29 luglio 2015 - 13 Av 5775 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav David Sciunnach e
Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto
Cavaglion e Francesco Lucrezi.
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The Times of Israel
@TimesofIsrael
28 luglio
Maccabi Games open in Berlin in ‘triumph over evil’ http://dlvr.it/BgRtgJ
Haïm Korsia
@HaimKorsia 28 luglio Immense émotion à
l'annonce du décès de Samuel Pisar, un Mensch au parcours hors du
commun, témoin des pires atrocités. Baroukh Dayan Haemet
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Hamas cavalca la tensione
Torna
a salire la tensione fra Israele e Hamas: l’organizzazione terroristica
ha infatti indetto per venerdì una “Giornata di collera”, chiedendo che
al termine delle preghiere masse di fedeli islamici protestino contro
l’esercito israeliano. Sui giornali si segnalano inoltre gli scontri
avvenuti ieri tra alcuni residenti dell’insediamento di Beit El, nei
pressi di Ramallah, e l’esercito di Gerusalemme. La protesta è nata per
impedire la distruzione di un gruppo di edifici che la Corte Suprema ha
dichiarato illegali. Repubblica cita alcune reazioni politiche a tali
avvenimenti, tra cui quella del primo ministro Benjamin Netanyahu: “La
nostra posizione sulle case a Beit El è chiara, siamo contrari alla
loro demolizione e stiamo facendo tutto il possibile, con i canali
legali, per impedirla. L’insediamento verrà rafforzato rispettando la
legge”.
La Nato e la “doppia minaccia” di Ankara.
Sostegno alla Turchia nella lotta al terrorismo, insieme all’invito da
parte di una decina di paesi, tra cui l’Italia, a non abbandonare il
processo di pace con i curdi e a un uso “proporzionato” della forza.
Così il Corriere della Sera riassume l’esito della riunione di
emergenza della Nato richiesta dalla Turchia dopo l’attentato di Suruc
per discutere di quella che per il premier Recep Tayyip Erdogan è una
“doppia minaccia”, costituita dall’Isis e dai miliziani curdi del Pkk.
Contro entrambi gli obiettivi Ankara ha intensificato gli attacchi
arerei in Siria e nel nord dell’Iraq, stringendo nella lotta allo Stato
Islamico anche un accordo con gli Stati Uniti.
Pollard, libero a novembre.
Sarà liberato a novembre Jonathan Pollard, la spia americana condannata
all’ergastolo nel 1987 per aver passato a Israele documenti segreti
degli Stati Uniti, che dovrà poi rimanere negli Usa per cinque anni in
regime di libertà vigilata. Il segretario di Stato John Kerry – riporta
il Corriere – ha precisato che tale rilascio non costituisce uno
scambio per placare Israele dopo l’incrinamento nei rapporti legato
alla stipula dell’accordo sul nucleare iraniano.
Dopo le lacrime.
Reem Sahwil, l’adolescente palestinese che ha ottenuto la cittadinanza
tedesca dopo che la cancelliera Angela Merkel l’aveva spinta alla
lacrime affermando che “la Germania non può accogliere tutti”, ha
affermato in un’intervista al quotidiano Die Welt che tuttavia la sua
patria sarebbe in realtà la Palestina, esprimendo la speranza che
“quella terra non si chiami più Israele” (Libero).
Libia, pena di morte per il figlio di Gheddafi.
Il figlio di Muammar Gheddafi, Saif al-Islam, è stato condannato a
morte per crimini di guerra, ossia per aver represso nel sangue le
manifestazioni che nel febbraio 2011 chiedevano riforme in Libia
insieme ad altre accuse. La sentenza del tribunale di Tripoli è stata
emessa in contumacia, in quanto Saif è ancora nelle mani dei miliziani
di Zintan, vicini invece al governo di Tobruk, che lo catturarono in
fuga nel sud della Libia e hanno immediatamente fatto sapere a Tripoli
che non eseguiranno la sentenza e non lo riconsegneranno (Corriere
della sera).
Torino, blitz leghista contro gli imprenditori islamici.
Due consiglieri leghisti hanno fatto sparire alcuni tappeti portati in
una sala del municipio di Torino per consentire di pregare agli ospiti
di un convegno dedicato alla moda islamica, imprenditori e investitori
arrivati da circa 20 paesi. La procura di Torino ha aperto un’inchiesta
sull’irruzione, che i due leghisti hanno filmato con il cellulare per
poi diffonderla sul web. “Loro fanno una sala di culto per islamici a
Palazzo Civico, dove non ci risultano esserci cappelle per i fedeli
cristiani. E noi la chiudiamo. Chi vuole pregare lo faccia fuori di
qui” la giustificazione del gesto, riportata dalla Stampa.
Papa Wojtyla e il popolo ebraico.
“Una benedizione reciproca. Papa Giovanni Paolo II e il popolo
ebraico”. Questo il titolo della mostra inaugurata ieri in Vaticano che
ripercorre i rapporti con gli ebrei intrattenuti da Wojtyla, il primo
pontefice a entrare in una sinagoga (L’Osservatore romano).
Un nuovo nome tra i Giusti. Repubblica
racconta la storia di Gildo Andreoni, che sarà insignito oggi della
medaglia di Giusto tra le Nazioni per aver nascosto tra il 1943 e il
’44 in casa sua a Fanano, in provincia di Modena, una famiglia ebraica.
A consegnare il riconoscimento al figlio Gioiello sarà l’ambasciata
Israeliana in Italia, per mano di Dan Haezarchy.
Beate e Serge, cercatori di anime.
L’Osservatore Romano racconta la storia di Beate e Serge Klarsfeld, che
hanno dedicato la vita a processare i criminali di guerra nazisti. Nel
loro libro di memorie, vincitore del Prix Pétrarque, Serge spiega così
il vero scopo della loro ricerca incessante: “Sono cercatore di anime
ebraiche sparite nella Shoah”.
Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked
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