
Paolo Sciunnach,
insegnante
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È
usanza diffusa all'interno del mondo chassidico astenersi dallo
studio della Torah la notte tra il 24 e il 25 dicembre (l'usanza è
applicata solamente in base al calendario non ebraico, la data infatti
è soggetta a variazioni a seconda delle varie tradizioni
cristiane: in base a quando i Cristiani del luogo festeggiano il
Natale, si pensi ad esempio al Natale ortodosso, a prescindere da ogni
dato storico relativo alla data stessa, per altro sconosciuta) da
dopo l'uscita delle stelle fino a dopo la mezzanotte (non oltre).
Si tratta di un Minhag chiamato in Yiddisch "Nitel Nacht" ("Notte
di Natale"), unico nel suo genere, assolutamente paradossale. Per
quale motivo astenersi dallo studio della Torah durante la notte
di Natale, fino alla Messa di mezzanotte?
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Anna
Foa,
storica
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Un articolo di sabato di Anna Momigliano su Pagina99
sottolinea come il mondo ebraico americano e in particolare il suo
rabbinato si siano schierati in favore dell’accoglienza ai profughi
siriani, contro le chiusure prospettate dai repubblicani.
Il 70% del mondo ebraico americano sostiene il partito democratico, scrive Alessandro Treves su L’Unione informa
di ieri, contro il 20% degli ebrei americani che hanno fatto l’alyiah.
Gli ebrei americani continuano così a muoversi nelle linee di una
tradizione che da prima della seconda guerra mondiale ne fa uno dei
maggiori sostegni dei democratici!
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Israele contro il terrorismo
Ucciso leader Hezbollah
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Due
missili lanciati contro la sua casa alla periferia di Damasco hanno
eliminato Samir Kuntar, leader del movimento terroristico di Hezbollah
e responsabile di uno dei più efferati attentati contro Israele: nel
1979 ammazzò quattro persone a Naharya, tra cui una bimba di quattro
anni (Corriere della Sera). Il governo di Gerusalemme, sottolinea tra
gli altri La Stampa, non ha rivendicato l'attacco ma con l'uccisione di
Kuntar, ribadisce la sua politica “di braccare chi uccide suoi
cittadini”. I vertici di Hezbollah da Beirut promettono vendetta,
scrive Repubblica, “che ieri sera ha preso la forma dei missili sparati
sul nord di Israele ma che può essere il rapimento di militari
israeliani lungo il confine, attentati contro sedi ufficiali israeliane
nel mondo. Il movimento sciita al momento appare però indebolito”.
Il concerto di fine anno al Senato. “La pluralità di tradizioni e fedi
religiose rappresenta motivo di arricchimento e di scambio e di
sviluppo, piuttosto che un pretesto per divisioni e scontri”, il
messaggio di saluto presidente del Senato Pietro Grasso per il
tradizionale concerto di fine anno a Palazzo Madama. Tra gli ospiti,
come ricorda il Messaggero, assieme al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna.
“In Italia si sottovaluta l'antisemitismo”. L'ex direttore del Corriere
della Sera Paolo Mieli, finito nella delirante lista stilata dal sito
Radio Islam (sul web da molti anni e tornata all'attenzione della
procura di Roma negli scorsi giorni), risponde a Libero sul fenomeno
dell'antisemitismo e dell'odio contro Israele. “Si è alimentato di
fatti enormi che legano il nuovo terrorismo dall'11 settembre all'odio
pregiudiziale anti-Israele di oggi. - afferma Mieli, parlando del
pregiudizio antisemita - È lo stesso vestito, ma prima chi lo indossava
era ai margini. O trova una nuova legittimazione. E questo spiega il
senso segreto di quella lista”.
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l'assise dell'unione delle comunità ebraiche
Consiglio UCEI, i nuovi membri
e il progetto di riforma statutaria
Le
modifiche dello Statuto in riferimento al rapporto tra Comunità e
rabbini, l'integrazione del Consiglio attraverso la cooptazione di sei
nuovi membri, la scelta della data per l'elezione dell'assise che
rappresenta gli ebrei italiani. Sono stati questi i tre temi principali
della riunione, tenutasi a Roma, del Consiglio dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane. Dopo l'approvazione a larghissima
maggioranza (nessun voto contrario e solo tre astenuti) del Bilancio
preventivo 2016, accolto favorevolmente dal Consiglio, il dibattito ha
toccato, oltre ai tre punti citati, la questione del riparto dei
progetti legati all'extragettito dell'Otto per mille per le Comunità e
altri enti. Ad aprire i lavori, il presidente dell'Unione Renzo
Gattegna, a cui è seguito l'intervento dell'assessore al Bilancio Noemi
Di Segni che ha dato un quadro della situazione economica dell'ente e
della realtà ebraica, sottolineando l'impegno dell'Unione in
particolare su due fronti, la sicurezza (ancor più delicato alla luce
di quanto accaduto a Parigi) e l'assistenza sociale.
Nella sessione pomeridiana, aperta dalla proiezione del video di
presentazione del progetto UCEI Virtual Tour, dedicato alla produzione
di un tour virtuale su alcune realtà museali ebraiche italiane, il
dibattito si è incentrato sulla modifica degli articoli 29 e 30 dello
Statuto dell'Unione, legati ai rapporti tra singole comunità e rabbini.
