Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

11 Settembre 2016 - 8 Elul 5776
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Ephraim Mirvis ,
rabbino capo d'Inghilterra
Compassione ed empatia. Due elementi centrali nella psiche ebraica.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Le parlate ebraiche saranno l’oggetto della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Nate spesso per mantenere un margine di autonomia dal controllo dei sistemi politici o delle autocrazie in cui gli ebrei erano sudditi, insomma nate per non farsi capire da tutti, improvvisamente le parlate si riprendono la loro rivincita domenica prossima e diventano un bene culturale, entrano nel patrimonio immateriale. La cultura ogni tanto è più sovversiva di qualsiasi atto.
Incubo autobomba
Dilaga in Francia l’incubo autobomba, nuova possibile frontiera del terrorismo jihadista. Scrive il Messaggero: “Dopo la Peugeot piena di bombole di gas e lattine di petrolio parcheggiata una settimana fa davanti a Notre Dame, ieri gli allarmi si sono moltiplicati: a Marsiglia vicino a una sinagoga, a Pau, nei Pirenei, vicino alla Prefettura, poi sotto un cavalcavia sull’Autostrada nei pressi di Montpellier, in Bretagna, nel paesino di Le Bono. Nessuna esplosione, per fortuna, ma il commando femminile che avrebbe dovuto entrare in azione a Parigi, prima a Notre Dame, poi in una stazione ferroviaria, conferma che la minaccia è reale, che l’organizzazione resiste, che c’è una rete che va da Charlie al Bataclan alla chiesetta di Saint Etienne du Rouvray a adesso”.
I giornali raccontano il difficile sabato di Virginia Raggi, prima cittadina di Roma. Molti gli appuntamenti disertati ieri tra cui un incontro in Vaticano con i giovani di Azione Cattolica e l’inaugurazione in serata del Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica. “Un bisogno di famiglia – scrive La Stampa – che nasconde anche il timore di affrontare il palcoscenico pubblico, l’assalto delle telecamere, le domande dei giornalisti. E stata la settimana più difficile della breve vita politica di Raggi”.
 
Leggi

  davar
INTENSA GIORNATA DI INCONTRI A BOLOGNA
UCEI, Commissioni al lavoro
Confronto aperto e lavoro a pieno ritmo, per quattro delle nuove Commissioni deliberate dal Consiglio dell’Unione delle Comunità ebraiche Italiane, che si trovano riunite in una intensa giornata di incontri a Bologna.
Le Commissioni Politiche Sociali, Culto e Casherut, Beni culturali e Cultura, le prime quattro ad avviare i lavori dopo l’elezione del nuovo Consiglio, hanno affrontato in questa occasione i primi passi per impostare l’azione futura: la nomina del coordinatore, che dovrà essere il primo interlocutore dell’assessore di Giunta competente per materia, la ratifica del componente designato dalle organizzazioni giovanili e dall’Unione giovani ebrei, che dovrà affiancare i lavori di ogni Commissione e una prima panoramica dei problemi e aperti e dei progetti futuri.
Accolti dal rabbino capo di Bologna Alberto Sermoneta e dal Consigliere designato dalla Comunità bolognese e componente di Giunta David Menasci, i numerosi componenti dei quattro gruppi hanno trovato spazio in ambienti separati della struttura comunitaria per condurre in parallelo i propri lavori.
“Accogliendo la vostra presenza – ha affermato il rav Sermoneta in un suo indirizzo di saluto – la realtà ebraica di Bologna si candida a essere uno snodo fondamentale e un punto di incontro dell’ebraismo italiano. E questo avviene non solo grazie alla sua centralità geografica, ma anche all’energia e al coraggio di portare in città nuovi progetti e una forte presenza giovanile”.
“Questa chiamata a raccolta delle prime quattro Commissioni – ha valutato il Consigliere coordinatore dell’insieme delle Commissioni dell’Unione Guido Osimo – ha mobilitato circa la metà dei Consiglieri UCEI. Una prova riuscita di partecipazione e di efficacia, ma anche l’occasione di sviluppare ragionamenti e relazioni sulle scottanti problematiche che il Consiglio si trova di fronte, conducendo il lavoro istituzionale e gli incontri in parallelo. Il prossimo appuntamento, fissato a Firenze per il 25 settembre, vedrà al lavoro per la prima riunione, almeno altre tre Commissioni, Scuola e giovani, Bilancio e Supporto alle Comunità. Resta da definire, sperabilmente in tempi molto brevi, il calendario di lavoro delle restanti Commissioni, Statuto, Rapporti internazionali e Israele, Memoria e lotta all’antisemitismo e del Gruppo di lavoro dedicato all’Identità ebraica”.
La Commissione Politiche sociali, che ha svolto i propri lavori nella mattinata alla presenza del vicepresidente dell’Unione e assessore Giorgio Mortara, ha nominato come coordinatore il Consigliere Guido Coen e come rappresentante giovanile Fabiana Pontecorvo.
La Commissione Culto, Casherut e formazione rabbinica, cui erano presenti il componente di Giunta rav Giuseppe Momigliano e la Consigliera delegata alla Casherut Jacqueline Fellus, ha nominato coordinatore Claudio Moscati e rappresentante dei giovani Shemuel Lampronti.
La Commissione Beni culturali, che ha svolto i propri lavori alla presenza dell’assessore Gianni Ascarelli, ha assegnato l’incarico di coordinatore a Davide Romanin Jacur e vedrà presente ai suoi lavori anche la giovane Debora Spizzichino.
La Commissione Cultura e rapporti con le altre minoranze prosegue con i suoi lavori, alla presenza del Consigliere delegato alla Cultura David Meghnagi, nel corso del pomeriggio di questa intensa giornata. Alla riunione partecipano, oltre ai componenti effettivi, anche alcuni altri Consiglieri appartenenti a diverse Commissioni che hanno deciso di soffermarsi a Bologna dopo aver concluso i propri impegni della mattinata.
terremoto - la solidarietà ebraica
Amatrice, iniziative concrete

