Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

14 giugno 2015 - 27 Sivan  5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
La parashah degli esploratori è posta dopo l'episodio della punizione di Miriam per la 'maldicenza' che quest'ultima aveva fatto nei confronti di Mosè. La contiguità, spiega Rashi, vuole sottolineare quanto gli esploratori - anche loro protagonisti di maldicenza - avessero visto ciò che era accaduto a Miriam e non avessero appreso la lezione. Neanche le nostre Comunità - a quanto si capisce seguendo i social network - hanno appreso la lezione.
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Ieri correva il cinquantenario della morte di Martin Buber, ma non lo abbiamo ricordato. E del resto Buber è una figura pubblica ma sola: nella sua visione del sionismo; nella Germania nei primi trenta anni del ‘900 a fronte di un mondo ebraico che perdeva coscienza di sé; all’ interno del movimento socialista tedesco, troppo inebriato dal “fascino della tecnica” per prestare ascolto alla sua riflessione su morale e politica; in Israele per le sue posizioni favorevoli al dialogo con i palestinesi. Forse non è un caso che ieri nessuno lo abbia ricordato, eccetto Giuntina con un testo di Scholem (“Martin Buber, interprete dell’ebraismo”) uscito in libreria la settimana scorsa. Un modo laico di riflettere e far riflettere su una figura del Novecento, che già a Scholem sembrava tragica nel suo destino, proprio per la solitudine.
 
Croazia, sanzioni in arrivo
Probabili sanzioni per la federazione calcistica croata dopo l’episodio della svastica, disegnata da alcuni ultrà sul terreno di gioco, propagata sugli schermi di mezzo mondo nel corso dell’incontro tra Croazia e Italia (tra le ipotesi, l’esclusione della squadra dai prossimi Europei).
“C’è stata negligenza che ha danneggiato tutte le istituzioni che si battono per i valori democratici, europei e antifascisti” si legge in una nota diffusa dal governo di Zagabria, riportata tra gli altri dal Corriere della sera.
Il numero uno della Federcalcio Davor Suker, dal canto suo dice: “Ora lo Stato ci deve aiutare, perché abbiamo preso uno schiaffo dagli hooligans e lo ha preso non soltanto il calcio”.

Profughi, crisi aperta. Frontiere bloccate, l’indifferenza di molti a livello europeo, la carenza di infrastrutture e servizi adeguati: l’emergenza profughi si fa dilagante. Un tema scelto in apertura da molti giornali, che spaziano dal caso Ventimiglia alla gestione dell’emergenza tra Milano e Roma.
“Soluzione ponte” (come l’ha definita il prefetto Francesco Paolo Tronca) alla stazione centrale del capoluogo lombardo, che per giorni ha accolto centinaia di migranti nel mezzanino. Chiuso il mezzanino, per i profughi sono stati aperti due negozi in una galleria della stazione, un punto d’appoggio provvisorio e di smistamento per i vari centri d’accoglienza (La Repubblica Milano).

Roma, Comunità ebraica al voto. Si vota oggi per il rinnovo del Consiglio e della Consulta della Comunità ebraica di Roma. Quattro le liste in corsa, con altrettanti candidati alla presidenza: da Ruth Dureghello (Per Israele) a Maurizio Tagliacozzo (Menorah), da Claudia Fellus (Binah-Cer posto per tutti) a Fiamma Nirenstein (Israele siamo noi). “Grande il ricambio di consiglieri con molti rappresentanti dei vari schieramenti che non si sono ripresentati perché hanno raggiunto il tetto dei mandati” (Corriere Roma).
 
Leggi

  davar
le elezioni per il rinnovo del consiglio 
Roma al voto, seggi aperti  
Da “piazza” a Monteverde, da via Padova a via Tripolitania.
Sono molteplici, e sparse nei diversi quartieri, le strutture della Comunità ebraica romana che accolgono in queste ore i seggi per le elezioni di rinnovo dei vertici comunitari. Apertesi al primo mattino, le operazioni di voto si protrarranno fino alle 22.30.
Lo spoglio avverrà invece nella giornata di domani e darà come responso la rosa dei 27 candidati che entreranno a far parte del Consiglio, oltre ai nominativi di chi siederà nella nuova Consulta.
Quattro le liste protagoniste di questa tornata elettorale, ciascuna con una propria candidatura alla presidenza. Nell’ordine di presentazione “Per Israele” (Ruth Dureghello), “Menorah” (Maurizio Tagliacozzo), “Binah-Cer posto per tutti” (Claudia Fellus) e “Israele siamo noi” (Fiamma Nirenstein).
(Nell’immagine la fila a un seggio elettorale)
israele
 L'appello della comunità drusa:

