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19 gennaio 2016 - 9 Shevat 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
L’ebraismo è una storia di una realtà religiosa in cui la Torah, il Popolo e la Terra di Israele formano un unicum. La nostra storia di oggi è la continuazione ininterrotta di questo intreccio. Chiunque abbia cercato, nel corso della storia, di spezzare l’unità tra la Torah è popolo ebraico è stato costretto a definirsi il ‘Verus Israel’, il ‘Nuovo Israele’. Se nella definizione stessa di dialogo tra culture differenti è implicita l’esigenza di entrare in rapporto con l’altro nella sua completezza, è chiaro che se si fa esclusione di uno solo di questi tre elementi, usare il termine dialogo diventa assolutamente improprio e il superamento di alcuni rifiuti cede il passo a nuovi modi di rifiutare. La Chiesa cattolica in questi ultimi anni ha fatto enormi passi avanti per prendere coscienza dell’indissolubile binomio tra Torah e popolo ebraico.
 
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Dario
Calimani,
anglista
Uno dei cardini della democrazia sta nella possibilità, per una persona, di dire che non è d'accordo con gli altri. Per validarla, questa possibilità, bisogna esercitarsi di continuo.
Sto pensando alla visita di papa Bergoglio alla Sinagoga di Roma. Abbracci, commozione e tanti discorsi di significato. Lascerà un segno? Certamente sì, come le altre visite di Wojtyla e Ratzinger. La storia se ne ricorderà, e noi saremo marchiati come i 'fratelli maggiori', che ancora non si è capito bene che significato vero abbia e che cosa implichi per noi.
Incontrarsi e discutere non può far male a nessuno, almeno così si pensa. Forse però qualcosa può ostacolare l'incontro vero e la comprensione vera, ed è quando l'esposizione mediatica di un evento supera, con il proprio peso, i contenuti dell'evento, ossia quando la pubblicità attira molta più attenzione degli argomenti messi sul tavolo e dei risultati acquisibili, e l'incontro si risolve in una grande, bellissima ripresa televisiva utile all'archivio della Rai.
 
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MILANO – L'Associazione Figli della Shoah ha organizzato l'anteprima del film Il figlio di Saul di Laszlo Nemes, candidato all'Oscar e vincitore del Grand Prix della giuria del Festival di Cannes e di un Golden Globe. La proiezione avrà luogo oggi alle ore 20:00 presso il cinema Anteo, in via Milazzo 4.
 
 
Il Dialogo prende forza
Ancora spazio sui quotidiani per commentare la visita di papa Bergoglio alla sinagoga di Roma, alla quale il numero di Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione dedica uno speciale con le reazioni a caldo e le opinioni a confronto. A presentare i contenuti del giornale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è Avvenire, mentre l’Osservatore Romano ripropone oggi la versione integrale dell’articolo firmato dalla storica Anna Foa, titolandolo “Punto d’incontro”. Entrambi i quotidiani riportano inoltre ampi stralci del discorso pronunciato dal presidente UCEI Renzo Gattegna, che ha sottolineato il progresso nei rapporti tra ebraismo e cristianesimo, in un intervento applaudito dall’Osservatore per il suo “ampio respiro”. “Insieme con il papa – queste le parole del presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, intervistata oggi da Avvenire – abbiamo testimoniato che la diversità è una ricchezza e che di questa diversità si può beneficiare per migliorare la vita di ognuno e dell’intera società”. Le principali testate riportano inoltre la notizia che, dopo la visita al Tempio Maggiore, papa Bergoglio sarebbe pronto a varcare la soglia della Moschea di Roma. (Repubblica)

Israele, ancora violenza. Dopo l’uccisione di una donna israeliana di fronte ai suoi bambini da parte di un terrorista palestinese, le tensioni proseguono. Di ieri la notizia dell‘aggressione da parte di un palestinese di 17 anni ai danni di una donna israeliana incinta. Intanto suscita polemiche il documento stilato dal Consiglio degli affari esteri della Ue nel quale viene stabilito il principio secondo cui “tutti gli accordi tra lo Stato d’Israele e la Ue dovranno inequivocabilmente ed esplicitamente indicare l’inapplicabilità dei territori occupati da Israele nel 1967″. Una decisione criticata dal portavoce dell’ambasciata israeliana Amit Zarouk che al Giornale non nasconde il fastidio, spiegando come, nel giudicare il conflitto mediorientale, vengano applicate troppo spesso due pesi e due misure.
 
