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5 Giugno 2016 - 28  Iyar 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Tra le caratteristiche distintive del sapiente, elencate in Avot 5,7, vi è quella di "non entrare nelle parole del prossimo". Il Chakham non interrompere chi parla e non pretendere di aver compreso il pensiero altrui fino a quando non è stato espresso compiutamente.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
All’inizio c’è una foto: un gruppo di contadini, uomini e donne, armati di pale si fa fotografare su un mucchio di terra. Poi uno guarda con più attenzione e vede che ai piedi di quei contadini stanno teschi, tibie, in breve resti umani disseppelliti. Stiamo per entrare un una storia che è la storia di un raccolto. Non si tratta né di grano, né di pesche, o patate. Il raccolto è la caccia all’oro dei morti. Un raccolto d’oro (Einaudi), l’ultimo saggio storico di Jan Tomasz Gross, (autore di I carnefici della porta accanto) e di Irena Grudzińska Gross è un libro agghiacciate. Vale la pena leggerlo.
La verità su Opera
Una spia all’interno del regime di Saddam Hussein guidò cacciabombardieri israeliani sul reattore nucleare di Osirak. E a studiare i piani di volo al limite dell’autonomia degli F-16 fu un pilota alla sua prima missione, che non aveva mai sganciato una bomba in vita sua. Su La Stampa (Giordano Stabile) si raccontano alcuni dettagli sconosciuti sull’operazione Opera, compiuta 35 anni fa, rivelati da reduci e agenti del Mossad. “Un blitz – si legge – al limite delle possibilità dei mezzi e degli uomini”.
Circoncisione, ma anche lifting delle palpebre e trapianto di seno. D’ora in poi, in Olanda, sarà la sanità pubblica a sostenere le spese di queste operazioni. Nel dare l’annuncio, il ministro della Salute “ha precisato che l’assicurazione pubblica di base pagherà solo se verrà provata una ‘reale necessità medica’, aggiungendo che chirurghi e amministratori ospedalieri dovranno fornire precise garanzie” (Luigi Offeddu, Corriere).
Dai manuali ai musei, il revisionismo storico si diffonde come una malattia. “Oggi – scrive Repubblica (Simonetta Fiori) – il fervore di riscrittura storica sembra animarsi soprattutto nell’Europa illiberale, tra Russia, Ungheria e Polonia, energicamente impegnate a ridefinire la loro carta d’identità. La tecnica è quasi sempre la stessa, minimizzare le nefandezze di casa propria per enfatizzare quelle degli altri. E spesso l’oggetto di revisione è la seconda guerra mondiale, da cui è scaturito il successivo ordine europeo”.
Considerato da molti il maggiore scrittore tedesco vivente, Martin Walser riflette sulla Lettura del Corriere (Danilo Taino) sull’anacronismo dei partiti illiberali in Germania e in Europa. “Tra dieci anni i partiti xenofobi saranno finiti” la tesi sostenuta dall’intellettuale.
 
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  davar
 LA MISSIONE DI GIANNINI E GATTEGNA IN ISRAELE
"È la cultura che unisce i popoli" Al via nuove iniziative bilaterali
È ancora in corso ad Haifa il Board of Governors, l’incontro annuale delle associazioni che sostengono il Technion di Haifa, una delle eccellenze universitarie israeliane. Folta la delegazione italiana che partecipa ai lavori e il cui impegno si salda con la missione, che va concludendosi in queste ore, del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. Accompagnata dal presidente UCEI Renzo Gattegna, dal rav Riccardo Di Segni e da Clelia Piperno, rispettivamente presidente e direttrice del progetto, oltre che dall’attaché dell’istituto italiano di cultura Elena Loewenthal e dall’ambasciatore Francesco
Maria Talò, il ministro ha consegnato oggi una copia del Talmud tradotto in italiano al presidente della Repubblica Reuven Rivlin. Cultura, collaborazione, trasversalità. Questi i temi della settimana di appuntamenti dedicati al Technion, apertasi venerdì presso il kibbutz Ifat: scelta non casuale, in quanto sede del museo sulla storia dei primi pionieri giunti in Israele. Nell’occasione i delegati presenti si sono confrontati sulla proposta di una campagna di fund raising globale a favore dell’istituto, tradizionale luogo di incontro e cooperazione per popoli e identità diverse.

