1 ottobre 2015 - 18 Tishri 5776 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di
Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano
Jesurum e Daniel Funaro.
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The Times of Israel @TimesofIsrael 30 settembre Netanyahu blasts Abbas’s ‘deceitful’ UN speech http://dlvr.it/CJrKNV
Reuven Rivlin
@PresidentRuvi 30 settembre After the Open #Sukkah this morning, joined thousands for Hakhel at the Western Wall. #ChagSameach
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#PE24BreakingNews |
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Onu, Abu Mazen accusa Israele
e abbandona gli accordi di Oslo
L'Autorità
nazionale palestinese non si sente più “vincolata agli impegni firmati
con Israele”. È quanto ha affermato nel suo discorso pronunciato a New
York all'Assemblea generale della Nazioni Unite il presidente dell'Anp
Abu Mazen, mettendo così in dubbio la validità degli accordi di Oslo
stipulati con il governo di Gerusalemme nel 1993. “Fino a che Israele
rifiuta di impegnarsi sugli accordi firmati con noi rendendoci
un'autorità senza poteri reali e si rifiuta di fermare le attività
d'insediamento e di liberare i prigionieri palestinesi, non abbiamo
altra scelta”, le accuse del leader palestinese, riportate oggi sulla
Stampa. “Proteggeteci”, l'appello poi rivolto all'Onu, nella cui sede è
avvenuto ieri il primo alzabandiera palestinese. Come sottolinea il
Corriere, Abu Mazen è sempre più debole nei sondaggi in Cisgiordania e
la messa in dubbio degli accordi appare come un tentativo di rilanciare
la sua posizione, ma a che prezzo? Di “parole ingannevoli”, parla il
primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il cui discorso è atteso
oggi al Palazzo di Vetro. Netanyahu “ha anticipato che smonterà 'le
bugie palestinesi' sulle intenzioni d'Israele di cambiare lo status quo
nei luoghi sacri all'Islam, come la Moschea al-Aqsa, teatro di scontri
fin dal luglio scorso. E che ribadirà tutto il suo impegno per la pace”
(Corriere).
Israele, nuova tensione. L'Osservatore
Romano racconta le tensioni al confine tra Israele e la Striscia di
Gaza, seguita al lancio palestinese di un razzo nel territorio di
Ashdod, intercettato dall'Iron Dome. Poche ore dopo, l'aviazione
israeliana ha colpito quattro postazioni nella Striscia. Il portavoce
dell'esercito Peter Lerner ha dichiarato che “Hamas è responsabile di
ogni attacco” proveniente dalla zona. Un razzo, lanciato dalla Siria, è
esploso ieri anche nelle alture del Golan, senza provocare vittime né
danni. Per il momento le autorità israeliane escludono che quest'ultimo
fosse un attacco intenzionale e presumono che l'incidente vada
ricondotto agli intensi combattimenti in corso da giorni sul versante
siriano.
Gelo siriano tra Mosca e Washington.
Primi raid aerei della Russia in Siria contro l'Isis ed è già polemica
con gli Stati Uniti. Il Cremlino è infatti accusato di aver colpito non
solo i miliziani del Califfato ma anche i ribelli che si oppongono al
dittatore siriano Bashar Al Assad: sarebbero 27 i civili coinvolti
nell'attacco russo, di cui sei bambini. Mosca ha negato con forza,
riporta il Corriere della sera, affermando di aver colpito depositi e
punti di comando dell'Isis, ma secondo la Casa Bianca alcune bombe sono
state lanciate anche su Homs e Hama, città in cui sono concentrate le
forze dei ribelli anti-regime. Dopo un'apparente apertura tra
Washington e Mosca è dunque tornato il gelo: per il presidente russo
Putin è necessario “colpire i terroristi lì dove sono” e i suoi uomini
appoggeranno l'esercito siriano “solamente nella sua battaglia
legittima contro i gruppi terroristici”, ma lo scetticismo americano si
riflette nelle parole del ministro della Difesa statunitense Ash
Carter, secondo cui l'approccio di Mosca è “come gettare benzina sul
fuoco, una strategia destinata a fallire”.
Giardino dei Giusti, l'ok tecnico.
Un nuovo passo in avanti per il progetto di riqualificazione del
Giardino dei Giusti sul Monte Stella a Milano, con il nulla osta per i
lavori arrivato ieri dai tecnici della Conferenza dei servizi, che
passa quindi ora la palla alla giunta. Restano tuttavia sul piede di
guerra i comitati contrari, dalla cui parte si è schierato il Consiglio
di Zona 8 che, riporta il Giorno nelle sue pagine milanesi, ha
approvato una delibera con “parere negativo” (non vincolante), a cui si
sono opposti Sel e Pd.
La solidarietà del Binario 21. È
arrivato a tremila il conto dei profughi accolti per la notte, a
partire da quest'estate, al Memoriale della Shoah di Milano, in
collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio. Avvenire racconta alcune
delle storie di quegli uomini, donne e bambini provenienti
prevalentemente da Siria, Eritrea e Iraq, in fuga dal terrorismo e
dalla guerra.
Milano, imbrattato muro antifascista.
Per la quarta volta in meno di un anno è stato nuovamente deturpato con
la firma del gruppo neofascista di Forza Nuova, con svastiche e croci
celtiche, il murale di Niguarda, a Milano, dedicato alla Resistenza,
con la scritta “Niguarda antifascista”. L'opera, riportano le pagine
milanesi del Corriere, verrà ripristinata già oggi.
“Pecore in erba”, oggi nelle sale.
Esce oggi nelle sale cinematografiche “Pecore in erba”, film presentato
alla Mostra del cinema di Venezia e vincitore del premio “Civitas
Vitae”, recensito su molti quotidiani. Il regista esordiente Alberto
Caviglia tratta in un mockumentary, un falso documentario ispirato a
"Zelig" di Woody Allen, il tema dell'antisemitismo in maniera del tutto
innovativa, “per rispondere con la satira come s'addice all'irridente
spirito yiddish” (Corriere della sera).
I crimini di Assad.
Il dittatore siriano Bashar Assad è da ieri sottoposto in Francia a
un'inchiesta giudiziaria per crimini contro l'umanità. Il processo si
basa sulla testimonianza di César, nome in codice del fotografo della
polizia militare incaricato dalla burocrazia di catalogare le vittime
della repressione, che ha tradito il regime facendo arrivare in
Occidente 45 mila immagini di 11 mila persone torturate e uccise nella
carceri di Assad, raccontando la sua esperienza in un libro (“Opération
César) che ha fatto partire l'inchiesta, la cui uscita avverrà il 7
ottobre. Il Corriere pubblica alcuni stralci del libro.
L'affaire 'Nadine Morano'.
Arriva anche sui giornali italiani lo scandalo che oltralpe coinvolge
l'eurodeputata ed ex ministro neogaullista Nadine Morano, che in un
talk show televisivo ha dichiarato che “la Francia è un Paese di razza
bianca”. La Stampa riporta che ieri, dopo quattro giorni d'intense
polemiche, incluse quelle dei Républicains che hanno denunciato un
forte oltraggio ai valori del partito di destra francese, è arrivata
anche la reazione del suo leader Nicolas Sarkozy, che ha chiesto agli
organi direttivi del partito di sanzionare Morano, revocandole la
candidatura come capolista nelle elezioni regionali di dicembre in
Meurthe-et-Moselle.
Francesca Matalon
twitter @fmatalonmoked
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