per aiutare chi è in difficoltà 
"Un primo gesto di solidarietà". Così l'assessore al personale dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Franca Formiggini Anav, riassume il senso della missione dei rappresentanti dell'ebraismo italiano e della Comunità romana nei luoghi del terremoto. E in particolare a Scai, frazione del Comune di Amatrice, dove una delegazione ha portato nella giornata di venerdì solidarietà concreta alle popolazioni colpite dal sisma.
La delegazione, composta anche dalla presidente della Comunità capitolina Ruth Dureghello e dal segretario Emanuele Di Porto, ha donato ai terremotati un televisore 55 pollici, montato nella tenda adibita a mensa del campo base. E si è inoltre lungamente confrontata con i rappresentanti delle istituzioni, degli uomini della ong israeliana IsraAid (presenti sul territorio da molti giorni) e con quelli della Protezione Civile per individuare nuove iniziative di supporto. Anche nel solco del progetto lanciato nelle scorse ore, proprio assieme ad IsraAid, che porterà alla formazione di piccoli nuclei di volontariato (gruppi di cinque persone per volta) in grado di fornire assistenza.
“Vedere case distrutte e famiglie che piangono i propri cari è difficile da accettare – ha affermato Dureghello – ma noi abbiamo imparato dalla nostra storia cosa voglia dire ripartire dalle macerie, è difficile, ma possibile. Per questo vogliamo dare il nostro aiuto affinché queste persone possano tornare a vivere sicure e con il sorriso come meritano”.
"Con il capo campo della Protezione Civile - spiega Formiggini Anav - abbiamo cercato di individuare le esigenze primarie. Sono così emerse diverse necessità, tra cui quelle di lampade alogene di ricambio per l'illuminazione notturna del campo; di frigoriferi per la conservazione di frutta e verdura; di una casetta di legno per creazione di uno spazio bimbi protetto e riscaldato; di un paio di computer per gli adolescenti; di container per le famiglie che effettivamente trascorreranno l'inverno nel campo".
Per poter partecipare e ricevere informazioni sull'iniziativa lanciata con IsraAid è possibile inviare una mail a segreteria@ucei.it (oggetto: Terremoto con UCEI e IsrAID), inserendo nel testo le proprie generalità e una breve nota biografica se si ritiene di avere competenze utili a riguardo.

Per le donazioni è possibile versare un’offerta su un conto corrente speciale, intestato all’UCEI
IBAN – IT42B0200805205000103538743
CAUSALE: offerta per emergenza terremoto 240816

QUI MILANO - CONFERENZA STAMPA
La Giornata delle lingue
Si svolgerà martedì 13 settembre alle 11, presso la Sala del Grechetto della Biblioteca Comunale Centrale di Milano, la conferenza stampa di presentazione delle iniziative della diciassettesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, che avrà il capoluogo lombardo come città capofila.
“Lingue e dialetti ebraici” il tema di questa edizione, che coinvolge 74 località in tutto il paese con il coordinamento dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il patrocinio dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dal Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dall’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani. Interverranno alla conferenza stampa
Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano;
Giorgio Mortara, vicepresidente UCEI; rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Cultura e Formazione UCEI;
Davide Romano, assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Milano; il vice-assessore della stessa
Gadi Schoenheit. In sala anche i copresidenti della Comunità ebraica Raffaele Besso e Milo Hasbani.
Leggi

