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26 Agosto 2016 -  22 Av 5776
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Povero sciacallo. Povero animale. Accostato in questi tempi di terribile dolore a chi entra nelle case distrutte dal sisma per rubare quel poco valore che ancora vi resta e quelle scintille di vita e di ricordi di chi è sopravvissuto alla tragedia, calpestando ogni moralità. Povero sciacallo con il cui nome offendiamo i tanti che ci hanno deliziato con slogan politicamente razzisti e profittando delle necessarie tendopoli lamentano la ridicola realtà di: “Italiani nelle tende ed immigrati negli alberghi!”.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Trovo particolarmente irritante il dibattito sul Burkini, perché il fiume di parole che viene speso sull’argomento si concentra in larga misura su un falso problema, che ne copre un altro ben più grave. Qui in discussione non può essere l’integrazione delle usanze religiose o pseudo tali. Si fa presto a ironizzare sugli indumenti di donne musulmane religiose o di suore cattoliche la cui presenza “vestita” sulle spiagge genera un contrasto estetico da risolvere. Il vero nodo della questione – che viene accuratamente evitato perché di fatto irrisolto e forse irrisolvibile – è il ruolo del corpo della donna e l’abuso che ne fanno le strutture sociali ideate dall’uomo maschio (religiose, politiche, culturali). Se manca il coraggio di dirselo, strumentalizzando invece la questione conducendola su binari impropri, si generano assurdità giuridiche che non conducono a nulla. Questa mattina sul giornale francese “L’Opinion” è comparsa una vignetta satirica emblematica in questo senso.
 
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Una sfida vinta
Non si ferma la campagna di solidarietà che, a tutti i livelli, viene in soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto. In evidenza l’impegno delle istituzioni ebraiche, segnalato oggi in un editoriale di Paolo Conti sulla prima pagina del dorso romano del Corriere della sera. “Solidarietà, la sfida vinta” il titolo dell’editoriale, in cui si ricorda tra gli altri l’attivazione di un punto di raccolta di sangue, istituito da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Comunità di Roma, in collaborazione con l’Associazione Medica Ebraica e il Gruppo Ebraico Donatori, all’ospedale Fatebenefratelli.
Una delle iniziative che stanno trainando l’impegno dei cittadini della Capitale, insieme ad altre che vedono protagoniste istituzioni, associazioni, enti religiosi, gruppi di volontariato. “Roma ha molti difetti, sui quali ogni giorno riflettiamo proprio su queste pagine denunciando scandali, raccontando storie di incuria e di inciviltà. Ma questa nostra città – scrive Conti – mantiene intatta una straordinaria caratteristica: la capacità di solidarizzare con chi ha bisogno, di mobilitarsi nel caso di un’emergenza che riguarda la collettività, di mettersi a disposizione di chi non ha più nulla”. L’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, ricorda inoltre la disponibilità manifestata dalla presidente dell’Unione Noemi Di Segni “ad attivarci in modo concreto e immediato per affrontare l’attuale stato di emergenza”.
 
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  davar
TERREMOTO - PROSEGUE LA CAMPAGNA UCEI
Un aiuto concreto e immediato 
Prosegue la campagna di solidarietà concreta alle popolazioni colpite dal terremoto lanciata negli scorsi giorni dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Per le donazioni è possibile versare un'offerta su un conto corrente speciale, intestato all'UCEI.
IBAN - IT42B0200805205000103538743
CAUSALE: offerta per emergenza terremoto 240816
È inoltre possibile donare il proprio sangue al punto attivato dall'Unione e dalla Comunità ebraica di Roma, in collaborazione con l’Associazione Medica Ebraica e il Gruppo Ebraico Donatori. L'invito è a recarsi (preferibilmente di mattina) al Centro trasfusionale del Fatebenefratelli, Lungotevere de' Cenci 5.
Si procede anche alla composizione di un pool di esperti da mettere a disposizione dei comuni interessati dal sisma, composto da ingegneri, architetti, medici, psicologi, legali, commercialisti, animatori e altri esperti.
Molto attive anche le Comunità locali. A Firenze ieri sono stati raccolti oltre 1700 euro in offerte tra i partecipanti al Balagan Cafè. "È il momento di dare una mano, di contribuire nei modi più efficaci e tempestivi" afferma il presidente della Comunità ebraica Dario Bedarida, che ha condotto un momento di riflessione sui tragici fatti del Centro Italia assieme al rabbino capo Joseph Levi.
Aderisce alla campagna UCEI, tra le varie realtà, anche la sinagoga riformata Beth Hillel di Roma.