"Salvate i nostri fratelli in Siria"
Dai villaggi drusi d'Israele arriva in queste ore un appello al governo di Gerusalemme e alla comunità internazionale: “Salvate i nostri fratelli e sorelle in Siria”, la richiesta che corre sulle bocche di migliaia di manifestanti, scesi in piazza per chiedere azioni concrete per la comunità drusa siriana, minacciata dalle milizie dello Stato islamico e dai ribelli legati ad Al Qaeda. “Ho parenti e amici dall'altra parte del confine – racconta al quotidiano Yedioth Ahronoth un manifestante proveniente da un villaggio druso sulle alture del Golan – Spero che lo Stato di Israele li aiuterà e li lascerà venire nel nostro villaggio. Siamo tutti pronti ad accoglierli nelle nostre case”. Il governo israeliano, secondo quanto riporta Haaretz, è pronto a prestare aiuti umanitari ai drusi di Khadr, villaggio siriano che si trova vicino al confine israeliano, ed ha chiesto una mano dagli Stati Uniti per dare protezione alla comunità drusa, sconvolta dall'uccisione giovedì scorso di 20 suoi membri per mano di uomini di Al Nusra (gruppo terroristico legato ad Al Qaeda).
Leggi

qui padova - giovedì l'inaugurazione
Un Museo per raccontarsi 
Si chiamerà Museo della Padova Ebraica, e già il nome indica la particolarità del nuovo museo che verrà inaugurato il 18 giugno nella città veneta.
Un museo che non presenterà al pubblico solo l’ebraismo e la sua storia in termini generali, ma anche la storia di una Comunità affermatasi nei secoli come polo di cultura e laboratorio di idee a livello internazionale, come vi avevamo raccontato nelle anticipazioni apparse sugli ultimi numeri del giornale di cronache comunitarie Italia Ebraica.
Il museo, ospitato nell'ex sinagoga tedesca, entrerà da subito in sinergia con altri musei ebraici italiani e andrà a inserirsi nell'ossatura di un vero e proprio itinerario nazionale.
A festeggiare questo importante traguardo anche il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che taglierà il nastro rosso del museo assieme alla dirigenza della Comunità, al rabbino capo, ai tanti amici che si ritroveranno a Padova per celebrare l'evento.


Una stanza luminosa e chiara, che porta ancora i segni di uno splendore che oggi purtroppo rimane solo nelle fotografie in bianco e nero. Sarà l’ex sinagoga tedesca a ospitare la sede del nuovo Museo della Padova Ebraica, che verrà inaugurato il 18 giugno. Come il nome spiega già da sé, il museo racconterà ai visitatori l’ebraismo e la storia della città veneta in tutta la loro unicità e con un’esposizione innovativa e originale.
La sinagoga tedesca di Padova fa sicuramente parte di quel grande patrimonio che caratterizza una Comunità piccola ma ricchissima dal punto di vista storico e culturale. Edificata a partire dal 1522 e inaugurata nel 1525, la “scola” sorge in pieno centro storico oltre che al centro di quello che fu il Ghetto, ed era collegata con la sinagoga di rito spagnolo, a sua volta collegata con quella italiana, l’unica attualmente in funzione.


Francesca Matalon

Da Italia Ebraica, maggio 2015
Leggi

calcio
I "viola" di Tel Aviv rassicurano:

"Fidatevi, Paulo Sousa è bravo"
Rappresentanti diplomatici, professionisti, reporter d'assalto. Il piccolo ma variegato mondo dei tifosi della Fiorentina a Tel Aviv si racconta attraverso Pagine Ebraiche e La Nazione.
E allo stesso tempo spinge per il prossimo arrivo sulla panchina gigliata di Paulo Sousa, che proprio a Tel Aviv - appena dodici mesi fa - ha (stra)vinto un campionato.
Leggi

pilpul
Il genocidio degli armeni/8
Un elemento di forte frizione nella parabola armena, durante gli ultimi anni dell’Impero ottomano, è senz’altro la posizione assunta nei confronti del conflitto russo-turco. A prescindere dalla martellante propaganda di Costantinopoli, tesa a dimostrare il ‘tradimento’ armeno a prescindere da qualsivoglia riscontro di merito, il tessuto comunitario locale era diviso al suo interno da spinte contrapposte. Le componenti indipendentiste valutavano come un’opportunità il fatto che le crescenti tensioni tra i due imperi avessero generato una concorrenza politica che si era poi tradotta in conflitto, benché quest’ultimo fosse infine incapsulato di un più generale confronto armato, a livello intercontinentale, per l’appunto la Prima guerra mondiale. Diverso era invece l’atteggiamento dei gruppi più tradizionalisti e conservatori, orientati in senso lealista verso i turchi. Il patriarcato di Costantinopoli si poneva su quest’ultimo piano.

Claudio Vercelli
Leggi

Gay Pride
Qualcuno ha scritto su questo notiziario quotidiano del Gay Pride in Israele e ha espresso la sua tristezza per questa manifestazione e un totale disappunto. Forti le reazioni. Ovviamente nessuno ha messo in discussione la libertà di esprimere un pensiero, tutti ne hanno il diritto, ma proprio grazie a questa libertà, io, come altri, mi permetto di replicare. Ho ricordato che essere omosessuale non è un diritto civile, non è una conquista o una scelta politica. Non si decide di essere omosessuali, come non si decide di essere alti, bassi, biondi o castani. È nella nostra natura, nessuno può cambiarlo. Il fatto che Israele garantisca a tutti il diritto di esprimere liberamente il proprio orientamento sessuale, in una parte del mondo dove gli omosessuali vengono uccisi, gettati dai palazzi, dev’essere per tutti noi un motivo di grande orgoglio.

Daniele Regard
Leggi




moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.