qui roma - il festival di letteratura ebraica
"Curiosità, il nostro motore"
“La Torah spiega che il rapporto fra scienza e religione passa anche attraverso la curiosità, la volontà di capire quello che ci sta intorno, siano essi fenomeni materiali o spirituali. Un legame fondamentale”. Lo ha spiegato ieri sera il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni inaugurando il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica, alla sua nona edizione, quest'anno tutto dedicato al tema della relazione tra ebraismo e scienza. Per quattro giorni – sotto il coordinamento di Raffaella Spizzichino, Ariela Piattelli, Shulim Vogelmann e Marco Panella – il Portico d'Ottavia si riempie dunque di eventi, letteratura, arte, danza e teatro. Anche quest'anno a dare il via alla kermesse è stata la Notte della Cabalà, in occasione della quale un folto pubblico ha avuto modo di scoprire l'affascinante mistica e la millenaria cultura ebraica, anche grazie al Museo ebraico e al Tempio maggiore a porte aperte fino a tarda sera. Ad avviare la lunga nottata e la rassegna sono state simbolicamente due personalità emblematiche del contributo ebraico all'universo scientifico, con l'inaugurazione della mostra “Rita Levi Montalcini. Immagini Private”, dedicata alla grande scienziata vincitrice di un Nobel, e l'incontro intitolato “RelativaMente. 1916-2016, la modernità di Albert Einstein”, in cui Gilad Perez, del Weizmann Institute of Science e Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, hanno raccontato le straordinarie scoperte e l'altrettanto eccezionale figura di Albert Einstein.
Leggi


qui roma - il festival di letteratura ebraica
Cultura per costruire speranza
Ho partecipato con grande piacere e con molta curiosità all’inaugurazione del Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica, attraversato questo anno dal tema della scienza in occasione dei 100 anni dalla pubblicazione della Teoria della Relatività e del 30esimo anniversario del Nobel conferito a Rita Levi Montalcini.
Siamo stati, come in tante altre importanti cerimonie, nel Palazzo della Cultura. Un edificio – quattro mura, pavimento e soffitto – condizione necessaria ma non sufficiente. Infatti, come in molti altri aspetti dell’ebraismo, i luoghi sono fondamentali ma assumono la connotazione cultuale o culturale per quello che vi avviene dentro e per le persone che li popolano. E in particolare nel questo luogo – Il Palazzo della Cultura – concepito come spazio della scuola ospita persone e ragazzi. Ospita la cultura di un popolo. Un popolo che ha come punto di riferimento iniziale e imprescindibile un libro – la Torà. Un libro che ha come inizio la scienza con il fenomeno della creazione.
Ai grandi scienziati, come Einstein e Levi Montalcini che hanno contribuito a cambiare il mondo con la cultura della scienza e con il coraggio di portare avanti il loro essere, va rivolto il nostro agire.
Ha scritto Rita Levi Montalcini: “Molti ignorano che il nostro cervello è fatto di due cervelli. Uno arcaico, che non si è praticamente evoluto da tre milioni di anni a oggi, e che non differisce molto tra l’homo sapiens e i mammiferi inferiori, […] e ha salvato l’australopiteco quando è sceso dagli alberi, permettendogli di fare fronte alla ferocia dell’ambiente e degli aggressori. E l’altro cervello, quello cognitivo, molto più giovane, nato con il linguaggio e che in 150mila anni ha vissuto uno sviluppo straordinario, specialmente grazie alla cultura.”
Portare avanti la cultura della scienza e la scienza della cultura è oggi la nostra sfida. Non solo nostra ma di tutti i popoli che condividono il canto dell’hatikva e la speranza che vita e libertà siano fatti e non solo parole.
Un caloroso e profondo ringraziamento ai curatori del festival – Marco Panella, Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann per quanto hanno fatto, con passione ed entusiasmo e alla Comunità di Roma per l’incessante sostegno. Avete reso anche questa nona edizione un evento speciale, portando la nostra cultura a conoscenza dei molti italiani che hanno con curiosità ed entusiasmo riempito le vie del nostro spazio, chiuso per oltre tre secoli e oggi luogo aperto al confronto.
Certa di incontravi in molti nelle prossime giornate e in particolare alla Giornata Europea della Cultura Ebraica – dedicata questo anno al tema delle lingue ebraiche, quali espressione del particolare legame che unisce lo scritto e il parlato, il custodito e il tramandato.


