Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Palermo:
tra martedì e mercoledì scorso, ho partecipato ad un convegno
internazionale ed interreligioso di due giorni, durante il quale un ex
ministro giordano ha accusato giornalisti ed Israele di essere la fonte
di tutti i mali del mondo. Interessante.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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La
frase estrapolata dal Talmud (Sanhedrin 37a), che spesso si sente
ripetere in occasione delle riflessioni sulla memoria degli stermini,
può assumere significati anche molto vicini alla nostra vita
quotidiana. “Chi salva una vita è come se salvasse un mondo intero” è
molto più di un’invocazione buonista: significa segnare una linea di
discrimine etico fra il bene e il male. La vicenda dello studente
padovano Domenico Maurantonio, che ha perso la vita in una dinamica
tragica e oscura, ci induce a riflettere nel profondo sui nostri
comportamenti quotidiani e sui modelli educativi che stiamo adottando;
il nodo centrale mi sembra sia il valore che si deve attribuire alla
sacralità della vita. Domenico studiava al liceo scientifico Ippolito
Nievo.
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Al-Qaeda contro l'Isis |
Mentre
l’avanzata dell’Isis prosegue e il regime di Assad è sempre più debole,
nella polveriera siriana si fanno strada i jihadisti di Al-Nusra,
emanazione diretta del gruppo terroristico di Al-Qaeda, il cui
proposito è ottenere il controllo del Paese. La Stampa riporta che il
leader di Al-Nusra, Abu Mohammed al-Golani, si sarebbe presentato alle
forze occidentali come un’alternativa allo Stato Islamico: “Assad sta
per cadere, saremo noi a governare la Siria e non attaccheremo
l’Occidente”, le sue dichiarazioni in una lunga intervista ad
Al-Jazeera. Al-Golani si dice pronto a combattere per Damasco,
inasprendo ancor di più quella che viene definita “la faida ideologica
jihadista”.
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PAGINE EBRAICHE PRESENTE CON MERCATI E VALORI
Trento, contro le diseguaglianze
Il Festival attende Matteo Renzi
Compie
dieci anni il Festival di Economia di Trento. Un traguardo importante
per la rassegna, diventata con il tempo uno degli appuntamenti più
prestigiosi a livello internazionale per aprire riflessioni e costruire
spunti su temi economici e sociali. A dimostrarlo, l'autorevolezza
degli ospiti presenti a Trento: dal Presidente del Consiglio italiano
Matteo Renzi, protagonista di un dibattito d'eccezione con il Primo
ministro francese Manuel Valls, ai Nobel per l'Economia Paul Krugman e
Joseph Stieglitz nonché economisti di fama internazionale Thomas
Piketty e Anthony Atkinson. Ciascuno darà il suo contributo,
riflettendo sul tema scelto dal comitato scientifico del Festival
guidato da Tito Boeri, ovvero sulla mobilità sociale, sulle
diseguaglianze e sulla sostenibilità dell'attuale sistema economico. Un
dibattito a cui anche Pagine Ebraiche ha voluto partecipare, portando
per il quarto anno consecutivo a Trento Economia il dossier Mercati e
Valori (per consultarlo, clicca qui),
uno spazio dedicato ai grandi temi economici raccontati attraverso una
prospettiva ebraica. Il pubblico del Festival, ogni anno sempre più
numeroso, troverà come oramai da tradizione le copie del giornale
dell'ebraismo italiano nei principali luoghi dove si svolge la
rassegna.
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la rassegna settimanale di melamed
Razzismo quotidiano
Melamed
è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo
italiano che da tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e
insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata
a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità
sul fronte dell’educazione e della scuola. Dalla alcune settimane la
redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per
fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed
esteri. Per visualizzare la newsletter settimanale di melamed cliccare qui.
Continuano
gli insulti e le offese, e continuano ad arrivare minacce alla
ragazzina pisana che, dopo aver ricevuto nelle settimane passate
diverse lettere razziste e xenofobe è rientrata a scuola negli scorsi
giorni. Un altro foglio di quaderno spiegazzato e una frase di sfida,
che si aggiunge alle parole xenofobe: “Hai raccontato tutti ai
giornalisti e ai carabinieri. Tanto nessuno ci scoprirà mai”. Intanto i
professori non parlano, evitano le domande e “Si affidano
all’inchiesta”, così come il dirigente scolastico che preferisce non
commentare. Solo un professore – che non insegna nella classe coinvolta
– rompe il silenzio: “Ci insegnano che più si parla dei fenomeni che
vogliamo combattere e più è facile estirparli. Noi docenti, se restiamo
zitti, non siamo di buon esempio”. E gli studenti, all’uscita di
scuola, raccontano che fino ad oggi non c’è mai stato un momento dove
poter parlare tutti insieme della cosa. Si continua a parlarne, invece,
sui giornali, dove alle cronache si aggiunge un’intervista all’ex
campione del mondo Lilian Thuram, autore di due libri che parlano di
razzismi, e nei commenti viene citato “Il Signore delle Mosche”. Ma
(Corriere Fiorentino, Corriere della Sera, Repubblica)
Ada Treves
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Un rabbino indisciplinato |
A
proposito di preghiere per i governanti mi è tornato in mente un
gustoso passo contenuto nel libro Memorie di vita ebraica di Augusto
Segre, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. Si parla
della Comunità di Casale Monferrato, di cui il padre di Augusto Segre
era rabbino. Naturalmente non è possibile trarre da questa storia
nessuna indicazione per il comportamento da tenere in uno stato
democratico qual è l’Italia di oggi. Mi piace comunque ricordare come
un’identità ebraica forte sia stata in alcuni casi – e possa essere
anche oggi – un baluardo contro frettolose fascinazioni.
Anna Segre, insegnante
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La ginestra |
“… e fur città famose / Che coi torrenti suoi l’altero monte / Dall’ignea bocca fulminando oppresse / Con gli abitanti insieme.”
In questi versi della “Ginestra o il Fiore del Deserto” (1836), Giacomo
Leopardi faceva riferimento alla forza distruttrice del Vesuvio che
spazzò via le città di Pompei ed Ercolano, ciò si inseriva nella
seconda fase del poeta del pessimismo cosmico, nella quale la natura
veniva percepita come una “matrigna”, volta ad opprimere l’uomo dalla
nascita sino alla sua dipartita. Chissà, Leopardi cosa avrebbe scritto,
se fosse nato ai giorni nostri, dove sono soprattutto gli uomini, più
che i fenomeni naturali, a distruggere città e persino rovine di città.
Palmira, in Siria, minacciata dopo la conquista del Daesh, potrebbe
essere forse la prossima, e così molte altre.
Francesco Moises Bassano, studente
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La felicità al potere |
“L’essere
umano è uno scalino delle cose viventi, mai il centro… E quello che
conta davvero nella storia dell’umanità sono i cammini che vanno oltre
la nostra vita e ci aiutano a fare strada”. Questo uno tra i tanti
insegnamenti di Josè “Pepe” Mujica, ora a Roma in occasione dell’uscita
del suo libro “La felicità al potere” (ed. Eir): una raccolta di vera
saggezza, concreta come l’esperienza vissuta sulla propria pelle, fatta
di errori ma mai di velleità .
Ilana Bahbout
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