Qui Milano – Il concerto di Idan Raichel
Adeissima, musica e solidarietà

IMG_20151027_222525 (1)“La mia musica in Israele è definita come israeliana. Fuori dai suoi confini, la descrivono come world music. Il più grande onore per me è che vi ricordi il mio paese”. Canta, suona, scherza con il pubblico, improvvisa un duetto con Ornella Vanoni e con una ragazzo che fa beatboxing. Il musicista israeliano Idan Raichel regala al pubblico dell’Auditorium di Milano uno spettacolo completo, come testimonia il rumoroso applauso finale tributato a lui e ai musicisti dell’Idan Raichel Project dal pubblico presente in sala. L’occasione, l’Adeissima Berta Sinai 2015, l’annuale serata organizzata dall’Adei-Wizo (Associazione donne ebree d’Italia, ramo della Women’s International Zionist Organization). Un appuntamento, come ha spiegato in apertura la presidente della sezione milanese dell’Adei Susanna Sciaky, organizzato quest’anno per sostenere il progetto Wizo “Giving the children the best start in life”: l’iniziativa rivolta alla società israeliana che offre assistenza a bambini e famiglie in condizioni disagiate. Un esempio del lavoro di solidarietà che l’organizzazione compie al servizio dei più deboli, come ha ricordato Esther Mor, ospite d’onore dell’appuntamento e presidente del World Wizo fundraising division. A portare i saluti dell’ebraismo milanese invece, Milo Hasbani, presidente della Comunità assieme a Raffaele Besso, anch’egli in sala. Tra il pubblico, il rabbino capo di Milano rav Alfonso Arbib.
“Oggi sono di ottimo umore e quando accade, parlo tra una canzone e l’altra”, ha esordito Raichel, preannunciando uno spettacolo nello spettacolo. Capace di catalizzare da solo l’attenzione del pubblico, la performance dell’artista israeliano si è poi arricchita grazie alla batteria di Gilad Shmueli e al basso di Yogev Glusman e sul finale dalla voce vibrante di Cabra Casey, cantante israeliana di origine etiope. Difficile definirli comprimari vista l’abilità di ciascuno di tenere il palco. “Siamo onorati di essere qui. E di avervi come pubblico. Per noi non siete mai scontati, soprattutto fuori da Israele. È sempre un miracolo”, il ringraziamento del musicista prima di tornare a suonare.

(28 ottobre 2015)