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20 maggio 2015 - 2 Sivan 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“Parlò l’Eterno a Moshè nel deserto di Sinai …” (Bemidbàr 1, 1). Hanno detto i Maestri nel Midrash Rabbà (1, 7): Con tre cose è stata donata la Torah, con il fuoco, con l’acqua e nel deserto. Così come queste tre cose sono alla portata di tutti gli uomini gratuitamente, così, gratuite sono le parole della Torah.
 
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David
Assael,
ricercatore
ll caso greco, di cui si vivono le ennesime ore decisive e che potrà avere enormi conseguenze per l’intera economia mondiale, è un classico esempio di trionfo dell’ideologia sulla realtà. Le previsioni di crescita nell’ultimo documento di Economia e Finanza del governo Samaras si attestavano intorno al 2.9% del PIL, certo un semplice analgesico per un tessuto economico che, dal 2007 in vanti, ha perso il 25% della propria capacità industriale.
 
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Preoccupazioni libiche
per i governi dell'Europa
La Libia sta diventando la base dell’Isis del nord Africa che da qui vorrebbe lanciare i suoi attacchi all’Europa. A lanciare l’allarme, come riporta La Stampa, il Pentagono americano: fonti al suo interno, interpellate dal quotidiano Wall Street Journal, affermano che il Califfato “ha inviato soldi, addestratori e militanti, per costruire una vera presenza nel Paese, che sarebbe già operativa” e starebbe pianificando di colpire l’Europa e il vicino Egitto. In una riunione strategica tenutasi lo scorso marzo e legata alla battaglia contro i jihadisti dello Stato Islamico, “l’ex generale americano Allen, che guida la coalizione anti Isis, aveva detto che gli alleati, inclusi gli Stati Uniti, dovevano essere pronti ad aiutare militarmente gli amici come l’Italia che ‘hanno questo pericolo davanti alle coste’”. Intanto in Iraq, le milizie iraniane si preparano a intervenire per aiutare il governo di Baghdad – fino ad ora cauto nei confronti di Teheran – per combattere la minaccia dell’Isis. “L’occasione che l’Iran cercava per entrare in Iraq”, spiega a Maurizio Molinari (La Stampa) Jonathan Schanzer, ex analista di intelligence sul Medio Oriente per il ministero del Tesoro Usa.
 
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  davar
qui genova
Dello Strologo alla presidenza
Senza nuove energie, senza ricambio generazionale, le Comunità ebraiche rischiano di assolvere unicamente, e con sempre maggiore stanchezza, il compito di erogare servizi agli iscritti. Per questo il messaggio che arriva da Genova, con cinque esponenti su sette del Consiglio appena eletto che hanno meno di 40 anni, ha un forte valore simbolico. I giovani protagonisti, una sfida davvero attuale nel nostro quotidiano”. A parlare è Ariel Dello Strologo, avvocato e dirigente pubblico oltre che stimato membro del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, cui il nuovo direttivo ai vertici della kehillah ligure ha affidato il compito di guidarla per i prossimi quattro anni. Un impegno che Dello Strologo si prefige di adempiere promuovendo da un lato l’aggregazione e la partecipazione alla vita comunitaria e dall’altro mantenendo alta la percezione della Comunità stessa nella società genovese. “I rapporti con enti e istituzioni sono da sempre proficui ed è radicata, in tutta la cittadinanza, la consapevolezza di quanto questa Comunità possa dare al territorio. Questo valore – spiega – deve costituire il nostro punto di partenza”. Un ruolo che il neo presidente ha tastato con mano nei diversi incarichi che lo vedono protagonista in città. Partner di uno dei più importanti studi legali (fondato da Mauro De Andrè, fratello del leggendario Fabrizio), Dello Strologo è anche presidente del Porto Antico e siede nel Consiglio del Teatro Stabile. Ad affiancarlo nella Giunta comunitaria Miryam Kraus (vicepresidente) e il neo assessore Angiolo Chicco Veroli. Nella squadra di governo anche Gionata Zazzu, Sara Vitale, Valeria Vesali e Silvio Sciunnach.
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qui roma
Rav Toaff, il Maestro di tutti
Gli allievi di un tempo, i rabbini di oggi. Uniti nel ricordo del rav Elio Toaff a un mese della scomparsa, in un Tempio maggiore segnato da ricordi e testimonianze che sono fluiti prima di tutto dal cuore. Con il rabbino capo di Roma e suo successore rav Riccardo Di Segni, che ha preso il suo posto nel 2001 e che ha parlato come di un uomo “straordinario ed efficace anche nella quotidianità” e non solo nei grandi appuntamenti della Storia, tanti i Maestri che hanno voluto onorarne la memoria tra cui rav Alberto Funaro, rav Benedetto Carucci Viterbi, rav Roberto Colombo, rav Gianfranco Di Segni e rav Umberto Piperno.
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medio oriente - il viaggio di mogherini
Israele e il ritorno ai negoziati 
IIl governo del Primo ministro Benjamin Netanyahu è impegnato nel processo di pace con i palestinesi, sono loro che hanno abbandonato i negoziati e perché si torni alle trattative, la leadership palestinese deve fermare le iniziative unilaterali. È quanto ha dichiarato il viceministro agli Esteri israeliano Tzipi Hotovely al capo della diplomazia europea Federica Mogherini (nell'immagine assieme al Premir Netanyahu - che incontrerà oggi pomeriggio - durante la precedente visita a Gerusalemme), atterrata oggi in Israele per una missione che vorrebbe far ripartire i negoziati di pace tra israeliani e palestinesi. A riportare il messaggio di Hotovely, il quotidiano online Jerusalem Post, che sottolinea come il viceministro abbia chiesto a Mogherini prese di posizioni più forti contro il terrorismo da parte dell'Europa. Un'affermazione arrivata anche a seguito dell'attentato di questa mattina a Gerusalemme in cui sono rimasti coinvolti due agenti di polizia israeliani.
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qui venezia
Cinquecento anni del Ghetto,
grandi progetti per l'anniversario 

