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24 Luglio 2016 - 18 Tammuz 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
"E dopo lo strepito il fuoco; ma il Signore non è nel fuoco. E dopo il fuoco una sottile voce silenziosa" (I Re 19, 12)
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Dopo i fatti di Monaco ho ripreso in mano “A sangue freddo “ di Truman Capote. Scavare nel personaggio Perry Smith – il killer che uccide tutta la famiglia Cuttler e intorno a cui Capote scava nel suo libro – aiuta a capire qualcosa, anche di David Ali Sonboly di cui per ora conosciamo il nome più che un profilo definito. Soprattutto a evitare di darsi le risposte più scontate.
In viaggio ad Auschwitz,
la scelta del silenzio
Alla vigilia della sua partenza nella missione che lo condurrà ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha rivolto a papa Bergoglio un messaggio pubblicato dall’Osservatore Romano (nella sua edizione datata 23 luglio) e ripreso dai principali quotidiani italiani, tra cui il Corriere della Sera e La Stampa. Di Segni, ha sottolineato il valore simbolico della scelta del pontefice di mantenere il silenzio nel corso della visita al campo di concentramento. “Ho molto apprezzato la sua scelta di non intervenire con un discorso formale – afferma il presidente dell’Unione nel suo messaggio pubblicato su Pagine Ebraiche 24 – ma di concentrare l’emozione di questa visita, così significativa, in un lungo e intenso silenzio. Una forma di preghiera che tuona e che darà eco, ne sono certa, ai gridi e al dolore dei tanti bambini, mamme, giovani”.

Merkel e la politica delle porte aperte. I cittadini di Monaco “hanno saputo sostenere la polizia, hanno aperto le case a chi non riusciva a tornare nelle proprie abitazioni. E così hanno mostrato come si può vivere in una società libera e comune. In questa libertà c’è grande forza”. Le parole del cancelliere Angela Merkel all’indomani della strage di Monaco, compiuta da un giovane tedesco di origine iraniana con problemi psichici e senza alcun legame con il terrorismo islamico. 9 le vittime dell’attentato, i cui nomi sono ricordati dal Corriere (quasi tutti figli di immigrati). Il giornale dedica diverse pagine all’argomento, tra cui un’analisi in cui si parla di un progetto europeo comune guidato dalla Merkel per riportare in nel Vecchio Continente la sicurezza. Il quotidiano ospita poi in prima l’editoriale di Aldo Cazzullo, secondo cui, nonostante le paure di infiltrazioni terroristiche, l’Europa non può rinunciare a Schengen e non deve farsi irretire dai populisti di fronte: “In queste circostanze è fin troppo facile per gli estremisti e i populisti additare il generico nemico islamico senza fare distinzioni, senza realizzare che tra i primi obiettivi del terrore c’è proprio indurci a discriminare le minoranze musulmane di casa nostra, per radicalizzarle e renderle permeabili alla propaganda fondamentalista”.

I grillini e la realtà deformata su Israele. Intervistato da La Stampa, l’ambasciatore Naor Gilon fa un bilancio dei suoi quattro anni di mandato, giunti oramai al termine. Tra i temi trattati, l’antisemitismo in Italia che secondo Gilon, nonostante le forti dichiarazioni dei governi è ancora presente nel Paese: “come ha detto l’ex presidente Napolitano, – afferma l’ambasciatore – si tratta di un tipo nuovo, che si definisce anti-sionismo, contrario alla politica di Israele, ma in realtà è spesso basato sull’antisemiti-smo”. Parlando poi di politica interna, Gilon sottolinea l’amicizia del Premier Renzi con Israele mentre stigmatizza “l’ossessione di D’Alema” per lo Stato ebraico. Sui Cinque Stelle (reduci dalla recente visita di Di Maio in Israele) poi spiega che “i grillini deformano la realtà di quel che avviene a Gaza per pregiudizio e ignoranza”. D’altra parte, continua l’ambasciatore, “abbiamo esempi in altri Paesi di persone molto critiche con Israele all’opposizione, che al governo hanno cambiato idea, come Syriza in Grecia”.

