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17 Aprile 2016 - 9 Nissan 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
Il Signore ha creato fisicamente la natura. Ma al tempo stesso ci ha chiesto di essere artefici, assieme a Lui, della natura umana.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Dalla puntata de “L’erba dei vicini” dedicata a Israele ho imparato una cosa non solo su Israele, ma anche su noi italiani. Il fallimento è parte essenziale della cultura della start up, fa parte del pacchetto e, dunque, include la possibilità di una seconda chance. Vuol dire avere dei sogni e inseguirli, non pensando che il massimo del sogno sia ripetere l’esistente. Insomma non pensare che il proprio sogno sia fare l’ingegnere, il dottore, l’avvocato, che è la riproduzione, magari in maggior agiatezza, di ciò che c’è già.
Mogherini a Teheran: "Giornata storica"
“Oggi si è aperto un nuovo e storico capitolo nei rapporti istituzionali tra Unione Europea e Iran”. Lo ha dichiarato Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera della Ue, al termine di un incontro con il capo della diplomazia iraniana Mohammad Zarif. La missione a Teheran, la prima dalla fine delle sanzioni, “ha voluto segnalare la volontà dell’Europa di aprire una nuova fase, all’insegna di quello che Mogherini ha definito un dialogo comprensivo, concreto, critico e costruttivo” scrive Paolo Valentino sul Corriere. Nella stessa pagina un’intervista a Zarif, che sostiene: “I diritti umani sono ragione di preoccupazione per tutti. C’è molto da dire da ambedue le parti. Siamo pronti a dialogare. Faremo le nostre osservazioni sull’alienazione delle comunità islamiche in molte società europee o su come la libertà di espressione venga abusata per dissacrare i simboli dell’Islam”. Per Zarif, le esecuzioni in Iran sarebbero quasi tutte “legate al traffico di droga, che da noi è un problema serio e diverso dall’Occidente”.
 
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  davar
ISRAELE - L'ACCADEMIA DELLA LINGUA EBRAICA
Nuove parole per una nuova era
Mentre alla Crusca ancora si dibatte sulla parola 'petaloso' e l'Académie Française accoglie la sua nuova anima rock, come è stato definito il nuovo membro dei suoi quaranta cosiddetti Immortali Marc Lambron, giornalista e scrittore insignito del titolo questa settimana, anche l'Accademia della lingua ebraica (nell'immagine una foto d'epoca) ha coniato una serie di nuove parole e compiuto la sua svolta all'insegna della modernità. Molti tra i nuovi termini che entrano dunque ora a far parte del lessico ebraico, appena annunciati dall'istituzione, servono infatti per sostituire equivalenti inglesi, per lo più riferiti al mondo della tecnologia e dell'informatica.
E così da oggi 'hashtag' si dice 'tag hakbatza' che letteralmente significa una etichetta di gruppo, 'screenshot' diventa 'tazlum matzag', e 'feed' si traduce in 'hezen'. Il meccanismo è in generale quello del calco semantico, una sorta di traduzione letterale, come avviene ad esempio anche in 'netunei atek' che prende il posto di 'big data', le grandi raccolte di dati la cui analisi è molto diffusa per redigere analisi di mercato. Accanto a questo, come in molti casi di formazione lessicale, entra in gioco anche il meccanismo dell'analogia, come è stato fatto ad esempio per tradurre la parola 'ransomware', che indica particolari tipi di virus che richiedono un pagamento dall'utente per rimuovere le limitazioni causate dall'infezione. Dalla traduzione ebraica della parola 'ransom', riscatto, 'cofer', è stata dunque fatta derivare la parola 'cofra'.
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il caso della giovane autistica discriminata 
"Niente viaggio a Mauthausen"

Il Ministero manda gli ispettori
Gli ispettori del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca al lavoro per accertare le responsabilità di chi ha permesso che un grave caso di discriminazione potesse compiersi all’interno della scuola italiana nei confronti di una studentessa 13enne di Legnano colpita da autismo e impossibilitata a partire alla volta di Mauthausen per un viaggio di formazione sugli orrori del nazifascismo per via del disagio manifestato dai suoi compagni di classe all’idea di condividere la propria camera con la giovane.

