Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

17 Novembre 2016 - 16 Cheshvan 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
È noto che gli angeli sono rappresentazioni dell’azione di Ha-Kadòsh Barùkh Hu, e pertanto ogni angelo rappresenta un’azione. I Maestri identificano nei tre angeli apparsi ad Avrahàm tre missioni divine: uno per annunciare la prossima nascita di itzchàk, uno per annunciare e realizzare la distruzione di Sodoma, uno per guarire Avrahàm dopo la Milà, ed aggiungono che quest’ultimo aveva anche il compito di salvare Lot.
 
Leggi
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Appena un giorno dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, l’11 novembre, Gerardo Pelosi pubblica sul Sole 24 Ore un articolo di cui non sono riuscito a capire se sia venato di sottile ironia o di efferato cinismo. Scrive Pelosi che Matteo Renzi, dopo aver appoggiato apertamemte Hillary Clinton durante la campagna elettorale, sta ora cercando di riparare al malfatto creando un contatto positivo fra l’Italia e la nuova amministrazione americana. Si è allora pensato di affidare la missione a Marco Carrai, imprenditore nel settore della Cyber security, “perché intervenga presso i suoi numerosi contatti in Israele e stabilisca uno stretto dialogo con la comunità ebraica repubblicana di New York a cui apartiene il genero di Trump, Jared Kushner, il 35enne marito della figlia del presidente Ivanka, grande burattinaio della campagna del suocero”. Fermiamoci un istante a riflettere. Ci vogliono gli ebrei e in particolare la destra israeliana e nuovayorkese perché l’Italia giunga a perorare la propria causa alle orecchie del nuovo presidente americano. Quegli stessi ebrei cui appartiene il burattinaio della vittoria di Trump. Sembra proprio che i Protocolli dei Savi anziani di Sion siano tornati di attualità. E invece no, è solamente un articolo del Sole 24 Ore.
 
La squadra di Trump 
Confusa e con diversi scontri interni ai repubblicani, prosegue la transizione tra l’amministrazione Obama e quella che dal 20 gennaio sarà guidata dal neopresidente Donald Trump. I quotidiani italiani riportano di una lotta al vertice nella squadra di Trump per definire i ruoli del prossimo governo di Washington. Quattro i gruppi di interesse, secondo il Corriere, rappresentati nel più stretto circolo di Trump: la famiglia del costruttore, i repubblicani ortodossi, gli estremisti di Alt-Right, la finanza di Wall Street. A rappresentare la prima, sarebbe il genero di Trump, Jared Kushner, sposato con la figlia del magnate Ivanka. L’immobiliarista Kushner, ebreo ortodosso di New York, viene definito l’uomo chiave per la vittoria di Trump: ha scritto i più importanti discorsi del neopresidente e gestito la sua campagna sui social. “Spietato e fidatissimo”, le parole usate da Repubblica per descriverlo, il trentacinquenne newyorkese ha difeso sulle pagine del New York Observer (di proprietà dello stesso Kushner) il suocero dalle accuse di antisemitismo e razzismo. Nei suoi piani, la realizzazione di un televisione che parli agli elettori di Trump. Kushner inoltre vuole evitare che il ministero del Tesoro, scrive il Corriere, vada nelle mani della parte più oltranzista del clan di Trump e sostiene “Steven Mnuchin, 53 anni, gestore di un hedge fund, 17 anni alla Goldman Sachs”, membro della Comunità ebraica di New York. Mnuchin farebbe così da ponte con il mondo di Wall Street.
Altro personaggio influente della presidenza Trump è Stephen Bannon, già salito agli onori delle cronache negli scorsi giorni, e definito come il volto dell’ultra destra (alt-right) a Washington: il suo obiettivo in politica estera, spiegano i giornali, creare un fronte comune con le forze anti-sistema in Europa, a cominciare dalla leader di Front National, Marine Le Pen e al partito indipendentista britannico guidato da Nigel Farage.
 
Leggi

  davar
meis - il grande convegno nel centenario
"Bassani e Ferrara, legame forte"
Si sono aperti oggi con la donazione del manoscritto del Giardino dei Finzi-Contini, un gesto di grandissimo valore simbolico, i lavori della seconda giornata del convegno dedicato a Giorgio Bassani nel centenario della nascita. Dario Disegni, presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, dopo i saluti del sindaco Tiziano Tagliani, ha sottolineato come la sessione di questa mattina abbia segnato una significativa tappa nel cammino di riscoperta del Giardino dei Finzi-Contini attraverso il suo manoscritto. “Esso ci permette di entrare, in punta dei piedi e con rispetto, nel processo creativo di Bassani. Le cancellature, i ripensamenti, le correzioni a margine e i segni che animano i sei quaderni del Giardino dei Finzi-Contini sono il segno di un dibattito interno, continuo, vissuto, carico di energia che riflette il temperamento di Bassani. Uno scrittore fortemente legato alla sua città e alla sua comunità di origine, a cui non risparmia critiche, ma che non dimentica mai, come emerge da tutta la sua opera”.

