10 maggio 2016 - 2 Iyar 5776 |

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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Roberto Della
Rocca e di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di
Tobia Zevi e Mario Avagliano.
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Tal Schneider @talschneider
9 maggio
Israel President @PresidentRuvi attended the ceremonial entry of the new Shabak chief & then went for street Falafel
@Haaretz.com @haaretzcom
9 maggio
Hillary Clinton reaffirms opposition to BDS in letter to Jewish leaders http://dlvr.it/LGb5DJ
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Da Bolzano a Vienna, destre nere
avanti con slogan anti-immigrati
Di
terremoto politico parlano oggi i quotidiani dopo le dimissioni in
Austria del cancelliere socialdemocratico Werner Faymann: “travolto da
migranti e ultradestra”, come titola il Corriere. Ed è proprio la
destra nazionalista e xenofoba del Partito della libertà a preoccupare
l'Europa: tra dodici giorni si vota e il suo candidato, Norbert Hofer,
arriva alle urne forte del 36 per cento ottenuto al primo turno contro
il 21 dell'indipendente ecologista Alexander Van der Bellen. I due
partiti attualmente al governo, i socialdemocratici e i conservatori,
sono rimasti fuori, bocciati dall'elettorato soprattutto a causa della
gestione dell'emergenza migranti che ha portato alla ribalta la destra
più estrema. Repubblica racconta come anche nella “rossa Vienna”
l'ombra nera si stia rafforzando, riflesso di quanto accade nel paese
dove “le aggressioni e i crimini di gruppi di estrema destra e
neonazisti sono aumentati del 40% in un solo anno”. I neonazisti
avanzano grazie anche ai fallimenti delle politiche di integrazioni:
nella sola Vienna, secondo un'indagine governativa, ci sono circa 150
asili islamisti. “Diecimila bambini vengono educati da gruppi di
salafiti, dai Fratelli musulmani e da altre organizzazioni simili, ad
introiettare i precetti dell'Islam più radicale”.
L'exploit di CasaPound a Bolzano.
Al di qua del Brennero, a preoccupare è il boom dell'estrema destra in
Alto Adige: a Bolzano, dove si vota per le comunali, l'estrema destra
di CasaPound ha triplicato i voti e sfiora il 7 per cento. “'Prima i
bolzanini' è uno degli slogan-mantra sui quali i caporioni di CasaPound
– spiega Repubblica - hanno costruito la muscolosa campagna elettorale
tutta strada, sicurezza e occupazioni simboliche dell'istituto per
l'edilizia sociale”. Tra i più votati all'interno di CasaPound, il
consigliere di circoscrizione Davide Brancaglion che il 20 gennaio
scorso, racconta Repubblica, ha pestato un ragazzo di 17 anni. A
Bolzano, in ogni caso, al ballottaggio andranno il candidato Pd Renzo
Caramaschi, che ha ottenuto il 22,32%, e Mario Tagnin, esponente del
centrodestra, con il 18,39% (Corriere).
Gaza, Israele non vuole un'escalation.
No a nuove violenze con la Striscia di Gaza, ma Israele agirà “se serve
per mantenere la sicurezza”. A dichiararlo il premier israeliano,
Benjamin Netanyahu, dopo alcuni giorni di alta tensione, riporta
l'Osservatore Romano. “Continueremo a fare quanto necessario per
combattere la minaccia dei tunnel segreti” ha spiegato il Premier,
riferendosi ai tunnel costruiti dai terroristi di Hamas per infiltrarsi
in Israele.
17 milioni all'asta per Him.
Hitler in ginocchio, assorto nella preghiera e con gli occhi lucidi. La
provocatoria scultura di Maurizio Cattelan intitolata Him, cioè Lui, ha
sbancato l'altra sera l'asta di Christie's a New York stabilendo un
doppio record, per l'incanto e per l'artista, con un cartellino del
prezzo finale da 17.189.000 dollari, circa 15 milioni di euro (Corriere
della Sera).
L'esempio Bulgaria che salvò i suoi ebrei. Su
Repubblica Maurizio Ferraris porta ad esempio il politico bulgaro
Dimităr Pešev per avvallare la sua tesi secondo cui “Cambiare il mondo
è un gesto individuale”. Pešev, scrive Ferraris, era un “uomo senza
qualità e senza eroismi, politico di seconda fila in una piccola
nazione ( era vicepresidente del Parlamento bulgaro), aveva accettato
senza obiezioni le leggi antisemite introdotte nel suo Paese, non aveva
firmato proteste o manifesti”. Nonostante questo, Pešev denuncerà nel
1943 il tentativo di deportare i 48mila ebrei bulgari su richiesta dei
nazisti e una sua lettera porterà lo zar di Sofia a opporvisi. Nessun
ebreo bulgaro sarà deportato.
Il sistema di assimilazione dell'Est Europa.
“Gli otto Paesi europei (Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Germania
orientale, Romania, Bulgaria, Albania e Jugoslavia) occupati, in tutto
o parzialmente, nel 1945 dall'Armata Rossa, avevano culture, tradizioni
politiche e strutture economiche del tutto diverse. I loro regimi
politici erano stati assai diversi tra loro, erano abitati da
cattolici, ortodossi, protestanti, ebrei e musulmani che parlavano
lingue slave, neolatine, ugrofinniche e germaniche”, eppure, scrive
Paolo Mieli sul Corriere tutti questi popoli in pochi mesi divennero
parte di un'unica realtà: l'Europa dell'Est. A spiegarlo l'ultimo
lavoro di Anne Applebaum, La cortina di ferro
(Mondadori).
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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