terremoto - la mobilitazione di israele 
Da Gerusalemme ad Amatrice, protagonisti del volontariato
Sono al lavoro da ieri, con grande intensità e passione, i volontari dell’organizzazione non governativa israeliana IsraAid, arrivati nei luoghi più colpiti dal terremoto per portare il loro sostegno alla popolazione e offrire un prezioso contributo nella ricerca degli ultimi dispersi.
Una ventina i volontari al lavoro, tra le macerie dei comuni maggiormente toccati dal sisma.
Anche l’ambasciatore israeliano Naor Gilon, nel suo ultimo giorno di missione in Italia prima del rientro a Gerusalemme, non ha mancato di dare il proprio contributo donando il sangue nella postazione allestita presso il centro trasfusionale dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma.
“I nostri pensieri sono con voi e con il popolo italiano in questo momento molto difficile, mentre siete impegnati ad aiutare i feriti, dare rifugio a coloro che sono senza tetto, e pianificare la ricostruzione” la solidarietà espressa dal capo dello Stato Reuven Rivlin in una telefonata al suo omologo Sergio Mattarella nelle ore immediatamente successive al terremoto. Massima solidarietà e disponibilità a offrire il lavoro e le conoscenze delle unità di emergenza israeliane erano state espresse anche dal primo ministro Benjamin Netanyahu nel corso di una telefonata con il premier Matteo Renzi.
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terremoto - L'INIZIATIVA
Raccolta fondi, l'adesione

dei giovani ebrei d'Europa
La campagna di solidarietà per le vittime del terremoto vede protagonisti anche i quasi 400 partecipanti alla Summer U, tradizionale appuntamento estivo dedicato alla gioventù ebraica d'Europa che si sta svolgendo in una località non lontano da Roma.
Nel corso della serata di gala della Summer U, densa settimana di eventi in cui numerosi sono i momenti di incontro e confronto sui grandi temi di oggi, è infatti partita una raccolta spontanea di offerte che sarà destinata alle vittime del sisma insieme alle risorse che saranno raccolte dalle comunità ebraiche italiane in questi giorni di mobilitazione.
Apprezzamento per l'iniziativa è stato espresso da Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ospite dell'evento insieme al rappresentante dell'ambasciata israeliana Rafael Erdreich e a padre Norbert Hoffman, segretario della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo della Santa Sede.

