rassegna stampa 8 - 14 aprile
"Presuntivamente neutrali"
Scrive
Carlo Cardia sull'Avvenire che "Sulla scia di un convegno dedicato al
rapporto tra scuola e religione, organizzato dal Centro Piero
Calamandrei di Torino, si è tornati a proporre l'introduzione, sotto
diverse forme nella scuola pubblica, dello studio della storia delle
religioni, del fatto religioso, o con altre formule, sostenendo che
questa 'svolta' gioverebbe alla laicità dello Stato e della scuola. Se
ci si fermasse a quest'indicazione, all'auspicio che tra i giovani
cresca la conoscenza delle religioni, specie in un'epoca di
globalizzazione, non si potrebbe che essere d'accordo. Ma essa ha un
punto focale ulteriore, che getta una luce diversa sulla proposta
complessiva: voler di fatto procedere alla liquidazione (più o meno
immediata, parziale o totale) dell'insegnamento della religione
cattolica previsto dal Concordato del 1984, regolato da un'Intesa con
la Cei che ne ha arricchito il carattere culturale e pluralista. Questo
è il punto di non ritorno".
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