Anche dopo aver lasciato Ferrara, ha continuato Disegni, “la città ha continuato ad animare la sua immaginazione, a riempire le sue pagine e, quasi come ogni ebreo non deve scordare mai Gerusalemme, Bassani non ha potuto dimenticare la sua città. La Ferrara dello scrittore diventa così un luogo dove tutti possono riconoscersi, dove Teresa Foscari può essere Micol Finzi-Contini e il lettore può essere ferrarese. Dove, infine, tutti avranno l’opportunità di incontrare la storia e la cultura degli ebrei italiani, che verrà narrata dal Meis, e sentirla propria”.
Leggi

informazione - ferrara protagonista 
Meis e Ucei al lavoro insieme

per la formazione dei giornalisti
Dando avvio a un’alleanza strategica senza precedenti, la redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sarà incubatore di un’esperienza di praticantato giornalistico che apre una nuova stagione di cooperazione fra la massima istituzione dell’ebraismo italiano, il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah che sta nascendo a Ferrara e l’Ordine dei giornalisti. Inquadrata nel gruppo di lavoro dell’Unione, una nuova giornalista sarà orientata ad appoggiare le attività e i progetti del Museo nazionale dell’ebraismo che sta sorgendo sulla base della forte volontà espressa dal governo italiano. La redazione potrà così offrire il quadro formativo e operativo di un’iniziativa che, senza gravare sui bilanci delle istituzioni ebraiche italiane, consentirà a queste ultime di erogare servizi fortemente attesi dall’insieme della società italiana, dall’opinione pubblica e dall’esecutivo, di creare nuova professionalità e nuovo lavoro a beneficio delle grandi iniziative destinate a rendere giustizia alla storia bimillenaria e ai valori testimoniati dagli ebrei italiani.
Le giornate dedicate a Giorgio Bassani e le prestigiose iniziative culturali che stanno animando in queste ore la città estense hanno fatto da sfondo all’avvio della nuova esperienza professionale, che si svolgerà sotto la vigilanza congiunta delle strutture professionali del MEIS e dell’UCEI. Un primo incontro con la praticante giornalista designata dal Museo, Daniela Modonesi (ferrarese, laureata in Scienze della comunicazione all’Università di Bologna, una solida esperienza alle spalle nella comunicazione delle istituzioni pubbliche), il Presidente e il Direttore del MEIS, Dario Disegni e Simonetta Della Seta e il direttore della Comunicazione e della redazione giornalistica dell’Unione, Guido Vitale, si è svolto per valutare il lavoro da compiere e le sfide che attendono il grande cantiere del Museo nazionale.
In serata a Bologna il direttore della redazione ha annunciato al Presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna Antonio Farnè la richiesta di iscrizione della nuova giornalista al Registro dei praticanti.
La redazione UCEI, che è stata recentemente accreditata come ente formatore per l’aggiornamento e la formazione permanente dei giornalisti italiani, ha consentito fino ad oggi lo svolgimento di numerosi praticantati, che si sono già conclusi con il superamento dell’esame di abilitazione professionale e che sono stati convalidati dagli Ordini dei giornalisti di Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto.

(Nell’immagine, il Presidente e Direttore del MEIS, Dario Disegni e Simonetta Della Seta, assieme a Daniela Modonesi nelle sale della Biblioteca Ariostea di Ferrara dove in queste ore è per la prima volta esposto al pubblico il prezioso manoscritto originale del Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani)
Leggi

