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21 dicembre 2015 - 9 Tevet 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Paolo Sciunnach,
insegnante
È usanza diffusa all'interno del mondo chassidico astenersi dallo  studio della Torah la notte tra il 24 e il 25 dicembre (l'usanza è applicata solamente in base al calendario non ebraico, la data infatti è  soggetta a variazioni a seconda delle varie tradizioni cristiane: in  base a quando i Cristiani del luogo festeggiano il Natale, si pensi ad esempio al Natale ortodosso, a prescindere da ogni dato storico relativo  alla data stessa, per altro sconosciuta) da dopo l'uscita delle stelle  fino a dopo la mezzanotte (non oltre). Si tratta di un Minhag chiamato  in Yiddisch "Nitel Nacht" ("Notte di Natale"), unico nel suo genere,  assolutamente paradossale. Per quale motivo astenersi dallo studio della  Torah durante la notte di Natale, fino alla Messa di mezzanotte?
 
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Anna
Foa,
storica
Un articolo di sabato di Anna Momigliano su Pagina99 sottolinea come il mondo ebraico americano e in particolare il suo rabbinato si siano schierati in favore dell’accoglienza ai profughi siriani, contro le chiusure prospettate dai repubblicani.
Il 70% del mondo ebraico americano sostiene il partito democratico, scrive Alessandro Treves su L’Unione informa di ieri, contro il 20% degli ebrei americani che hanno fatto l’alyiah. Gli ebrei americani continuano così a muoversi nelle linee di una tradizione che da prima della seconda guerra mondiale ne fa uno dei maggiori sostegni dei democratici!
 
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Israele contro il terrorismo
Ucciso leader Hezbollah
Due missili lanciati contro la sua casa alla periferia di Damasco hanno eliminato Samir Kuntar, leader del movimento terroristico di Hezbollah e responsabile di uno dei più efferati attentati contro Israele: nel 1979 ammazzò quattro persone a Naharya, tra cui una bimba di quattro anni (Corriere della Sera). Il governo di Gerusalemme, sottolinea tra gli altri La Stampa, non ha rivendicato l'attacco ma con l'uccisione di Kuntar, ribadisce la sua politica “di braccare chi uccide suoi cittadini”. I vertici di Hezbollah da Beirut promettono vendetta, scrive Repubblica, “che ieri sera ha preso la forma dei missili sparati sul nord di Israele ma che può essere il rapimento di militari israeliani lungo il confine, attentati contro sedi ufficiali israeliane nel mondo. Il movimento sciita al momento appare però indebolito”.

Il concerto di fine anno al Senato. “La pluralità di tradizioni e fedi religiose rappresenta motivo di arricchimento e di scambio e di sviluppo, piuttosto che un pretesto per divisioni e scontri”, il messaggio di saluto presidente del Senato Pietro Grasso per il tradizionale concerto di fine anno a Palazzo Madama. Tra gli ospiti, come ricorda il Messaggero, assieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.

“In Italia si sottovaluta l'antisemitismo”. L'ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli, finito nella delirante lista stilata dal sito Radio Islam (sul web da molti anni e tornata all'attenzione della procura di Roma negli scorsi giorni), risponde a Libero sul fenomeno dell'antisemitismo e dell'odio contro Israele. “Si è alimentato di fatti enormi che legano il nuovo terrorismo dall'11 settembre all'odio pregiudiziale anti-Israele di oggi. - afferma Mieli, parlando del pregiudizio antisemita - È lo stesso vestito, ma prima chi lo indossava era ai margini. O trova una nuova legittimazione. E questo spiega il senso segreto di quella lista”.
 
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  davar
l'assise dell'unione delle comunità ebraiche
Consiglio UCEI, i nuovi membri
e il progetto di riforma statutaria 

