David
Sciunnach,
rabbino
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“...
non farete in questo modo all’Eterno vostro Signore ...” (Devarìm 12,
4). Ha detto riguardo a questo verso il Grande Rabbi Menachem Mendel di
Kotzk: “all’Eterno vostro Signore ... non farete in questo modo”,
cioè non farete un’azione o una mitzvà così sotto forma di
abitudine o routine, solo per uscirne d’obbligo.
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Davide
Assael,
ricercatore
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È
molto divertente vedere le acrobazie dei politici italiani per non
mostrarsi troppo schierati contro le parole forti utilizzate dalle
gerarchie vaticane sulla questione migranti. Chi sostiene di essere
stato frainteso, chi dice che quelle parole erano rivolte ad altri, chi
sottolinea come la Chiesa abbia posizioni molto diverse al proprio
interno e che un'Istituzione plurimillenaria non possa essere
appiattita sulle parole di un singolo cardinale.
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Nirenstein ambasciatrice
le reazioni alla nomina
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“Sono
sionista e amo i nostri due Paesi”, l’Italia e Israele. Così Fiamma
Nirenstein si racconta oggi sui quotidiani italiani dopo la notizia
della sua nomina, decisa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, ad
ambasciatore d’Israele a Roma. Incarico che assumerà nel 2016, andando
a sostituire l’attuale ambasciatore Naor Gilon. “E l’inizio di una
nuova fase della mia vita – dichiara Nirenstein alla Stampa – nella
quale mi guideranno, come sempre, l’amore per Israele e per l’Italia”.
Giornalista ed ex parlamentare a Roma, al Giornale – quotidiano su cui
negli ultimi anni ha scritto di Israele e Medio Oriente – Nirenstein
sottolinea di dover rinunciare alla cittadinanza italiana: “Sono
orgogliosamente diventata una italkim, un’israeliana con cuore italiano
e sono molto contenta di far parte di questa speciale comunità”.
Diverse le reazioni alla sua nomina, in particolare all’interno del
mondo ebraico italiano. Tra queste quella del rabbino capo di Roma,
Riccardo Di Segni che, scrive La Stampa “Sorvola sul merito della
Nirenstein (‘è una bravissima giornalista, stop’) ma ammette
l’inquietudine: ‘Temo che ci possano essere problemi, basta leggere
cosa circola già in Rete sulla sua doppia cittadinanza’”. “Poche parole
– riporta invece Repubblica – anche da Emanuele Fiano, deputato Pd e
cugino di Nirenstein: ‘Le auguro buon lavoro per un incarico delicato.
Io sono italiano e fiero della storia della mia famiglia’”. Nessun
commento da Ruth Dureghello, attuale presidente della Comunità ebraica
di Roma, carica per cui Nirenstein si era candidata nelle recenti
elezioni comunitarie, entrando a far parte del Consiglio. Di “orgoglio
e felicità” parla invece il presidente della Comunità ebraica di
Firenze Sara Cividalli, in un’intervista pubblicata sulle pagine
fiorentine del Corriere, in cui racconta l’attesa per la Giornata della
Cultura ebraica, di cui Firenze sarà città capofila e a cui è
annunciata la presenza del Premier Matteo Renzi.
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lo storico reportage del forward
Uno sguardo ebraico sull'Iran
L'Iran
visto dall'interno, chiedendo ai suoi cittadini cosa pensano
dell'accordo sul nucleare siglato con gli Stati Uniti e con le altre
potenze, che opinione hanno di Israele e degli ebrei, cosa vuol dire
vivere in uno Stato che viola continuamente i diritti umani, e
soprattutto quali sono le loro speranze per il futuro. Il tanto atteso
reportage sull'Iran dell'americano Jewish Daily Forward, primo giornale
ebraico ad avere il permesso ufficiale di entrare in terra iraniana e
scrivere del regime degli Ayatollah, è online. A firmarlo, Larry
Cohler-Esses, giornalista esperto di Medio Oriente con un passato da
docente di inglese nell'Iran pre-rivoluzione islamica.