A tal fine era stato disposto un tavolo di lavoro congiunto tra i
rappresentanti del Consiglio UCEI e dell'Assemblea dei rabbini d'Italia
(Ari) che aveva prodotto un testo concordato per dare seguito alle
modifiche e arrivare a una stesura definitiva dei due articoli
statutari.
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segnalibro - il premio della giuria tunisina
L’Egitto ebraico di Tobie Nathan
"Dicono
che l’Egitto sia la madre del mondo, oum el donia… è anche la mia!
Voglio dire: l’Egitto è mia madre, è la matrice di tutti i miei
pensieri. Io provengo da lì. Noi altri, ebrei d’Egitto siamo di là, da
sempre e ancora oggi. Noi c’eravamo con i faraoni. In un passato
lontano, l’Egitto fu invaso dai persiani e noi eravamo là; poi dai
babilonesi e noi eravamo là; dai greci, i romani, dagli arabi e noi
eravamo ancora là. Noi altri, gli ebrei, siamo dei vitelli, immersi nel
fango del Nilo, siamo dello stesso colore, degli autoctoni”. (Ce pays
qui te ressemble, Tobie Nathan).
È un legame viscerale, saldamente intrecciato con la terra, i sapori e
gli odori, quello raccontato da Tobie Nathan nel suo romanzo Ce pays
qui te ressemble (Il paese che ti somiglia) pubblicato da Stock
Editore. Vincitore del premio tunisino Liste Goncourt: le choix de la
Tunisie, prestigioso riconoscimento letterario affiliato al ben più
celebre Goncourt francese, Nathan racconta la vita degli ebrei egiziani
prima della loro espulsione nel 1957, a seguito della salita al potere
di Gamal Abdel Nasser. Leggi
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QUI livorno
Rav Toaff, omaggio in musica
Cento
anni di composizioni sinagogali della tradizione sinagoga
sefardita-livornese per celebrare il secolo di insegnamento morale
impartito da un grande Maestro che ci ha lasciati in questo 2015.
Forti emozioni e nuove testimonianze di impegno al Teatro Goldonetta,
dove il coro Ernesto Ventura ha dedicato al rav Elio Toaff un
suggestivo repertorio artistico curato dal chazan Daniele Bedarida che
sarà proposto sotto forma di cd in marzo, nell’undicesimo mese dalla
scomparsa dell’indimenticata rabbino e uomo del dialogo.
“Un percorso di grande valore e prospettive, reso possibile anche alla
generosità di chi, come Iris Fabrisco, ha voluto finanziarne la
riuscita” sottolinea il presidente della Comunità ebraica Vittorio
Mosseri, accompagnato al Goldonetta dal rabbino capo Yair Didi.
L’appuntamento, organizzato in sinergia con l’amministrazione
cittadina, ha avuto anche importanti risvolti umanitari. I ricavati del
concerto saranno infatti destinati alla famiglia di Ginevra, una
bambina di due anni e mezzo in lotta contro un male terribile.
(Foto di Anita Leonetti Cuzzocrea)
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION
Italiani, le scelte nell'ora più buia
Italia,
anni bui del regime fascista. Di fronte alla persecuzione razzista e
anti-ebraica, furono compiute scelte differenti. Ci fu chi decise di
rischiare la vita pur di salvare quella di altri esseri umani, e ci fu
chi si rese complice di quanto stava accadendo, attraverso l’attiva
partecipazione, o anche l’indifferenza. Così l’edizione settimanale di
Pagine Ebraiche dedicata al pubblico internazionale, racconta due
paradigmi di questi percorsi.
Da una parte c’è la storia di Gina Silvestri, partigiana, riconosciuta
come Giusta tra le Nazioni da Yad Vashem per aver salvato la famiglia
del giornalista Massimo Della Pergola. Dall’altra i giuristi italiani
che nulla fecero a seguito dell’espulsione dei colleghi ebrei dagli
albi professionali, come ricordato in un convegno sul tema organizzato
dal Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Fabiana Di
Porto (Università del Salento).
A proposito di gesti che fanno la differenza, da Torino arriva la
notizia della panetteria casher della città che ogni sera decide di
offrire in una cesta il pane avanzato dalla giornata, a disposizione di
chi ha bisogno.
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Oltremare
- Il biglietto |
La
prima volta che sono scesa di mia volontà da Gerusalemme per andare a
Tel Aviv, era l’estate del 2008 e avevo appena finito i cinque mesi di
ulpan.
E no, l’ebraico non lo sapevo ancora: il mio cervello stava ancora
processando cinque mesi di radici verbali e grammatica, e le idee
platoniche di frase prima o poi si sarebbero materializzate; ogni cosa
a suo tempo.
Dunque mi trovavo buffamente su di un autobus, oggetti evitati per
quanto possibile fino ad allora. A Gerusalemme si sa, gambe in spalla
che si fa prima. Peggio, ero su di un autobus partito dalla orrenda
stazione centrale di Tel Aviv, che doveva portarmi verso il centro.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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