Le modifiche dello Statuto in riferimento al rapporto tra Comunità e rabbini, l'integrazione del Consiglio attraverso la cooptazione di sei nuovi membri, la scelta della data per l'elezione dell'assise che rappresenta gli ebrei italiani. Sono stati questi i tre temi principali della riunione, tenutasi a Roma, del Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane‎. Dopo l'approvazione a larghissima maggioranza (nessun voto contrario e solo tre astenuti) del Bilancio preventivo 2016, accolto favorevolmente dal Consiglio, il dibattito ha toccato, oltre ai tre punti citati, la questione del riparto dei progetti legati all'extragettito dell'Otto per mille per le Comunità e altri ent‎i. Ad aprire i lavori, il presidente dell'Unione Renzo Gattegna, a cui è seguito l'intervento dell'assessore al Bilancio Noemi Di Segni che ha dato un quadro della situazione economica dell'ente e della realtà ebraica, sottolineando l'impegno dell'Unione in particolare su due fronti, la sicurezza (ancor più delicato alla luce di quanto accaduto a Parigi) e l'assistenza sociale.
Nella sessione pomeridiana, aperta dalla proiezione del video di presentazione del progetto UCEI Virtual Tour, dedicato alla produzione di un tour virtuale su alcune realtà museali ebraiche italiane, il dibattito si è incentrato sulla modifica degli articoli 29 e 30 dello Statuto dell'Unione, legati ai rapporti tra singole comunità e rabbini. A tal fine era stato disposto un tavolo di lavoro congiunto tra i rappresentanti del Consiglio UCEI e dell'Assemblea dei rabbini d'Italia (Ari) che aveva prodotto un testo concordato per dare seguito alle modifiche e arrivare a una stesura definitiva dei due articoli statutari.

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qui roma
Zi Pucchio, novanta candeline
Non portate mai odio, non date mai dispiacere ai genitori, non date mai ascolto a compagni che vorrebbero portarvi sulla cattiva strada, rispettate sempre le idee degli altri e tenete sempre presente che nessuno al mondo ha il diritto di toglierci la libertà”.
Sono raccomandazioni che rivolge costantemente agli studenti, in occasione dei molti incontri che continuano a segnare il suo impegno. Le ha ribadite anche pochi giorni fa, ricevendo la laurea honoris causa dell’Università di Foggia per il suo coraggio e per il rapporto empatico che ha stabilito con migliaia di studenti in tutto il paese.
Ancora poche ore e Alberto Mieli, uno degli ultimi Testimoni italiani della Shoah ancora in vita, spegnerà una torta con novanta candeline.
Una vita lunga e intensa. Oggi piena di soddisfazioni, rallegrata dal calore di figli e nipoti con cui si incontra a pranzo ogni giorno".
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segnalibro - il premio della giuria tunisina  
L’Egitto ebraico di Tobie Nathan
"Dicono che l’Egitto sia la madre del mondo, oum el donia… è anche la mia! Voglio dire: l’Egitto è mia madre, è la matrice di tutti i miei pensieri. Io provengo da lì. Noi altri, ebrei d’Egitto siamo di là, da sempre e ancora oggi. Noi c’eravamo con i faraoni. In un passato lontano, l’Egitto fu invaso dai persiani e noi eravamo là; poi dai babilonesi e noi eravamo là; dai greci, i romani, dagli arabi e noi eravamo ancora là. Noi altri, gli ebrei, siamo dei vitelli, immersi nel fango del Nilo, siamo dello stesso colore, degli autoctoni”. (Ce pays qui te ressemble, Tobie Nathan).
È un legame viscerale, saldamente intrecciato con la terra, i sapori e gli odori, quello raccontato da Tobie Nathan nel suo romanzo Ce pays qui te ressemble (Il paese che ti somiglia) pubblicato da Stock Editore. Vincitore del premio tunisino Liste Goncourt: le choix de la Tunisie, prestigioso riconoscimento letterario affiliato al ben più celebre Goncourt francese, Nathan racconta la vita degli ebrei egiziani prima della loro espulsione nel 1957, a seguito della salita al potere di Gamal Abdel Nasser. 
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QUI livorno 
Rav Toaff, omaggio in musica
Cento anni di composizioni sinagogali della tradizione sinagoga sefardita-livornese per celebrare il secolo di insegnamento morale impartito da un grande Maestro che ci ha lasciati in questo 2015.
Forti emozioni e nuove testimonianze di impegno al Teatro Goldonetta, dove il coro Ernesto Ventura ha dedicato al rav Elio Toaff un suggestivo repertorio artistico curato dal chazan Daniele Bedarida che sarà proposto sotto forma di cd in marzo, nell’undicesimo mese dalla scomparsa dell’indimenticata rabbino e uomo del dialogo.
“Un percorso di grande valore e prospettive, reso possibile anche alla generosità di chi, come Iris Fabrisco, ha voluto finanziarne la riuscita” sottolinea il presidente della Comunità ebraica Vittorio Mosseri, accompagnato al Goldonetta dal rabbino capo Yair Didi.
L’appuntamento, organizzato in sinergia con l’amministrazione cittadina, ha avuto anche importanti risvolti umanitari. I ricavati del concerto saranno infatti destinati alla famiglia di Ginevra, una bambina di due anni e mezzo in lotta contro un male terribile.