Il lungo resoconto di Cohler-Esses è un affresco, attraverso le parole
delle persone incontrante nel viaggio – semplici cittadini così come
ayatollah o membri del governo -, della complessità di un Paese che
sembra aspirare a un cambiamento, a un nuovo futuro, ma di cui molti,
Israele in primis, vogliono capire le intenzioni. In modo asciutto e
diretto, il giornalista mette in luce le contraddizioni di uno Stato
considerato da una buona fetta dell'opinione pubblica internazionale
come una minaccia per la pace mondiale. E, dall'altra parte, ne mette
in luce gli aspetti più umani, decostruendo molti pregiudizi. Ad
esempio è lo stesso Cohler-Esses a dirsi sorpreso delle reazioni
ricevute in merito a Israele, sottolineando in apertura il desiderio
espresso dall'ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad di
vedere lo Stato ebraico “sparire dalle pagine del tempo” (concetto,
sottolinea il giornalista espresso anche dall'attuale leader supremo
Ali Khamanei).
(Nell'immagine il giornalista del Forward Larry Cohler-Esses con
Mohammad Hassan Asafari, presidente del Comitato per la sicurezza
nazionale e la politica estera del Parlamento iraniano). Leggi
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LE REAZIONI DEGLI EBREI ITALIANi
Una Fiamma per Bibi,
entusiasmi e silenzi
Numerose
reazioni, parole di amicizia ma anche perplessità e silenzi, per
l’intenzione manifestata dal primo ministro Benjamin Netanyahu di
nominare la giornalista e scrittrice fiorentina Fiamma Nirenstein
prossima ambasciatrice dello Stato ebraico a Roma. Decide di non
commentare la notizia Ruth Dureghello, presidente della Comunità
ebraica di Roma (del cui Consiglio la Nirenstein fa parte, come leader
della compagine “Israele siamo noi” che ha partecipato alle elezioni
dello scorso giugno). Dopo un primo ‘no comment’ è invece intervenuto
il rabbino capo Riccardo Di Segni, le cui dichiarazioni sono oggi
citate dalla Stampa. “Temo che ci possano essere problemi. Basta
leggere cosa circola in rete sulla sua doppia cittadinanza”, avverte il
rav. “Nirenstein ambasciatrice a Roma? Aspettiamo che riferisca al
Consiglio della Comunità ebraica dove è stata eletta” il messaggio
diffuso ieri dal portavoce comunitario sui social network. “Fiamma è
intellettualmente onesta e farà bene. Eppure sento già montare
quell’odioso sospetto che mi accompagna sin da piccolo, quando i
compagni mi chiedevano se essendo ebreo tifassi Italia o Israele e io
scherzando ripetevo di essere romanista” afferma l’ex presidente della
Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici (la Stampa).
‘Le auguro buon lavoro per un incarico delicato. Io sono italiano e
fiero della storia della mia famiglia” dice Emanuele Fiano,
parlamentare del Partito Democratico e cugino della Nirenstein
(Repubblica). Sul proprio blog il giornalista Gad Lerner critica
fortemente la scelta di Netanyahu, interpretata come il tentativo di
affermare una separazione sempre più marcata “fra identità ebraica e
cittadinanza europea”. Una strategia autodifensiva da guastatori, dice
Lerner, “tipica di chi si sente accerchiato e punta solo a prendere
tempo boicottando l’altrui ricerca di soluzioni considerate dannose per
sé”. Affettuoso l’intervento di Andrea Jarach, presidente del Keren
Hayesod Italia. “A parte il giusto riconoscimento dei tuoi meriti – le
si rivolge – questa è una ulteriore garanzia che l’amicizia tra i
nostri paesi, che si sintetizza in persone come te, e che ha origini
storiche uniche, potrà dare durante il tuo incarico frutti
straordinari”. Leggi
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strage di Sant'Anna di Stazzema - il ricordo
Mattarella: "La Memoria
eredità preziosa per i giovani"
"Le
rappresaglie contro i civili in Italia non furono una barbara
eccezione, ma il frutto di una ideologia di dominio e di morte, lucida
nei suoi propositi, esecrabile nei suoi obiettivi”. Lo ha ricordato il
capo dello Stato Sergio Mattarella, nel messaggio inviato oggi in
occasione del 71esimo anniversario dell'eccidio di Sant'Anna di
Stazzema. Rivolgendosi al primo cittadino Maurizio Verona il presidente
della Repubblica ha affermato: “È lodevole l'impegno con cui la vostra
comunità mantiene vivo il ricordo dei martiri di Sant'Anna. È
un'eredità preziosa per i giovani, che imparano ad apprezzare le
conquiste di pace, democrazia e libertà, ottenute con tanto sangue e
tante sofferenze”. Quest'anno, ha sottolineato Mattarella, il ricordo
della strage è reso particolarmente significativo dall'inaugurazione
della nuova sistemazione dei luoghi simbolo dell'eccidio; sistemazione
avvenuta con il contributo del land tedesco del Baden-Württemberg. “È
un evento di grande significato – le sue parole – perché collega la
memoria degli orrori della guerra con lo spirito di pace, di concordia
e di amicizia raggiunto tra Italia e Germania, protagoniste dalla metà
del secolo scorso della propria rinascita democratica e della
costruzione europea”. Tra i testimoni oculari della barbarie compiuta a
Sant'Anna anche l'ex rabbino capo di Roma Elio Toaff. "Per tanti anni
mi sono chiesto perché. E ho cercato di dare un senso a tutta quella
ferocia che mi venne incontro in quel caldo mattino d’estate", avrebbe
poi raccontato.