Italia, modello Israele con cittadini vigili. Secondo il Mattino, a fronte degli attentati terroristici compiuti dai lupi solitari in Italia “si punta ad adottare il modello-Israele, cittadini costantemente in allerta, pronti a segnalare la prima valigia abbandonata o il personaggio sospetto che si aggira in luoghi pubblici, una sorta di mobilitazione permanente come risposta a una guerra “invisibile”.
 
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  davar
la presidente ucei al Haham Bashi di turchia
"Al fianco dei cittadini turchi
per difendere la democrazia"

A seguito della preoccupante situazione in Turchia, dopo il tentato colpo di Stato e la successiva reazione del presidente Recep Erdogan, la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha inviato al Haham Bashi (rabbino capo di Turchia) rav Ishak Haleva (nell'immagine in basso) il seguente messaggio:

Illustrissimo rav Haleva,
 
mi rivolgo a lei in quanto massima autorità che rappresenta l’ebraismo di Turchia per testimoniare in queste ore difficili e delicate a nome di tutti gli ebrei italiani i nostri sentimenti di vicinanza e le nostre emozioni per tutti gli ebrei turchi e per tutti i cittadini turchi che amano la democrazia e la libertà.
 Assieme agli altri leader religiosi del suo paese Lei ha pronunciato chiare parole che ci confortano per respingere il terrore e la violenza e per augurarsi che il terrore sia cancellato dalla Turchia e dal mondo.
Seguiamo con apprensione le drammatiche vicende che riguardano il vostro paese e il difficile clima che si respira in ogni città, da Ankara a Istanbul, dai grandi ai più piccoli centri. Vediamo con grande rammarico e preoccupazione l’allontanarsi della Turchia da quel ruolo che poteva svolgere di raccordo tra oriente ed occidente, di anello di congiunzione tra Europe e Medioriente.
 Stando alle cronache, l'erosione dei valori democratici fondamentali sembra intensificarsi di giorno in giorno. E nuovi terribili fantasmi, in particolare quelli del fondamentalismo religioso, e ancora del crescente autoritarismo, del nazionalismo, della negazione dei più elementari diritti per alcune componenti della società, fanno il loro inquietante ritorno.
 
Come ebrei italiani, come cittadini che credono e si riconoscono a pieno in quei valori, ci sentiamo quindi in dovere non solo di offrirvi la nostra massima solidarietà ma anche l'impegno a combattere al vostro fianco le battaglie che riterrete più opportune.
 Un fraterno saluto e un cordiale Shalom a tutti voi
 
Noemi Di Segni
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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voci dalla comunità ebraica turca
"Oggi Erdogan è l'eroe nazionale
chi osa criticarlo è un traditore"

Dopo il fallito golpe a Erdogan, in Turchia tutti fanno attenzione a chi e a come parlano. Il presidente turco, come raccontano le cronache degli scorsi giorni, ha avviato una durissima campagna di repressione, incarcerando e allontanando migliaia di persone considerate responsabili o in contattato con i golpisti. “La preoccupazione di tutti è che Erdogan approfitti del colpo di stato per consolidare il suo potere, cancellare ogni opposizione. In questo momento nessuno osa criticarlo, farlo significherebbe essere additati come traditori. Oggi il presidente è l'eroe della patria, il salvatore della Costituzione”, spiega a Pagine Ebraiche un membro della Comunità ebraica turca, che preferisce rimanere anonimo. La Comunità, spiega, non è toccata dagli attuali rivolgimenti ma sta alla finestra e osserva quanto accade nel paese. “È stata una fortuna che il golpe non sia andato a buon fine – spiega con un certo pragmatismo – altrimenti questo Paese sarebbe finito nel caos”. Anche il rabbino capo di Turchia Ishak Haleva, secondo quanto riportano alcuni quotidiani ebraici, avrebbe condannato in una nota congiunta firmata con il patriarca ortodosso Bartolomeo I il tentativo di rovesciamento contro il presidente Erdogan. Quello che è palese, afferma la persona sentita da Pagine Ebraiche, “è che i golpisti non avevano la forza di portare a termine il loro intento. Secondo la Cnn turca, uno dei capi della rivolta, un generale, è stato ucciso ancora prima dell'avvio dell'operazione clandestina da un suo luogotenente con un colpo in testa. C'erano quindi forti divisioni anche all'interno dell'esercito. Era spaccato a metà. E la Turchia ha rischiato di diventare una polveriera”.
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qui trieste - redazione aperta
Andrea Bozzi: "L'informatica
svela i segreti dei linguaggi"