(Nell'immagine la presidente UCEI Noemi Di Segni con il presidente dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia Ariel Nacamulli e il presidente della European Union of Jewish Students Benny Fischer)
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TERREMOTO - L'IMPEGNO EBRAICO SUI GIORNALI
Solidarietà, una sfida vinta
Roma ha molti difetti, sui quali ogni giorno riflettiamo proprio su queste pagine denunciando scandali, raccontando storie di incuria e di inciviltà. Ma questa nostra città mantiene intatta una straordinaria caratteristica: la capacità di solidarizzare con chi ha bisogno, di mobilitarsi nel caso di un’emergenza che riguarda la collettività, di mettersi a disposizione di chi non ha più nulla. Senza citare il luogo comune folkloristico e un po’ irritante del «core de Roma», basta osservare cosa sta accadendo in queste ore per l’emergenza dello spaventoso terremoto che ha messo in ginocchio il Centro della Penisola.
Roma si è attivata subito, stiamo assistendo a scene che svelano l’aspetto migliore di questa nostra città. Come ha raccontato ieri Manuela Pelati sono stati attivati centri di raccolta di indumenti e alimenti negli stadi «NandEsplora il significato del termine: Roma ha molti difetti, sui quali ogni giorno riflettiamo proprio su queste pagine denunciando scandali, raccontando storie di incuria e di inciviltà. Ma questa nostra città mantiene intatta una straordinaria caratteristica: la capacità di solidarizzare con chi ha bisogno, di mobilitarsi nel caso di un’emergenza che riguarda la collettività, di mettersi a disposizione di chi non ha più nulla. Senza citare il luogo comune folkloristico e un po’ irritante del «core de Roma», basta osservare cosa sta accadendo in queste ore per l’emergenza dello spaventoso terremoto che ha messo in ginocchio il Centro della Penisola.
Roma si è attivata subito, stiamo assistendo a scene che svelano l’aspetto migliore di questa nostra città. Come ha raccontato ieri Manuela Pelati sono stati attivati centri di raccolta di indumenti e alimenti negli stadi «Nando Martellini» alle Terme di Caracalla e «Paolo Rosi» all’Acqua Acetosa. Molti romani hanno aderito all’appello dell’Avis di donare sangue agli ospedali e agli stessi sportelli dell’Avis: ieri si sono viste lunghe file davanti alla sede della Regione, al Sant’Eugenio, al Centro Traumatologico Ospedaliero. Anche l’Unione delle comunità ebraiche e la Comunità ebraica romana hanno organizzato una raccolta di sangue al centro dell’Ospedale Fatebenefratelli, lungotevere Cenci 5. La Regione ha aperto un conto corrente per la raccolta di fondi, e già sono stati in tanti ad aderire.
Attivissima la Caritas, attraverso la vasta rete delle parrocchie romane. Le Acli si sono mobilitate, e lo stesso i centri della Croce Rossa. Naturalmente ciò che colpisce di più sono le scelte dei singoli, sganciate da qualsiasi forma di associazionismo. Roma sa bene cosa sia un’emergenza (basta ricordare i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale) e per istinto reagisce, di fronte al dolore altrui, con la generosità e la solidarietà. Non sono parole di circostanza, ma attualità, dunque realtà concreta. Proprio per questa ragione diventa ancora più difficile capire come la città che sta dando una simile, splendida immagine di sé in queste ore sia la stessa che offende i propri concittadini sporcando le strade, dimenticando le più elementari regole del codice della strada e mettendo in pericolo vecchi e bambini quando attraversano la strada utilizzando i mezzi pubblici senza pagare, e potremmo continuare. Ma per oggi riconosciamo a Roma ciò che è di Roma, cioè la sua identità più alta e nobile.


Paolo Conti, Corriere della sera 26 agosto 2016

venezia500 - LA MOSTRA FOTOGRAFICA
Quando l'immagine è un ponte
Si inaugura oggi in Laguna la mostra “Ferdinando Scianna. Il Ghetto di Venezia 500 anni dopo”, frutto del lavoro fotografico realizzato su idea e incarico della Fondazione di Venezia, appositamente per i Tre Oci, lo spazio espositivo di sua proprietà interamente dedicato alla fotografia. Un’appassionante sfida artistica e culturale, di cui il numero di agosto di Pagine Ebraiche aveva dato anticipazione nel dossier “Venezia – I 500 anni del ghetto”.
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L'INTER INCONTRA I CAMPIONI DI ISRAELE
Europa League, per i nerazzurri

la sfida alla Leicester del deserto
Anche l'Hapoel Beer Sheva nel cammino dell'Inter nella prossima Europa League. Nell'urna che ha decretato oggi gli accoppiamenti del gironcino i nerazzurri hanno infatti pescato i campioni di Israele. Campioni un po' a sorpresa, tanto da meritarsi l'appellativo di "Leicester del deserto". Scopriamo qualcosa di più sul loro conto.
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 pilpul
La regola della varietà
Confesso che mi sfugge qualcosa. Esiste nella cultura europea una consuetudine sul modo di vestire in spiaggia così radicata da rendere impossibile l’integrazione di chi non si adegua? Osservando una qualunque delle nostre spiagge non ho assolutamente questa impressione: così come da un ombrellone all’altro si può trovare una varietà impressionante di abitudini alimentari (da chi si porta un po’ di frutta per tutto il giorno a chi si rimpinza al ristorante), così c’è altrettanta varietà nel vestiario, soprattutto femminile. C’è chi si vuole abbronzare il piu possibile e chi teme di scottarsi, chi si avvolge in un pareo appena fa un passo fuori dal proprio lettino, chi copre le braccia e chi le gambe. L’unica regola sembra essere la più totale libertà e varietà.
Imporre una regola in un contesto in cui eravamo abituati a non avere regole non significa forse fare il gioco di quelli che cercano di costringerci a cambiare il nostro modo di vivere?