Istituito il 29 marzo 1516 durante il dogado di Leonardo Loredan, l’antico Ghetto di Venezia – un tempo area di soprusi e sopraffazione, oggi straordinario luogo di incontro tra ebrei veneziani e cittadinanza – si appresta a tagliare il traguardo del mezzo millenio di vita. Un appuntamento in vista del quale fervono i preparativi, ad alti livelli e con prestigiose collaborazioni internazionali in divenire. Se ne parlerà domani in occasione di una conferenza stampa convocata presso la sinagoga Canton della città lagunare (il via alle 12). Porteranno un saluto il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il presidente della Comunità ebraica di Venezia Paolo Gnignati, la direttrice del comitato scientifico per i 500 anni del Ghetto Donatella Calabi. Seguiranno gli interventi del presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia Walter Hartsarich, della direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia Gabriella Belli, del sovrintendente del Teatro La Fenice Cristiano Chiarot, del direttore di Venetian Heritage Toto Bergamo Rossi e del presidente dell’Associazione Veneziana Albergatori Vittorio Bonacini.
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qui torino 
Dante Lattes, lezione di saggezza
Ricordi, emozioni e lucide riflessioni sul presente e sul futuro dell'ebraismo italiano hanno contraddistinto l'atmosfera partecipata del dibattito tenutosi ieri sera a Torino presso il centro sociale della Comunità Ebraica in occasione della presentazione della nuova raccolta di scritti di Dante Lattes. Il volume, curato ed introdotto dall'ex Presidente UCEI Amos Luzzatto, nipote dell'illustre pensatore ebreo di cui ricorrono i 50anni dalla scomparsa, è stato pubblicato da poche settimane dall'editore Bonanno all'interno di una collana dedicata al rapporto tra ebraismo e modernità diretta dal prof. Saul Meghnagi.
La presentazione torinese, promossa dall'Associazione di cultura ebraica Hans Jonas e dedicata alla memoria del Rav Elio Toaff a 30 giorni dalla sua scomparsa, ha dunque costituito l'occasione per un fertilissimo dibattito tra Tobia Zevi, presidente dell'Associazione stessa, il Rav Alberto M. Somekh ed il curatore stesso del volume, introdotti e moderati dal presidente della Comunità Dario Disegni.
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qui venezia 
Luigi Luzzatti e la Storia d'Italia
Per capire il Primo Novecento italiano si può studiare a fondo la vita di Luigi Luzzatti, giurista, bancario, economista nonché, per un anno, Primo ministro del Consiglio (il primo ebreo italiano a guidare l'Italia). Attorno alla sua figura si concentrano gli studi e le riflessioni al centro della due giorni di Convegno “Luigi Luzzatti e la Grande Guerra” in corso a Venezia, promosso dall'Istituto Veneto, con il patrocinio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Riavvolgendo i fili della storia di Luzzatti, si scopre infatti molto di cosa fu l'Italia del periodo della Prima guerra mondiale e si comprende anche la realtà attuale del nostro paese attraverso una lente privilegiata. A dimostrarlo, la complessità e varietà delle autorevoli relazioni protagoniste del convegno veneziano, organizzato da Pier Luigi Ballini (Università degli studi di Firenze,  Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti) e che ha visto intervenire diversi storici, tra cui Francesco Margiotta Broglio e Paolo Pecorari, curatori (assieme a Ballini e Mario Toscano) del volume pubblicato dalla Camera dei Deputati e in cui sono raccolti i discorsi parlamentari di Luzzatti.).
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qui firenze 
Viterbo, lettere di un prigioniero