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  davar
cracovia - il viaggio miur-ucei
Memoria viva, la sfida si rinnova
La sfida è tracciata. Una Memoria viva, consapevole, vigile. Che aiuti a comprendere il passato e che al tempo stesso permetta di costruire, da cittadini liberi, il futuro.
L’attualità di questo impegno è stata più volte evocata in occasione del tradizionale Viaggio della Memoria organizzato dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il supporto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Un viaggio particolarmente intenso, segnato in queste ore dalla firma di un nuovo documento congiunto, nella sinagoga Tempel di Cracovia, che conferma la bontà del percorso avviato e annuncia il prossimo varo di nuovi strumenti didattici a beneficio di insegnanti, formatori e studenti.
“Essere qui è un atto di scuola. Perché la conoscenza è la garanzia affinché eventi tragici come la Shoah non si ripetano” dice il ministro Stefania Giannini prima di apporre la propria firma sul documento, siglato anche dal presidente UCEI Renzo Gattegna, che riconosce gli ottimi risultati “ottenuti in questi anni di collaborazione”. La Memoria ci rende vigili e pronti a difendere la dignità umana. Per questo, dice il ministro, “abbiamo bisogno di trasmetterla alle nuove generazioni”.
Intervenendo alla Tempel, la presidente della Camera Laura Boldrini ricorda come il passaggio dalle parole alla violenza “sia breve” e ribadisce l’importanza di “non sottovalutare battute e provocazioni razziste”. Perché crimini indicibili non hanno mancato di verificarsi anche dopo la Shoah. E, sottolinea Boldrini, “neanche troppo lontano dalle nostre coste”.

Il rav Roberto Della Rocca invita quindi ad andare oltre le emozioni e a tradurle in impegno concreto. “Non siamo qui per commuovervi e indurvi alla commiserazione. Siamo qua – afferma – affinché impariate a rifiutare l’indifferenza”.
Accanto ai ragazzi, che questa mattina hanno condotto nell’inferno del lager nazista assieme allo storico Marcello Pezzetti, direttore scientifico del Museo della Shoah di Roma, gli infaticabili Testimoni Sami Modiano e Andra e Tatiana Bucci. Nelle loro parole tutta l’attualità della Memoria, tutto il suo peso e significato nella contemporaneità. “Ragazzi, domani vedrete cose terribili. Dovete scolpirle nella vostra testa e fare in modo che non si ripetano più”, l’invito di Modiano alla vigilia della visita.
Coinvolti nel viaggio, cui partecipa anche una delegazione di esponenti della comunità rom e sinti, anche l’assessore UCEI Victor Magiar; l’ambasciatore Sandro De Bernardin; lo storico Alberto Melloni; Anna Nardini, coordinatrice per le attività sulla Memoria di Palazzo Chigi; Marika Venezia, compagna di una vita dell’indimenticabile Shlomo.
Gli studenti recepiscono ogni parola e sui loro volti si manifesta una viva emozione quando, questa mattina, varcata la soglia di Birkenau, ore di studio e approfondimento sui libri diventano esperienza concreta. La terribile Bahnrampe, i resti del Krematorium; quelli del Kinderblock. Le parole dei Testimoni. E ancora, struggente, il suono dello shofar che si libra nell’aria.

a.s twitter @asmulevichmoked


(Nell'immagine il rav Roberto Della Rocca)
CRACOVIA - LA FIRMA DEL PROTOCOLLO MIUR-UCEI
Shoah, l'impegno della scuola
"La collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ci vede particolarmente orgogliosi. La Memoria ci rende vigili e pronti a difendere la dignità umana. Per questo abbiamo bisogno di trasmetterla alle nuove generazioni”, ha dichiarato Stefania Giannini a Cracovia.