Noemi Di Segni, presidente UCEI


al festivaletteratura con pagine ebraiche
Cosa ci insegna il Talmud
“Il Talmud è come una siepe attorno alla Torah, che altrimenti brucerebbe tutto con la sua potenza” trovo scritto in un libro aperto a caso su uno dei tanti banchetti che affollano allegramente Mantova, in questi giorni di Festivaletteratura. Del concetto di Talmud come tramite umano fra le nostre vite quotidiane e la Torah hanno parlato venerdì nell’Aula Magna dell’Università di Mantova Giulio Busi, ebraista, e Stefano Levi Della Torre, scrittore e pittore. I due hanno compiuto, in poco meno di un’ora, un piccolo miracolo: spiegare alle più di duecento persone attente ed estremamente reattive che avevano davanti la complicata nozione di “Torah che è sulla bocca” (traduzione letterale e suggestiva, probabilmente opera di Baharier, poiché la ritrovo in tutti i suoi allievi, di Torah-she-beal-pe).
Il Talmud è il libro più perseguitato, confiscato e bruciato della Storia europea, ma anche il più ignorato, nell’unico modo in cui si può ignorare un libro: non leggendolo. Così esordisce Busi, sostenendo che la recente pubblicazione di Rosh Hashanà, il primo trattato tradotto in italiano, così come la lavorazione dei prossimi volumi diretta da Rav Riccardo Di Segni e presieduta da Clelia Piperno, è una sorta di riparazione, correzione di un torto subito negli ultimi 800 anni, da quando cioè, all’inizio del XIII secolo, copie del Talmud, manoscritte prima, a stampa poi, furono bruciate su quasi tutte le piazze d’Europa.

Miriam Camerini
Leggi

qui firenze -  a 50 ANNI DaLL'ALLUVIONE
Il grande ritorno dei libri ebraici
Sull’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, un’intera pagina è oggi dedicata al ritorno dei libri ebraici alluvionati a Firenze a 50 anni dall’esondazione dell’Arno. Antiche e suggestive testimonianze protagoniste di una grande mostra organizzata dalla Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia alla Biblioteca Nazionale.


Le acque tumultuose dell’Arno colpirono con la loro violenza un po’ ovunque: il centro storico devastato in ogni sua strada e in ogni sua piazza; l’immenso patrimonio artistico e museale mai così vulnerabile; decine di vite innocenti spezzate. Ma anche una prova collettiva di solidarietà e di rinascita che, sotto la guida del sindaco Piero Bargellini, capace di unire tutti oltre ogni appartenenza e differenza, avrebbe emozionato il mondo intero.
Una lezione quanto mai viva in una realtà, Firenze, che si dimostra ancora una volta laboratorio di un dialogo vivo. Un dialogo in cui l’esperienza dell’incontro riesce spesso a traghettare verso uno stadio successivo, trasformandosi in slancio e concretezza progettuale.
Ne è una conferma lo sforzo propedeutico a una delle iniziative più attese nel vasto calendario di eventi legati al Cinquantenario dell’alluvione che vedrà, ancora una volta, il capoluogo toscano al centro della scena: il ritorno in città della grande biblioteca ebraica danneggiata dall’Arno nel novembre del ’66, protagonista all’interno di una mostra che sarà ospitata nei locali della Biblioteca Nazionale Centrale (“E le acque si calmarono”, il titolo, con citazione della Genesi). Un’iniziativa con un doppio messaggio simbolico.


Adam Smulevich, l'Osservatore Romano
Leggi
pilpul

Le parole per non dirlo
Scriveva Karl Kraus, uno dei maggiori letterati in lingua tedesca del primo Novecento, morto nel 1936, evitandosi in tale modo lo scempio dell’arrivo dei nazisti due anni dopo, tra le ali di festanti folle viennesi: “Su Hitler non mi viene in mente niente. Sono consapevole di essere rimasto con questo risultato, frutto di tanto pensare e di tanti tentativi di comprendere gli eventi e la loro forza motrice, molto al di sotto delle aspettative. Perché queste erano forse eccessive nei confronti dello scrittore polemico al quale per un equivoco grossolano si richiede quella prestazione solitamente chiamata “presa di posizione” e che, ogni qualvolta un male ha urtato anche solo relativamente la sua sensibilità, ha fatto quel che si definisce “tenere testa”. Ma ci sono mali di fronte ai quali questa cessa di essere una metafora e il cervello, che è dentro la testa e che ha la sua parte in tali azioni, si considera incapace di qualsiasi pensiero”. Si tratta di una citazione tratta da “La terza notte di Valpurga”, un libro di Kraus, fine satirico e grande pubblicista, scritto tra il maggio e il settembre del 1933. Rimanda alla presa del potere da parte di Hitler e del nazismo in Germania. Chissà perché quelle parole tornano in mente. Certo non per stabilire improbabili analogie tra il passato, soprattutto quel passato, e il presente che ci chiama in causa, bensì per osservare come lo stile politico dell’intolleranza si faccia sostanza che rinvia comunque ad aspetti del tempo trascorso.

Claudio Vercelli
Leggi

Il veleno del Bds
“Don’t dance with Israel”, non danzare con Israele, stai lontano da Israele, altrimenti ti contamini con il suo governo.

Tiziana Della Rocca
Leggi


moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.