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12 aprile 2016 - 3 Nissan 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Ad approfondire il collegamento fra lebbra e maldicenza, il Chatam Sofer (Rabbi Moses ben Samuel Sofer o Schreiber, 1762-1839) propone un mirabile commento alla parashà di Tazria ( Vaykrà; 13, 2) nel quale collega i tre sintomi comuni della tzaraat con i tre motivi che inducono le persone a parlare contro altre persone. La seeth (protuberanza): chi fa maldicenza la fa per innalzarsi e gonfiarsi rispetto agli altri; la sappachat (scaglia): nel fare maldicenza ci si associa (sippuach) e ci si uniforma a un gruppo per essere accettato; la  baheret (macchia lucida): si fa maldicenza per discolparsi da qualcosa.
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Quando all’inizio della mia collaborazione con Moked mi fu chiesto di dichiarare il mio ruolo, avrei voluto dire ‘intellettuale’, o ‘fan di ebraismo’, o magari, meglio, ‘ingegnere aeronautico’. In coscienza, sentivo che l’unico ruolo che mi riconoscevo appropriato e incontestabile era quello, piccolo piccolo, di ebreo. Ma questo non era sufficiente a differenziarmi dai molti altri collaboratori e, forse, a rendermi idoneo alla bisogna. Optai allora per la definizione più stretta ed esclusiva del mio mestiere: ‘anglista’. Era l’unico ruolo che nessuno mi poteva contestare: per tutta la vita mi sono occupato, oltre che di qualche altra minuzia, di letteratura inglese. Che dire? Ogni altra definizione mi sembrava sarebbe stata una menzogna, o una dichiarazione di arroganza, forse anche millantato credito, o falso ideologico.
 
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Il premier Renzi in Iran
Si apre in queste ore la visita ufficiale del Premier italiano Matteo Renzi a Teheran, primo capo di governo occidentale a recarsi in Iran dopo la firma dell'accordo sul nucleare. Renzi, scrive Il Sole 24 Ore, “si gioca oggi la carta iraniana: 17 miliardi di euro di accordi siglati quando venne in Italia il presidente (iraniano) Hassan Rohani da trasformare in contratti veri, operativi”. Avvenire parla di “un export da 3 miliardi di euro nel mercato iraniano che, secondo la Sace, potrebbe attrarre fra 30 e 50 miliardi di dollari di investimenti esteri annui”. Il quotidiano riporta anche del dossier presentato dall'ong Nessuno tocchi Caino sullo stato dei diritti umani in Iran, presentato proprio alla vigilia visita della delegazione italiana – con rappresentanti, tra gli altri, di Mediobanca, Intesa San Paolo, Unicredit ed Eni – in Iran. L'organizzazione ha lanciato un appello contro le sistematiche violazioni dei diritti, denunciando “l’allarmante uso della pena di morte”, “la discriminazione delle minoranze religiose” Bahai e cristiani, “la persecuzione degli omosessuali”, “l’invocazione della distruzione dello Stato di Israele”, “gli arresti di attivisti e oppositori”, “la discriminazione delle donne”.

Eruv in Laguna. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnano ha firmato ieri un'autorizzazione che permetta di considerare strade, piazze, campi e ogni altro spazio pubblico di Venezia come un unico ambiente e un'unica proprietà della cittadinanza. In questo modo nell'area delimitata, nell'Eruv, viene meno la proibizione di trasportare di Shabbat che vige per gli ebrei nei luoghi pubblici. La zona, in questo caso Venezia, infatti è come se diventasse un grande spazio privato, dove il trasporto è possibile. Nella città lagunare, - ha spiegato rav Scialom Bahbout, rabbino capo della città - se il sindaco, che è la massima autorità cittadina, attesta che l'intera città si può considerare come un'unica grande “casa”, la prescrizione può essere osservata consentendo nello stesso tempo agli ebrei osservanti di spostarsi liberamente nell'area interessata dall'autorizzazione, che durerà 5 anni a partire dal 22 aprile (Corriere del Veneto).