Giornalista, avvocato, linguista, ma anche avventuriero ed esploratore di mondi avvolti dal mistero (tra gli altri, quello degli ebrei d'Etiopia a metà degli anni Trenta del secolo scorso). Carlo Alberto Viterbo (1889-1974), una delle figure più eclettiche e complete dell'ebraismo italiano novecentesco, torna a far parlare di sé con una straordinaria testimonianza: una raccolta di scritti che raccontano del suo arresto nel carcere romano di Regina Coeli e del successivo periodo di detenzione ad Urbisaglia (Macerata), dal cui campo di internamento intrattenne un fitto epistolario con la moglie e con il figlio 13 enne.
Proprio al figlio Giuseppe si deve oggi la pubblicazione de “Il giorno di ritorno che verrà”, un'antologia degli scritti da Urbisaglia che ha visto la stampa grazie alla casa editrice Aska e che è stata presentata, con grande successo, nella sede dell'Istituto Storico della Resistenza in Toscana. A confrontarsi sui temi e sul significato di questa nuova prova il direttore dell'istituto Matteo Mazzoni, l'antropologo Ugo Caffaz, gli storici Marta Baiardi e Alberto Cavaglion.
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qui trieste
La testimonianza muta
Il Museo Carlo e Vera Wagner e la comunità ebraica di Trieste hanno ospitato la prima presentazione italiana de “Inverno in Grecia”, di Christoph U. Schminck-Gustavus (Edizioni Golem – Torino) che ha condotto il pubblico in un viaggio in cui un episodio tragico e poco conosciuto del ‘900, la deportazione degli ebrei dal paese di Giánnina in Epiro, riemerge dalle pieghe della Storia attraverso la voce di quelli che Schminck-Gustavus, storico del Diritto, definisce “testimoni muti”, le persone semplici, “quelli che la guerra non l’hanno voluta, ma l’hanno sofferta: donne, vecchi bambini.” 
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storia e memoria
Robert Wistrich (1945-2015)
Scompare a Roma lo storico e studioso di fama mondiale in tema di antisemitismo Robert Solomon Wistrich, in visita nella capitale dove doveva tenere una serie di conferenze. Nato nel 1945 nell’allora Repubblica Socialista Sovietica Kazaka (paese in cui i suoi genitori si erano rifugiati per sfuggire all’antisemitismo polacco), Wistrich studiò a Cambridge e poi in Israele dove appena ventenne collaborò con New Outlook, il mensile fondato dal filosofo Martin Buber. Dopo il dottorato all’Università di Londra divenne direttore delle ricerche in ambito storico della Weiner Library, una delle più prestigiose istituzioni dedicate allo studio della Shoah, nata nel 1933 come osservatorio e centro nel quale si smistavano informazioni riguardo la persecuzione degli ebrei d’Europa e riconvertita come centro di ricerca dopo la guerra.
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pilpul
Ticketless - Telepatia online
Non lo faccio volentieri, questa settimana mi riscrivo. Circa un anno fa dedicai un Ticketless al ruolo degli ebrei nella Grande Guerra e connessa carenza di studi (tanto per dire: non disponiamo nemmeno di un ‘libro della memoria’ con l’elenco completo dei caduti). Ricordavo i tre soli professori universitari morti al fronte, tutti e tre ebrei. Alla fine avanzavo una modesta proposta: “Organizzare un viaggio della memoria sull’altipiano della Bainsizza, dove nel 1917 cadde Eugenio Elia Levi, dal 1909 al 1916 professore di matematica all’Università di Genova. Chi si ricorda ancora di lui?” (“Bainsizza”, 23 luglio 2014).

Alberto Cavaglion
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Periscopio - La Storia e Calimani
Ho letto con grande interesse l’estratto del libro di Riccardo Calimani, Storia degli ebrei italiani nel XIX e nel XX secolo, pubblicato sul numero di maggio del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche, dedicata alle tragiche vicende delle Comunità ebraiche nel ventennio fascista, che vide gli ebrei italiani prima illusi e poi schiacciati da un regime in cui molti di loro, in buona fede, avevano creduto.

Francesco Lucrezi, storico
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