Anna Segre, insegnante
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La voce delle minoranze
Considerato che questo Agosto si è concluso nel peggiore dei modi con nuove tragedie, invece di dedicare questo spazio settimanale alla polemica preferisco affrontare qualcosa di più piacevole. Per esempio ho scoperto da poco che da Maggio di quest’anno è nato un piccolo telegiornale on-line messo a punto da giovani della comunità Rom di Torino. Il suo nome è TG Rom e viene trasmesso sul sito o sulla pagina Facebook omonima ogni sabato – naturalmente le puntate possono essere viste anche nei giorni successivi. Un progetto sviluppato grazie a Idea Rom Onlus, in collaborazione con giornalisti professionisti e il patrocinio della Regione Piemonte, con il fine di raccontare le comunità Rom italiane e superare i consueti pregiudizi.

Francesco Moises Bassano
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Diario di un soldato - Terremoto
Trema la terra, tremiamo noi: tremano gli italiani.
Guardano in alto, poi a destra, poi a sinistra.
Preparati da una stagione di stragi, cercano il responsabile della catastrofe, un nemico da condannare, un passante qualunque a cui indirizzare l’accusa.
Cercano disperatamente intorno a loro il colpevole spregiudicato; ignorano, tuttavia, che la risposta si trova sotto i lori piedi. E da nessun’altra parte.
Si trovano dunque faccia a faccia con un nemico molto più violento e spietato di quanto si aspettassero, molto più distruttivo di tutti i suoi predecessori.
Inermi, pietrificati di fronte a tanto orrore, cercano una risposta ai loro perché e cominciano a scavare senza tregua.
Nel dolore e nel momento del bisogno, fortunatamente, gli amici veri si fanno avanti.
Senza esitazioni il Primo Ministro israeliano offre supporti militari e aiuti umanitari al collega Renzi.
Le Comunità ebraiche italiane si stringono intorno alle famiglie delle vittime, raccolgono fondi e spediscono volontari.
L’organizzazione israeliana IsraAid, specializzata nella ricerca di dispersi sotto le macerie, si precipita ad Amatrice poche ore dopo la strage.
Naor Gilon, ambasciatore israeliano uscente, termina il suo mandato in Italia donando sangue da indirizzare ai feriti.
Mi torna il mente il ritornello di una vecchia canzone di Riccardo Cocciante, “Se un amico lo svegli di notte, lui esce in pigiama e prende anche le botte”.
Gli israeliani l’hanno fatto senza pensarci due volte, ma d’altronde si sa, loro sono abituati ad uscire di casa in pigiama.


David Zebuloni
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Occupati della vita
Dimenticare Dio nei periodi di prosperità, di questo la parasha di domani mette allerta. Un avvertimento che oggi mi suona così: non dimenticare le catastrofi, ma occupati sempre della vita, promuovila nelle sue varie forme, mettila al sicuro pure quando questa sembra scontata. Un pensiero per le vittime del terremoto.

Ilana Bahbout

La mia onda
Il surf o surf da onda (in hawaiiano he’e nalu, “scivolare sulle onde”) è uno sport acquatico che consiste nel “cavalcare” le onde utilizzando una tavola da surf (o surfboard). La tecnica consiste nel planare lungo la parete dell’onda, restando in piedi sulla tavola. È possibile eseguire una serie di manovre a seconda della velocità e della forma della parete.
Yaron e Omer sono due giovani pieni di entusiasmo, con una passione infinita per il mare e per la gente. Hanno creato una fondazione attraverso la quale, raccolgono ragazzi difficili e cambiano loro la vita proprio attraverso il surf.


Angelica Calo Livne
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