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28 ottobre 2015 - 15 Cheshvan 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“…vi invito a dirigervi verso la casa del vostro servo…” (Bereshìt 19, 2). I Maestri si domandano perché Avrahàm abbia sottolineato anche nel verso riportato che egli è loro servo dicendo: “Non passare oltre il Tuo servo” (Bereshìt 18,3), e non menzioni la sua casa.
In realtà quando un’ospite giungeva nella casa di Avrahàm, questi smetteva di sentirsi come il padrone di casa, e metteva tutta la sua casa a servizio dell’ospite, divenendo egli stesso un servitore a completa disposizione del suo ospite.
David
Assael,
ricercatore
Personalmente, non ho mai pensato che Angela Merkel fosse una politica dotata di grandi capacità di leadership. Anzi, mi sono sempre iscritto fra coloro che riconducono molti dei problemi europei ad un’inettitudine al comando da parte della cancelliera tedesca, spesso oscillante ed incapace di mettere a fuoco una chiara visione del futuro. La tragica vicenda dei migranti, mi pare l’ultimo capitolo di questa difficoltà ad assumere una direzione definitiva. Come lupi che si avventano sulla preda, i populisti di varia natura sanno di poter approfittare della situazione e si moltiplicano governi europei, che, un tempo, avremmo definito impresentabili. La vittoria del Pis polacco deve molto all’assenza assoluta di reazioni nei confronti della politica ungherese degli ultimi anni. Così, piccoli Orbàn crescono e l’Europa diventa un Continente sempre più brutto dove vivere.
Israele, ancora tensioni
in strada e sui social
Armi da fuoco, coltelli, esplosivi e munizioni. Si tratta dell’armamentario sequestrato nella notte dall’esercito israeliano che, nel corso di perquisizioni in Cisgiordania, ha arrestato diversi palestinesi, ritenuti legati ad “attività terroristiche”. A riportarlo, l’Osservatore Romano che sottolinea come, a distanza di settimane dall’inizio delle violenze e degli attentati terroristici, la tensione in Israele e nei territori palestinesi continua ad essere alta. Nel quadro c’è anche la Striscia di Gaza, da dove è partito nelle scorse ore un razzo contro il Sud d’Israele e a cui l’aviazione di Tsahal ha risposto colpendo obiettivi strategici nella Striscia. Motore delle violenze sarebbe, almeno secondo il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, “il sentimento di delusione delle giovani generazioni, che non hanno speranza in una soluzione”. Rimane aperto l’interrogativo su quali risposte abbia dato lo stesso Abbas a questo “sentimento di delusione” che porterebbe i palestinesi ad armarsi di coltello e attaccare civili e soldati israeliani. Una modalità di compiere atti terroristici che, secondo molti, trova sui social network una pericolosa spalla e per questo si è passati alle vie legali per fermarne la diffusione. Ventimila cittadini israeliani hanno intentato una causa contro Facebook: l’accusa al social network è di non aver bloccato le istigazioni, continuamente rilanciate in rete, da parte palestinese a compiere atti terroristici contro Israele. I firmatari della class action, riporta Avvenire, hanno chiesto di rimuovere “l’ondata di video estremisti, affermazioni e fumetti postati dai palestinesi”.

Distorsioni della Memoria. Velenosa la lettera a cui risponde in modo puntuale Furio Colombo sul Fatto Quotidiano, in cui un lettore lo accusa di strumentalizzare la Memoria della Shoah, e quindi ricordare le responsabilità italiane, nel presunto tentativo di voler distogliere l’attenzione o addirittura negare i diritti dei palestinesi. “Come può la memoria senza fine di un grande e quasi riuscito tentativo di sterminio, essere interpretato come una divagazione, parlare di ieri per non parlare di oggi?”, si chiede Colombo. “Il fatto è che se interventi come questi fossero motivati da amore e solidarietà per la Palestina, – si legge nell’editoriale – invece che da odio per Israele (i due sentimenti non sono reciproci) porterebbero un po’ più di luce invece che il buio delle ‘coltellate per disperazione'”.