(Nell’immagine in alto la consegna della copia del Talmud a Rivlin; in basso la delegazione italiana che partecipa ai lavori del Technion)

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israele - yom yerushalaim
"Tutte le strade portano qui"
Sono già migliaia le persone che da questa mattina si sono recate al Kotel, il Muro Occidentale, per pregare e festeggiare in occasione di Yom Yerushalaim, la ricorrenza nazionale che celebra la riunificazione di Gerusalemme e l’inizio del controllo israeliano sulla Città Vecchia dopo la Guerra dei Sei giorni del 1967 lanciata contro lo Stato ebraico dagli eserciti arabi. Un giorno di grande festa per tutto il paese, dove per il 49esimo anniversario dall’evento è prevista un’intera giornata di celebrazioni che darà il via a un anno di preparazione all’atteso cinquantesimo. “Mentre celebriamo un altro anno di unità a Gerusalemme, vediamo ora che Gerusalemme è aperta all’intero paese, e allo stesso modo l’intero paese è aperto a Gerusalemme”. Sono le parole pronunciate dal presidente israeliano Reuven Rivlin già qualche giorno fa, nel corso della sua visita a un tratto dei futuri binari della linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà la Capitale a Tel Aviv, la cui inaugurazione è in programma per il 2018. La decisione di costruire un collegamento ad alta velocità tra le due città è stata presa nel 2001, e una volta aperto sarà possibile spostarsi in circa mezz’ora – contro i 78 minuti sulla vecchia linea costruita ai tempi dell’Impero Ottomano – con treni che partiranno ogni quarto d’ora. “E questa – ha concluso Rivlin – è solo una dimostrazione del fatto che tutte le strade portano a Gerusalemme”.
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pagine ebraiche a trento economia
A cosa serve la sharing economy
Il mercato del lavoro sta cambiando. La tecnologia e l’avvento di internet lo hanno scosso fin dalle fondamenta e molti posti di lavoro cosiddetti tradizionali stanno sparendo. E con la loro sparizione nuovi ecosistemi si stanno formando, tra cui la sharing economy, l’economia della condivisione, un mondo di cui non sono ancora chiari i confini e di cui si è parlato al Festival Economia di Trento assieme ad Alan Krueger, economista di fama internazionale ed ex consulente economico del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. “Su 15 milioni di posti di lavoro creati negli Stati Uniti in questo periodo di ripresa, la gran parte è generata da questo settore economico alternativo” ha dichiarato Krueger, fondatore del Princeton University Survey Research Center, mettendo in luce le caratteristiche del lavoro flessibile, in cui ciascuno è “capo di se stesso”: da Uber e Taskrabbit, fino Airbnb, negli Stati Uniti è boom di prodotti e servizi offerti attraverso nuove piattaforme online. Con dei rischi, molte attenzioni, ma anche diverse opportunità.
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qui roma - melamed
L'infanzia e i diritti negati

Una serata per l'impegno
Raccogliere fondi a tutela dell’infanzia in alcuni scenari internazionali particolarmente critici. Questo l’obiettivo della serata di gala “Bagliori-Le luci dell’anima” a favore dei bambini che si vedono negati i propri diritti organizzata per il prossimo 9 giugno dall’Associazione Donne Ebree d’Italia con il patrocinio di Roma Capitale, Comunità ebraica di Roma e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L’appuntamento è per le 20.30, al Teatro Sala Umberto della Capitale. Un impegno che rilancia la sfida di attenzione al prossimo che è sempre al centro dell’agenda Wizo, come ha ricordato nel corso della conferenza stampa di presentazione l’esponente Adei Roberta Nahum. “Vedere il dolore e guardarlo negli occhi. Attaccarsi alla vista forte e non arrendersi” ha sottolineato Noemi Di Segni, assessore al Bilancio dell’Unione, ricordando i versi di una canzone dell’artista israeliana Sarit Hadad.
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LA SCOMPARSA DELLA LEGGENDA DELLA BOXE
Muhammad Ali e gli ebrei

Una relazione complicata
Aveva tanti amici, ma anche alcuni nemici. “A complicated relationship” scrive Haaretz nel ricordare i rapporti di Muhammad Ali con il mondo ebraico. Della leggenda della boxe scomparsa ieri, convertitasi nel 1964 all’Islam, erano infatti note le posizioni critiche nei confronti di Israele e della sua politica in Medio Oriente oltre a una certa ostinazione nel vedere “i sionisti” al timone dei destini dell’umanità intera. “Il potere è sionista. Controllano l’America, controllano il mondo. Sono contro l’Islam” dice Ali durante una visita in India per promuovere il boicottaggio dei Giochi Olimpici di Mosca citata dall’autorevole quotidiano israeliano. E ancora, visitando qualche anno prima un campo profughi nel sud del Libano, dichiara: “A titolo personale e a nome di tutti i musulmani d’America mi esprimo a favore della lotta palestinese per la liberazione dall’invasore sionista”. Parole forti, che non mancarono di suscitare polemiche. Ma che hanno comunque finito per stemperarsi negli anni della vecchiaia e di una malattia che si è fatta sempre più invadente ed egemone. Ma anche gli anni in cui Mohammad è diventato nonno di un bambino ebreo, Jacob, nato dall’unione della figlia Khaliah Ali con Spencer Wertheimer.
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qui firenze
Limmud, un incontro riuscito
Si è conclusa da qualche ora la terza edizione del Limmud Italia day, con grande soddisfazione di tutti i partecipanti. Oltre 140 persone provenienti da tutta Italia, ma anche da Australia, Inghilterra e Svizzera, sono stati un giorno e mezzo insieme per scambiarsi saperi, esperienze e sorrisi. Tutti sembrano soddisfatti di ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi e cercare di scegliere e seguire le varie presentazioni concomitanti che si succedono.

