David
Sciunnach,
rabbino
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“profumo
per il Signore ...” (Bemidbàr 1, 9). L’Admor Rabbì Itzhàk Meìr di Gur,
conosciuto con il nome del suo commento alla Torà come Baàl Chìdusè
Harìm, diceva: il profumo si percepisce da lontano, per questo ogni
cosa che viene percepita con l’olfatto si percepisce prima di arrivare
ad essa. Questo è lo scopo del Korbàn - sacrificio, essere di buon
auspicio e di buon proposito davanti al Signore per la persona che lo
offre.
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Davide
Assael,
ricercatore
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Un
recente reportage del giornalista Luca Steinmann ha raccontato per
L’Espresso la guerra intestina fra Hamas e Al Fatah, svelando traffici
di droga verso la Germania, con cui si finanziano le leadership dei
territori palestinesi. Una politica sempre più cinica e spietata (si
sente forte la concorrenza delle nuove cellule jihadiste), condita
anche da esecuzioni sommarie in puro stile mafioso. Naturalmente,
nessuna reazione da parte dei terzomondisti nostrani, disposti a
chiudere entrambi gli occhi pur di conservare le loro lenti
ideologiche. Se a questo si somma il rifiuto di Abu Mazen di assumersi
la responsabilità del controllo militare e poliziesco della
Cisgiordania (proposta dell’esercito israeliano) si comprende
l’assoluta necessità di un cambio di leadership politiche palestinesi.
Così come, si spera, l’incapacità di arrestare l’incredibile ondata di
accoltellamenti e attentati vari che sta colpendo ogni zona di Israele
da mesi convinca Netanyahu ad abbattere l’idolo dello status quo e
iniziare una politica capace di guardare a un contesto sociale e
politico radicalmente mutato negli ultimi anni.
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La promessa di Al Sisi: "Verità per Regeni"
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“Vi
prometto che faremo luce e arriveremo alla verità, che lavoreremo con
le autorità italiane per dare giustizia e punire i criminali che hanno
ucciso vostro figlio”. È quanto afferma il generale Al Sisi in una
ampia intervista di Repubblica a firma del direttore Mario Calabresi e
dell’inviato Gianluca Di Feo.
Bruxelles di nuovo sotto assedio: il blitz, la sparatoria, il sangue.
La città blindata e paralizzata per ore. Il terrorismo islamista come
minaccia costante. “Secondo la polizia, che ha bloccato completamente
gli accessi a una ampia parte del comune cittadino di Forest, il
bilancio sarebbe di quattro agenti feriti e un presunto terrorista
ucciso, mentre uno o forse altri due sarebbero riusciti a fuggire. Le
autorità belghe hanno chiarito solo che la vittima non è il
ricercatissimo Salah Abdeslam” (Ivo Caizzi, Corriere).
Si rafforza l’asse tra Fronte Nazionale francese, Lega Nord, gruppi
dell’estrema destra italiana. Una conferma arriva ieri dalla prima
giornata romana della nuova stella del Fn, Marion Le Pen, ospite di un
convegno all’Eur. “In sala tanta Roma nera, convocata dall’associazione
Riva Destra per rendere omaggio alla giovane Marion” (Francesco
Maesano, La Stampa).
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qui buenos aires - l'assemblea del wjc "Terrorismo, vogliamo la verità"
Sul
tappeto temi di grande attualità. I nuovi venti di odio, la minaccia
islamista, la delegittimazione di Israele nell’opinione pubblica. Ad
affrontarli gli oltre 400 delegati giunti da tutto il mondo per
partecipare all’assemblea plenaria del World Jewish Congress in
svolgimento a Buenos Aires, tra cui il vicepresidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni e l’assessore UCEI Victor
Magiar. Ospite d’onore dell’assemblea il presidente argentino Mauricio
Macri (nell’immagine in alto), intervenuto nel corso della cena
inaugurale. Significativa la sua presa di posizione sugli
interrogativi, le nubi, i molti silenzi che ancora avvolgono
l’attentato del 1994 al centro ebraico di Buenos Aires. “L’Argentina è
tornata nel consesso delle nazioni impegnate nella difesa dei diritti
umani e contro il terrorismo. Agiremo costantemente in questa
direzione” ha assicurato l’inquilino della Casa Rosada, nel cui
esecutivo insediatosi in dicembre siede anche il rabbino riformato
Sergio Bergman (nominato all’Ambiente).