Alla sinagoga di Tempel, durante il Viaggio della Memoria in corso in queste ore, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il presidente dell’UCEI Renzo Gattegna (nella foto ufficiale del Miur)  hanno firmato un nuovo accordo per portare avanti insieme il lavoro sulla didattica e sulla formazione dei docenti. Il progetto Miur-Ucei rinnova il reciproco impegno a proseguire nella diffusione della conoscenza della Shoah nelle scuole italiane, in un programma operativo articolato: sono previste la diffusione di progetti educativi e didattici sulla Shoah, anche attraverso una Summer school per insegnanti e la creazione di un Osservatorio Nazionale per l’elaborazione di iniziative mirate e la ricognizione di quelle in corso, con l’obiettivo di creare un portale on line per la condivisione delle informazioni.
“Il Viaggio della Memoria – ha sottolineato Gattegna – è forse la più importante ma non è certo l’unica delle attività organizzate con il Ministero, con il quale l’Unione ha una proficua collaborazione che va avanti da anni”.
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il ricordo della vittima dell'hypercacher
Milano abbraccia l'eroe Yoav
Tutti in piedi per applaudire il coraggio di Yoav, eroe dell’Hypercacher assassinato un anno fa dai terroristi islamici mentre tentava di salvare i molti ostaggi presenti. Tutti in piedi per rendere omaggio alla straordinaria forza di suo padre, rav Benjamin Hattab, e della sua famiglia. Il caloroso tributo risuonato nelle sale del cinema Atneo di Milano, in occasione della proiezione del documentario Io sono Yoav, rappresenta una significativa risposta a chi vuole seminare odio e violenza in Europa e nel mondo. “Non possiamo permettere che il terrorismo vinca”, ha dichiarato rav Hattab, rabbino capo di Tunisi, portando a una sala stracolma la propria dolorosa testimonianza. “Siamo di fronte a un padre e a una famiglia la cui forza deve essere d’esempio per tutti noi”, le parole del rabbino capo di Milano Alfonso Arbib, tra i protagonisti della serata organizzata dalla Comunità ebraica della città e condotta dal direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale. All’incontro - voluto dalla Comunità per aprire le celebrazioni del 150 anniversario della Keillah, ha spiegato in apertura il Consigliere comunitario Gadi Schoenheit - il giornalista Ricardo Franco Levi, Dounia Ettaib, presidente dell’Associazione donne musulmane in Italia, il direttore del programma DOC 3 di Rai 3 Fabio Mancini, che ha trasmesso il documentario. Sul palco anche Stefania Miretti e Sabina Fedeli, che assieme ad Amelia Visintini, hanno realizzato la pellicola in cui si racconta attraverso le testimonianze di parenti e amici la grande forza d’animo di Yoav. “Un ragazzo straordinario, un figlio di cui ciascuno di noi sarebbe stato orgoglioso”, il commento di Vitale che ha ricordato l’importanza del documentario perché restituisce a una vittima del terrorismo la sua identità, la sua esistenza come singolo.
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l'istituto italiano di cultura di tel aviv
Israele, per non dimenticare

