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25 NOVEMBRE 2016
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Opinioni a confronto

Consapevolezza

"Occorre soprattutto avere la consapevolezza dei valori morali e pedagogici che si elaborano nella scuola. Dove si creano non cose, ma coscienze, e per di più coscienze di maestri capaci a loro volta di creare coscienze di cittadini".

Piero Calamandrei, 1956

 

antisemitismo

Quel ricco e avaro Giosuè

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“C’erano una volta due fratelli: Giosuè, che era molto ricco, e Biagio, che era invece estremamente povero. Il ricco Giosuè era avaro (in grassetto nel testo) e aiutava malvolentieri il fratello”.
Già la scelta del nome dell’avaro potrebbe suonare curiosa, ma se nell’illustrazione che compare di fianco alla storia il fratello vestito riccamente e con la faccia antipatica porta una evidentissima kippà, è difficile non pensare male. La storia, “Perché il mare è salato”, riduzione (deformazione, in verità) di una fiaba tradizionale norvegese che non contiene alcun accenno antisemita, è pubblicata in un libro scolastico dedicato a chi frequenta il terzo anno della primaria di primo grado.
In un sussidiario per la terza elementare pubblicato a settembre 2014.
Non nel 1938.
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scuola

Finlandia, nuove categorie

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Niente più storia, matematica, letteratura, ma spazi orari basati su “Argomenti” e “Fenomeni”. Così la Finlandia progetta la sua scuola del XXI secolo, con gli studenti chiamati ad approfondire per esempio l’Unione Europea con un corso interdisciplinare tra politica, economia, geografia, storia, oppure “come servire in un ristorante,” fornendo nozioni di matematica, lingue (per parlare ai clienti stranieri), capacità di relazioni interpersonali.
“È un cambiamento epocale nel sistema educativo in Finlandia appena agli inizi” ha spiegato al britannico Indipendent Liisa Pohjolainen, che si occupa delle attività attinenti all’educazione di giovani e adulti nella capitale Helsinki, avanguardia della riforma.
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Master

Un viaggio a Venezia

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Gli studenti del Master in Cultura ebraica e Comunicazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane possono scegliere diverse forme espressive per le loro tesine conclusive, sperimentando strade non sempre classiche. Una sfida che ha appassionato l’allievo Andrea Mauri, giornalista, scrittore e redattore della Rai, che ha fatto rivivere in forma narrativa la vita nel ghetto di Venezia.
L’ebreo venuto dalla nebbia è il titolo del suo racconto, presentato nella sessione dello scorso 3 novembre a conclusione del suo iter formativo, in cui un giovane che sta effettuando una ricerca sul ghetto è protagonista di una sorta di viaggio indietro nel tempo, nella Venezia del 1516.
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diritti

Giochi in strada, no divieti

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A Ponzano Veneto, in provincia di Treviso, è vietato lanciarsi le palle di neve, ma anche pattinare sul ghiaccio. A Finale Ligure è vietato fare i cross con il pallone, in piazza. A Livorno non ci si può arrampicare sugli alberi. È lo Strapaese del diritto di gioco, negato ai bambini: perché se poche grandi città, come Roma, Torino, Milano, Genova hanno preso i propri regolamenti di polizia urbana e li hanno riscritti, a misura di bambino, la maggior parte dei Comuni italiani mantiene in vigore il divieto di giocare in piazza, che risale agli anni Trenta.

Michela Bompiani, Repubblica.it
 
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