Le “Tre erre” degli Usa. È stata battezzata la strategia delle “Tre erre”: Raqqa (Siria), Ramadi (Iraq) e raid nei due paesi. È il nuovo piano di interventi annunciato ieri dal segretario alla Difesa americano Ashton Carter – e descritto dal Corriere della sera – per riconquistare le città invase dallo Stato Islamico che riporta i soldati americani in prima linea. In pratica, con truppe speciali appoggiate dall’aviazione essi aiuteranno gli alleati locali sulle roccaforti dell’Isis in Siria e Iraq. Una decisione che sarà deliberata nei prossimi giorni, determinata dalla necessità di cambiare strategia di fronte alle azioni russe.
 
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  davar
NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO
Bergoglio ai leader ebraici:
“Nostra Aetate, una svolta”

“Sì alla riscoperta delle radici ebraiche del cristianesimo. No ad ogni forma di antisemitismo e condanna di ogni ingiuria, discriminazione e persecuzione che ne derivano”. È la strada tracciata da Bergoglio nel cinquantesimo anniversario dalla promulgazione della Nostra Aetate, il documento conciliare che ha dato inizio a una nuova fase nei rapporti tra la Chiesa cattolica e le altre religioni, in particolare l'ebraismo.
Un anniversario carico di significati simbolici, celebrato nel corso di un'udienza pubblica svoltasi alla presenza di numerose rappresentanze. Tra cui una delegazione del World Jewish Congress guidata dal suo presidente Ronald Lauder e dal presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
Incontrando in forma privata il papa, Lauder ha espresso il proprio apprezzamento per i risultati conseguiti dal 1965 ad oggi. Consegnando al papa una risoluzione approvata poche ore prima dal direttivo del Congresso Mondiale, riunitosi a Roma per discutere i principali temi strategici della propria agenda, Lauder ha inoltre posto l'accento sull'importanza che ebrei e cattolici facciano fronte comune per affrontare insieme sfide e criticità tra cui le persecuzioni dei cristiani in molti paesi arabi e la lotta all'odio e all'antisemitismo. “Attaccare gli ebrei è antisemitismo. Un attacco deliberato contro lo Stato di Israele è antisemitismo” il messaggio rivolto da Bergoglio a Lauder, come lo stesso ha riferito in una successiva conferenza stampa.
Nella delegazione che ha preso parte all'udienza anche il vicepresidente UCEI Roberto Jarach e la presidente Adei Wizo Ester Silvana Israel.
In piazza San Pietro inoltre i partecipanti al convegno internazionale sulla Nostra Aetate organizzato in questi giorni dalla Pontificia Università Gregoriana. Nella delegazione il direttore degli affari interreligiosi dell'American Jewish Committee David Rosen, il direttore delle relazioni esterne Noam Marans e la rappresentante per l'Italia e presso la Santa Sede Lisa Palmieri-Billig.

(Nell'immagine Bergoglio saluta il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder e il presidente UCEI Renzo Gattegna al termine dell'udienza)