Intervistata dal Corriere della sera, la madre della studentessa ha esternato la propria amarezza: “Domattina la classe, senza mia figlia, partirà per Mauthausen. Un viaggio importante, per studiare gli orrori della discriminazione. Tante parole e poi nei fatti…”. Per poi aggiungere: “Nella scuola organizzano convegni contro il bullismo… Ma davvero, non ce l’ho con i compagni di classe. I messaggini li considero una ragazzata. Sono gli adulti che mi hanno deluso e rattristato”.
Oltre 70mila le persone disabili a vario titolo uccise e 375mila quelle che furono sterilizzate dal nazismo in quella che è passata alla storia sotto il nome di Aktion T4. E cioè l’operazione di sterminio pianificata da Hitler e dai suoi più stretti collaboratori per porre fine a quelle che venivano considerate vite “indegne di essere vissute”.
QUI Milano
Triennale, Israele protagonista
Giovani designer assieme a nomi già affermati approdano da Israele alla XXI Triennale di Milano, dedicata al tema Design after Design. Due le mostre proposte e presentate ieri al pubblico milanese: la prima, curata da Luka Or e dall’enigmatico titolo “Yes &..”, porta in Triennale i lavori di venti studenti della Holon Institute of Technology che raccontano, non senza ironia, la realtà israeliana. La seconda, Higher View, è incentrata sul lavoro di Ezri Tarazi e sul rapporto con la sua città d'origine, Gerusalemme.
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sorgente di vita 
"Il Talmud è la mia casa"
“Il Talmud è la mia casa. Come un pesce che nell’acqua ha la sua casa. E ci vive. Per sempre. Ecco, questo è il Talmud per me”. Dice così rav Adin Steinsaltz a Sorgente di vita nel servizio che apre la puntata di domenica 17 aprile. Lo abbiamo incontrato all’Accademia dei Lincei in occasione della presentazione della prima traduzione in italiano del Talmud alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Tante voci per spiegare cosa è il Talmud, il pilastro della tradizione ebraica che raccoglie i commenti e le interpretazione della Torà, su norme religiose, questioni filosofiche, temi scientifici, norme giuridiche e vita quotidiana attraverso le discussioni di rabbini di epoche diverse.
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pilpul

Un presente che non passa
Il rapporto con il proprio passato nazionale non è mai lineare. Vuoi perché la sua rielaborazione è vincolata alle stagioni culturali e politiche che si succedono nel corso del tempo, vuoi perché raccontare (e raccontarsi) la propria storia risponde ad esigenze del presente, ovvero all’agenda delle priorità che si impongono di volta in volta. L’una e l’altra cosa non costituiscono gli unici ed esclusivi filtri nella definizione dei caratteri identitari prevalenti in una collettività. Tuttavia, vi esercitano una forte pressione, una cogenza ineludibile, che piaccia o meno. La Polonia del giovane presidente Andrzej Duda, già esponente del partito conservatore Diritto e Giustizia, e della premier Beata Maria Szydło, proveniente dalla medesima formazione politica, ne è un esempio. Diritto e Giustizia, in polacco “Prawo i Sprawiedliwość”, comunemente abbreviato in PiS, nasce nel 2001, per ispirazione dei gemelli Lech e Jarosław Kaczyński, grazie all’unione di un paio di gruppi che gli preesistevamo, ossia una parte dell’Azione elettorale Solidarność con il partito Accordo di centro. Attualmente il PiS nel Parlamento dell’Unione è parte del gruppo dei Conservatori e riformisti europei mentre a livello continentale aderisce all’Alleanza dei conservatori e riformisti europei.

Claudio Vercelli
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Il SettimanAle - Abdi Heba
“Pensiamo alle terre di Gezer, di Ashkelon, di Lachish: hanno rifornito i nostri nemici con cibo, olio e ogni altra merce! Voglia Sua Maestà inviare delle truppe contro quei criminali, che si fanno beffe della Sua autorità” implora il sindaco di Gerusalemme, sperando che il Faraone gli mandi un aiuto militare; “Pensiamo a Gerusalemme! Non è mio padre che me l’ha data, né mia madre, bensì il braccio possente di Sua Maestà. Pensiamo a cos’hanno fatto! Ecco cos’hanno fatto Mikilu e i figli di Lab’ayu: hanno consegnato le terre di Sua Maestà agli Habiru.” [lettera di Abdi-Heba al Faraone, la n.287 fra le lettere trovate a El Amarna, databile verso il 1340 AEV].

Alessandro Treves, neuroscienziato
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