Dalla riflessione sui luoghi della Memoria, alle testimonianze trasmesse midor ledor, di generazione in generazione, fino ai laboratori per bambini e ai cineforum con dibattito. È vario e selezionato il programma presentato dall’Istituto italiano di Cultura di Tel Aviv per il 27 gennaio, la data, che coincide con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, riconosciuta dalla Repubblica Italiana come il Giorno della Memoria nel quale si commemora la Shoah. A guidare da qualche mese l’istituzione, è il nuovo addetto culturale dell’ambasciata italiana in Israele Elena Loewenthal, autrice di diversi libri che esplorano l’identità ebraica. “Il 27 gennaio – spiegava Loewenthal a Pagine Ebraiche in occasione della pubblicazione del suo pamphlet intitolato Contro il Giorno della Memoria – fu il giorno in cui furono aperti i cancelli di Auschwitz. Il momento in cui gli altri videro la realtà della persecuzione e dello sterminio. È la memoria vista dall’esterno, non dall’interno della storia di sofferenza dei perseguitati. E così dovrebbe restare uno spazio per far crescere la consapevolezza delle popolazioni europee, per aiutare l’Europa a fare i conti con il passato. Non è roba nostra, non è un problema nostro e nessuno ci fa una cortesia. Non è uno spazio di conoscenza della cultura ebraica. E non possiamo essere noi i protagonisti di questo processo di recupero della memoria”. E interrogandosi sulla giusta trasmissione della Memoria, proseguiva: “Dopo tanti anni di Giorno della Memoria, di memoria istituzionalizzata, ufficializzata, credo sia inevitabile domandarsi se noi ebrei ricordiamo così. E la mia risposta è no. Non è la retorica, non è la ridondanza, non è l’abbondanza delle parole. Il nostro modo di ricordare è diverso, è altro. È presente ogni giorno. Ed è composto di molti silenzi”. Le commemorazioni in Israele avranno il loro centro nevralgico a Gerusalemme, Tel Aviv e Haifa. In occasione del 27 gennaio, gli appuntamenti si sdoppieranno a Gerusalemme e a Tel Aviv.


(Nell'immagine, l'ex Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano nella Tenda della Rimembranza)
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parigi, l'incontro del premier valls con il crif
Contro gli attacchi antisemiti,

la società deve aprire gli occhi
Di fronte alla delicata situazione dell’ebraismo francese, il primo ministro Manuel Valls si è mostrato determinato a mantenere uno sguardo attento e a proseguire con misure concrete sul fronte della sicurezza. Protagonista di un incontro organizzato a Parigi dal Conseil représentatif des institutions juives de France (Crif), la massima rappresentanza ebraica del paese, Valls si è sempre dimostrato un interlocutore aperto e sensibile alle istanze della Comunità ebraica francese. Perché senza gli ebrei, “la Francia non sarebbe la Francia”, ha più volte ribadito il Primo ministro. Soffermandosi sugli ultimi eventi che hanno sconvolto il paese a gennaio e novembre, ma anche sulle tragedie dettate dal fanatismo avvenute in molte altre parti del mondo, ha usato parole forti per denunciare la mancanza di attenzione alla minaccia antisemita che esiste già da molto tempo: “Non si è voluto aprire sufficientemente gli occhi di fronte alla crescita dell’antisemitismo, che costituiva un campanello d’allarme per tutto quello che vediamo oggi”.
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pilpul
Il groviglio del Mein Kampf
Quanto conta un libro? Al giorno d’oggi, poco. Ma se parliamo del Mein Kampf, il manifesto nazista di Adolf Hitler, la questione diventa decisamente più complessa. In Germania è terminata in poche ore la nuova edizione critica del testo, curata dall’Istituto di Storia di Monaco. Un’iniziativa da subito criticata, resasi necessaria poiché da quest’anno i diritti del libro sono liberi (finora appartenevano allo Stato di Baviera). In altre parole, chiunque può pubblicare il testo in Germania a meno che una nuova legge lo vieti.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - La domanda
“Dov’è dunque Dio? Ed io sentivo in me una voce che gli rispondeva: Dov’è? Eccolo, è appeso lì, a quella forca…”. Così scrive Elie Wiesel nel romanzo La notte, che costituisce uno dei più alti testi della letteratura mondiale che ci accompagna nei profondi abissi della Shoah. Quella stessa domanda drammatica, che tutti coloro che morirono o sopravvissero ai campi di sterminio si sono posti (ebrei e non), risuona anche nel testo teatrale Il processo di Shamgorod, altra straordinaria opera di Wiesel (pubblicata in Italia da Giuntina), che ha per oggetto un pogrom terribile in Polonia, uno dei tanti di cui furono oggetto le comunità ebraiche. Tutti gli ebrei del villaggio furono uccisi, si salvarono solo un taverniere e la sua giovane figlia.

Mario Avagliano
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