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la star della sit-com big bang theory
Da Hollywood all'ebraismo
Bialik, la vita in un blog
Dalla
descrizione documentata del proprio camerino, alla recensione assai
critica del fenomeno Cinquanta sfumature di grigio. Dalle gioie e i
dolori dell’essere un genitore, alla perdita del proprio padre. Fino a
un’intera sezione dedicata alla propria fede ebraica con articoli dal
tenore di “Sono divorziata, devo togliere il cappello?”, o il manifesto
identitario “Perché ho scelto di indossare il ciondolo con la stella di
David”. È ora online il sito dell’attrice hollywoodiana Mayim Bialik,
l’indimenticabile e indimenticata Amy Farrah Fowler di The Big Bang
Theory, la serie tv ambientata nella casa di geniacci della scienza e
dell’informatica.
Già columnist di punta da cinque anni del sito Usa Kveller, dedicato
alle donne e madri ebree, Bialik ha deciso di mettersi in proprio ed
aprire il portale Groknation. Il titolo è mutuato dalla terminologia
usata dal romanzo di fantascienza “Straniero in terra straniera” di
Robert Heinlin del 1961 e significa, letteralmente, “capire talmente
tanto a fondo che l’osservatore diventa parte di ciò che viene
osservato. Fondersi, perdersi all’interno di un’esperienza di gruppo”. Leggi
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Ticketless
- Un click |
In
vista del 6 settembre p.v., Giornata della cultura ebraica, con Firenze
capofila, mi è stato chiesto di suggerire il nome di uno studioso
capace di illustrare un percorso su Dante e gli ebrei. Il tema, ancora
all’inizio del Novecento, incuriosiva, ora non più. Dopo aver lasciato
la mia interlocutrice al punto di partenza, mi sono chiesto perché.
Nell’Ottocento cimentarsi con la Commedia era per i Rabbini una sfida
accettata spesso e volentieri. Oggi non me lo vedo proprio un Rabbino
italiano che traduca il canto di Ulisse. Nell’Ottocento fu grande lo
sforzo di conciliare la morale ebraica con l’umanesimo fiorentino: con
il Dante salmista e biblista fare i conti era motivo di orgoglio. Oggi
la cultura ebraica, non solo in Italia beninteso, ha rinunciato alla
sfida, è diventata, dopo la fine della Seconda guerra mondiale,
introspettiva. Pur di sfuggire al confronto, sfoggia un’erudizione fine
a se stessa, elitaria, che dà per scontate troppe cose, adoperando un
linguaggio regolato dall’autoreferenzialità.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Roma-Teheran
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Com'è
noto, subito dopo la sigla dell'accordo sul nucleare, in nostri
ministri degli Esteri e dello Sviluppo economico si sono recati a
Teheran, primi in assoluto, per incontrare le più alte cariche dello
Stato, a cominciare dal Presidente della Repubblica Islamica, e firmare
importanti accordi di cooperazione economica. L'Italia, fa sapere il
governo, intende diventare il primo partner commerciale dell'Iran, e da
questa cooperazione economica verrà grande beneficio economico alle
nostre imprese, e, conseguentemente, a tutto il Paese. Che bello.
Davvero una buona notizia, in tempi di perdurante stagnazione
economica. Non ci sogniamo nemmeno di dubitare dell'utile che ci verrà
da tutto questo, non vogliamo essere ascritti alla categoria dei
"gufi", sovente evocata dal nostro giovane e brillante premier. E non
ci pare neanche il caso di rievocare i dubbi morali di tale operazione,
dato che l'abbiamo fatto già diverse volte, e rischiamo di diventare
noiosi e ripetitivi al di là del tollerabile. "Pecunia non olet", lo
sappiamo. Ormai è tempo di vacanze, e non ci resta che andare al mare o
ai monti.
Francesco Lucrezi, storico
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