Tra i maggiori esperti italiani di linguistica computazionale, Andrea Bozzi è una delle figure chiave del progetto di traduzione del Talmud babilonese in italiano. A lui è stato infatti affidato l’aspetto scientifico e tecnologico del progetto, della parte “automatizzata” del processo di traduzione, che ha visto i traduttori in carne e ossa dialogare con la piattaforma informatica “Traduco”, messa a punto dal team di Bozzi presso l’ILC, Istituto di Linguistica Computazionale di Pisa. Di questa iniziativa così come della nuova era che sta vivendo il mondo delle traduzioni grazie alla tecnologia, Bozzi ha parlato a Redazione aperta, il laboratorio giornalistico organizzato dalla redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a Trieste.
 
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GIOCHI OLIMPICI, TORNA LA MEMORIA
Rio guarda a Monaco 1972
senza ipocrisie e imbarazzi

La differenza dovrebbe essere tangibile, mettendo al riparo da nuovi imbarazzanti equivoci e parole non dette per convenienza politica e strategica. Perché in un’epoca caratterizzata da nuove terribili minacce, in particolare quella del terrorismo islamico, nessuno può permettersi di chiudere gli occhi e di tacere. Anche i vertici mondiali dello sport, che hanno già pagato un prezzo di sangue molto alto per la scarsa consapevolezza e preparazione nel loro passato.
Per questo, l’edizione dei Giochi Olimpici di Rio che prenderà avvio il 5 agosto, dovrebbe segnare un importante e atteso ritorno. Quello della coerenza di chiamare le cose con le proprio nome, rendendo il giusto omaggio a chi, ritenendosi immune da qualsiasi minaccia dall’esterno perché protetto dalla bandiera universale a cinque cerchi, la più inviolabile e sacra delle bandiere sin dai tempi della Grecia antica, fu barbaramente ucciso per il semplice fatto di avere una precisa connotazione identitaria.
Non sarà un evento marginale, e soprattutto non passerà nel silenzio dei media, la cerimonia che il comitato organizzatore dei Giochi di Rio de Janeiro allestirà con i massimi onori in ricordo degli atleti e allenatori israeliani trucidati dai terroristi palestinesi di Settembre a Monaco ’72, di cui molto si è tornati a parlare in questi giorni per via della strage compiuta negli stessi luoghi dal 18enne Ali Sonboly.
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qui firenze - l'ebraismo italiano in luttO
Giuseppe Viterbo (1927-2016)
Comunità ebraica fiorentina in lutto per la scomparsa dell’ingegner Giuseppe Viterbo, per decenni parnas (sovrintendente) della sinagoga di via Farini oltre che consigliere dell’Opera del Tempio ebraico e, in tempi più recenti, componente del comitato scientifico della stessa.
Memoria storica della Firenze ebraica, Viterbo è stato anche Consigliere dell’allora Unione delle Comunità Israelitiche Italiane.
Preziosa la sua opera di testimonianza relativa alla figura del padre, Carlo Alberto Viterbo, giornalista, avvocato, linguista e tra le figure più significative del Novecento ebraico italiano, di cui il figlio ha curato la recente pubblicazione del suo diario di lettere dalla detenzione nel campo di Urbisaglia, nelle Marche.
I funerali di Giuseppe Viterbo si sono svolti questa mattina nel cimitero ebraico di Firenze.
Alla moglie Lionella, ai figli Emanuele e Ada, a tutti i loro cari, la vicinanza e il cordoglio della redazione del portale dell’ebraismo italiano www.moked.it e di Pagine Ebraiche.
Sia il suo ricordo di benedizione.
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italia ebraica - agosto
Uno sguardo sul futuro ebraico
tra educazione e cultura