Vivo
apprezzamento è stato espresso in questo senso dal presidente del World
Jewish Congress Ronald Lauder, che ha affermato: “Gli attacchi contro
l’ambasciata israeliana del 1992 e quello del 1994 all’Amia non sono
stati attacchi rivolti esclusivamente contro ebrei, ma contro tutta
l’Argentina. L’uccisione di Alberto Nisman è stato un attacco
all’intero sistema giudiziario e non solo contro un avvocato ebreo.
Presidente Macri, lei ci ha promesso giustizia. Le crediamo e abbiamo
piena fiducia nel suo operato. Saremo al suo fianco in tutti i modi e
con tutti i nostri mezzi”.
Numerosi
le occasioni di confronto e dibattito che vedono protagonisti i
partecipanti all’assemblea, con la delegazione italiana chiamata a
intervenire questo pomeriggio in plenaria. Il grande incontro di Buenos
Aires, cui partecipa anche il ministro israeliano Naftali Bennett, si
propone inoltre di essere occasione di riflessione corale sui risultati
raggiunti nei primi 80 anni di vita dell’ente, istituito nel 1936, e di
rilanciare nuove attività e nuovi impegni. Una sfida incalzante perché
molteplici, ha ricordato Lauder, sono le minacce che insidiano la
stabilità delle società progredite e democratiche. Leggi
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QUI TRANI - LECH LECHà Purim, la gioia della festa
Ancora
molti stimoli da Lech Lechà, la settimana dedicata dalla città di Trani
alla cultura ebraica, che quest’anno ha come tema Komemiut, il
procedere “a testa alta”. Il festival, realizzato grazie al supporto
della Regione Puglia, del Comune di Trani, dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane e della Comunità ebraica di Napoli, e diretto da
Francesco Lotoro, Pagliara e Ottavio Di Grazia, propone anche per la
sua terza giornata molti appuntamenti, tra dibattiti, presentazioni e
occasioni per gustare la cucina casher. Oltre alla possibilità di
entrare nell’atmosfera allegra del Purim grazie a uno studio sulla
Meghillat Ester a cura del maskil Ariel Finzi. Leggi
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QUI MILANO Diversità, valore da difendere
Omologarsi
agli altri è una tentazione in cui cadiamo spesso. Celebriamo la
diversità, eppure ci capita, per il nostro quieto vivere, di
uniformarci alla massa. Ma la cancellazione delle differenze
costituisce un danno a noi stessi, alla società e alla natura. Il
perché lo hanno spiegato chiaramente i relatori dell'incontro
“Diversità. Biologica, culturale, sociale”, organizzato a Milano dalla
Fondazione Corriere della Sera e dalla Comunità ebraica cittadina in
collaborazione con l'associazione Amici di Brera, l'Associazione Medica
Ebraica di Milano, Gariwo e l’Università degli Studi. Ad aprire la
serata, condotta dal presidente della Fondazione Corriere Piergaetano
Marchetti assieme a Claude Shammah, la riflessione sulla diversità di
rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano. Tra i protagonisti della
serata, il presidente di Gariwo Gabriele Nissim. Leggi
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un controverso tweet fa discutere
"Bayern, svista clamorosa"
"Una
grande gaffe che un club come il Bayern poteva evitare di fare". Così
il vicepresidente della Comunità ebraica romana Ruben Della Rocca
commenta un controverso tweet pubblicato questa mattina dal Bayern
Monaco in cui l'immagine di un binario diretto all'Allianz Arena (dove
stasera è attesa la Juventus) sembrava evocare periodi e situazioni
decisamente fuori luogo.
"Non voglio pensare alla malafede, sarebbe gravissimo, voglio anzi
confermare che si è trattato di una svista. Clamorosa, ma una svista.
Quello che mi auguro è che in futuro il Bayern mostri più sensibilità
per certi argomenti. Soprattutto perché stiamo parlando di una squadra
tedesca" ha sottolineato Della Rocca.