a.s twitter @asmulevichmoked

ROMA – I LAVORI DEL WORLD JEWISH CONGRESS
Insieme, nonostante le differenze
“Gli ebrei italiani? Un esempio di come sia possibile vivere perfettamente integrati e con strette relazioni con la società circostante”. Così il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nell'inaugurare la cena di gala che ha concluso i lavori del direttivo del World Jewish Congress, riunitosi a Roma per un confronto sui temi principali della propria agenda politica e diplomatica.
Sul palco anche il presidente del Congresso Ronald Lauder, il dirigente Wjc David de Rothschild, il ministro delle riforme Maria Elena Boschi e il presidente della Comunità ebraica di Venezia Paolo Gnignati, chiamato a illustrare il programma di iniziative in
vista del prossimo Cinquecentenario del Ghetto.
Molteplici i temi toccati dal ministro: l’amicizia ineludibile con il mondo ebraico e con lo Stato di Israele, la tutela della Memoria, l’impegno italiano per la pacificazione in Medio Oriente. Ad essere ricordato anche l’emozionante discorso alla Knesset del premier Renzi, in cui lo stesso ha ribadito con fermezza il diritto all’esistenza dello Stato ebraico “non per via della Shoah, ma nonostante la Shoah”. E straordinariamente significative, ha aggiunto il ministro Boschi, sono anche le parole con cui il capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto rendere omaggio al ricordo del piccolo Stefano Gaj Taché, vittima ad appena due anni del terrorismo palestinese, nel suo discorso di insediamento.
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L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE UCEI
"Ebrei italiani, un esempio"
Illustre Ministro Boschi,
Illustri Presidenti Ronald Lauder e David de Rothschild
Cari amici

È per me un onore intervenire in questa importante occasione.
La varietà di comunità e tradizioni rappresentate questa sera è infatti una ricchezza per tutti noi, individualmente e collettivamente. Una straordinaria opportunità per condividere informazioni e una visione comune di futuro.
Credo siate tutti a conoscenza della plurimillenaria storia dell’ebraismo italiano e del fatto che vi sono state fasi alterne nella sua lunga vicenda.
Non possiamo dimenticare ad esempio:
La distruzione di oltre 60 piccole e grandi comunità, in Sicilia, Calabria e Puglia, ad opera dell’Inquisizione spagnola dal 1492 al 1540.
L’istituzione dei ghetti, in cui i nostri antenati hanno vissuto reclusi per oltre tre secoli.
Le persecuzioni nazifasciste: 8500 ebrei italiani sono stati uccisi, nonostante l’aiuto ricevuto da parte della popolazione.
Il primo ghetto fu istituito esattamente 500 anni fa, nel 1516, a Venezia.
Come potete leggere nel programma, abbiamo il piacere di avere con noi il presidente della Comunità ebraica veneziana, Paolo Gnignati, che ci riferirà nel dettaglio le iniziative commemorative predisposte a partire dal prossimo marzo.
Naturalmente, la creazione del ghetto non è un momento lieto da ricordare. Non è una celebrazione quella che intendiamo proporre, ma un momento di riflessione su cosa quell’esperienza ha significato.
In ragione della nostra lunga storia, e dell’importante contributo culturale e spirituale che abbiamo offerto attraverso i secoli, posso affermare con orgoglio che gli ebrei italiani sono un esempio di come è possibile vivere perfettamente integrati e con strette relazioni con la società circostante. L’Italia ebraica è divisa in 21 Comunità territoriali.
Un mondo piccolo ma eterogeneo, che trova rappresentanza nel nostro Consiglio nazionale. Ci piace chiamarlo “il parlamentino dell’ebraismo italiano”.
Come ciascun Parlamento, discutiamo approfonditamente ogni questione. Ma è al tempo stesso chiaro a tutti noi che “l’unità, nonostante le differenze” è il più prezioso valore da difendere.
In anni recenti l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ho l’onore di presiedere da 10 anni, si è posta in una diversa relazione con le istituzioni e l’opinione pubblica così da svolgere nel migliore dei modi il suo ruolo di ambasciatrice di un ebraismo vitale e moderno.
Una comunità che ha ben chiari i principi e i valori che la animano e che è pronta a collaborare con tutti voi, cari amici, per un futuro di libertà, progresso, pace e sicurezza.
Questa è una delle ragioni per cui gran parte del nostro lavoro è stato oggi dedicato ad analizzare la minaccia che il terrorismo costituisce per le nostre Comunità e per lo Stato di Israele oltre alle conseguenze del recente accordo sul nucleare iraniano.
In Italia abbiamo deciso di abbracciare una sfida diversificata: una sempre più intensa attività culturale, un confronto aperto con tutta la società, la realizzazione di un network informativo che ci permette di parlare al paese e a tanti lettori non ebrei attraverso un lavoro quotidiano e professionale.
Abbiamo scelto l’informazione, non la propaganda.

