Il SettimanAle
La lettera di Abdi-Heba

alessandro-treves“Pensiamo alle terre di Gezer, di Ashkelon, di Lachish: hanno rifornito i nostri nemici con cibo, olio e ogni altra merce! Voglia Sua Maestà inviare delle truppe contro quei criminali, che si fanno beffe della Sua autorità” implora il sindaco di Gerusalemme, sperando che il Faraone gli mandi un aiuto militare; “Pensiamo a Gerusalemme! Non è mio padre che me l’ha data, né mia madre, bensì il braccio possente di Sua Maestà. Pensiamo a cos’hanno fatto! Ecco cos’hanno fatto Mikilu e i figli di Lab’ayu: hanno consegnato le terre di Sua Maestà agli Habiru.”
[lettera di Abdi-Heba al Faraone, la n.287 fra le lettere trovate a El Amarna, databile verso il 1340 AEV]
Mi pare doveroso, in procinto di lasciare l’Egitto e di avviarci verso la Terra Promessa, dalla schiavitù alla libertà, fare uno sforzo per calarci nei panni dell’altro, di chi avrebbe visto il nostro arrivo con trepidazione e timore. Secoli prima che re David la strappasse ai gebusei, il povero Abdi-Heba cerca di proteggere la sua Gerusalemme, da una parte invocando una sorta di embargo non contro Gaza ma contro altre città di quella che in seguito sarebbe stata la Filistea, e poi la Palestina; e dall’altra, sempre rivolgendosi all’unica superpotenza del tempo, l’America di allora, chiedendo armi per fronteggiare le incursioni delle bande degli Habiru, di cui è tuttora controversa la parentela con gli Ebrei. Né, del resto, si è potuto appurare a quale sorte sia andato incontro il nostro Abdi-Heba, gerosolimitano.
Si è data la stima di circa 1500 abitanti per la Gerusalemme del 1340 AEV, piccola città-stato tributaria dell’Egitto; Abdi-Heba, cui gli storici si riferiscono a volte come sindaco e a volte come re-vassallo, scrisse o piuttosto fece scrivere 6 delle lettere di El Amarna, tutte al Faraone; le lettere sono in accadico, lingua semitica della Mesopotamia usata dall’Egitto nella corrispondenza con i propri vassalli, che però nelle risposte la infarcivano di inflessioni dialettali cananee.


Alessandro Treves, neuroscienziato

(17 aprile 2016)