 Di seguito la presentazione del numero di agosto del giornale di cronache comunitarie Italia Ebraica, attualmente in distribuzione. A firmarlo, Francesco Moises Bassano, tra i partecipanti al laboratorio giornalistico Redazione Aperta in corso a Trieste e organizzato dalla redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Per il mese di agosto, Italia Ebraica, il giornale di cronache comunitarie, apre all’insegna dell’ottava edizione di Redazione Aperta, il laboratorio giornalistico organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, iniziato con l’incontro al Museo ebraico di Trieste con Simonetta Della Seta, nuova direttrice del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, e il nuovo direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, Gadi Luzzatto Voghera; “visione e responsabilità” ha affermato Della Seta, dovranno essere le parole d’ordine per affrontare la futura stagione del mondo ebraico italiano.
In prima pagina anche gli esiti delle elezioni comunitarie livornesi, che hanno riconfermato un nuovo mandato per il presidente, e neoconsigliere dell’Ucei, Vittorio Mosseri, il quale avrà al suo fianco il vicepresidente Gianfranco Giachetti. Sempre nei pressi di Livorno, ha avuto luogo a Cecina, l’inaugurazione del monumento-omaggio dedicato al Rav Elio Toaff, opera dell’artista neofuturista Daniel Schinasi.

Francesco Moises Bassano
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il viaggio organizzato per i giovani
Scoprire Israele con il Taglit
Vengono da tutta Italia i ragazzi in viaggio con la nuova edizione tricolore di Taglit-Birthright, organizzazione che offre la possibilità di visitare Israele a ragazzi tra i 18 e 26 anni. Da Roma, Milano, Firenze, Padova, Vicenza e più: i ragazzi sono sbarcati all’aeroporto di Ben Gurion pronti a percorrere il paese da nord e sud, e a scoprire e riflettere sulle grandi questioni che ne attraversano il tempo presente e le radici.
Su Pagine Ebraiche le testimonianze dei partecipanti.
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pilpul

Il sultano vince sul califfo
Scoprire che Recep Tayyip Erdogan, oramai conosciuto anche come il “sultano”, sia un poco refrattario sul versante della democrazia e dei diritti umani, è come sorprendersi che l’acqua, quando va bollendo, possa scottare. Lo si sapeva, lo si tollerava, lo si mitigava sulla scorta di un patto ferino e faustiano che, tra le altre cose, implicava anche una divisione dei compiti: a te la gestione di una parte non secondaria della scottante questione dei profughi e dei rifugiati, a noi l’accettazione delle molte ambiguità che sono il carattere costitutivo del tuo esercizio politico, che ora si fa dominio aperto, a pieno titolo. Sulle vicende di questo ultimi dieci giorni, a partire dal “golpetto di stato” abortito indecorosamente nel volgere di alcune ore, se ne sono già dette e scritte a bizzeffe. Ancora si dirà e si scriverà, essendoci corposa materia al riguardo. Le analisi si sprecano, alimentate soprattutto dai rumors e dai gossip che ineluttabilmente si accompagnano alle cose di interesse collettivo, soprattutto quand’esse si fanno incerte o dubbie.

Claudio Vercelli
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Il settimanAle - Baci
C’era qualcosa di poeticamente sedizioso nel goffo bacetto, sospeso a mezz’aria, con cui Donald Trump ha benedetto il suo candidato alla vicepresidenza Mike Pence. Equamente distribuito fra l’arcata sopraciliare del più basso Pence e il pubblico acclamante della convention repubblicana, era un bacio lontano anni luce dalla greve carnalità di quello fra Brezhnev e Honecker, che abbiamo visto tutti; così come dall’omertoso mistero di quello ipotetico fra Andreotti e Riina, che nessuno di noi ha visto, ma che abbiamo ugualmente preso come riferimento immaginario di un’effusione osculatoria fra uomini di potere. Niente di così retrò. 

Alessandro Treves, neuroscienziato
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Il declino di Symi
I venti di guerra della Turchia arrivano al Dodecanneso. Dove il turismo, già in crisi per la questione migranti che l’anno scorso aveva scoraggiato i vacanzieri a tornare, ha subito il colpo di grazia con l’attentato all’aeroporto di Istanbul e ora il mancato golpe turco. 

A.K.
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