Israele: la legge è uguale per tutti
In prigione l’ex Premier Olmert

rassegnaL’ex Primo ministro d’Israele Ehud Olmert ha iniziato a scontare ieri in prigione la sua pena a 19 mesi di galera per corruzione e ostruzione alla giustizia. Olmert è il primo capo di governo d’Israele a finire in carcere. Nella cella a fianco a lui si trova l’ex presidente dello Stato Moshe Katsav, condannato a sette anni per violenza sessuale. “Siamo l’ unica democrazia ad aver mandato in galera due cariche così alte. Gli americani alla fine concessero la grazia a Richard Nixon”, il commento di Anshel Pfeffer su Haaretz, riportato dal Corriere della Sera. “Israele, l’unico Paese dove i politici corrotti vanno in galera”, titola Libero per l’articolo di Daniel Mosseri che ricorda come la condanna di Olmert sia arrivata “per avere accettato mazzette” da un costruttore edile mentre era sindaco di Gerusalemme (1993-2003) e da ministro del Commercio (2003). “Sono fiero di appartenere a uno Stato dove il premier può esser indagato come un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge”, le parole di Olmert ricordate da Marco Travaglio nel suo editoriale d’apertura per il Fatto Quotidiano.

Online “l’armadio della vergogna”. Sul sito internet dell’Archivio storico della Camera dei deputati sarà possibile da oggi consultare l’elenco e richiedere copia dei documenti declassificati della “Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti” che nella XIV legislatura si è occupata della vicenda del cosiddetto “armadio della vergogna”: documenti rivenuti nel 1994, fra cui 695 fascicoli d’inchiesta e un registro generale con 2274 notizie di reato relative a crimini di guerra commessi sul territorio italiano durante l’occupazione nazifascista (Il Messaggero).

Il museo del fascismo a Predappio. Il governo ha in preventivo di stanziare due milioni di euro per la realizzazione di un museo dedicato al fascismo. Il progetto, racconta La Stampa, è di creare nell’ex Casa del Fascio di Predappio, a 500 metri dall’abitazione di Benito Mussolini, “un centro di documentazione, con archivio e biblioteca. Un’esposizione permanente (che poi sarebbe il museo), sviluppata su tre piani, mostre temporanee”. Il costo totale è di cinque milioni di euro. L’iniziativa desta preoccupazione soprattutto perché Predappio è notoriamente meta di raduni di nostalgici del fascismo.

Roma, negazionista a Cinque stelle.Tra i candidati del Movimento Cinque stelle al Campidoglio c’è anche Antonio Caracciolo, ricercatore di filosofia di 65 anni che nel 2009 espose le sue vergognose tesi negazioniste. La Shoah? “Una leggenda su cui esistono solo verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio”, l’affermazione delirante per cui Caracciolo fu portato davanti al Consiglio Universitario Nazionale per un procedimento disciplinare (Repubblica Roma). Da quella vicenda “sono stato prosciolto”, afferma Caracciolo proponendosi come candidato del Movimento di Beppe Grillo per le elezioni a Roma (assieme ad altre 200 persone) e rivendicando le sue aberranti tesi sulla Shoah.

Siria, bombe su scuole e ospedali. Almeno tre ospedali, una scuola e altre istituzioni civili sono state colpite in Siria da bombardamenti che, secondo le Nazioni Unite, sono stati compiuti da jet russi o del regime di Assad. Una vicenda, spiega il Corriere della Sera, come in Siria siano in corso ulteriori stravolgimenti: “In nome della lotta ad oltranza contro Isis, che paradossalmente resta l’attore meno coinvolto nelle ultime battaglie, un nuovo status quo imposto da Mosca pare prendere forza. II collasso delle milizie moderate sunnite sostenute dagli Usa si avvicina a grandi passi”.

Londra contro il boicottaggio d’Israele. Consigli locali, enti e funzionari pubblici e associazioni universitarie non potranno boicottare aziende che considerano “non etiche”. È quanto ha deciso il governo guidato da David Cameron per arginare il fenomeno diffuso in Gran Bretagna del boicottaggio contro Israele. “La decisione di Cameron è giusta, – scrive il Foglio – perché non va a incidere sulla libertà di dibattere o meno delle politiche israeliane, ma sanziona un pregiudizio operativo e sempre più diffuso che colpisce soltanto lo stato ebraico fra le duecento contese territoriali che ci sono in giro per il mondo”.

Cartoline contro il nazismo. Sul grande schermo arriva Alone in Berlin di Vincent Perez, la storia di Anna e Otto Quangel, i coniugi che dal 1940 al 1943, dopo la morte del figlio, “diedero inizio a una personale resistenza diffondendo clandestinamente cartoline scritte a mano che raccontavano la verità sul regime, macchina di morte” (Avvenire e Corriere della Sera).

Daniel Reichel

(16 febbraio 2016)