Renzo Gattegna,
Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
 
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qui roma - libri
Costruire la propria identità
con lo sguardo verso la luna 

Un libro pieno di spiritualità e al contempo di razionalità. Viene definito così Con lo sguardo alla luna. Percorsi di pensiero ebraico (Giuntina editore), il nuovo lavoro firmato da rav Roberto Della Rocca e presentato ieri al Centro ebraico Pitigliani davanti ad una sala gremita di spettatori. La serata, organizzata dall’associazione ambientalista Beautiful Israel Italia, è stata introdotta dallo psichiatra Alberto Sonnino e ha visto gli interventi dello scrittore e giornalista Corrado Augias, della psicoanalista Simona Argentieri e del rabbino e preside delle scuole (medie e liceo) ebraiche di Roma Benedetto Carucci Viterbi. “Vi chiederete – ha esordito Sonnino – per quale motivo Beautiful Israel abbia deciso di organizzare la serata visto che nel libro non vi è alcun riferimento diretto all’ambiente. La realtà è che, trattandosi di un’opera di etica, alcuni modelli di comportamento che emergono dalle pagine possono trovare una loro declinazione legata all’ambiente: penso per esempio alla concezione del tempo per l’ebraismo e a come esso venga scandito in cicli o anche al rapporto tra alunno e maestro incentrato sul rispetto reciproco, il riconoscimento dell’altro e dei propri limiti: non vale forse lo stesso per la natura?”.
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Qui MIlano - la mostra al mudec
'Sono Barbie, l'icona di chiunque'
Apre oggi i battenti, al Museo delle Culture di Milano, Barbie – The Icon, la mostra curata da Massimiliano Capella che ripercorre la storia della bambola più famosa del mondo. Inventata 56 anni fa da Ruth Handler, nata a Denver ma originaria di una famiglia ebraica polacca, la Barbie è una delle protagoniste del numero di Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione.

“Cosa succede quando le ragazze sono libere di immaginare di poter essere chiunque?”. Succede che una bambina alta due mele o poco più entra in un’aula universitaria e inizia a spiegare le dinamiche del cervello umano. Una con due lunghe trecce bionde si autoproclama un veterinario nonostante raggiunga a stento il lettino mentre un’altra assai corrucciata si professa un allenatore di calcio e invita degli omaccioni a saltare in alto “come fossero unicorni”.
Perché, spiega poi la pubblicità da cui sono state tratte queste descrizioni, “quando una ragazza gioca a Barbie, immagina chiunque potrebbe diventare”. Perché, in conclusione, “tu puoi essere chiunque”. Questo il messaggio di fucsia abbigliato che la Mattel ha deciso di dare nell’ultima réclame della bambola più famosa del mondo e che in poche settimane è diventato uno dei video virali del momento.
Alla protagonista dei giochi di intere generazioni è poi dedicata la grande mostra Barbie – The Icon che apre i battenti 28 ottobre al Mudec di Milano.