Attraverso i propri canali social, il club tedesco ha commentato: “Non volevamo mancare di rispetto a nessuno, ci scusiamo”.
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LA TESTIMONIANZA DI ENZO BELGRADO "Quei viaggi clandestini in nave sognando la libertà in Israele"
La
vista è incantevole. La dolce campagna dell’aretino, in una calda
giornata di sole che annuncia con largo anticipo l’arrivo della
primavera. Sullo sfondo il profilo medievale di Lucignano, uno dei
gioielli urbanistici della zona. Ma Enzo Belgrado, 94 anni, non si
lascia incantare dal contesto idilliaco di questa giornata. I suoi
occhi chiari sembrano guardare la vallata circostante, ci spiega, “ma
in realtà puntano molto più lontano”. Verso il mare, l’avventura, il
sapore di cose perdute che rivivono ogni giorno nelle sue memorie.
Bisogna andare indietro di oltre 70 anni per capire il significato di
questo incontro. Enzo, ventenne, è un giovane ebreo italiano con la
passione per la navigazione. Costretto alla fuga per via delle
persecuzioni nazifasciste, affronta in solitaria (dopo uno straziante
saluto ai suoi cari e alla fidanzata, che non rivedrà più) un viaggio
che dalla Toscana lo porterà fino all’Abruzzo, a Roma, e poi ancora più
a Sud. A piedi verso la libertà, da conquistare con fatica e coraggio.
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Ticketless
- Via Artom
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Il romanzo di Alessandro Musto (Via Artom,
RAI Eri) merita di essere salutato con gioia da chi abbia a cuore
l’eredità dei Diari di Emanuele Artom. Che un giovane esordiente si sia
ispirato a quel libro è di per sé lodevole, ma la trama del libro pone
un ulteriore problema, che va oltre la storia e la letteratura e ci
riguarda da vicino. Musto racconta di aver scoperto un giorno, dal
colore delle vetrate, che la casa dov’è andato ad abitare in via
Sacchi, proveniente da via Artom, è la stessa abitata da Emilio Artom,
dai suoi due figli, Ennio ed Emanuele. La casa è proprio quella, la si
riconosce dalle vetrate colorate. Musto dialoga con il passato,
giocando sulla nozione dell’abitare. Insegna Perec che la composizione,
il puzzle delle stanze in cui si vive possono regalarci istruzioni per
l’uso, utili nella vita. Non si abita mai due volte nello stesso modo e
del resto i nomi delle strade non vengono scelti a caso. Via Artom era
stata situata lì non per caso, a due passi dal Sangone, sulle cui
sponde il corpo senza vita di Emanuele fu gettato dai tedeschi (e non
sarà mai ritrovato: si ricordino le pagine commoventi di Bianca
Guidetti Serra, sul disperato tentativo degli amici di dargli sepoltura
all’indomani della Liberazione).
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Lech Lechà
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È
certamente motivo di grande piacere e soddisfazione l’apertura, lunedì
scorso, di quello che è ormai certamente diventato uno dei più
significativi eventi culturali del Paese, vale a dire la settimana di
arte, cultura e letteratura ebraica “Lech lechà”, che permette a tante
persone, provenienti da tutta Italia, di riunirsi, nell’incantevole
cornice di Trani, per discutere e riflettere insieme su tematiche di
alto interesse e grande rilevanza, che vanno anche al di là dello
specifico ambito ebraico, alternando le ore di impegno e concentrazione
con momenti di svago e convivialità. Del ricco programma di
appuntamenti previsti è già stata data notizia, e c’è da complimentarsi
del lavoro svolto con tutti gli organizzatori, che ringrazio di avermi,
anche quest’anno, invitato a partecipare, in qualità di relatore, nella
mattinata di domani, nella Biblioteca Comunale G. Bovio, a una
discussione sul tema “‘Ripetetele ai vostri figli’. Primo Levi e le
parole dimenticate”, accanto a rav Benedetto Carucci Viterbi,
moderatrice Nunzia Saccotelli.
Francesco Lucrezi, storico
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