Vanessa Ruth Prati
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pilpul

Alberi e terreni: di chi sono? 
Si celebra oggi la Giornata mondiale dell’ambiente (World Environment Day o WED), ricorrenza proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per richiamare, a livello globale, l’attenzione pubblica e le azioni politiche sulla questione della sostenibilità ambientale.
Sul numero di giugno di Pagine Ebraiche una importante riflessione del rav Gianfranco Di Segni.

Se un fiume esondando sradica un uliveto e lo trascina nel campo di un altro, gli ulivi poi attecchiscono nel nuovo terreno e fanno frutti, e il primo proprietario sostiene: “Sono i miei ulivi che hanno prodotto le olive” e l’altro dice: “È la mia terra che li ha fatti crescere”, divideranno il ricavato a metà. È stato insegnato: Se il primo proprietario vuole a tutti i costi riavere i suoi ulivi indietro, non glielo si permette. Per quale motivo? Disse rabbì Yochanan: Per assicurare che la terra di Israele sia ben coltivata (Adattato dal Talmud Bavlì, Bavà Metzi’à 100b-101a). Se gli ulivi crescono bene nel secondo terreno, che rimangano là e il primo proprietario sia ricompensato. Così questi comprerà e pianterà altri alberi: di conseguenza, al posto di un uliveto se ne saranno due.

Hanno insegnato i nostri Maestri: Uno non getti pietre dalla sua proprietà alla proprietà pubblica. Avvenne una volta che un uomo gettava pietre dalla sua proprietà alla proprietà pubblica. Lo vide un chasid, un uomo pio, e gli disse: “Stupido che sei! Per quale motivo getti pietre da una proprietà che non è tua a una proprietà tua?”. L’altro lo prese in giro, come se dicesse cose senza senso. Dopo un po’ di tempo, quel tale dovette vendere il proprio campo e si ritrovò a camminare proprio lungo la strada dove aveva buttato le pietre e inciampò proprio in quelle pietre. Allora esclamò: Aveva ragione quel chasid, quando mi disse: “Perché butti le pietre da una proprietà che non è tua a una proprietà tua?” (Adattato dal Talmud Bavlì, Bavà Qamà 50b). Come a dire, la vera proprietà di qualcuno non è quella privata, che oggi è tua e domani chissà, ma quella pubblica, che è sempre di ciascuno di noi, e quindi va rispettata (vedi commento di Rashì).

Rav Gianfranco Di Segni, Collegio rabbinico italiano

Ancora sulla violenza online
Già con la fine degli anni Novanta e la straordinaria diffusione di Internet iniziò una discussione, a più livelli, sugli effetti che il fenomeno della diffusione di massa delle comunicazioni giocasse sulla formazione dei sentimenti pubblici e sull’orientamento degli atteggiamenti collettivi. La novità del web era costituita soprattutto dal fatto che gli “utenti” fossero (restando tali a tutt’oggi) non solo fruitori di notizie ma essi stessi, per più aspetti, generatori delle medesime. Le novità introdotte e consolidate nel tempo, a proposito delle comunicazioni elettroniche di massa, riguardavano in particolare tre aspetti. Il primo di essi era la facilitazione di accesso alle comunicazioni, dato il progressivo abbattimento dei costi, l’accelerazione della trasmissione dei dati, l’incremento esponenziale del numero di informazioni trattate. Il secondo rimandava alla sostanziale incapacità di controllare le informazioni, una volta generate, introdotte e poi veicolate nella cybersfera. Chi le aveva create se le vedeva letteralmente sfuggire di mano, in una sorta di processo a rimbalzo, o “effetto specchio”, meglio conosciuto nel linguaggio di senso comune come “viralità”. Si riconoscevano i produttori iniziali, non le catene di trasmissione e moltiplicazione. Più in generale veniva rilevato come la mancanza di filtri di significato e la carenza di codici di interpretazione che non fossero quelli di cui le singole persone potevano dotarsi, agevolava la diffusione sia di informazione fondate (e quindi condivisibili) sia di veri e propri falsi, le une e gli altri spesso equiparabili nella percezione di molti. Il terzo fattore, denso di implicazioni, era il ridimensionamento o comunque la necessità di ridefinire la nozione giuridica (ma anche politica e culturale) di giurisdizione, intesa in senso lato come capacità di applicare le leggi d’imperio e di imporne gli effetti.

Claudio Vercelli Leggi

Il settimanAle - Satira televisiva
Chi si fosse stufato, in questo periodo un pochino intenso, non tanto delle notizie che arrivano da Israele in sé per sé, ma di dover analizzare criticamente come ci vengano comunicate dai media, o addirittura di come vengano poi riferite da questo notiziario, può trovare sollievo nella satira televisiva israeliana.

Alessandro Treves, neuroscienziato
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