Il muro sul Brennero che fa arrabbiare l'Italia. Tra le polemiche, Vienna ha dato il via ieri alla costruzione della barriera anti-profughi al valico del Brennero. “La prospettiva austriaca – spiega il Corriere - è di trattare Malia come la Grecia, alla stregua di un campo profughi a cielo aperto.“La struttura al Brennero sarà lunga 250 metri e attraverserà sia l'autostrada sia la strada statale”, ha detto il capo della polizia tirolese Helmut Tomac. Secondo il Viminale l'iniziativa austriaca “danneggerà l'economia”. “Non sarà solo un 'muro' tra Nord e Sud, tra due pezzi dell’Europa, tra l’Italia e l’Austria. - scrive Gian Antonio Stella sul Corriere, ricordando l'emigrazione forzata nel 1939 di decine di migliaia di tedeschi altoatesini, obbligati dal patto tra Mussolini e Hitler a optare per il trasferimento in Austria e in Germania  – sarà di più: la spaccatura del piccolo mondo tirolese. Un incubo antico reso reale non da Roma, ma da Vienna. Un trauma inatteso”. Per Repubblica l'idea del muro – il cui impatto viene ridimensionato dalle autorità austriache - nasce dal crollo di popolarità del partito socialdemocratico al governo a Vienna: tra due settimane si vota per il presidente della Repubblica e l'ultradestra vola nei sondaggi. Da qui gli “atteggiamenti muscolari sulla questione dei profughi” del governo.

Austria espropria la casa di Hitler.  La casa dove nacque e crebbe Adolf Hitler sarà espropriata e gestita dallo Stato austriaco in modo da evitare che diventi meta neonazista.
 
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  davar
l'accordo tra egiziani e sauditi sul mar rosso 
Israele e le strette acque di Tiran
Il 22 maggio del 1967 il raiss egiziano Nasser annunciava la chiusura dello stretto, o meglio degli Stretti di Tiran: i passaggi marittimi nel golfo di Aqaba a nord del mar Rosso, sul lato orientale della penisola del Sinai, che separano l’Egitto dall’Arabia Saudita. In pratica Nasser aveva annunciato il blocco sul porto israeliano di Eilat, che si affaccia appunto sul Mar Rosso. Per arrivarvi (e per andarsene) le navi israeliane dovevano passare dagli Stretti di Tiran, un'area dunque strategica per lo Stato ebraico. Il blocco significava soffocare il porto di Eilat. La Guerra dei sei giorni in cui l'esercito di Nasser fu travolto dalle forze israeliane ripristinò il traffico marittimo israeliano nel golfo di Aqaba. La libera circolazione delle navi battenti bandiera d'Israele sarà poi sancita nel 1979 con gli Accordi di Camp David tra il Cairo e Gerusalemme. Ma ora quell'area, concessa dall'Arabia Saudita all'Egitto, è tornata sotto la sovranità saudita e in molti si sono chiesti se questo metta a rischio gli interessi di Israele. Secondo diversi commentatori israeliani non c'è da preoccuparsi ma la nuova sovranità sulle isole di Tiran e Safir deve essere interpretata.
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jciak
Il rapimento di Edgardo Mortara,
Spielberg prepara la cinepresa

Ancora non si sa il nome del bambino che sul grande schermo impersonerà il piccolo Edgardo Mortara, protagonista di quello scandalo internazionale che nella seconda metà dell’Ottocento divenne un simbolo della lotta del liberalismo risorgimentale al potere pontificio, ma è ora certo che Steven Spielberg inizierà a girare in Italia verso la fine del 2016. Come raccontato da
Pagine Ebraiche nel luglio dello scorso anno la sceneggiatura – di cui è già stata consegnata al regista una prima versione – sarà di Tony Kushner, che con Spielberg ha lavorato già su “Munich”, ed è tratta da Prigioniero del Papa re di David Kertzer.
Antropologo, storico, esperto di storia politica e religiosa d’Italia, nonché recente vincitore del premio Pulitzer, Kertzer è considerato l’esperto statunitense di
maggior rilievo nella storia moderna delle relazioni tra Vaticano e mondo ebraico, e The Kidnapping of Edgardo Mortara – titolo originale dell’opera del ’97 da cui sarà tratta la sceneggiatura del film – è stato pubblicato in Italiano da Rizzoli. Notizia più recente, oltre alla conferma dell’inizio delle riprese, è che il ruolo del Papa Giovanni Maria Mastai Ferretti sarà interpretato da Mark Rylance, attore, regista e scenografo inglese che con Spielberg ha già vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista per “Il ponte delle spie”.
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qui venezia
Trasportare in Laguna di Shabbat
un accordo per rinnovare l'Eruv 

II sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ha ricevuto nelle scorse ore il rabbino capo della Comunità ebraica di Venezia, Scialom Bahbout, accompagnato dal vice rabbino, rav Avraham Dayan, dal cerimoniere del tempio spagnolo, Bruno Foà, e dal consigliere della Comunità Paolo Navarro Dina. Scopo dell'incontro, chiesto dalla Keillah veneziana, la firma di un'autorizzazione che permetta di considerare strade, piazze, campi e ogni altro spazio pubblico di Venezia come un unico ambiente e un'unica proprietà della cittadinanza. In questo modo nell'area delimitata, nell'Eruv, viene meno la proibizione di trasportare di Shabbat che vige per gli ebrei nei luoghi pubblici. La zona, in questo caso Venezia, infatti è come se diventasse un grande spazio privato, dove il trasporto è possibile.
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fondazione beni culturali ebraici italiani
Ebrei in Italia, le testimonianze
in un nuovo catalogo on line 

"La catalogazione del patrimonio culturale ebraico in Italia è un progetto fondamentale perché senza non è possibile nemmeno preservarlo e ristrutturarlo quando necessario”. Sono questi gli obiettivi della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, e a spiegarlo è la vicepresidente Annie Sacerdoti, referente del progetto di catalogazione in corso, su cui fa il punto con Pagine Ebraiche 24. La digitalizzazione del patrimonio è stata una delle priorità dell’attività dell’attuale Consiglio della Fbcei, che quest’anno ha firmato un’importante Convenzione con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero dei Beni Culturali, che consentirà alla Fondazione di dotarsi del software per l’elaborazione e la pubblicazione sul proprio portale dei dati censiti nel corso degli anni dalle Sovrintendenze e dai vari progetti speciali, favorendo l’interscambio dei dati finalizzato alla crescita del Catalogo nazionale.
A testimoniare l’importanza della catalogazione dei beni culturali ebraici, così come delle altre minoranze italiane, all’interno del patrimonio nazionale, è stata anche la Giornata di studi sul patrimonio culturale organizzata all’Archivio di Stato di Torino dall’Unione delle chiese metodiste e valdesi in Italia, a cui ha partecipato tra gli altri anche lo storico e consigliere Fbcei Gadi Luzzatto Voghera, nell’ambito di una tavola rotonda a cui hanno partecipato anche Laura Moro, direttrice dell’ICCD, Don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della CEI e Daniele Jalla, membro del seggio della Società di studi valdesi.
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pilpul
Carnivori e vegetariani
Ovvero, l’educazione sentimentale di un vegetariano non sempre praticante: nel marzo 2010 chiesi a Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, nel corso di un incontro pubblico, cosa pensasse del dibattito sulla macellazione ebraica. Mi rispose – con la severità che a volte mi riserva – che chi poneva questa domanda non poteva assumere posizioni di leadership in ambito ebraico. Siccome però sono testardo, un anno dopo pubblicai su queste colonne il primo di una lunga serie di interventi sul tema. 

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - L'Atlante delle stragi
Molte delle stragi di civili che si consumarono in Italia tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945 furono organizzate autonomamente dai fascisti, senza alcun input da parte dei tedeschi. È uno degli elementi più interessanti che emerge dal censimento realizzato in due anni di lavoro collettivo da 120 ricercatori e 60 istituti storici, nell’ambito del primo Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia, presentato la scorsa settimana alla Farnesina. Una ricerca realizzata dall’Anpi e dall’Insmli con il finanziamento della Germania.
Per la prima volta, è stato definito il numero delle stragi a livello nazionale, 5.428, avvenute non solo nel Centro-Nord ma anche in Meridione, dalla Sicilia alla Campania. 


Mario Avagliano
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