A bookcity con pagine ebraiche
Quando la Rete distorce la realtà
“Presto ci ritroveremo con una società di analfabeti sociali, zombie incapaci di provare empatia per nessuno, nemmeno per se stessi. Dove si impara nei social network l’autoregolamentazione, il controllo delle situazioni, la gestione del contatto umano?”. A metterci in guardia sui danni che i social network possono portare alla nostra società, il direttore della Clinica psichiatrica e del Centro per le neuroscienze e l’apprendimento dell’Università di Ulm Manfred Spitzer, autore del celebre libro La demenza digitale. Per Spitzer bisogna fare massima attenzione a come usiamo la tecnologia perché questa influisce sulla nostra capacità di apprendimento così come sui rapporti tra le persone. E il proliferare sui social network di espressioni di odio razziale e politico, offese, di comportamenti ossessivi, molestie, bullismo (l’Anti-Defamation League ha pubblicato un’indagine su questo tema legato all’ultima campagna delle presidenziali Usa) sono la dimostrazione che il fenomeno deve essere studiato a fondo e arginato. Un tema di assoluta attualità su cui si confronteranno, nella prestigiosa cornice del Festival Bookcity di Milano, domenica 20 novembre al mattino (ore 10.30), al Teatro Franco Parenti, il filosofo Giulio Giorello, il giurista Carlo Melzi D’Eril, il sociologo Giovanni Ziccardi, assieme alla giornalista della redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Ada Treves. L’incontro, dal titolo La Rete, l’odio online e il ritorno alla giungla, è uno dei tre eventi organizzati dal giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche all’interno di Bookcity (rassegna che prende il via oggi con l’incontro al Teatro Dal Verme con Elif Shafak, la scrittrice turca che ha fatto della libertà di parola una bandiera).
Leggi


qui roma - segnalibro
Storia di un popolo che sogna  
Si presenta domani alla Camera dei deputati (Sala Aldo Moro, ore 10.30) il volume Il popolo del sogno, curato da Vittorio Pavoncello per Lantana Edizioni. L’opera raccoglie cinquanta interventi che personalità del mondo religioso e della cultura hanno scritto come compendio alle altrettante incisioni create da Pavoncello ed esposte al Complesso del Vittoriano nel 2005 nell’omonima mostra. Interverranno con il curatore Giancarlo Carpi, Emanuela Garrone, Saul Meghnagi, Anna Nardini, monsignor Santino Spartà e Gemma Vecchio.
“Saluto con immenso piacere questa nuova edizione dell’opera realizzata dall’artista Vittorio Pavoncello e a nome di tutte le Comunità ebraiche italiane, che ho l’onore di rappresentare, esprimo il più profondo grazie per questa ulteriore, rinnovata riflessione sul nostro modo di essere e di esistere” sottolinea in un suo intervento la presidente UCEI Noemi Di Segni.


Leggi

qui palermo - L'INCONTRO A PALAZZO STERI
Giustizia, uno sguardo ebraico
Stimolante convegno sul tema Tzedakàh – Giustizia all’interno della suggestiva sala delle Capriate del Palazzo Chiaramonte – Steri, oggi sede del Rettorato dell’Università di Palermo ma un tempo tribunale dell’Inquisizione siciliana. La conferenza moderata da Luciana Pepi, docente di Lingua ebraica e Filosofia medievale Ebraica presso l’Università di Palermo, è stata organizzata dall’Istituto Siciliano di Studi Ebraici, in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’Officina di Studi Medievali, la Comunità Ebraica di Napoli e Shavei Israel per l’Italia.


Claudia Lo Iacono
Leggi


l'evento al centro bibliografico
L'Europa e gli echi messianici
“Nostalgia del futuro. Echi messianici fra l’Europa e le Americhe”. Questo il tema di un convegno in svolgimento in programma nel pomeriggio al Centro Bibliografico UCEI. Ad intervenire Michele Prandi (Università di Genova) su “L’orientamento dei sentimenti: nostalgia, rimpianto, attesa”, Gerardo Cunico (Università di Genova) su “Messianismo senza messia”, Pawel Maciejko (Università Ebraica di Gerusalemme) su “Casanova, Sabbatianism, and Jewish Messianism”,Roberta Ascarelli (Istituto Italiano Studi Germanici) su “Thomas von Schönfeld il messia salmodiante”, Anna Czajka (Università Stefan Wyszynski) su “Polonia, messianismo e identità nazionale”, Laura Quercioli (Università di Genova) su “Il messia della sconfitta nella Polonia di oggi”, Myriam Silvera (Università di Roma Tor Vergata, Master in Cultura e Comunicazione UCEI) su “Di marrani e di altri portoghesi”, Roberto Francavilla (Università di Genova) su “Sparì l’ultima nave, al sol funesto. Pessoa e il mito del Ritorno” e Vincenzo Arsillo (Università Ca’ Foscari) su “Il corpo corale: ombre del Sebastianismo in Brasile”. L’iniziativa, il cui comitato scientifico è composto da Roberto Francavilla, Laura Quercini e Myriam Silvera, è organizzata con il patrocinio di Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Università degli Studi di Genova, Istituto Italiano di Studi Germanici, Associazione Italiana Polonisti e Centro culturale Primo Levi di Genova.
Leggi