Rachel Silvera, Pagine Ebraiche, novembre 2015
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qui milano - il concerto di idan raichel
Adeissima, musica e solidarietà 
“La mia musica in Israele è definita come israeliana. Fuori dai suoi confini, la descrivono come world music. Il più grande onore per me è che vi ricordi il mio paese”. Canta, suona, scherza con il pubblico, improvvisa un duetto con Ornella Vanoni e con una ragazzo che fa beatboxing. Il musicista israeliano Idan Raichel regala al pubblico dell’Auditorium di Milano uno spettacolo completo, come testimonia il rumoroso applauso finale tributato a lui e ai musicisti dell’Idan Raichel Project dal pubblico presente in sala. L’occasione, l’Adeissima Berta Sinai 2015, l’annuale serata organizzata dall’Adei-Wizo (Associazione donne ebree d’Italia, ramo della Women’s International Zionist Organization).
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il provvedimento del parlamento europeo 
Ideologia nazista fuori dalle aule
Il Parlamento Europeo ha comunicato la decisione di sospendere temporaneamente l’eurodeputato della Lega Nord Gianluca Buonanno per “promozione di ideologia nazista”. Così è stato definito il suo gesto di indossare nel corso di una sessione plenaria a Strasburgo in cui si discuteva dello scandalo Volkswagen una t-shirt con una foto della cancelliera tedesca Angela Merkel ritratta con i baffi di Hitler e sotto la scritta “Merkel failed”. Una performance immediatamente censurata da Silvye Guillaume, vicepresidente francese dell’europarlamento e incaricata di moderare il dibattito. “La maglietta non è consona a quest’aula”, ha detto togliendo la parola a Buonanno. Il giorno successivo, si legge nel comunicato del parlamentare europeo, Buonanno ha “sfoggiato dei finti baffi evocanti quelli di Hitler e fatto il saluto nazista” durante un dibattito con Merkel e il presidente francese François Hollande.
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pilpul
Ticketless - Lettere d'amore 
Si presenta a Firenze, domani pomeriggio, al Vieusseux un singolare carteggio d’amore, una doppia coppia di fidanzati (Giulia Ambron, Costante Carpi e Ada Carpi, Leone Neppi Modona) si scambia delicate effusioni epistolari, in uno stile garbato e toccante. Parlo oggi più volentieri di questo libro, perché la cronaca di politica italiana e mediorientale indurrebbero alla malinconia. Pubblica il volume, con titolo adeguatamente romantico (“Di amare e di essere amata non osavo sperarlo”), l’editore Aska di Firenze per le pazienti cure di Lionella Neppi Modona Viterbo, con introduzione di Caterina Del Vivo. Il carteggio a stampa è solo una porzione dell’epistolario d’amore completo, davvero imponente, consultabile in rete con un ebook disponibile nel sito dell’editore. Vengono a mente, per affinità, le magnifiche lettere d’amore dell’ebrea di Odessa Elena Raffalovich, indirizzate a Comparetti, amore sfortunato, più sfortunato di quello qui presentato o il carteggio dei Franchetti, pure questo disponibile da tempo.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Nostra Aetate 
Oggi, 28 ottobre, cade un anniversario di particolare importanza, in quanto esattamente 50 anni fa, il 28 ottobre del 1965, fu pubblicata la Dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II, che ha indubbiamente aperto un pagina nuova nei rapporti tra Chiesa cattolica ed ebraismo, cercando di superare un passato così pesantemente segnato da chiusura, discriminazione, violenza. Il peculiare legame genetico e simbiotico tra le due religioni fu riproposto, nella Dichiarazione, non più all’insegna delle note teorie della ‘sostituzione’ del ‘vecchio’ Israele da parte del ‘nuovo’ e della ‘cecità’ e durezza di cuore degli ebrei, ostinati nel rifiutare il nuovo messaggio della salvezza, ma con parole diverse, improntate al riconoscimento del peculiare ruolo svolto dall’ebraismo sul piano soteriologico, come realtà autonoma e vivente, e non solo come “praeparatio evangelica”. Credo che, in questa giornata, vada innanzitutto reso un tributo di riconoscenza a tutti coloro che, da entrambe le parti, hanno reso possibile tale svolta, a partire dalle due grandi anime di Jules Isaac e Angelo Roncalli, che hanno dimostrato che la storia non è solo una condanna e una maledizione, ma può anche essere cambiata dagli uomini di buona volontà.

Francesco Lucrezi, storico
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