei segnalare la traduzione (aggiornata) di un libro
inglese che al suo apparire nel 2011 mi aveva già favorevolmente
colpito (Philip Cooke, “L’eredità della Resistenza. Storia, cultura,
politiche dal dopoguerra a oggi”, Viella editore). Poiché la lotta di
liberazione è stata terreno di scontro anche fra gli storici, l’occhio
di uno studioso “esterno” è sempre utile. Come già Robert Gordon per la
memoria della Shoah, Cooke ha capacità di analisi, ma anche un tono di
scrittura leggero, anche quando affronta temi spinosi come l’uso
strumentale delle memorie nell’Italia contemporanea. Il libro prende le
mosse, non per caso, dalla reazione di Michele Santoro all’editto
bulgaro di Berlusconi, da quell’intonazione sommessa di “Bella ciao”
nell’ultima puntata della trasmissione: di qui si ripercorre a ritroso
un cammino tortuoso e non semplice sempre da decifrare. Nonostante la
sua mole, si divorano queste 350 pagine come un romanzo poliziesco,
scoprendo cose nuove e retroscena inaspoettato: se ne consiglia la
lettura non solo agli specialisti, auspicando una rapida seconda
edizione, nella quale all’autore sia data l’opportunità di dire la sua
sulla triste consuetudine degli ultimi 25 aprile: l’oltraggio alla
memoria della Brigata ebraica.
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- Comunque troppi |
Riguardo
alle celebrazioni del 25 aprile e, in particolare, ai soliti, penosi
episodi di intolleranza razzista, con i consueti gruppetti di esagitati
scatenati contro i rappresentanti della Brigata Ebraica, si sono già
registrati, anche su queste pagine, molti commenti. C'è da salutare con
soddisfazione, certamente, il fatto che quest'anno l'isolamento di
questi signori è apparso maggiore rispetto agli altri anni, e che le
manifestazioni e i cortei sono stati, in tutta Italia, prevalentemente
un successo, con molte e calorose manifestazioni di solidarietà verso
coloro che esibivano le bandiere di quegli ebrei che, settant'anni fa,
vennero nelle nostre terre a combattere - e in molti a sacrificare la
vita - per la libertà di tutti.
Francesco Lucrezi, storico
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