Solidarietà, la sfida vinta

rassegnaNon si ferma la campagna di solidarietà che, a tutti i livelli, viene in soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto. In evidenza l’impegno delle istituzioni ebraiche, segnalato oggi in un editoriale di Paolo Conti sulla prima pagina del dorso romano del Corriere della sera. “Solidarietà, la sfida vinta” il titolo dell’editoriale, in cui si ricorda tra gli altri l’attivazione di un punto di raccolta di sangue, istituito da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Comunità di Roma, in collaborazione con l’Associazione Medica Ebraica e il Gruppo Ebraico Donatori, all’ospedale Fatebenefratelli.
Una delle iniziative che stanno trainando l’impegno dei cittadini della Capitale, insieme ad altre che vedono protagoniste istituzioni, associazioni, enti religiosi, gruppi di volontariato. “Roma ha molti difetti, sui quali ogni giorno riflettiamo proprio su queste pagine denunciando scandali, raccontando storie di incuria e di inciviltà. Ma questa nostra città – scrive Conti – mantiene intatta una straordinaria caratteristica: la capacità di solidarizzare con chi ha bisogno, di mobilitarsi nel caso di un’emergenza che riguarda la collettività, di mettersi a disposizione di chi non ha più nulla”. L’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, ricorda inoltre la disponibilità manifestata dalla presidente dell’Unione Noemi Di Segni “ad attivarci in modo concreto e immediato per affrontare l’attuale stato di emergenza”.

Sul Corriere del Mezzogiorno un intervento sul conflitto arabo-israeliano dell’attivista Rosa Schiano, nota anche per essere scesa in piazza a Gaza City al fianco di esponenti di Hamas. Schiano prende le distanze dai toni aggressivi della consigliera comunale Eleonora De Majo, che su Facebook aveva definito il governo israeliano “un manipolo di assassini senza scrupoli” e presenta una versione decisamente edulcorata e fuorviante del suo impegno nella regione mediorientale.

Tanta solidarietà, ma anche il consueto dilagare sulla rete di tesi deliranti e parole di odio. “Indubbiamente i terremoti che stanno accadendo in questi giorni sono tra i segni che Allah usa per spaventare i suoi servi. I terremoti e tutte le altre cose che accadono e che provocano danni e ferite alle persone sono a causa dello Shirk (l’idolatria, la falsa fede) e dei peccati” si legge sulla pagina Facebook ‘Sì all’Islam in Italia’, che ha oltre 43mila follower (Il Giornale).

Appeal in crescita, tra i giovanissimi, per i movimenti di estrema destra. Il risultato di una strategia diversificata da parte di alcuni gruppi estremisti che, secondo il Corriere Milano, inizierebbe attraverso la penetrazione nel mondo delle tifoserie, “sempre più a destra anche in contesti minori (Serie D e campionati dilettanti)”.

Repubblica pubblica la traduzione di un editoriale del New York Times in cui viene sostenuta la tesi che le bambine siriane siano “le nostre nuove Anna Frank”. “Per la famiglia Frank – si legge – una nuova vita in America sembrava fattibile. Anna aveva studiato stenografia inglese e suo padre parlava la lingua, aveva vissuto sulla 71° strada ovest a Manhattan ed era amico di Nathan Straus Jr., un funzionario dell’amministrazione Roosevelt. L’ostacolo era la diffidenza degli americani verso i profughi, una diffidenza più forte della solidarietà”.
Una tesi rigettata dal Foglio, che scrive: “Come è possibile paragonare gli ebrei degli anni Quaranta, ghettizzati, messi sui treni, espropriati dei loro beni, marchiati con la stella gialla, infine gassati con lo Zyklon B nei campi di concentramento, alle attuali vittime delle guerre in Medio Oriente, i bimbi di Aleppo, i migranti che cercano di raggiungere l’Europa? Nessun siriano, centroafricano o iracheno, se non i cristiani e gli yazidi massacrati dall’Isis, è oggi sottoposto a genocidio industriale”.

È un caso editoriale in Israele il libro-denuncia di un’ebrea ortodossa che si sarebbe uccisa per i soprusi subiti in famiglia. “Ci sono una ribellione fallita contro l’establishment rabbinico e una vita spezzata dietro al romanzo che questa settimana il più venduto in Israele” scrive il Quotidiano Nazionale. Per i parenti l’autrice, Esty Weinstein, “era una donna malata, che ci ha messi alla gogna”.

Sul Corriere Sette, Stefano Jesurum parla del libro Milano multi etnica, pubblicato da Meravigli edizioni. La storia di oltre 250mila cittadini stranieri, provenienti da 160 nazioni differenti, accolti e aiutati nel corso dei decenni a diventare ‘nuovi milanesi’.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(26 agosto 2016)