jciak
La verità negata
“Offro mille dollari a chi mi porta un solo documento che prova l’Olocausto”. E’ l’offerta, sprezzante e oscena, che il negazionista David Irving sputa in faccia alla storica Deborah Lipstadt in un’aula affollata di studenti. E’ il 1994. Siamo in Georgia, all’Emory University di Atlanta, uno degli atenei più vecchi e prestigiosi d’America, dove s’innesca la scintilla di uno scontro che opporrà, davanti alla giustizia inglese, le ragioni della storia ai deliri di chi nega la Shoah.
La battaglia legale, una delle più scottanti di questo squarcio di secolo, raggiunge ora il grande pubblico grazie a La verità negata, diretto da Mick Jackson, con Rachel Weisz nella parte di Deborah Lipstadt, Timothy Spall in quella di David Irving e il sempre ottimo Tom Wilkinson nei panni dell’avvocato Richard Rampart, a capo della difesa della storica. Il film è da oggi nelle sale italiane.


Daniela Gross
Leggi

  pilpul
Setirot - Diaspore
Mi piace sapere che faccio parte di numerose diaspore: quando risiedo all’estero, mi presento volentieri come membro della diaspora francese; quando sono in Francia, come appartenente alla diaspora ebraica. In ogni luogo, come membro di molte altre comunità: scrittori, umanisti, professori, finanzieri, giornalisti, economisti, musicisti, tra gli altri. Poiché mi piace non essere ridotto a un solo villaggio, a un solo stampo, a un solo solco, sfidare quelli che sono tanto poveri di spirito da pensare che essere molteplice significhi necessariamente tradire e compiangere quelli che non hanno compreso che la multiappartenenza è il solo modo di conquistare un po’ di libertà moltiplicando il numero delle nostre prigioni”.

(Jacques Attali, Dizionario innamorato dell’ebraismo)

Stefano Jesurum, giornalista


In ascolto - Eli Eli
Sara Segal ha solo 16 anni quando la neonata compagnia teatrale diretta da Abraham Goldfagen, all’epoca la prima e unica composta da professionisti, si ferma nel suo villaggio natio, in Romania. È l’inverno 1876-1877 e per la prima volta si decide che il ruolo della nipote nella commedia “Die Bobe mit’n Enikel” verrà affidato a una donna. Ed è così che Sara Segal, giovane sarta, sale sul palco e si innamora del teatro, ma a quell’epoca alle ragazze di buona famiglia, talento o no, è vivamente sconsigliata la vita dell’artista girovago. Quando la mamma mette il veto, Sara trova la soluzione: sposa uno dei tre responsabili della compagnia e insegue il suo sogno, il teatro in yiddish, a cui rimarrà legata fino alla fine dei suoi giorni.

Maria Teresa Milano
Leggi


Le ragazze
Mi sarebbe piaciuto, per gli scorsi cinque giorni, avere 15 anni e chiamarmi Valeria; adesso, ‘tornato’ maschio e sessantaduenne, rileggerei Le Ragazze (Einaudi, 18 Euro) e potrei confrontare emozioni e ragionamenti. Una ragazza italiana di oggi, che non era nemmeno nata nel 1969 – quando ne avevo quindici io – come reagirà a un romanzo perlopiù ambientato in California, nel pieno della ‘Summer Of Love’ che ha segnato la musica e le arti dei decenni a venire, fino a raggiungere questo primo quinto del terzo millennio? Si identificherebbe in Evie Boyd, quattordicenne testimone consapevole di quel clima che portò anche all’esplosione di violenza del massacro messo in atto dagli adepti della setta che Charlie Manson guidò? Per me, che pur lontano fui raggiunto dalle cronache giornalistiche che se ne occuparono – soprattutto perché una delle vittime fu Sharon Tate, l’attrice moglie del regista Roman Polansky – leggere il romanzo della venticinquenne Emma Cline è stato anche un tuffo nel mio passato:

Valerio Fiandra
Leggi

Luna
E voi, avete alzato gli occhi al cielo, la notte del 13 di Heshvan, cercando tra le nubi colei che era più luminosa di sempre, ammantata da una corona iridescente?
Crateri, monti e valli erano così nitidi che avresti potuto quasi toccarli, e magari trovare con l’Astolfo ariosteo il senno dagli uomini smarrito, lassù ove giungono tutte le cose perse dagli umani sulla terra, e vedervi “Altri fiumi, altri laghi, altre campagne / sono là su, che non son qui tra noi; / altri piani, altre valli, altre montagne, / c’han le cittadi, hanno i castelli suoi…” (Orlando furioso XXXIV, 72:1-4).


Sara Valentina Di Palma
Leggi


moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.