David
Sciunnach,
rabbino
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“…
vi ho fatto camminare a testa alta…” (Vaikrà 26, 13). Ha detto il
grande Rabbì Doov Beèr di Metzrich conosciuto come il Magghìd di
Metzrich: Una bestia cammina con la testa china verso la terra. Se un
uomo si comporta come gli animali vuol dire che esso è dominato dalla
materialità. Mentre se esso cammina a testa alta, allora vuol dire che
la sua testa ha come direzione il cielo.
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Davide
Assael,
ricercatore
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Gli
sbarchi dei migranti sulle coste italiane della settimana scorsa
mettono quanto mai in evidenza come la situazione non si sia affatto
risolta col patto con la Turchia, come molti leader europei volevano
far credere. Anzitutto, va detto che questo patto non sia mai stato
applicato nella sua interezza. Piano di smistamento profughi fra i
Paesi UE infranto contro il muro del gruppo di Visegrad da una parte e
Inghilterra e Francia dall’altra. Liberalizzazione visti ai cittadini
turchi: nulla, Ankara deve ancora assolvere ai 72 obiettivi posti
dall’Europa. Soldi alla Turchia, pare assai pochi rispetto ai 6
miliardi previsti. Rimpatri in Turchia: qualche centinaia. Va inoltre
detto che il patto riguardava 72.000 migranti. Se si aggiungono le
vergogne dei centri di accoglienza in Nord Africa, veri e propri lager
di cui l’Europa porterà per sempre la macchia, il trasferimento dei
profughi di Idomeni (luogo simbolo della vergogna europea) in strutture
fatiscenti, la frittata è fatta. Come sempre, l’Europa non prende
alcuna decisione, giocando la folle strategia dello spostare i problemi
all’infinito. Finora nessuno ha avuto il coraggio di far crollare il
castello, finché non arriverà una Le Pen qualunque a raccogliere tutto
il mazzo.
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"Combattiamo l'odio"
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Facebook,
Microsoft, Twitter e YouTube hanno firmato ieri un codice di condotta
della Commissione europea in cui accettano di combattere l’odio online
nel continente. Un impegno che non ha precedenti nella storia della
rete. “È la prima volta – scrive infatti Anna Masera su La Stampa – che
si registra uno sforzo europeo congiunto per adottare una politica
unitaria su Internet”. Immediata però anche la reazione delle
organizzazioni per i diritti umani digitali, “che biasimano la scelta
di delegare ai privati il controllo della libertà di espressione in
Europa e lamentano di non essere state coinvolte nella discussione”.
Intervistato da Repubblica (Paolo Rodari) sull’emergenza profughi, il
segretario della Conferenza Episcopale Italiana Nunzio Galantino espone
la propria ricetta. “L’accoglienza dei richiedenti asilo – afferma
Galantino – dev’essere strutturata in tutti i 28 Paesi europei. Non si
possono, infatti, salvare le persone e poi non offrirgli una
possibilità di futuro. Una seconda azione concreta rimane quella di
organizzare ‘corridoi umanitari’. In questo modo si eviterebbe anche la
crescita di una tratta di esseri umani oggi gestita da mafie e da
terrorismo. Una terza azione concreta riguarda la possibilità di
offrire un permesso di protezione umanitaria a tutti i migranti
ospitati in strutture da oltre un anno e che oggi costituiscono un
popolo che si allarga sempre più”.
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Pagine ebraiche a trento economia
Le città dove abita la crescita
Città
e territori come luoghi di crescita, migranti e integrazione in chiave
economica, periferie e nuove occupazioni. Sono alcuni dei temi su cui
si concentra l’edizione 2016 del Festival Economia di Trento, che
aprirà domani i battenti. E per il quarto anno consecutivo sarà
presente anche Pagine Ebraiche. Il giornale dell’ebraismo italiano sarà
infatti in distribuzione nei principali luoghi dove si svolge la
rassegna, offrendo una prospettiva ebraica sui grandi temi di attualità
politica ed economica al centro del Festival, con un dossier dedicato
dal titolo “Mercati e valori” (scaricabile qui).