(Foto di Anita Leonetti Cuzzocrea)

sapori - LA CUCINA EBRAICA CONQUISTA LA TV USA
Non è festa senza i rugelach
Che cosa ci fanno dei rugelach, con i loro inconfondibili profumi di cannella e suoni yiddish, tra panpepato e tiramisù in versione natalizia? È quello che succede quando una pasticcera ebrea partecipa a un talent show culinario dedicato alle feste, come un Masterchef in cui essere tutti più buoni (per l’orrore di Joe Bastianich). Si tratta di “The Great Holiday Baking Show”, in onda sul canale statunitense Abc, un format britannico dedicato completamente alla magia invernale, alla cui finale di stasera è arrivata Lauren Katz, che con il Natale ha sempre avuto ben poco a che fare ma nonostante questo sembra essere favorita per la vittoria contro i suoi due avversari.
“The Great Holiday Baking Show” è la trasposizione americana del conosciutissimo “The Great British Bake Off”, che i giornali inglesi non hanno mancato di recensire con altezzosità pavoneggiandosi della loro superiorità british, ma in generale si è rivelato una formula vincente".
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qui roma - il bando
Ebrei di Libia, 50 anni insieme
Ricostruire la storia una collettività, riflettere sulla situazione odierna e sulle prospettive future. Questa la sfida del comitato incaricato dalla Comunità di organizzare il programma per il Cinquantenario dell'arrivo degli ebrei di Libia a Roma (1967-2017).
Un appuntamento che si annuncia carico di sfide e di impegni, e cui si rivolge un bando lanciato in questi giorni dal Dipartimento Beni e Attività Culturali diretto da Claudio Procaccia. L'obiettivo del bando, che si chiuderà il prossimo 8 gennaio, è di raccogliere il più ampio spettro di proposte e di valutarne la fattibilità.

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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION
Italiani, le scelte nell'ora più buia
Italia, anni bui del regime fascista. Di fronte alla persecuzione razzista e anti-ebraica, furono compiute scelte differenti. Ci fu chi decise di rischiare la vita pur di salvare quella di altri esseri umani, e ci fu chi si rese complice di quanto stava accadendo, attraverso l’attiva partecipazione, o anche l’indifferenza. Così l’edizione settimanale di Pagine Ebraiche dedicata al pubblico internazionale, racconta due paradigmi di questi percorsi.
Da una parte c’è la storia di Gina Silvestri, partigiana, riconosciuta come Giusta tra le Nazioni da Yad Vashem per aver salvato la famiglia del giornalista Massimo Della Pergola. Dall’altra i giuristi italiani che nulla fecero a seguito dell’espulsione dei colleghi ebrei dagli albi professionali, come ricordato in un convegno sul tema organizzato dal Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Fabiana Di Porto (Università del Salento).
A proposito di gesti che fanno la differenza, da Torino arriva la notizia della panetteria casher della città che ogni sera decide di offrire in una cesta il pane avanzato dalla giornata, a disposizione di chi ha bisogno. 
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pilpul

 Oltremare - Il biglietto
La prima volta che sono scesa di mia volontà da Gerusalemme per andare a Tel Aviv, era l’estate del 2008 e avevo appena finito i cinque mesi di ulpan.
E no, l’ebraico non lo sapevo ancora: il mio cervello stava ancora processando cinque mesi di radici verbali e grammatica, e le idee platoniche di frase prima o poi si sarebbero materializzate; ogni cosa a suo tempo.
Dunque mi trovavo buffamente su di un autobus, oggetti evitati per quanto possibile fino ad allora. A Gerusalemme si sa, gambe in spalla che si fa prima. Peggio, ero su di un autobus partito dalla orrenda stazione centrale di Tel Aviv, che doveva portarmi verso il centro.


Daniela Fubini, Tel Aviv
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