Festa del Libro Ebraico – La sfida di K.it

casherut FLE“Il cibo ha un valore, e non è quello di una merce”. Nel pomeriggio dell’ultima giornata della Festa del Libro Ebraico di Ferrara la presentazione del volume “La dieta Kasher. Storia, regole e benefici dell’alimentazione ebraica” pubblicato da Giuntina (a cura di Rossella Tercatin) ha offerto molti spunti di riflessione. Davanti al pubblico numeroso che ha caratterizzato tutti gli incontri dedicati al rapporto fra alimentazione e legge ebraica, è stato il rabbino capo della città, rav Luciano Caro, ad aprire gli interventi, introdotti e moderati dalla giornalista dell’Espresso Lara Crinò. Alle spiegazioni più prettamente religiose fornite dal rav si sono aggiunte quelle relative alla sfera medica, fornita dal dottor Giorgio Mortara, gastroenterologo e presidente dell’Associazione Medica Ebraica oltre che consigliere UCEI e anima del progetto che ha portato all’uscita del libro, che ha però sottolineato come l’indubbio valore per la salute dei principi alimentari ebraici non trovi alcuna rispondenza nella Torah. “La Torah non è un libro di medicina, ovviamente, e l’importanza della casherut non corrisponde solo al suo valore per la salute, pur indiscutibile. È bello qui ricordare che anche Carlo Petrini, presidente di Slow Food, aprendo il convegno ‘The Global History of Jewish Food’ tenutosi all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha ricordato come da sempre la cultura ebraica abbia dato valore al cibo, ‘ergendosi a baluardo di cultura e di una tradizione che mantiene la valorialità del cibo, un elemento di grande conforto, ma anche di estrema modernità’”. Anche Jacqueline Fellus, assessore alla Casherut dell’UCEI e responsabile del progetto che ha portato alla creazione del marchio nazionale di certificazione K.it, ha sottolineato come per l’ebraismo sia fondamentale il rispetto non solo di tutto ciò che ci circonda ma anche di noi stessi e della nostra salute, nell’idea di una sintonia corpo-spirito.
Indiscutibile però, ha ricordato, anche il valore economico e commerciale del progetto, che procede in collaborazione con il ministero dello Sviluppo Economico, molto interessato a questa ulteriore possibilità i promozione dell’eccellenza italiana, anche all’estero. E proprio dagli Stati Uniti arriva la conferma di una tendenza molto evidente: il cibo casher è sempre più ricercato come garanzia di qualità, con le certificazioni considerate garanzia di un controllo rigoroso lungo tutta la filiera. La diffusione dei prodotti casher, poi, permetterebbe anche a coloro che risiedono nelle comunità italiane minori, dove è più difficile trovare tali prodotti, di rispettare le regole alimentare con meno difficoltà e, soprattutto, sostenendo costi minori. Le limitazioni imposte dalla casherut, non sempre semplici da seguire, e per le quali non esiste alcuna spiegazione nella Torah – come ha sottolineato rav Caro – sono per Laura Ravaioli, volto femminile di Gambero Rosso Channel e collaboratrice di Pagine Ebraiche una grande ricchezza. “Non ha senso sottolineare i divieti, quando ci si può divertire a trovare soluzioni, in quel divenire costante che è la cucina ebraica. Non esito a definirla Fusion, con quel suo mosaico di tradizioni che si incrociano e che arrivano ad influenzare le cucine locali.”
Le regole della cucina ebraica diventano così anche la chiave che permette di ritrovare una ritualità, con il riferimento alle feste, con la scansione della settimana data dalle ricette speciali per lo shabbat, che ci riportano a una scansione del tempo che è anche gioia, e condivisione.

a.t. twitter @atrevesmoked

(29 aprile 2015)