Il tema scelto quest’anno è “I luoghi della crescita” perché, come ha
spiegato il direttore scientifico del Festival Tito Boeri, “Il successo
economico è legato all’urbanizzazione e ad alcune forme di
urbanizzazione, capaci di attrarre talenti il cui mercato mondiale
incide sulla geografia economica della crescita”. Una capacità, quella
di attrarre talenti, propria di Tel Aviv, premiata nel 2014 come la
città più “smart” del mondo: una realtà che ha cercato di entrare
sempre più in contatto con le esigenze dei cittadini, come si racconta
nelle pagine del dossier, utilizzando la risorsa del web 2.0 per
rendere la città più vivibile. Leggi
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qui milano - jeiwsh in the city Essere comunità nella Comunità Un
confronto sul significato di Comunità, sul ruolo dell’ebraismo nella
società italiana e nel tessuto milanese, sulle prospettive future. Sono
alcuni dei temi su cui si sono confrontati i cinque relatori
protagonisti ieri a Milano dell’appuntamento di Jewish in the City, dal
titolo Comunità nella Comunità, tenutosi nella prestigiosa Sala Alessi
di Palazzo Marino. E già dal luogo, simbolo della Città, si può
comprendere lo scambio e il legame tra la realtà ebraica e Milano. A
confrontarsi sul tema, coordinati da Ruggero Gabbai, regista e
Consigliere comunale uscente a Milano, il sociologo Aldo Bonomi, la
giornalista Daniela Hamaui, il presidente dell’Unione Giovani Ebrei
d’Italia Ariel Nacamulli, Clelia Piperno, Direttore Progetto Talmud e
docente all’Università La Sapienza di Roma, e la regista teatrale André
Ruth Shammah. Leggi
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Ticketless
- Visionari sardi
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Circa
150 Ticketless fa scrissi su Emilio Lussu, gli ebrei e i sardi. La cosa
più bella al Salone del Libro quest’anno era la mostra dei manoscritti
dei Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci, accompagnata dall’altra,
Visionari sardi, nello stand di Regione Sardegna. Domenica mattina, non
c’era gente a visitare le due esposizioni. Una trentina di anni fa si
recitavano passi dei Quaderni come il Vangelo (o la Torah, per gli
intellettuali ebrei del PCI). Studiato in tutto il mondo, da noi
Gramsci è diventato un Visionario Signor Nessuno. I più ingiusti siamo
noi, che ci occupiamo di antisemitismo durante il fascismo. Lui che il
regime l’aveva conosciuto, e combattuto, pagando caro prezzo, è
diventato un testimone innominabile per aver sostenuto 1) che
l’antisemitismo politico nell’Italia liberale è irrilevante 2) che
negli anni Trenta non era in atto un processo di nazificazione. Per
aver sostenuto idee reazionarie di tal fatta, la storiografia ha
collocato Gramsci a destra di Renzo De Felice, ma si sa, gli
schieramenti della storiografia sul fascismo, nel recente passato, sono
sempre stati falsati dalla politica. Adesso che la fase del Terrore
berlusconiano-finiano è passata, si tornerà a riflettere con serenità e
rispetto intorno a un sardo che tanto visionario per me non era. Torna
alla mente il passo di una lettera di Gramsci a Tania: “Al contrario
dei cosacchi i sardi non distinguono gli ebrei dagli altri uomini!”. Le
teche che custodivano i quaderni al Lingotto non consentivano purtroppo
di ritrovare le pagine sul ghetto di Acqui, su Raffaele Ottolenghi,
sulla figura dell’ebreo nel romanzo di appendice, sulla deprecatissima
tesi della nazionalizzazione parallela, che nell’era del Terrore appena
conclusasi veniva giudicata alla stregua del collaborazionismo puro.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Dove va l'Anpi
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Con
tutto il rispetto e l’ammirazione dovuto a un’associazione che difende
valori essenziali per la nostra civiltà democratica (e nonostante le
forti delusioni che ogni tanto ci riserva, con iniziative, a livello
locale, quanto meno ambigue e discutibili, nei confronti delle quali
appare una colpevole tolleranza o sottovalutazione), disapprovo la
decisione presa dall’Anpi, a grandissima maggioranza, di schierarsi
apertamente per il “no” al prossimo referendum confermativo della
riforma costituzionale, in base alla considerazione che essa metterebbe
a rischio i fondamentali principi di libertà custoditi dalla Carta. Una
decisione, com’è noto, che ha sollevato non poche polemiche, e che è
stata successivamente contestata dalla Confederazione Italiana fra le
Associazioni Combattentistiche e Partigiane (che raggruppa 21
associazioni di combattenti e reduci), che ha diffuso, lo scorso 27
maggio, un comunicato, di segno opposto, in cui si sostiene che “la
specificità delle questioni poste [dal referendum] sia propria di
un’altra sfera di attività rispetto a quelle delle Associazioni
Combattentistiche e Partigiane, che hanno invece come proprio compito
quello di tramandare la memoria di una grande vicenda necessariamente
‘plurale’ come fu la lotta per la Libertà”, cosicché sarebbe “oggi di
fondamentale importanza che sia garantito il più ampio dibattito tra le
ragioni degli uni e degli altri, lasciando alla libera e serena
coscienza di ciascuno la scelta di cosa votare”.
Francesco Lucrezi, storico
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